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29 ago 2020
Artigianato delle Valli del Natisone/Nediške doline
Parco Naturale Prealpi Giulie
CONCLUSA LA VERIFICA DI EUROPARC PER IL RINNOVO DELLA CETS E DEL RICONOSCIMENTO DI PARCO TRANSFRONTALIERO.
28 ago 2020
Dan bot so pravili...Un tempo raccontavano...
Pruoti hudi uri
Dan bot so uorili,ke pruoti hudi uri to ma uzeti sarp zat, to ma močno udareti trikrat ta na no pejč .
Vecchi rimedi per allontanare il temporale
Una volta dicevano che per allontanare il temporale,si doveva battere fortemente il falcetto per tre volte su un masso.
Cambiare casa
Bisognerebbe sempre cambiare casa
anche quando non si è soli
e non stanchi
e si sta bene.
Bisognerebbe cambiare casa
sempre e portare con sé i quadri
la radio e le tende
cambiare casa perché è così che
si cambia
prendendo le poche armi ed i tanti bagagli
andandosene
anche quando non si è soli
e non stanchi
e si pensa di stare bene.
Michele Obit (Ludwigsburg, 1966) vive e lavora a Udine.
È direttore responsabile del settimanale bilingue della minoranza slovena in Italia «Novi Matajur».
Come organizzatore culturale collabora alla realizzazione del festival Stazione di Topolò / Postaja Topolove, che ogni anno, in estate, si tiene sul confine, per il quale cura il progetto di residenza per scrittori e poeti «Koderjana» e gli incontri letterari «Voci dalla sala d’aspetto/Glasovi iz cakalnice».
Dal 1998 si occupa di traduzione letteraria dallo sloveno in italiano.
Ha curato e tradotto due antologie di poeti sloveni delle giovani generazioni: «Nuova poesia slovena »(1998) e «Loro tornano la sera» (2011), entrambe pubblicate per Editoriale Stampa Triestina (ZTT EST).
L’anno seguente traduce in italiano le poesie per l’infanzia di Srecko Kosovel pubblicate con il titolo Il ragazzino e il sole. Nel 1999 ha inoltre co-fondato a Sacile (PN) il laboratorio sulla traduzione poetica «Linguaggi di-versi / Razlicni jeziki».
Ha pubblicato numerose raccolte poetiche: Notte delle radici (1988), Per certi versi / Po drugi strani (1995), Epifania del profondo / Epiphanje der Tiefe (2001), Leta na oknu (2001), Mardeisargassi (2004), Quiebra-Canto (2004), Le parole nascono già sporche (2010), Marginalia/Marginalije (2010) e la plaquette Un uomo è anche un aratro (2015).
Ha anche proposto, tradotti per il pubblico italiano, i grandi scrittori sloveni e i poeti più significativi della nuova generazione come Brane Mozetič (Passion, Zoe edizioni, 2007), Miha Mazzini (Il giradischi di Tito, Fazi, 2008), Aleš Šteger (Berlino, Zandonai, 2009).
A questi nomi, si aggiungono infine anche quelli del pluricentenario autore triestino in lingua slovena Boris Pahor (Piazza Oberdan, Nuova dimensione, 2010) e di Florjan Lipuš (L’educazione del giovane Tjaž, Zandonai, 2011).
Dal 2006 collabora come traduttore permanentemente con la Fondazione «Le vie della pace nell’Alto Isonzo di Kobarid/Caporetto». Per la collana eLit ha tradotto due volumi: Niente di nero in vista di Nataša Kramberger e La stagione secca di Gabriela Babnik.
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Poesia di Feri Lainšček
Ujete so želje,
za vse so predpisi,
Riapre al culto la chiesetta di San Nicolò
JAJNICH/JAGNJED Domenica, 30 agosto, alle 16 la santa messa nel sacro edificio dopo i lavori di restauro
Domenica, 30 agosto, alle ore 16 si riapre al culto la chiesetta di San Nicolò, appartenente alla parrocchia di San Leonardo, lungo la strada che da Castelmonte conduce a Tribil Superiore, sopra il paese di Janich.
