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20 set 2021
L’importante libro di Rob Wallace sull’origine delle pandemie
Non vorrei sbagliarmi, ma mi sembra che solo “il manifesto” abbia dato notizia della pubblicazione nel 2016 dell’importante libro del biologo evolutivo statunitense Rob Wallace intitolato Big Farms Make Big Flu (“Grandi fattorie producono grandi malattie”), cui è seguita l’edizione in spagnolo nel 2020. Se così fosse, sarebbe un’ulteriore conferma dell’approccio semplicistico e interessato con cui i paesi a capitalismo avanzato intendono far fronte all’attuale pandemia, sorta successivamente all’emergenza di altre pandemie non meno pericolose ma che hanno toccato meno i nostri paesi. Ricordiamo che negli ultimi 20 si sono registrate 4 pandemie, alcune non ancora spente; del resto, il cosiddetto virus della spagnola (in realtà “americana” come tutte le cose buone) è ancora circolante.
Rob Wallace insegna nell’Università del Minnesota e da circa 25 anni studia le relazioni tra il modello produttivo capitalistico e l’insorgere di nuovi agenti patogeni. Un argomento che dovrebbe essere al centro del nostro interesse, ma che viene accantonato perché ci si vuole convincere che i vaccini – solo quelli ammessi e scelti sulla base di precisi interessi politici ed economici – sono la panacea delle pandemie, nonostante la loro effettiva protezione, i loro possibili effetti dannosi, il loro funzionamento presentino ancora tanti buchi neri su cui far luce. Inoltre, bisogna aggiungere che le scienze mediche hanno sviluppato il concetto di iatrogenesi per confrontarsi con gli eventuali danni indesiderati provocati dai farmaci o dagli interventi medici. Ma di questi tempi di iatrogenesi è meglio non parlare.
Toccando questi temi oggi cruciali il libro di Wallace chiama direttamente in causa le grandi corporazioni le quali, avendo spodestato ovunque i piccoli agricoltori con la loro feroce concorrenza, dominano la produzione del cibo di cui ci nutriamo e la sua commercializzazione in ogni parte del globo. Aggiungo: fornendoci cibo insapore e di cattiva qualità che peggiora le condizioni del nostro organismo e ci rende ancora più esposti agli attacchi degli agenti patogeni, favorendo per esempio l’insorgere dell’obesità.
Andando più nello specifico e approfondendo questo legame tra affezioni dell’organismo e ambiente circostante, come fa notare Ernesto Burgio, sarebbe più opportuno definire questi fenomeni sindemia. Si tratta di una nozione coniata da un antropologo medico, Merrill Singer, negli anni ’90, con la quale si intende “indicare tutta una serie di condizioni morbose “concomitanti” – con particolare riferimento alle “malattie non trasmissibili”, quali in primis affezioni cardiocircolatorie e tumori –, nonché un insieme di situazioni e variabili “socio-economiche” (densità demografica, livello di istruzione, indice di povertà etc.) e “climatologico-ambientali” (cambiamenti climatici, riscaldamento globale, deforestazione, desertificazione etc.)”. Tutti aspetti che dovrebbero essere tenuti in conto “ai fini di una corretta lettura e interpretazione dei dati relativi all’andamento e all’evoluzione di qualsivoglia “malattia infettiva”, a maggior ragione ove la stessa assumesse una diffusione globale, come nel caso della “pandemia da Srs-CoV-2”.,, continua https://www.lacittafutura.it/recensioni/l%e2%80%99importante-libro-di-rob-wallace-sull%e2%80%99origine-delle-pandemie
PROFUMO D'AUTUNNO
#studioforest PROFUMO D'AUTUNNO
Come uno stormo
E qualcosa come uno stormo si stacca
19 set 2021
" O Vrba "di France Prešeren Letteratura slovena
| chiesa di S.Marco a Vrba http://en.wikipedia.org/wiki/St._Mark's_Church,_Vrba |
O Vrba, srečna, draga vas domača
kjer hiša mojega stoji očeta;
de b’ uka žeja me iz tvojga svéta
speljala ne bila, goljfiva kača!
vse, kar srce si sladkega obeta;
mi ne bila bi vera v sebe vzeta,
ne bil viharjov nótranjih b’ igrača!
za doto, ki je nima miljonarka,
bi bil dobil z izvoljeno devico;
pred ognjam dom, pred točo mi pšenico
bi bližnji sosed vároval – svet’ Marka.
Felice, caro paese natio,
dove si trova la casa di mio padre;
non mi allontanasse dal tuo mondo la sete del sapere,
serpente ingannatore..
Non avrei imparato, come si trasforma in veleno
tutto ciò che il cuore desidera dolcemente,
non avrei perso la fiducia in me
stesso
non sarei stato vittima dei tormenti dentro di me!
Avrei trovato con una vergine prescelta,
un cuore fedele e una manina laboriosa
per una dote che non è posseduta da una donna ricca.
La mia barca avrebbe navigato in pace,
traduzione fornitami da Ana Anica che ringrazio
" O Vrba "è un sonetto scritto nel 1832 e successivamente corretto dal poeta sloveno romantico France Prešeren , che è considerato il poeta nazionale della Slovenia . E 'stato pubblicato nel 1834 nel quarto volume dell' almanacco Krajnska čbelica (Carniola Bee). E' 'l'esposizione introduttiva di un ciclo di sei sonetti, dal titolo i Sonetti della sfortuna ( sloveno :Sonetje nesreče ). Il sonetto è dedicato al villaggio di Prešeren Vrba , che esprime un senso di generale malinconia sopra l'idillio perduto dell'ambiente rurale. Secondo i critici letterari contemporanei sloveni, in particolare Marija Pirjevec , Boris Paternu e Janko Kos , il significato del sonetto è centrato sul problema della precarietà ed infelicità di un libero soggetto distaccato dal teocentrica visione del mondo. La forma sonetto segue le regole astratte da August Wilhelm Schlegeldai sonetti di Petrarca . Nel 20 ° secolo, diverse interpretazioni musicali del poema sono state create, il più noto di loro probabilmente essere una versione dalla slovena folk rock musicista Vlado Kreslin .
http://en.wikipedia.org/wiki/O_Vrba
Ivan Trinko
evidenzia
MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI
Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...









