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29 mag 2020

Dr. Canciani: come sono belle e sane queste valli

L’emergenza causata dal coronavirus ha messo in evidenza, tra i tanti problemi e disagi, anche i vantaggi della vita in aree come Benecia, Resia e Valcanale, territori salubri e a bassa densità di popolazione. Probabilmente il Corona resterà con noi per diversi anni. È probabile che con il calo delle misure restrittive avremo nuovi focolai, che andranno circoscritti al più presto mediante quarantena, tracciabilità dei contatti e degli spostamenti. Anche se la mappa dell’inquinamento è abbastanza sovrapponibile a quella della diffusione del virus, per ora non abbiamo prove incontrovertibili, ma sappiamo che l’inquinamento causa una continua infiammazione dei bronchi, predisponendo a varie infezioni, soprattutto virali.
Oltre alle bellezze paesaggistiche e naturalistiche e all’interesse etnografico e culturale, queste valli offrono sempre la possibilità di offrire dei «farmaci naturali » e senza costi. Mi riferisco alla foresto e speleoterapia che abbiamo sperimentato con dei soggiorni per bambini e ragazzi asmatici.
L’esperienza maggiore è quella con i soggiorni climatici che svolgiamo da 17 anni, dapprima a Sauris e da 9 anni a Fusine, integrata in quest’ ultima località dalla speleoterapia. I bambini vengono seguiti da 2 medici, una psicologa e 16 volontari dell’Associazione allergie e pneumopatie infantili- Alpi.
Gli obiettivi del soggiorno sono: dare ai bambini autonomia nella gestione della propria malattia; aiutare i bambini a sentirsi «normali»; favorire il confronto e il sostegno tra le famiglie; ottimizzare l’efficacia dei trattamenti attraverso una valutazione al di fuori dell’ ambiente ospedaliero, con la supervisione di personale adatto, medico e paramedico; favorire stili di vita corretti e l’approccio all’attività fisica; valutare i pazienti in un luogo ottimale dal punto di vista medico (scarso inquinamento e allergeni), come è l’alta montagna; eseguire indagini strumentali complesse (indagini cliniche, spirometrie, ossido nitrico esalato, test da sforzo, metaboliti sul condensato esalato).
Tutte le attività vengono proposte ai bambini sotto forma di gioco e di divertimento. Si fanno escursioni, attività all’area aperta, momenti di gioco-apprendimento, nel corso dei quali vengono spiegate alcune tecniche per gestire la malattia respiratoria in situazioni di sforzo, di stress emozionale, di infezione, di scarsa «compliance» familiare.
Le attività all’aria aperta hanno il duplice obiettivo di giovare alla salute dei bambini (per questo si è scelta una località salubre e montana) e di farli sentire «normali», in quanto anche loro, sia pure con qualche limite, possono fare le stesse attività dei bambini «normali».
Nel corso degli anni abbiamo rilevato: un calo degli attacchi d’ asma, sia a riposo, sia sotto sforzo; un miglioramento della spirometria; un calo dei marcatori d’ infiammazione
bronchiale; un miglioramento della resistenza allo sforzo.
Per quanto riguarda la speleoterapia, questa è una forma particolare di terapia climatica che si avvale dell’effetto terapeutico del microclima presente nelle grotte – ad esempio Villanova nell’Alta Val Torre – e nelle miniere dismesse, come quelle di Raibl a Cave del Predil.
Presupposto per l’uso terapeutico di centri di speleoterapia fredda sono le seguenti caratteristiche microclimatiche: temperature basse costanti; umidità relativa intorno al 100%; bassa umidità assoluta; elevatapurezza dell’aria; correnti d’aria moderate.
L’inspirazione dell’aria fredda, pura e molto umida presente nelle grotte facilita il drenaggio del tessuto edematoso dei bronchi e aumenta il lume delle vie respiratorie, per cui il paziente respira più liberamente. Possiamo dire che il 30 per cento dei bambini riporta un miglioramento dell’asma, valutato non solo clinicamente, ma con metodi più sensibili, come la spirometria per bambini, la temperatura dei gas del respiro e l’ossido nitrico esalato, finissimo marcatore d’infiammazione bronchiale. Detto miglioramento in genere persiste per qualche mese, spesso senza bisogno di aggiungere dei farmaci. È probabile che con una maggiore frequentazione della speleoterapia (due settimane invece di una) e per un paio di ore al giorno i risultati siano ancor più evidenti.
Abbiamo sperimentato la forestoterapia nelle Valli del Natisone, dapprima con il soggiorno di un giorno e poi di 2 giorni, ai quali ha partecipato una trentina di persone, tra bambini e adulti.
I partecipanti sono stati sottoposti a un controllo medico (visita, rinoscopia, spirometria, dosaggio dell’ossido nitrico esalato) prima e al termine del soggiorno, per valu- tarne il beneficio.
La qualità dell’aria è stata valutata con i nostri strumenti per la rilevazione di inquinanti, la presenza di sostanze vegetali è stata rilevata in precedenza da un naso elettronico creato ad hoc, il quale permette l’analisi e lo studio degli odori su campioni d’aria prelevati nelle valli. Le analisi olfattometriche risultano indispensabili per capire le reali concentrazioni di odore e delle sostanze benefiche.
Oltre alla parte medica, sono stati valutati lo stato di ansia e di attenzione con dei questionari somministrati da una psicologa, i quali hanno evidenziato un calo dell’asma.
Possiamo concludere che nelle Valli del Natisone c’è un microclima adatto agli asmatici e inadatto al proliferare degli acari, che con le loro feci costituiscono una delle prime fonti di patologie dell’apparato respiratorio, specialmente nei bambini. Dalle cortecce degli alberi si liberano delle sostanze tra cui i terpeni, che sono dei potenti antiossidanti, utili per prevenire le malattie cardiovascolari e respiratorie. Con una frequenza più prolungata, si potrebbero avere risultati migliori, i quali potrebbero avere ricadute positive sia per i pazienti, sia per la zona, che potrebbe essere rivalutata nell’ottica di un turismo lento ed ecologico, oggi in forte ascesa.
Si tiene a sottolineare che questa è l’unica attività del genere in Friuli Venezia Giulia e una delle poche in Italia e in Europa. Foresto e speleoterapia sono, dunque, una ragione in più per frequentare Benecia e Valcanale.
Mario Canciani

1 commento:

  1. Hola Olga.. Si, por supuesto hay zonas que es menos probable el contagio, pero este virus es tan desconocido y se contagia con tanta facilidad, que tendremos que estar muy alertas..
    Un abrazo..

    RispondiElimina

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