I lavori di restauro si riassumono nel rifacimento del manto di copertura dell’atrio antistante, parte della copertura dell’aula della chiesa; rinforzo e stabilizzazione della bifora delle campane; demolizione degli intonaci esterni assai ammalorati; sabbiatura delle pietre e pulizie delle loro fughe. Si è voluto rimettere in luce le originali pietre lasciandole in vista. La tinteggiatura dell’interno ha concluso l’opera. Tutto l’intervento è stato effettuato dai volontari della parrocchia e dal gruppo Ana di San Leonardo, che porta nel suo logo distintivo la chiesa di San Nicolò.
La sua costruzione è antichissima (XIII sec.). Era il 27 febbraio del 1294 quando il patriarca di Aquileia diede licenza per edificare una cappella in onore di San Nicolò. L’edificio subì numerose modifiche, soprattutto
a causa dei sismi del 1511. La costruzione attuale risale al primo Cinquecento. Una nuova consacrazione avvenne nel 1525, come è testimoniato dalla data incisa sull’arco della porta. All’interno l’altare è opera recente, creazione degli artisti cividalesi Leo e Pio Morandini e del pittore Giacomo Bront, e risale al 1959.
La chiesa è consacrata a San Nicolò di Bari, protettore dei naviganti ma anche invocato nelle alluvioni. Proprio in questo luogo ha avuto origine la devozione verso questo santo. Dietro la chiesa c’era in antico un lago che durante un terribile acquazzone straripò. L’acqua scese lungo il pendio invadendo l’abitato sottostante e abbattendo le abitazioni ricoperte di paglia. La gente si votò a San Nicolò e il temporale cessò immediatamente.
Per volere dell’arcivescovo Giuseppe Luigi Travisanato la festa della dedicazione fu trasferita alla seconda domenica di ottobre. Si creò così un momento per ricordare un avvenimento storico, la “battaglia
di Jainich” (28.10.1917) nel luogo di un sanguinoso scontro armato fra truppe tedesche e reparti italiani. In memoria di questo avvenimento venne posta una lapide sopra la porta della chiesetta. I corpi dei caduti furono sepolti nel prato intorno alla chiesa.
Un altro prezioso reperto di storia delle Valli riacquista il suo originale aspetto.
don Michele Molaro
27 ago 2020
Covid-19, non abbassiamo la guardia
Come avevamo previsto nei report settimanali che abbiamo tenuto fino a un mese fa, l’evoluzione della pandemia è caratterizzata da molti piccoli focolai che per ora, almeno nella nostra Regione, sono ben controllati. La situazione è peggiore in quasi tutte le altre regioni d’Italia e nelle altre nazioni, anche se avanzate, come gli USA.
Da cosa sono causati questi focolai? Principalmente da persone che sono state in luoghi dove l’infezione è poco controllata (Croazia, Albania, Romania, …) e da persone che non osservano le basilari regole di prevenzione, come distanziamento sociale, lavaggio frequente delle mani e uso della mascherina. Una caratteristica che sta emergendo sempre più è il calo dell’età degli infetti, che in poco più di un mese è scesa da una media di 55 a una media di 35 anni, causata dagli assembramenti in discoteche, bar e luoghi di ritrovo da parte dei giovani. L’altra caratteristica, positiva, è data dal fatto che il virus ha perso una parte della potenza infettante, anche questa prevedibile in base a precedenti esperienze con altri virus. I ricoverati, sia nei reparti medici, sia nelle terapie intensive, sono in lieve ripresa, così come la mortalità, ma per ora i numeri sono modesti, anche comparandoli con altri paesi europei. In questo caso il merito è legato al fatto che sappiamo trattare meglio la malattia, con ricorso mirato ad antinfiammatori, anticoagulanti, plasma e qualche antivirale, il quale, anche se non specifico, agirebbe comunque sul Covid19. Non bisogna però abbassare la guardia: sulla base dei dati precedenti è da aspettarsi che su 100 infetti, un 10-15% richieda l’ospedalizzazione, percentuale che potrebbe salire a un 20-30% nei pazienti più anziani.
