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21 lug 2020

Mons.prof.Ivan Trinko :padre della Benečija (Slavia)


Una delle più belle e fulgide figure della Benečija è senza dubbio l'uomo più eclettico: mons. Ivan Trinko. Che sia venerato lo comprovano  le numerose persone al di qua e al di là del confine che fanno visita alla sua tomba nel piccolo cimitero di Tercimonte,l’accogliente e grazioso paesino che lo vide nascere e che fa parte del Comune di Savogna.
Trinko Nacque a Tercimonte il 25 gennaio 1863: suo padre Antonio Trinko faceva l’agricoltore e sua madre Maria Golob, deceduti rispettivamente nel
1803 e 1904. La famiglia Trinko era nota con il soprannome di "par Piernovih"
in quanto il nonno proveniva da Cepletischis e si chiamava Peter. Ivan
aveva anche un fratello di nome Valentino e tre sorelle: Maria, Caterina e
Teresa; quest’ultima si fece suora e morì in convento a Brescia.
Fin dalla tenera età Ivan rivelò intelligenza vivace e grande forza di volontà.
Egli cominciò a frequentare la scuola elementare italiana solo a otto anni
compiuti nel piccolo villaggio di Jellina sito in fondovalle a circa un’ora di impervio cammino da casa.La sua prima maestra fu Rosa Koren. In quel tempo  a Tercimonte era cappellano don Valentino Dome,nativo di San Pietro al Natisone, che fu curatore di anime lassù per oltre mezzo secolo e morì quasi centenario. Fu appunto questo modesto sacerdote a forgiare l’anima dei fanciullo e a indurlo, dopo la terza elementare, a proseguire gli studi a Cividale dove ebbe per insegnante il maestro Giuseppe Droli e nel suo primo anno, per condotta e merito.Si distinse a tal punto che la direzione della scuola lo premiò con la  medaglia d ’oro. Malgrado il favorevole risultato scolastico, però, egli che  intanto aveva raggiunto il dodicesimo anno di età, espresse il desiderio di rimanere  a casa per dedicarsi alla pastorizia nei suoi monti che tanto amava. Naturalmente la sua famiglia non aveva neanche i mezzi per fargli continuare gli studi a Cividale, ma appunto in quel momento, con una certa bonaria energia, intervenne « pre » Valentino, che ben conosceva le qualità del ragazzo; e così anziché prendere la strada della montagna e dei pascoli, Ivan prese quella del seminario, e fu in tal modo che, animato anche da una forte vocazione spirituale, entrò nel seminario arcivescovile di Udine.La sua sveglia intelligenza si manifestò subito anche nel nuovo ambiente e per cinque anni consecutivi, che  tanti allora ne contava il corso ginnasiale, fu sempre il primo della classe. Al liceo, poi, fece ancora di più: oltre a primeggiare nelle materie filosofiche guadagnò addirittura un anno. Superò in bellezza, successivamente, anche i quattro anni di «teologia»; e il giorno 21 giugno 1886 celebrò la sua prima Messa nel paese natale di Tercimonte.
fonte archivio personale

Le opere

La sua prima poesia fu pubblicata nel 1885 sulla rivista letteraria "Ljubljanski Zvon".Sotto lo pseudonimo Zamejski(d'oltreconfine) pubblicò la raccolta di poesie"Pesmi beneškega Slovenca".Fu da allora che iniziò a collaborare costantemente con diverse riviste letterarie slovene.Più tardi scrisse"Propad Ogleja"(La caduta di Aquileia),oltre 500 esametri che cantano la rovina della città,avvenuta nel 453.Nel 1897 pubblica una raccolta in versi intitolata "Poezije"...
continua qui http://www.matajur.com/cultura/ivan%20trinco.html

"O ti zemlja rodna,
  zemlja bedna,
  ki te milost božja,

  meni v last je dala" (I. Trinko)

