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25 dic 2022

Buon Natale-Vesel Božič-Bon Nadal-Frohe Weihnachten

 



  • “È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri” (Madre Teresa di Calcutta).

24 dic 2022

Messa di Natale ìn sloveno in Benecia


Come ogni famiglia si riunisce attorno alla tavola del Natale per celebrare la grande festa, così ogni anno la sera del 24 dicembre una numerosa famiglia della Benecia si riunisce attorno alla mensa eucaristica nella chiesa parrocchiale di San Pietro.Tutto il popolo canterà ancora una volta, perché è il giorno di ogni gioia, perché la Vergine ha partorito il Figlio di Dio.

Alla vigilia di Natale, sabato 24 dicembre a San Pietro si canteranno anche canzoni slovene La. Messa sarà celebrata da mons. Marino Qualizza. I canti natalizi continueranno ad essere cantati da coloro che vanno a messa ogni sabato in sloveno.

In sloveno si terrà anche in altre chiese:a Drencha, Matajur, Lusevera, Ugovizza, Camporosso e Lussari.

I segni del Natale sono gli abeti rossi. "L'albero con le sue luci ci ricorda Gesù, che viene ad illuminare le nostre tenebre, la nostra esistenza, spesso chiusa nell'ombra del peccato, della paura e del dolore. E ci invita a un'altra riflessione: proprio come gli alberi, anche le persone hanno bisogno di radici. Perché solo chi è radicato in un terreno buono rimane in ritardo, cresce, matura, resiste ai venti che lo scuotono e diventa fulcro per chi lo guarda. Ma senza radici niente di tutto questo accade: senza solide basi, una persona è instabile. È importante proteggere le radici, ha detto Papa Francesco. Il presepe ci racconta la nascita del Figlio di Dio, che si è fatto uomo per essere vicino ad ogni essere umano.

"Nella sua autentica povertà, il presepe ci aiuta a riscoprire la vera ricchezza del Natale e a purificarci dai tanti aspetti che creano un'atmosfera natalizia. Il presepe è semplice e casalingo e ricorda il Natale, che è diverso da quello consumistico e commerciale; ci fanno meravigliare di quanto sia bello conservare momenti di silenzio e di preghiera nelle nostre giornate, spesso sopraffatte da un'attività frenetica", ha affermato il Santo Padre.

“Il silenzio favorisce la contemplazione di Gesù Bambino; ci aiuta ad avvicinarci a Dio, con la fragile semplicità di un piccolo neonato che giace docilmente nella mangiatoia ed è delicatamente avvolto nei pannolini", ha sottolineato Papa Francesco.


tradotto dal dom

Udine ricorda la strage dell'antivigilia di Natale del 1998


 Erano le 5.49 dell’Antivigilia di Natale del 1998, quando un boato ruppe il silenzio di una fredda alba, scuotendo l’intera città di Udine. Una strage che la comunità udinese non ha mai dimenticato, in cui la vita di tre poliziotti venne travolta dall’esplosione di una bomba appesa alle serrande di un negozio. Dei due equipaggi della Squadra Volante giunti sul posto a seguito di una segnalazione d’intervento, solo un collega si salvò, pur essendo gravemente ferito.

In occasione del 24° anniversario della strage nella quale persero la vita gli agenti della Polizia di Stato Paolo Cragnolino, Adriano Ruttar e Giuseppe Guido Zanier, nel corso dell’annuale cerimonia di commemorazione, sono stati deposti due omaggi floreali presso la lapide posta in viale Ungheria e al Monumento a loro dedicato in Largo Ospedale Vecchio.

Poi, il Cappellano della Polizia di Stato di Udine ha officiato una Messa nella chiesa Santo Spirito delle Suore Ancelle, alla presenza dei familiari dei tre colleghi, del Questore, del Prefetto e del Sindaco di Udine e di poliziotti e pensionati della locale Sezione dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato.

22 dic 2022

Mentre il silenzio fasciava la terra

 

                                                              Beato Angelico (wikipedia)
Mentre il silenzio fasciava la terra

e la notte era a metà del suo corso,
tu sei disceso, o Verbo di Dio,
in solitudine e più alto silenzio.

La creazione ti grida in silenzio,
la profezia da sempre ti annuncia,
ma il mistero ha ora una voce,
al tuo vagito il silenzio è più fondo.

E pure noi facciamo silenzio,
più che parole il silenzio lo canti,
il cuore ascolti quest’unico Verbo
che ora parla con voce di uomo.

