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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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2 mag 2021

PIOGGIA A MAGGIO

 


JANE HIRSHFIELD

PIOGGIA A MAGGIO

Il ferro annerito
della stufa
si raffredda ticchettando
alle prime gocce
che iniziano a incontrare il tetto.
È tardi: la notte
s'è fatta scura così
come un frutto -
un sùbito
aroma di pere riempie la stanza.

Giusto prima dell'alba
ritorna più forte
un bianco, costante rullio di pioggia diurna
preso nel secchio profondo della luna.
Una luce di latta ammaccata
trabocca di oceano e cielo,
colle che s'apre sul colle davanti,
e mi sveglio a un semplice desiderio,
ciò che voglio da quest'ora comune,
da questa terra comune
che in passato fu sposa del tempo:
sentire come un granchio sente l'onda,
forte come un secondo cuore;
vedere come una cosa verde vede il sole,
con l'attenzione esclusiva dell'amore cieco.

(da Gravità e Angeli, 1988)


Jane Hirshfield (nata il 24 febbraio 1953  ) è una poetessa, saggista e traduttrice americana.

 Da lunedì 3 maggio, sulla base dei dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità (Iss), e come confermato nell’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza la Valle d’Aosta retrocede in zona rossa, mentre la Sardegna passa in arancione con CalabriaBasilicata, Puglia Sicilia. Restano in zona gialla: AbruzzoCampaniaEmilia RomagnaFriuli Venezia GiuliaLazioLiguriaLombardiaMarcheMolisePiemontePuglia, ToscanaTrentino Alto AdigeUmbria Veneto.


Come cambiano i colori delle Regioni dal 3 maggio

La Sardegna passa alla zona arancione, la Valle d'Aosta in zona rossa. La maggior parte del centro-nord in zona gialla. La mappa di Wired

Da lunedì 3 maggio, sulla base dei dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità (Iss), e come confermato nell’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza la Valle d’Aosta retrocede in zona rossa, mentre la Sardegna passa in arancione con CalabriaBasilicata, Puglia Sicilia. Restano in zona gialla: AbruzzoCampaniaEmilia RomagnaFriuli Venezia GiuliaLazioLiguriaLombardiaMarcheMolisePiemontePuglia, ToscanaTrentino Alto AdigeUmbria Veneto.

Coprifuoco

Ancora in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, ma dopo le lunghe trattative interne al governo e sotto la spinta delle regioni già dal 14 maggio potrebbe essere posticipato alle 23, se i dati del contagio dovessero continuare a rimanere bassi.

Di seguito le regole nel dettaglio per ogni zona.

Regole per le zone gialle

Tra le regioni gialle e bianche non ci sono limitazioni di viaggio, mentre da e verso le zone arancioni e rosse, saranno consentiti tramite la cosiddetta “certificazione verde”. Consentiti anche tutti gli altri spostamenti sul territorio regionale, comprese le visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5.

Nidi, asili, elementari e medie riprenderanno la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, dovranno garantire la didattica in presenza dal 70% al 100% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiranno la regolare attività formativa per tutti gli anni di corso. Sono aperte biblioteche e aule studio.

Si può tornare a consumare al tavolo nei bar e nei ristoranti, ma solo negli spazi all’aperto e entro gli orari stabiliti dal coprifuoco.

È possibile andare al cinema e assistere a spettacoli teatrali e concerti, sia all’aperto che al chiuso, prenotando il biglietto in anticipo, per evitare file ai botteghini. La capienza al chiuso sarà ridotta al 50%, per un massimo di 500 persone, mentre all’aperto sarà consentita la presenza di un numero non superiore alle mille persone. Deve essere garantita la distanza di un metro tra un posto e l’altro, a meno che gli spettatori non siano conviventi.

È consentito praticare qualsiasi tipo attività sportiva, all’aperto, comprese le attività di contatto e di squadra.

Regole per le zone arancione

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Consentiti tutti gli spostamenti all’interno del territorio comunale, anche per visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5. Si può uscire dal proprio comune in caso di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi sospesi o non presenti nel proprio comune. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ad esclusione dei capoluoghi di provincia.

Per scuole e università vigono le stesse regole previste per la zona gialla.

L’attività fisica è consentita solo all’interno del proprio comune, in forma individuale. Mostre, musei e altri luoghi della cultura seguono le stesse regole previste per la zona rossa. Sono aperti tutti i negozi, compresi i centri commerciali, che però restano chiusi durante il fine settimana e nei giorni festivi. Per i bar e i ristoranti vigono le stesse regole previste per la zona rossa.

Regole per le zone rosse

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Vietati gli spostamenti all’interno della regione o del comune, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità. È consentito il rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza.

Come da decreto nidi, asili, elementari e medie riprendono la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, garantiscono la didattica in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiscono la regolare attività formativa solo per le matricole. Sono aperte biblioteche e aule studio.