"O terra natia,
  terra misera,
  piccola,
  che la grazia divina,
  mi ha donato"

(traduzione)

Lusevera Bardo e il suo museo etnografico

Un’incredibile affluenza al #MuseoEtnografico #etnografskiMuzej di #Lusevera #Bardo💪💪, che ha portato scompiglio tra gli abitanti del paese💁‍♀️. Un assaggio🍿 degli eventi e del museo nel video. Un saluto dai simpaticoni Fabio Feruglio e Loris Cher😘 che vi aspettano entusiasti e un po’ perplessi 😆, venite a conoscere loro e l’#AltaValTorre.
⏱⏰dal giovedì alla domenica dalle 10:30 alle 17:30
👉 museoluseverabardo.it
#TurismoFVG #TerskaDolina #Sentieri #EventiFVG #FestaExEmigranti

Buongiorno

Saluti dall'Alta Val Torre-Terska dolina 
Villanova delle grotte/Zavarh


20 lug 2020

Neanche il Covid-19 ferma Ugovizza

Nemmeno la pandemia di Covid-19 ferma la sagra di Ugovizza/Ukve, chiamata «žegan» nel locale dialetto sloveno zegliano. Anche se non ci saranno i consueti grandi festeggiamenti sotto il tendone, la festa patronale vivrà comunque il proprio culmine con la Messa di domenica, 26 luglio. La celebrazione liturgica in italiano e sloveno sarà arricchita dai canti del coro parrocchiale del paese. Alla Messa seguirà l’usanza della konta, consistente in canti (soprattutto in sloveno e a volte in tedesco o italiano) dei coscritti paesani, eseguiti sotto il tiglio e per le vie del paese, in genere con soste alle osterie.
A Ugovizza l’usanza prosegue anche quest’anno, quindi, pur venendo adattata alle circostanze. Questa capacità di adattamento è stata notata anche dall’etnologa Mojca Ravnik nel libro «Na žegen! – Žegnanje in drugi prazniki z rekruti v Ukvah v Kanalski dolini» («Alla sagra! – La festa patronale e altre ricorrenze coi coscritti a Ugovizza in Valcanale», pubblicato nel 2015 a Lubiana dalla casa editrice ZRC.

Ugovizza (Ukve in lingua slovena) è una frazione del comune di Malborghetto Valbruna, nota località turistica estiva ed invernale. Si trova a 775 m in Val Canale, di cui è uno dei villaggi più antichi. La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo aveva un interessante campanile a contrafforti, basso e massiccio, con bifore e coronato da un'alta cuspide, andato perduto nell'alluvione del 2003 abbattutasi in Val Canale; nell'interno sono venuti alla luce nel 1959 vari affreschi.
La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo prima dell'alluvione del 2003

Di Johann Jaritz - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1165180

In memoriam

Guglielmo Cerno
conosciuto anche come Viljem Černo (Lusevera24 luglio 1937 – Lusevera22 luglio 2017), è stato un saggistapoeta ed etnografo italiano della minoranza slovena.
 Černo è considerato uno dei protagonisti della vita culturale, associativa e politica degli sloveni in Italia, specificatamente della Slavia friulana, tanto da venir appellato con il titolo di “čedermac della Benecia”