A te, Gesù, meraviglia del mondo,
Dio che vivi nel cuore dell’uomo,
Dio nascosto in carne mortale,
a te l’amore che canta in silenzio
.

Padre Maria Turoldo

https://cantosirene.blogspot.com/search/label/poesia%20italiana

NATALE

 


Natale

Era pieno inverno.
Soffiava il vento dalla steppa.
E aveva freddo il neonato nella grotta
sul pendio della collina.
L'alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici stavano nella grotta,
sulla culla vagava un tiepido vapore.
Scossi dalle pelli le paglie del giaciglio
e i grani di miglio
dalle rupi guardavano
assonnati i pastori...
E lì accanto, mai vista sino allora,
più modesta d'un lucignolo
alla finestrella d'un capanno,
tremava una stella sulla strada di Betlemme...
Boris Pasternak

Il Natale di un tempo

 

Prossenicco/Prosnid

Una persona anziana mi ha raccontato come si festeggiava una volta  il Natale e le altre feste a casa sua. La sua mamma era molto impegnata nella stalla, tanti figli e parenti ai quali pensare.Quello che ha impresso chiaramente sono tutte le messe alle quali doveva partecipare,anche a fare il chierichetto.Il giorno di Natale /Božič sul spolert c'era sempre il brodo di gallina ,la mamma apriva qualche vaso di verdure messe sotto aceto,preparava la "paača" un pane di mais cotto sotto alla cenere e i grandi bevevano un bicchiere di vino nero "american".Sua sorella, che era la maggiore, se il papà portava dal bosco un abete/brina o qualche pianta di ginepro lo addobbava con mele,caramelle,biscotti,mandarini,ma non durava integro fino a Natale.Non c'era usanza di fare regali ai bambini,al massimo noci-kulini ,nocciole-liešniki.


Kaj smo jedli dan bot za Božič Cosa si mangiava un tempo per Natale

Dan bot po majši polnočni ,smo jedli tripe bokinove ali od ovce tou kropu za se ogrieti,ker tou cjerkui ni bluo horkuo.
Un tempo,dopo la messa di mezzanotte,si mangiava le trippe di manzo o di pecora in brodo per scaldarsi,perchè in chiesa faceva freddo.

Le trippe (mulice) di nonna Maria
Ingredienti:
500 gr di trippe,sajin(strutto)1 cipolla (čebula),1 strok di luk (spicchio di aglio),1 carota (koranj),sedano,formaggio vecchio grattugiato,brodo (krop),sale e pepe.
Preparazione:
lessare le trippe per 4 ore se di manzo,tagliarle a listarelle,preparare un soffritto con  strutto, cipolla,sedano e carota tagliata a pezzettini e l'aglio.Soffriggere le trippe mescolandole accuratamente per circa 10 minuti,aggiungere il brodo e far bollire a fuoco lento fino a completa cottura di tutti gli ingredienti,alla fine aggiungere il formaggio grattugiato.
immagine da google

La paača di nonna Maria
La paača è un cibo povero della Terska dolina ormai dimenticato e si cucinava sotto la brace.Era dolce o salato e poteva avere anche un ripieno a seconda della stagione.
Per Natale lo si faceva dolce col ripieno di noci(kulini),nocciole (liešniki) e castagne (kostanji).

Ricetta 
Fare un impasto con 400 gr di farina di mais e di frumento,miele o zucchero,burro o strutto,latte tiepido o panna (smetana) ,2 uova,sale e lievito.
Fare una sfoglia di 4sottile,mettere il ripieno di noci o nocciole o castagne lessate tritate,1 uovo,grappa e zucchero.Arrotolare come un salsicciotto e spennellarlo con l'uovo sbattuto.
Nonna Maria quando lo cucinava sotto alla brace lo avvolgeva nelle foglie di castagno.
Infornare a 190° e cuocere per 50 minuti.
E' ottima per colazione.

spolert costruito con i mattoni si trovava in ogni cucina
 http://ilfogolar.blogspot.it/2011/11/polenta-di-lidia.html
Per Natale tiravano il collo a una vecchia gallina e facevano il brodo.La carne si mangiava raramente,solo per le feste religiose, per la sagra e per le partorienti.
Le verdure erano le solite invernali,patate,fagioli,rape,carote e verze.
I bambini mangiavano noci,nocciole,castagne secche e mele,chi aveva soldi comprava mandarini.
da google

20 dic 2022

giornata internazionale della solidarietà umana


 Oggi ,20 dicembre,è la giornata internazionale della solidarietà umana.Questa celebrazione ha preso via nel 2005 per volere dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.La solidarietà è uno dei valori universali e fondamentali tra i popoli.

