DETTO FRIULANO

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25 nov 2021

25 novembre Giornata contro la violenza sulle donne

 



La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.[1]

La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.[2] Questo periodo comprende una serie di altre date significative, tra cui il 29 novembre, il Women Human Rights Defenders Day (WHRD),[3] il 1º dicembre, la Giornata mondiale contro l'AIDS e il 6 dicembre, anniversario del massacro del Politecnico di Montreal, quando 14 studentesse di ingegneria furono uccise da un venticinquenne che affermò di voler "combattere il femminismo".[4][5] Il colore arancione è utilizzato come colore di identificazione della campagna, ogni anno concentrata su un tema particolare. Dal 2014 ha assunto come slogan "Orange the World".[6]

In molti paesi, come l'Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L'idea è nata da un'installazione dell'artista messicana Elina ChauvetZapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all'omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani.[7][8] L'installazione è stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo, fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia. La campagna in Italia viene in particolar modo modo portata avanti dal Centri antiviolenza e dalle Associazioni di donne impegnate nell'ambito della Violenza contro le donne.


L'indagine ISTAT del 2014 ha rilevato che il 31,5% delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.[28] Un rapporto del 2018 relativo alle molestie sul luogo di lavoro ha messo in luce che nel corso della loro vita, 1.100.000 donne (pari al 7,5% delle lavoratrici) ha subito ricatti sessuali per ottenere un lavoro, per mantenerlo o per ottenere progressioni nella carriera.[29]

Confrontando gli omicidi volontari di donne nel 2018 (133 omicidi, pari allo 0,43 per 100.000 donne), l'ISTAT ha collocato l'Italia fra i paesi europei con una più bassa percentuale, dietro solo a Grecia e Cipro; ai primi posti Lettonia e Lituania. È stato tuttavia evidenziato come mentre la serie storica rilevi un notevole calo degli omicidi di uomini nel corso di 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,8 nel 2016), il numero di donne uccise registrate nello stesso periodo (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine) rimanga perlopiù stabile.[30]

Nell'opuscolo pubblicato dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a sostegno della campagna "…questo NON È AMORE" per aiutare le vittime di violenza a vincere la paura di denunciare, i dati parlano di un aumento delle vittime di sesso femminile dal 2016 (68%) al 2019 (71%). Sia le vittime che gli autori di questi reati sono in alta percentuale di nazionalità italiana: nel 2018 erano italiani il 73% dei soggetti segnalati all'autorità giudiziaria dalle forze di polizia, nel 2019 il dato è salito al 74%. Nel 2018-2019 tra le donne straniere sono le romene a denunciare più di altre di aver subito maltrattamenti in famiglia, percosse, violenze sessuali e atti persecutori. Nel 2018 l'82% degli autori di omicidi femminili è un familiare.[31]

Secondo il Rapporto EURES sul femminicidio in Italia, tra il 2000 e il 31 ottobre 2020 sono 3.344 le donne uccise in Italia, pari al 30% degli 11.133 omicidi volontari complessivamente censiti. Nel 2019 sono state uccise 99 donne, 85 in ambito familiare. Nei primi 10 mesi del 2020 le vittime registrate sono 91, con un leggero calo nella percentuale di donne straniere. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, viene rilevata una flessione del numero di femminicidi al centro-sud e un aumento al nord: in Lombardia e Piemonte si concentra il 36% dei casi nazionali.[32]

https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne



 

23 nov 2021

Citazione


 Il bene, il male, come possiamo riconoscerli? Il bene è : Ama il prossimo tuo come te stesso, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Il male è il contrario di tutto ciò e anche l'indifferenza o il compiacimento per le disgrazie altrui.