Biografia

Nato in una famiglia slovena di Lusevera il 24 luglio 1937, frequentò le scuole elementari italiane del paese e, su suggerimento di Mario Kont, continuò poi gli studi a Gorizia in una scuola con lingua d’insegnamento slovena. Kont, assieme a Izidor Predan e Vojmir Tedoldi, all’epoca animava il Fronte Democratico Sloveno (Demokratična fronta Slovencev), che invitava le famiglie delle Valli del Torre e del Natisone a iscrivere i figli alle scuole slovene di Gorizia, nonostante le intimidazioni dei circoli nazionalisti italiani locali (in loco era attiva l’organizzazione Gladio) e della stessa Chiesa cattolica.
Successivamente si iscrisse alla Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Trieste, dove si laureò nel 1968 con una tesi su “Aspetti geografici del fenomeno migratorio in nove Comuni della cosiddetta Slavia Friulana“. Nel 1955 costituì, assieme ad altri beneciani, il Circolo di Cultura Sloveno Ivan Trinko, ad un anno dalla morte del sacerdote, e ne fu il primo segretario ed in seguito presidente. Successivamente costituì a Lusevera il Centro di ricerche culturali e il museo etnografico.
Lavorò come insegnante di italiano nelle scuole del territorio, e fu operatore culturale e organizzatore di eventi legati alla cultura e alla lingua slovena, anche nelle sue varianti dialettali. Fu tra i promotori dell’incontro tra popoli contermini Kamenica e del Dan emigranta (giorno dell’emigrante).
Fu attivo in campo politico locale, dapprima nel 1963 come candidato dei socialisti alle prime elezioni della Regione Friuli-Venezia Giulia dopo lo Statuto Autonomo e poi nel 1964 come amministratore a Lusevera e nella Comunità montana del Torre, in particolare durante gli anni del post-terremoto del Friuli. Per lunghi anni fu componente del comitato regionale della SKGZ (Unione Culturale Economica Slovena), dello SLORI (Istituto di ricerche sloveno) e della Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste (Narodna in Študijška Knjižnica), di cui fu presidente dal 2001 al 2010.
Fu autore poetico dialettale, nella variante slovena della Val Torre. Pur essendo la Slavia Friulana il territorio idealmente più lontano dal centro culturale della Slovenia, vi fiorisce ugualmente la letteratura, come dimostrano i diversi autori presenti, tra i quali Guglielmo Černo fu quello con maggior ispirazione lirica e che nelle sue metafore dimostrò maggior ricchezza linguistica e vitale. Sui testi delle sue poesie il sacerdote friulano Oreste Rosso scrisse due canti religiosi, che fanno parte del repertorio del coro per voci maschili “Barski oktet”. Per la raccolta poetica Ko polno je noči ricevette nel 2013 il premio Vstajenje.
Fu uno dei principali artefici della conservazione della variante dialettale dello sloveno delle Valli del Torre, contribuendo – tra l’altro – al recupero della traduzione in dialetto di tre messali, dal titolo “Boava besieda”, e alla realizzazione del volume “Il Glossario del dialetto del Torre di Jan Baudouin de Courtenay”.
Nel 1998 ricevette la Medaglia d’onore della Repubblica di Slovenia per “l’arricchimento della vita culturale tra gli sloveni della Benecia e con esso per il mantenimento e consolidamento della loro coscienza nazionale”. Nel 2010 venne insignito della 10. edizione del Premio Štrekelj, per la sua opera di “tutela della slovenità, della lingua e della cultura slovena ai confini occidentali dello spazio etnico sloveno”.
Il 24 luglio 2017, giorno del suo 80º compleanno, venne programmata una celebrazione in suo onore a Lusevera, organizzata dalla SKGZ e dal Circolo Ivan Trinko, ma non fu possibile realizzarla per la sua improvvisa scomparsa, il 22 luglio. Il 12 gennaio 2018 a Lusevera venne organizzata una manifestazione in suo onore, con la prima presentazione del libro sulla sua vita e le sue opere “Na izpostavljenem mestu”, alla presenza dell’ex presidente della Slovenia Milan Kučan. Successivamente il libro venne presentato a Trieste, a Gorizia e in diverse località della Slovenia (LubianaCaporettoSežana), mentre il settimanale Novi Matajur ne pubblicò a puntate la traduzione in italiano.