Poesia di Leonardo Sinisgalli

 

IL LIVENZA A SACILE - FOTOGRAFIA © VISIT SACILE

LEONARDO SINISGALLI

FIUMI COME SPECCHI

I fiumi come gli specchi
sono intercomunicanti.
Agri Olona Verde Aniene
si mescolano al Livenza,
confondono le acque
della mia esistenza.

(da Mosche in bottiglia, Mondadori, 1975)

.

Leonardo Sinisgalli, tenendo certamente presente la celebre I fiumi di Ungaretti, accomuna tutte le fasi della sua esistenza enumerando i suoi fiumi: l’Agri della natia Lucania, l’Olona del suo lungo soggiorno milanese, il Garigliano dei tempi della scuola, citato con il suo nome antico, l’Aniene dei viaggi compiuti mentre lavorava con la Società del Linoleum, il Livenza delle vacanze estive a Lignano Pineta. Tutti i fiumi, tutte le epoche della vita, si mescolano a formare ciò he in quel momento è il poeta.

(da Mosche in bottiglia, Mondadori, 1975)

Leonardo Rocco Antonio Maria Sinisgalli è stato un poeta, saggista e critico d'arte italiano. È noto come Il poeta ingegnere o Il poeta delle due muse, per il fatto che in tutte le sue opere ha sempre fatto convivere cultura umanistica e cultura scientifica. Wikipedia

.


19 dic 2022

Le bottiglie di spumante


 Le bottiglie di spumante

di Vladimiro Tulisso
Regali di Natale? Quelli “da bere” sono sicuramente tra i più graditi. La scelta è vasta e può accontentare davvero tutti. L’anno scorso si stima che per le feste di Natale gli italiani abbiano stappato 90 milioni di bottiglie.
Ma come si apre una bottiglia di spumante? Diciamo subito che tappi che volano o le sciabole che decapitano le bottiglie sono da evitare. Gli spumanti naturali – quelli cioè prodotti grazie allo sviluppo di anidride carbonica creatasi durante la rifermentazione e trattenuta all’interno della bottiglia – sono vini pregiati frutto di lunghi periodi di attesa con più di ottanta interventi del vignaiolo durante il periodo di elaborazione e maturazione.
Ma come si fa uno spumante? Si inizia con un ottimo vino base - generalmente prodotto con uve pinot nero, chardonnay o pinot bianco - che invece di finire sul mercato viene fatto rifermentare. In pratica al vino vengono aggiunti lieviti e zucchero. La riproduzione degli organismi unicellulari che si cibano dello zucchero produrrà alcol, anidride carbonica e sostanze aromatiche. Se la rifermentazione avverrà in bottiglia – per un periodo che dura dai 24/36 mesi e fino a oltre 100 - saremo in presenza di un metodo classico; se invece il vino base incontrerà lieviti e zucchero in un’autoclave – dove rimarrà da 3 a 6 mesi circa - degusteremo un metodo Martinotti. Differenze? Molte e facili da comprendere: la fermentazione con il metodo classico oltre a garantire un prodotto più ricco di profumi, appagante e in grado di essere abbinato a tutto pasto, sarà anche “esclusivo” perché ogni bottiglia sarà diversa dall’altra avendo avuto una propria storia. Il vino da metodo Martinotti sarà più semplice e leggero, con note floreali ottimo come aperitivo.
Ora credo appaia chiaro perché far saltare il tappo o sciabolare la bottiglia di spumante non sono operazioni opportune. Nel metodo classico la rifermentazione permette di raggiungere anche le 6 atmosfere di pressione che creano bollicine sottili e persistenti. Che senso ha sprecare tutta la pressione accumulata dal lavoro di anni solo per sentire il botto del sughero sparato in aria? Stappate con pazienza tenendo la bottiglia inclinata di 45 gradi così da controllare meglio la pressione. Afferrate il sughero con una mano e girate la bottiglia con l’altra sempre nello stesso senso: il tappo uscirà con un leggero respiro. Facendo così avrete rispettato il prodotto e il lavoro del vignaiolo.
Ph Gallina

18 dic 2022

Natale tutto l'anno

 


Se comandasse il pastore

del presepe di cartone
sai che legge farebbe,
firmandola col lungo bastone?
Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino.
Sapete che casa vi dico,
io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
accadranno facilmente.
Se ci diamo la mano
i miracoli si faranno,
e il giorno di Natale
durerà tutto l'anno.

Gianni Rodari

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