DETTO FRIULANO

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Quando mi alzo al mattino,mi guardo in giro: la montagna...la pianura... Una voce nel cuore mi dice:

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14 mag 2023

Evgenij Evtušenko // IL POETA RUSSO

PROVERBIO FRIULANO

 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei Vita Nei Campi“ Se al plôf el dì di San Jacon e Filip el poar diventa ric” ovvero se piove il giorno di san Giacomo e Filippo (il 3 maggio) il povero diventa ricco.”.

A MIA MADRE

 

KLIMT

A Mia Madre
, Edmondo De Amicis

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!

DAL WEB

BUONA FESTA DELLA MAMMA

 


13 mag 2023

 

Porčinjska Mati, vera brez mej
Maria di Porzus, fede senza confini


Verniki v Porčinju pri Maši v slovenščini/I fedeli a Porzus alla Messa in sloveno


Anche la preghiera può aiutare a superare confini e barriere fisiche e mentali e contribuire a unire persone e popoli, per vivere una vita migliore. Questo è il messaggio che giunge dall’inaugurazione della stagione dei pellegrinaggi a Porzus/Porčinj.

Sabato, 15 aprile, nella piccola chiesa del paese si è riunito oltre un centinaio di fedeli provenienti da diverse zone della Slovenia, soprattutto dal vicino Posočje.

A presiedere la celebrazione, insieme a diversi altri sacerdoti sloveni e al curatore pastorale di Porzus, don Vittorino Ghenda, è stato don Aleš Rupnik, parroco di Kanal ob Soči.

Nella propria omelia, don Rupnik ha ripercorso la storia delle apparizioni a Porzus. Nel 1855, infatti, nel borgo montano del comune di Attimis la Vergine Maria apparve alla piccola Teresa Dush per tre volte, l’8, il 27 e il 30 settembre.

Maria parlò a Teresa in dialetto sloveno porzusano. Non poteva essere diversamente, visto che era l’unica lingua che Teresa parlava. Anche per questo sempre più pellegrini di lingua slovena salgono a Porzus.

Don Rupnik ha ricordato anche il cupo episodio dell’eccidio alle vicine malghe, auspicando una reale riconciliazione rispetto a vecchie contrapposizioni ideologiche. Alla celebrazione ha collaborato, con canti mariani della tradizione slovena, la cantoria di Valbruna/Ovčja vas.


V nedeljo, 16. aprila, je somaševanje v italijanščini vodil g. Federico Grosso/Domenica, 16 aprile, a presiedere la celebrazione è stato don Federico Grosso

Domenica, 16 aprile, invece, i pellegrini sono saliti a Porzus in occasione della Messa in lingua italiana, arricchita dai canti liturgici sloveni del coro Rečan-Aldo Klodič di Liessa/Liesa. A presiederla è stato don Federico Grosso, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose a Udine.

Nella propria omelia, don Grosso ha ricordato che ogni domenica i fedeli si riuniscono in chiesa per riprendere a vedere e credere. Oggigiorno molti fedeli non si recano a Messa, ma è a Messa che si incontra il Signore. Proprio per questo le prime comunità cristiane erano assidue nel riunirsi e celebrare l’Eucarestia insieme.

«Si viene a Messa la domenica per fare un’esperienza di vita bella, piena e realizzata», ha ricordato ai pellegrini presenti don Grosso. Del resto «nimata dielat tu nedejo» («non dovete lavorare nei giorni di festa»), così disse a metà Ottocento Maria alla piccola Teresa. (Luciano Lister)

Tudi z molitvijo lahko premagamo meje, tako fizične kot mentalne, in lahko prispevamo k ustvarjanju bolj odprtega in pravičnega sveta, za boljše življenje. To sporočilo izhaja iz začetka romarske sezone v svetišču v Porčinju.

V soboto, 15. aprila, dopoldne je v vaški cerkvi somaševanje v slovenščini vodil msgr. Aleš Rupnik, sicer župnik v Kanalu ob Soči. V homiliji je g. Rupnik obudil spomine na 8., 27. in 30. septembra 1855, ko se je Mati božja trikrat prikazala mali Tereziji Dush. S Terezijo je Marija govorila v porčinjskem slovenskem narečju, saj drugih jezikov mala vidkinja ni znala. Tudi zaradi tega gre v zadnjih letih v Porčinj vse več romarjev.

G. Rupnik je spomnil tudi na krute dogodke v bližnjem kraju Topli uorh, z upanjem, da bomo sposobni premostiti ideološke razlike iz preteklosti. Pri Maši so s slovenskim petjem sodelovali ljudski pevci iz Ovčje vasi.