La falciatura

Falciare l'erba sul monte Kolovrat

Antonio Cicigoi racconta:
A Drenchia e in alcuni paesi vicini hanno una falce particolare. Uno dei manici è girato dall’altra parte. Per questo motivo la falce deve essere tenuta in un modo particolare, dal basso verso l’alto. Da noi, nel paese di Lase abbiamo una falce normale. Io falciavo già quando ero un ragazzo di otto o nove anni. Avevo una falce piccola e andavo con mio padre sul Kolovrat, ma arrivarci non era facile, la strada era lunga. Per via del confine non si poteva percorrere la strada più breve. Dovevamo raggiungere il valico di confine a Solarie e poi percorrere la strada fino al nostro prato. Camminavamo per tre quarti d'ora. Quando alle sei di mattina aprivano il valico, noi eravamo già lì ad aspettare, poiché volevamo raggiungere il prato il più presto possibile. Facevamo colazione con pane, salame e formaggio. Per pranzo le donne portavano in una scodella la polenta tagliata a pezzi e il latticello. In un recipiente di legno chiamato lempa portavamo con noi l'acqua, che riempivamo già di mattina nel paese. Abbiamo bevuto sempre tutto, restavamo persino senza acqua. Sì, allora il Kolovrat era ancora tutto falciato!
Tipologia: Testo
Racconta/canta/parla: Antonio Cicigoi
Registrato da/chiede/annotato da: Barbara Ivančič Kutin
Luogo di registrazione: Trinko / Trinco
Data di registrazione: 22. 11. 2013
Link: http://as.parsis.si/zborzbirk/zbirka-it.a5w?zid=1035
http://zborzbirk.zrc-sazu.si/it-it/raccontieimmagini/racconti.aspx

19 lug 2020

DAN BOT - UN TEMPO


Možje so siekli travo.
S sabom tou košu so nosili osounik,
oslu,butaču,rabje,varvi za briemana.
So nosili s sabon še obed,pojužnjak ali juženo.

Lo sfalcio  (traduzione personale)

Gli uomini falciavano l'erba.
Con sè avevano nel gerlo il porta cote,
la cote,il fiasco,il rastrello,le corde.
Portavano con sè la colazione,la merenda o il pranzo.

il testo nel dialetto sloveno dell'alta val Torre è tratto da un vecchio calendario edito dal Centro ricerche culturali di Bardo/Lusevera

Jacopo Stellini - Jacob Štelin

JAKOB ŠTELIN-JACOPO STELLINI- luglio 15, 2019

Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=3829338
Jacopo Stellini (Cividale27 aprile 1699 – Padova27 marzo 1770) è stato un abatescrittorefilosofo e professore di filosofia italiano.

Nato a Cividale (e non, come appare su altre fonti basatesi sull'errata lettura dell'atto di battesimo di un Jacopo Stulin, a Tribil di Sopra) nel 1699, si interessò di medicinamatematica e critica letteraria. Sebbene autore di svariate poesie, la sua fama è dovuta soprattutto al saggio in latino De ortu et progressu morum stampato nel 1740.
La sua concezione morale è di stampo aristotelico e sotto alcuni aspetti può essere considerato uno dei precursori della sociologia.
A lui è stato dedicato l'omonimo liceo classico di Udine, fondato nel 1808 e che nella sua biblioteca contiene gli scritti autografi di Stellini...https://www.wikiwand.com/it/Jacopo_Stellini