~Margherita Hack~

Torre Valley #stefanomorandini #torrevalley #friuli #djimavic

21 nov 2021

SONO UN ALBERO

 


SONO UN ALBERO

JAZ SEM DREVO,
ki je samo ostalo.
Gnezdo je prazno,
ptički so se razšli.
Kadar se moker večer
nasloni na pobešene veje
in v megli klikne prezebla ptica,
srce zaječi.
Le kakšen rumen list še
- spomin na davno poletje -
se v meni kot odsoten sam vase smehlja.
Še malo in kaplje samote
bodo dolble dolble
nage veje in prezebla tla.
Da.
Šlo je, kot gre vse - mimo.
In jaz sem samo še
trudno trudno drevo.
Ivan Minatti
SONO UN ALBERO
rimasto solo.
Il nido è vuoto,
gli uccellini son volati via. Quando la pioggia della sera
si posa sui rami chini
e nella nebbia s’ode il fremito d'ali infreddolite,
sale un gemito dal cuore.
Qualche foglia gialla ,ancora
- ricordo dell’ estate -
dentro di me , quasi assente, sola sorride.
Ancora per poco e gocce di solitudine
scaveranno , scaveranno
rami nudi e terra intirizzita.
Si.
Così è andato, come tutto se ne va– Via.
E io sono ancora, soltanto
un albero stanco, stanco.
Ivan Minatti ( 1924 - 2012). Poeta di rara sensibilità, dai sentimenti profondi e puri.

Ivan Minatti (22 marzo 1924 – 9 giugno 2012) è stato un poeta , traduttore ed editore sloveno Ha iniziato a scrivere poesie prima della seconda guerra mondiale , ma appartiene principalmente alla prima generazione di poeti sloveni del dopoguerra. È uno dei migliori rappresentanti dell'intimismo sloveno . 

Dallo sloveno Aleksandra Devetak

20 nov 2021

castagne e marroni

 




Castagne e marroni

di Raffaele Testolin
In Friuli ci sono prevalentemente castagne. Famose, come quelle delle valli del Natisone, ma sempre castagne, da cucinare lesse. L’unico marrone friulano descritto in letteratura è il ‘Marrone di Vito d’Asio’.
Tuttavia, Michele Fabro, un bravo tecnico dell’ERSA e figlio d’arte, ha trovato, con l’aiuto di qualche anziano esperto, delle interessanti piante di marroni nascoste nelle Valli del Natisone e nelle colline del Pordenonese. Le ha descritte e moltiplicate. Saranno presto disponibili. Se la cosa vi può interessare telefonate all’ERSA di Pozzuolo.
Se poi siete affezionati alla ‘Chianalute’, beh … de gustibus non est disputandum – diceva un personaggio di cui si sono perse le tracce.
Per concludere sull’argomento, oltre al castagno europeo ci sono anche le castagne giapponesi, gli ibridi euro-giapponesi e le castagne cinesi. Ci sarebbero anche i castagni americani, ma il frutto è talmente insignificante che non viene raccolto. Si usa solo il legno.
Gli ibridi di castagno euro-giapponese sono stati creati dai francesi qualche decina di anni fa. Sono coltivati anche da noi, in Piemonte, ma anche nelle Valli. Producono dei bellissimi marroni, molto più grossi dei nostri, le piante entrano rapidamente in produzione e sono meno sensibili al mal dell’inchiosto. Il seme è buono. Però, permettetemi - avendo vagabondato per la Cina per lavoro – di tessere l’elogio delle castagne cinesi. Sono di gran lunga le migliori al mondo. Sono di medie dimensioni, sono dolci e l’Italia ne acquista molte anche per produrre i ‘marrons glacés’. Si prestano bene anche per fare le caldarroste.
Le caldarroste cinesi le trovate anche d’estate in alcune città italiane, per esempio a Roma, nei pressi di via Nazionale. Sono eccezionali, più buone delle nostre, ma non voglio inimicarmi gli amici friulani che mi seguono la domenica su ‘Vita nei campi’.
Castagne e marroni si possono conservare in congelatore sia crudi che arrostiti. La zuppa di porcini e caldarroste è un piatto invernale che scalda lo stomaco e mette allegria. Roberto Zottar lo sa e potrebbe dirvi come farla.https://www.facebook.com/vitaneicampi

19 nov 2021

Chiesto un milione di euro per le valli



La Commissione consultiva regionale per la minoranza slovena, nella seduta del 17 novembre, con sette voti favorevoli e sei astenuti ha accolto la proposta di tutti i suoi sei membri della provincia di Udine finalizzata a raddoppiare, dai 500 mila euro attuali al milione di euro, la posta annuale prevista dalle legge di tutela 38/01 per lo sviluppo di valli del Natione e del Torre, Resia e Valcanale. Il quadro demografico, sociale ed economico del territorio che va da Tarvisio a Prepotto è catastrofico. «Tale fatto è stato rilevato dalla stessa legge statale di tutela, che ha determinato un particolare capitolo di finanziamento per interventi che contribuiscano allo sviluppo territoriale dei comuni della provincia di Udine in cui la minoranza linguistica slovena è storicamente presente. A dire il vero, l’assegnazione annuale ammonta a circa mezzo milione di euro ed è ben chiaro che certo non è sufficiente.