Il problema della scuola. Considerato che chi va a scuola viene a contatto con diverse persone, questo rappresenta un rischio aggiuntivo, specialmente per i bambini i quali, anche se si ammalano di meno, trasmettono più facilmente la malattia ai genitori e ai nonni. Non ci sono linee guida univoche, anche perché molto dipenderà da come evolverà l’infezione. Abbiamo già visto che l’istruzione è fondamentale e rappresenta un essenziale fattore di crescita culturale per bambini e ragazzi, per cui non si può bloccarla ulteriormente, quindi andranno prese in considerazione le misure riportate più sotto, con l’integrazione dei banchi personali e mobili. Mi rendo conto che è difficile indossare la mascherina per diverse ore al giorno ma, qualora si riuscisse a mantenere una distanza superiore a 1 metro e a ventilare le aule (cosa che non avviene quasi mai, come ho potuto sperimentare in alcune ricerche sugli inquinanti nelle scuole), si potrebbe pensare a una riduzione del loro uso.
Cosa dobbiamo aspettarci? Finché non avremo a disposizione il vaccino, unico presidio specifico, è probabile che con l’autunno l’epidemia riprenda, favorita dal clima, dallo stazionamento in luoghi chiusi e dal maggiore coinvolgimento degli anziani, con aumento delle ospedalizzazioni, anche senza raggiungere i numeri di qualche mese fa. È possibile che, quando il fattore R0 raggiunga 1 si tornino ad attuare le misure del lockdown, anche se meno restrittive rispetto a marzo ed aprile.Purtroppo queste misure drastiche, in assenza di farmaci e vaccini specifici, sono le uniche efficaci.
Cosa si può fare? Come dicevo, solo adottando le misure preventive possiamo aspettarci un contenimento dell’infezione. In particolare: indossare la mascherina quando si sta in luoghi chiusi o a una distanza inferiore a 1 metro, anche se all’aperto; lavarsi spesso le mani con un comune sapone. Se non si può farlo, usare un disinfettante tipo gel, da portare sempre con sé; evitare gli assembramenti, i luoghi chiusi, i ristoranti che non rispettano le norme di sicurezza; non darsi la mano, abbracciarsi, baciarsi; evitare i viaggi all’estero; collaborare al tracciamento e isolamento di contagi e contatti.
https://www.dom.it/covid-19-non-abbassiamo-la-guardia_pred-covidom-19-bodimo-kar-naprej-budni/
27^ edizione di Postaje Topolove/Stazione Topolò
La ventisettesima edizione di Stazione di Topolò-Postaja Topolove si terrà dal 28 agosto al 13 settembre.
Lo spostamento delle date dal consueto mese di luglio è dato, ovviamente, dai problemi connessi al Covid-19 e fa leva sulla speranza che a settembre la situazione sia più tranquilla rispetto all'inizio estate.
In ogni caso, si dovranno rispettare le modalità relative al divieto di assembramento e al distanziamento e proprio queste modalità hanno portato gli organizzatori a scegliere un periodo più lungo di un week end rispetto alle recenti edizioni, al fine di permettere più turn over nelle case del paese che ospiteranno gli artisti.
Si punterà molto sulle camminate, sulle esplorazioni dei luoghi effettuate in compagnia di scrittori e musicisti che daranno vita a incontri in spazi aperti, in radure, dove sarà possibile il distanziamento del pubblico.
Altro punto di forza di questa edizione saranno le audio e video installazioni, in luoghi chiusi, per poche persone alla volta. In questo modo, anche chi salirà durante i giorni feriali, oltre a poter incontrare gli ospiti al lavoro nelle residenze, potrà fruire di visioni e ascolti rinnovati di settimana in settimana. Gli eventi musicali, la presentazione dei progetti e gli incontri con gli autori saranno concentrati nei tre fine settimana.
Come sempre sarà una Stazione internazionale con arrivi previsti, sempre Covid permettendo, da Austria, Slovenia, Spagna, Germania, Islanda, Francia, Olanda, Croazia e Nuova Zelanda.
Sponsor principali di Stazione di Topolò-Postaja Topolòve sono l'Assessorato alla Cultura della Regione FVG e la Fondazione Friuli e il sostegno dell'Ufficio per gli Sloveni confinari del Ministero sloveno e SKGZ.
info: 335 5643017 / 338 8764776
morenomior@gmail.com / www.stazioneditopolo.it
www.cividale.com/it/stazione_di_topolo
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