V Gorenjem Trbiju/Tribil superiore se je rodil slavni filosof JAKOB ŠTELIN

-Tu je predvsem pouk verouka v slovenščini. Obiskuje ga 32 otrok, ki jih pou- čujem v slovenčšini. Vendar moram reči, da je pri nas vse premalo otrok, naraščaja. Zato je zame vsak nov krst pri nas velik dogodek. Ko sem imel pred dnevi nov krst, po dolgih dveh letih, sem od veselja zvonil z vsemi zvonovi. Tako velik dogodek je namreč za nas rojstvo slehernega novega vaščana?-. Kako pa gledate na probleme slovenske narodnostne skupnosti v Benečiji?-.Rešitve v Benečiji ne bo toliko časa, dokler ne bomo imeli šol v slovenščini, šole bodo lahko dvignile našo nacionalno zavest. Žal so pri nas še ljudje, ki se sramujejo, da so Slovenci, ker mislijo, da je Jugoslavija, oziroma Slovenija, revna dežela: Vendar sam vem, da to ni res. Zato je treba voditi naše ljudi v Slovenijo, da se na lastne oči prepričajo o nasprotnem. Nekaj takšnih izletov smo že organizirali, morali pa bi jih še več. Na drugi strani pa menim, da bi morali tudi Slovenci iz matične domovine večkrat in številneje prihajati k nam, da bi se tako seznanili z nami in našimi problemi. Le takšno, obojestransko obiskovanje in sodelovanje, bo veliko koristilo vsem-, je zaključil naš razgovor župnik v Gorenjem Trbiju g. Emil Cenčič. Ko smo se poslavljali od Gorenjega Trbija, vasi, v kateri se je rodil eden največjih beneškoslovenskih mož, filozof Jakob Štelin, smo se spomnili, kaj je o tem našem velikem rojaku zapisal slovenski zgodovinar Simon Rutar v svoji knjigi "Beneška Slovenija": -še imenitnejši učenjak je Jakob Štelin, ki se je rodil v Gorenjem Trbiju 27. julija 1. 1688 (ali 27. aprila 1. 1699, Enciclopedia Italiana), kakor trdi Podrecca 1.98; ali pa (po poročilu profesorja Trinka) v Čedadu, kakor se razvidi iz tamošnjih krstnih zapiskov. Bil je sin revnih staršev in se učil v Čedadu in Benetkah, kjer je postal učitelj pesništva in govorništva v zavodu za plemiške mladeniče. Ta čas (1. 1740) je spisal knjigo "Specimen de ortu et progressu morum" in si pridobil z njo tolikšno slavo, da ga je beneški senat imenoval profesorjem na vseučilišču v Padovi. O njegovi učenosti se trdi, da ni bilo znanosti, katere bi Štelin vsaj nekoliko ne poznal. Spisal je mnogo razprav, pesmij in govorov v grškem in latinskem jeziku. Njegova prozajična dela so izšla 1. 1778 in 1781, pesniška pa 1. 1782. Umrl je v Padovi 17. januarja 1. 1770.

archivio personale

Corso di sloveno online gratuito: cos’è Slonline.si e come funziona

Il materiale online per chi studia lingue straniere come il tedesco, l’inglese e lo spagnolo di certo non manca. Lo stesso non si può dire, purtroppo, per la lingua slovena: in internet si trovano pochissime risorse disponibili gratuitamente per chi studia lo sloveno. Un esempio è la nostra rubrica “Impara lo sloveno in musica” (l’avete già vista? ecco il link).
Da qualche anno si trova in rete un corso di sloveno online utilissimo e anche divertente: stiamo parlando di https://www.slonline.si/, ideato e realizzato dalla Sezione di slovenistica della Facoltà di filosofia di Ljubljana.
La homepage di slonline.si.
La homepage di slonline.si.
“Da tempo avevamo in mente di creare un moderno corso online di sloveno come lingua straniera dedicato alle persone che desiderano imparare questa lingua da autodidatti in modo efficace, coinvolgente e divertente,”
racconta Tjaša Alič, docente di sloveno come lingua straniera, che ha collaborato alla realizzazione del sito slonline.si assieme a Branka GradišarTanja Jerman e Jana Kete Matičič.
Presentazione sulla lingua slovena. Slonline.si
Presentazione sulla lingua slovena.
All’inizio il corso era disponibile solo in inglese, ma dato l’enorme successo, l’anno dopo sono state aggiunte altre 6 combinazioni linguistiche, tra cui anche l’italiano. Il corso di sloveno slonline.si è stato utilizzato a oggi da 17.300 utenti provenienti da 154 Paesi del mondo.

Come funziona slonline.si?