«Nel corso degli ultimi dieci anni, l’utilizzo dei fondi dell’art.21, seppur erogati ed utilizzati senza una annuale regolarità, ha consentito, grazie ad una intensa concertazione tra gli amministratori locali, le associazioni di categoria slovene, le associazioni slovene della provincia di Udine ed il ruolo fondamentale della commissione consultiva, un impiego efficacie ed efficiente degli importi a disposizione ripartito tra interventi destinati agli enti pubblici per progetti di carattere economico, aiuti alle imprese, progetti di sviluppo di carattere turistico, scolastico e sociale», hanno evidenziato i commissari della membri della commissione consultiva della provincia di Udine sono altresì consapevoli che, vista la vastità del territorio rappresentato ed i suoi articolati problemi, l’importo definito oltre venti anni fa dalla legge di tutela pari a 1.000.000 di lire (516.000 euro) annui, oggi non risulta essere più adeguato alle aspettative di un territorio sempre maggiormente consapevole del fatto che la presenza della minoranza slovena, non solo sotto l’aspetto culturale, rappresenta una forte potenzialità di crescita anche dal punto di vista economico». Per aumentare la posta prevista dalla legge di tutela è necessario un emendamento allo specifico articolo della legge di tutela stessa, ma ciò non preclude che già attualmente Stato e Regione possano recuperare le risorse da altri capitoli dei propri bilanci.

continua in sloveno

https://www.dom.it/dajte-vsaj-milijon-za-nase-ljudi_chiesto-un-milione-di-euro-per-le-valli/


VOI POTETE poesie di autori resiani

torrente Resia

 VI MORATE

Vi morate nas wezat, nas zavezat
zadiwat nutar w ćuho
nas wpijanit, žworbawat
wkast srca, gnat w kosiće žwot
wstrić naš asik
nas pragnawat na te štiri kraje
diwat dnaha kuntra taga druga
da se bijmo za dan kos draka po awrun ubličen...
VI MORATE
za woju ka samo wbogi
smiljani, nagi
ne znamo waših maličij
spanjavi z dnin starin strahun tu-w žwotu
pećino je naše srce za masamuć pak...
VI MORATE
ma našo Dušo wmej ne boste wjeli
to ni waša, wmej to ni bila./ Wmej!
Ona laté tu-w 'nin nebu ka to ni waše
ka vi nista wmej vidali nu ne vidite.
Dan din će prit ka tej Lun
počasnu a će se wtufnut nutar wašo Jamo
ka to makoj Sinca anu wan virut srce.
Tej dan krč Ona ruta wašo zemijo ka vi ne znate
ka niste teli nu ne ćete poznat
vi ka wse mislita vedit, privedit.
Dan din na će wbruknut od wašaga tribusa
anu za was to će bet rivano.
Prawmoladini.
[ zbrana iz librina, Autori Resiani, Bruno Petris ga spravil wkop, pgg. 106-109, Edizioni Grillo, Viden, 1984]
VOI POTETE
Voi potete legarci/ ammanettarci/ rinchiuderci/ ubriacarci/ accecarci/ rubarci il cuore/ ridurre in frammenti il corpo/ tagliarci la lingua/disperderci ai quattro venti/ farci azzannare per un pezzo di merda vestita d'oro...
VOI POTETE
perché siamo deboli, ingenui, indifesi/ stranieri alle vostre perverse furbizie/ assonnati con un'ancestrale paura in corpo/ di sasso il cuore causa le reiterate malversazioni.
VOI POTETE
ma il Soffio nostro, Respiro dei mondi/ mai potrete impaniare./ Non vi è mai appartenuto e non v'appartiene./ Egli vola in Cieli che non sono vostri/ che mai avete frequentato./ Il giorno verrà che, inatteso,/ come Aquila sacra piomberà sul vostro Antro che è solo Finzione/ e vi caverà il cuore./ Come sacra Talpa Egli scava la vostra terra/ che supponete di conoscere, di saper governare./ Inattesa un giorno erutterà dall'imità del vostro Ventre/ e per voi sarà la fine./ Maledetti.
[Dal libro Autori Resiani, Bruno Petris curatore, pgg. 106-109, Edizioni Grillo, Udine, 1984]