V nedeljo, 16. aprila, so romarji šli v Porčinj za Mašo v italijanščini, ki jo je vodil g. Federico Grosso, sicer ravnatelj na Višjem zavodu za verske vede v Vidnu. V homiliji je g. Grosso izpostavil, da se vsako nedeljo verniki zberejo pri Maši, da bi spet začeli videti in verovati.  Saj »nimata dielat tu nedejo«, tako je sredi XIX. stoletja Marija rekla mali Tereziji.





 MAMA

Mati,beseda na ustih vsakega,
 naj bo otrok ali prileten.
Ko luč dneva zbledi, moje misli
grejo v preteklost:vidim tebe in mene
srečne v klepet kod sestrice dve.
Koliko čaša je preteklo
od tistega dne, ko si  na tiho odšla.
Tvoje prekratko življenje
je bilo težko, kruto, dosledno in iskreno.
Danes,po mnogih letih,
razumem več kod takrat tvoje učenje.
V poeziji si napisala da moram
zmeraj  imeti zdravo dušo in čisto srce,
ja draga mama ,te besede so tvoja oporoka
ki  nikoli ne bom pozabila.


MAMMA
Mamma,parola sulla bocca di ognuno
bimbo ed anziano che sia.
Quando il giorno sta per finire
e la luce si affievolisce,
i miei pensieri ritornano indietro,
quando io e te parlavamo come sorelle.
Quanto tempo è passato da quel dì,
quando tu, mamma, in silenzio
te ne andasti senza far rumore.
La tua troppo breve esistenza
è stata difficile, dura,coerente ed onesta.
Oggi ,dopo tanti anni,
capisco più di allora i tuoi insegnamenti.
In una poesia mi  hai raccomandato
di mantenere la mente sana e il cuore puro,
sì cara madrequeste parole sono il tuo testamento
che non sarà mai dimenticato.

 


Il Monte Santo di Lussari (1.790 m s.l.m. - Svete Višarje, "Le sante alture", in slovenoMont Sante di Lussari in friulano e Luschariberg in tedesco) è una montagna delle Alpi Giulie, posta nel territorio del comune di Tarvisio (UD), a sud della frazione di Camporosso.

Il monte fa parte della Catena Jôf Fuârt-Montasio: con i suoi 1.789 m s.l.m., non è una delle maggiori cime delle Alpi Giulie, ma deve la sua fama principalmente al convento sorto nel XVI secolo in cima al monte, con le costruzioni attorno al santuario realizzate in tipico stile carinziano in linea con quelle diffuse nella sottostante Val Canale. Considerato il balcone delle Alpi Giulie, dalla sua sommità si gode un ampio panorama sulla conca del tarvisiano e sulle alture circostanti, quali le Caravanche a nord, i gruppi del Mangart ad est e del Jôf di Montasio a sud e dalla cima dipartono diversi sentieri, il più noto dei quali è quello che porta alla vicina Cima del Cacciatore a 2.071 m s.l.m..

Santuario

La prima cappella, della quale non rimane più traccia, venne costruita nel 1360 nel luogo ove secondo la tradizione venne ritrovata una statuetta della Madonna col Bambino. L'attuale chiesa risale invece al 1500 ed al 1600. Nel corso dei secoli ha subito alcuni danneggiamenti: nel 1807 venne colpita da un fulmine e nel 1915 venne bombardata, ma venne sempre ricostruita. Nell'anno 2000, in occasione del Giubileo, la chiesa è stata completamente ristrutturata e rinnovata. La chiesa è chiamata anche “dei tre popoli”, in quanto è luogo di pellegrinaggio per le genti di tutte e tre le stirpi linguistiche confinanti: quella germanica (col tedesco), quella romanza (con friulano e italiano) e quella slava (con lo sloveno).

Stazione sciistica

Il Lussari è anche una stazione sciistica, raggiungibile con la telecabina che porta gli sciatori, da dicembre ad aprile, a cimentarsi sulle svariate piste da sci che sorgono sui fianchi del monte quali la Di Prampero (con una lunghezza di 3.920 m ed un dislivello di 940 m) e la Alpe Limerza. Questa pista, oltre che essere stata teatro di numerose gare di sci valevoli per la Coppa Europa, ha ospitato la Coppa del Mondo di sci alpino femminile nel 2007, nel 2009, e il 5 e 6 marzo 2011.

Telecabina

Dalla frazione di Camporosso, ad 805 m s.l.m. parte una moderna telecabina che, con una lunghezza di 3.070 m ed una portata di 1.880 persone/ora, porta in poco più di 15 minuti a quota 1.760, ai piedi del borgo abitato ed all'inizio delle piste da sci.



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Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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