Innanzitutto è necessario registrarsi, con un procedimento semplicissimo di qualche minuto. Una volta registrati, scegliete la combinazione linguistica preferita (ad esempio “italiano”) e il livello desiderato. Infatti si può scegliere tra SLO1 (principianti) e SLO2 (livello intermedio). Il corso slonline.si è quindi adatto anche a chi ha già qualche conoscenza di sloveno e vuole approfondire o arricchire il proprio lessico.
I due livelli SLO1 e SLO2 comprendono 11 blocchi tematici ciascuno, quali ad esempio “Cibo e bevande”, “Tempo libero”, “Scuola e lavoro”, “In città”, “Al ristorante”, “In negozio” ecc. Tutti temi attinenti alla vita quotidiana e quindi molto utili per chi studia lo sloveno per motivi pratici e di comunicazione immediata.
I blocchi tematici di slonline.si.
I blocchi tematici di slonline.si.
In ogni blocco tematico si imparano 35 parole e 25 frasi in sloveno. Si inizia con i singoli vocaboli per poi passare alle frasi e infine ai dialoghi veri e propri. Ciascun blocco tematico è suddiviso in 4 fasi.
  1. Nella prima fase, “Impara”, vengono presentate le frasi e le parole in sloveno con la traduzione in italiano. Un aspetto molto utile è che cliccando sull’apposita icona si può sentirle pronunciare, sia a velocità normale che rallentata.
  2. La fase “Fai esercizio” comprende diversi esercizi, come ascoltare una frase o parola in sloveno e scegliere la traduzione appropriata.
  3. Nella fase “Metti in pratica” si trovano esercizi di un livello di difficoltà leggermente superiore a quello della fase precedente. Ad esempio, viene chiesto di scrivere la traduzione in sloveno di una frase o parola in italiano, di ascoltare una frase in sloveno e scriverla e di registrarsi mentre si pronuncia una frase, controllando poi se la pronuncia è corretta.
  4. L’ultima fase, “Controlla”, è una specie di auto-verifica delle nozioni apprese. Sullo schermo appaiono frasi in italiano e viene chiesto: “Sai la frase in sloveno?” Cliccando appare la soluzione.
Alla fine di ogni singola unità tematica c’è un quiz di 20 domande per mettere alla prova le proprie conoscenze.
Un esempio di quiz di slonline.si.
Un esempio di quiz di slonline.si.
Per rendere l’apprendimento più divertente ci sono il gioco del memory, utilissimo per memorizzare le parole, e le parole crociate.
Il corso slonline.si è molto utile per chi non ha la possibilità di seguire un corso di sloveno in presenza, ad esempio per motivi di mancanza di tempo. Con slonline.si, infatti, si può decidere liberamente quando, dove e per quanto tempo dedicarsi allo studio della lingua slovena.
Un aspetto molto utile e importante per l’apprendimento è il fatto che su slonline.si è possibile ascoltare la pronuncia di frasi e parole ed esercitarsi a pronunciarle correttamente, con la possibilità di verifica immediata. La pronuncia e l’accentuazione, infatti, rappresentano spesso un problema per i discenti italiani e studiando da soli risulta spesso problematico riuscire a imparare correttamente. slonline.si è quindi uno strumento utile e innovativo – e oltretutto gratuito! – per chi desidera avvicinarsi allo studio della lingua slovena. Certo un corso di lingua in presenza è da preferirsi, data la diversa modalità di approccio e la possibilità di interagire direttamente con l’insegnante.
Esercita la pronuncia su slonline.si.
Esercita la pronuncia su slonline.si.
Tuttavia, in mancanza di questa possibilità, un corso interattivo come slonline.si diventa uno strumento prezioso per chiunque muova i primi passi alla scoperta della lingua slovena.
Se siete interessati a corsi di sloveno in presenza o tramite piattaforme online quali Zoom, Skype eccetera, scrivete a www.most-translations.com.

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"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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