L’attività fisica è consentita in forma individuale, solo nei pressi della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, con obbligo di utilizzo delle mascherine.

Sono chiusi musei, mostre e altri istituti o luoghi di cultura ad eccezione delle biblioteche, i cui servizi sono offerti su prenotazione. Sono sospesi tutti gli spettacoli aperti al pubblico in cinema, teatri, sale da concerto e in altri locali o spazi, anche all’aperto.

Sono chiuse anche tutte le attività commerciali, compresi anche barbieri, estetisti e parrucchieri, eccetto i negozi di generi alimentari e di prima necessità. L’accesso è limitato a un solo componente per famiglia. Restano aperti i mercati solo per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e vivaistici. Edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie possono tenere aperto.

Sono sospesi i servizi di ristorazione con consumazione al tavolo (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri ospiti. L’asporto di cibi e bevande è consentito fino alle 22, mentre la consegna a domicilio è sempre permessa.https://www.wired.it/attualita/politica/2021/05/01/zona-gialla-arancione-rossa-3-maggio/


Come cambiano i colori delle Regioni dal 3 maggio

La Sardegna passa alla zona arancione, la Valle d'Aosta in zona rossa. La maggior parte del centro-nord in zona gialla. La mappa di Wired

(Foto: Massimo Di Vita/Getty Images)

Da lunedì 3 maggio, sulla base dei dati del monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto superiore della sanità (Iss), e come confermato nell’ordinanza firmata dal ministro della salute Roberto Speranza la Valle d’Aosta retrocede in zona rossa, mentre la Sardegna passa in arancione con CalabriaBasilicata, Puglia Sicilia. Restano in zona gialla: AbruzzoCampaniaEmilia RomagnaFriuli Venezia GiuliaLazioLiguriaLombardiaMarcheMolisePiemontePuglia, ToscanaTrentino Alto AdigeUmbria Veneto.

Coprifuoco

Ancora in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino, ma dopo le lunghe trattative interne al governo e sotto la spinta delle regioni già dal 14 maggio potrebbe essere posticipato alle 23, se i dati del contagio dovessero continuare a rimanere bassi.

Di seguito le regole nel dettaglio per ogni zona.

Regole per le zone gialle

Tra le regioni gialle e bianche non ci sono limitazioni di viaggio, mentre da e verso le zone arancioni e rosse, saranno consentiti tramite la cosiddetta “certificazione verde”. Consentiti anche tutti gli altri spostamenti sul territorio regionale, comprese le visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5.

Nidi, asili, elementari e medie riprenderanno la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, dovranno garantire la didattica in presenza dal 70% al 100% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiranno la regolare attività formativa per tutti gli anni di corso. Sono aperte biblioteche e aule studio.

Si può tornare a consumare al tavolo nei bar e nei ristoranti, ma solo negli spazi all’aperto e entro gli orari stabiliti dal coprifuoco.

È possibile andare al cinema e assistere a spettacoli teatrali e concerti, sia all’aperto che al chiuso, prenotando il biglietto in anticipo, per evitare file ai botteghini. La capienza al chiuso sarà ridotta al 50%, per un massimo di 500 persone, mentre all’aperto sarà consentita la presenza di un numero non superiore alle mille persone. Deve essere garantita la distanza di un metro tra un posto e l’altro, a meno che gli spettatori non siano conviventi.

È consentito praticare qualsiasi tipo attività sportiva, all’aperto, comprese le attività di contatto e di squadra.

Regole per le zone arancione

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Consentiti tutti gli spostamenti all’interno del territorio comunale, anche per visite a parenti, partner e amici, una volta al giorno, per massimo 4 persone oltre ai minori di 14 anni, tra le 22 e le 5. Si può uscire dal proprio comune in caso di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi sospesi o non presenti nel proprio comune. Sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri, ad esclusione dei capoluoghi di provincia.

Per scuole e università vigono le stesse regole previste per la zona gialla.

L’attività fisica è consentita solo all’interno del proprio comune, in forma individuale. Mostre, musei e altri luoghi della cultura seguono le stesse regole previste per la zona rossa. Sono aperti tutti i negozi, compresi i centri commerciali, che però restano chiusi durante il fine settimana e nei giorni festivi. Per i bar e i ristoranti vigono le stesse regole previste per la zona rossa.

Regole per le zone rosse

Consentititi gli spostamenti tra altre regioni e province per le persone munite di “certificazione verde”. Vietati gli spostamenti all’interno della regione o del comune, salvo per esigenze lavorative o situazioni di necessità. È consentito il rientro presso il domicilio, l’abitazione o la residenza.