18 nov 2021

PRINCIPIO DI NOVEMBRE

 




CARLO STUPARICH

PRINCIPIO DI NOVEMBRE

O freddo sole di novembre, soltanto ricordi mi scalda in questo corpo rabbrividente. La mia vita ronza tutta dentro; guarda i miei occhi, ti pare che vedano la storia del prossimo, o quanto da godere darebbero quelle onde di carne femminile? La mia carne, se la tocchi, ti spaventi del suo poco fermento: è un ingombro di corpo che pesa brutamente sull'esilità nostalgica della mia anima.

Camminando fra due muri secchi - vi pendono tralci di vite intisichita, pampini rossi come gote assai febbrose - sento che la mia vita è tutta qui in questa solitudine soleggiata a freddo. In nessuna parte ho lasciato lembi della mia persona. Qui raccolgo e stringo tutta la mia anima come un lenzuolo piegato fittamente che odora di fresca lavanda.

(da Cose e ombre di uno, La Voce, 1919)

https://cantosirene.blogspot.com/

A Resia un’impresa e 15 posti di lavoro


Alcune delle autorità presenti all’inaugurazione/Nekateri upravitelji na otvoritvi

«Oggi non esistono più differenze tra centro e periferia, pianura e montagna: grazie alle connessioni odierne le attività, specie quelle ad alto tasso di conoscenza, possono essere situate anche in aree remote». Così ha detto, venerdì 29 ottobre, Roberto Siagri, presidente di Carnia industrial park e fondatore di Eurotech, intervenendo all’inaugurazione della nuova sede della neonata agenzia di stampa TiLancio a San Giorgio/Bila. Questa nuova realtà è orientata alla divulgazione dell’innovazione delle piccole e medie imprese italiane.

Alla presenza di alcuni esponenti dell’imprenditoria della montagna, tra i quali Giovannino Bearzi, Alessandro Liano e Gabriele Massarutto, è intervenuto, tra gli altri, anche Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Nel proprio intervento ha ribadito che la Regione attualmente sta investendo oltre mezzo miliardo di euro di risorse pubbliche sulla montagna, sostenendo che «questo è un momento importante per il territorio di Resia, della vallata e della montagna tutta».

Il concetto centrale trasmesso all’evento è stato che la montagna friulana, grazie alla tecnologia, da zona decentrata può ugualmente divenire zona al centro del mondo. Questo è ben dimostrato dalla quasi quarantennale attività della Diamir (fondata nel 1983) che produce frese diamantate per il mercato dentale. Al momento questa è l’unica attività industriale operante a Resia.

La direttrice responsabile dell’agenzia TiLancio è Francesca Schenetti, che bene ha descritto le difficoltà dell’operare in un contesto come quello di Resia. «In una zona decentrata in montagna tutto appare più difficile, ma fare impresa qui si può: la Val Resia offre un alto livello di qualità di vita e di lavoro, specialmente in un periodo di smart working, e dà la possibilità di poter operare in contesti naturali stupendi e lavorare con grande qualità», ha detto Schenetti.

Nell’occasione il sindaco di Resia/Rezija, Anna Micelli, ha annunciato «che tra un anno, grazie ad un imprenditore che ci ha dato fiducia, sarà aperta una filiale industriale a Resia». A realizzare questo progetto, che darà lavoro ad una quindicina di persone, sarà Renato Railz, presidente di Eurolls.

Tutto questo sarà possibile anche perché il comune qualche decennio fa, grazie ad alcuni lungimiranti amministratori, ha creato un polo per gli insediamenti produttivi infrastrutturato e ampi capannoni. (Sandro Quaglia)

https://www.dom.it/v-reziji-podjetje-in-15-delovnih-mest_a-resia-unimpresa-e-15-posti-di-lavoro/


buongiorno


 

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