Come da decreto nidi, asili, elementari e medie riprendono la didattica in presenza al 100%. Le scuole superiori, invece, garantiscono la didattica in presenza dal 50% al 75% della popolazione studentesca. I presidenti di regione potranno intervenire con ordinanze che sospendono la didattica in presenza solo in caso di rischio estremamente elevato di contagio. Le università garantiscono la regolare attività formativa solo per le matricole. Sono aperte biblioteche e aule studio.

L’attività fisica è consentita in forma individuale, solo nei pressi della propria abitazione e nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, con obbligo di utilizzo delle mascherine.

Sono chiusi musei, mostre e altri istituti o luoghi di cultura ad eccezione delle biblioteche, i cui servizi sono offerti su prenotazione. Sono sospesi tutti gli spettacoli aperti al pubblico in cinema, teatri, sale da concerto e in altri locali o spazi, anche all’aperto.

Sono chiuse anche tutte le attività commerciali, compresi anche barbieri, estetisti e parrucchieri, eccetto i negozi di generi alimentari e di prima necessità. L’accesso è limitato a un solo componente per famiglia. Restano aperti i mercati solo per la vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e vivaistici. Edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie possono tenere aperto.

Sono sospesi i servizi di ristorazione con consumazione al tavolo (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie), ad esclusione delle mense e del catering. Resta consentita, senza limiti di orario, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri ospiti. L’asporto di cibi e bevande è consentito fino alle 22, mentre la consegna a domicilio.


BUONA DOMENICA


 Benecia











LA STORIA DI TOPOLO'

 




Non chiamatelo festival: è soprattutto un esperimento socio-culturale. Tutte le estati, un paesino remoto e semi disabitato si riempie di artisti. Una star della musica ci racconta Topolò, la proposta di un mondo antimaterialista

1 mag 2021

La vigna? “Antidoto” naturale contro lo stress da Covid!

 


Luigi Veronelli diceva “Per capire il vino, bisogna camminare la vigna”… oggi potremmo dire “Per capire la vita, bisogna camminare la vigna”. La natura, infatti, con i suoi cicli e stagionalità, è sempre rimasta un indiscutibile punto fermo trasmettendo a tutti noi un senso di sicurezza in questo complicato periodo pandemico. Proprio per questo motivo nasce Vigneti Aperti, la nuova iniziativa organizzata dal Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia che vi permette di respirare aria pura, conoscere le diverse fasi vegetative della vite e scoprire come il vino nasca in vigna, grazie alle esperienze enoturistiche organizzate dalle cantine associate.

A partire da sabato 1° e domenica 2 maggio, e fino a novembre, un ricco calendario di appuntamenti vi aspetta tra visite ai vigneti e/o in cantina, aperitivi in vigna, laboratori sensoriali, picnic, Cene con il Vignaiolo, musica in vigna e tante altre curiosità. Ogni incontro avverrà nel pieno rispetto delle normative igienico sanitarie previste (obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, distanziamento personale, etc.) e si svolgerà all’aria aperta.

Una valida e originale proposta turistica per scoprire o riscoprire i nostri suggestivi paesaggi, i luoghi di eccellenza del vino, ricordando che tutto il percorso produttivo prende forma proprio dalla terra: potatura, legatura, sfogliatura e vendemmia sono tutti elementi indispensabili per la nascita e la maturazione delle nostre eccellenze enologiche.

L’iniziativa è pensata come una piacevole e rilassante occasione di incontro all’aria aperta, adatta a turisti, appassionati e famiglie (bambini e ragazzi potranno imparare entrando direttamente a contatto con la natura): dopo aver ascoltato i racconti della vigna e conosciuto le diverse fasi di lavorazione del vigneto, gli adulti potranno deliziarsi con una piacevole degustazione dei vini aziendali accompagnata da prodotti tipici locali.

Tutti gli amici enoturisti che vogliono essere informati sulle news della manifestazione e le aziende aderenti nei vari weekend trovano tutte le informazioni sul sito www.cantineaperte.info e sui social media dell’associazione Facebook MtvFVG e Instagram mtv_friulivg.

Per informazioni:
Movimento Turismo del Vino Friuli Venezia Giulia
Via del Partidor 7 – Udine
Tel +39 0432 289540 – 348 0503700

info@mtvfriulivg.it
www.cantineaperte.info

UN BRUSCO RISVEGLIO DOPO 17 ANNI

 Primo maggio, festa del lavoro. Sicuramente una giornata di rilievo mondiale, occasione per confronti, dimostrazioni, celebrazioni e rivendicazioni. Senza lavoro non c’è dignità di vita, non c’è semplicemente vita. Lascio comunque le opportune riflessioni in merito per ricordare un altro primo maggio che, non solo per me, riveste un significato particolare. Mi riferisco al 1° maggio di 17 anni fa. Era un sabato nel 2004 ed in quell’occasione scrissi nella mia lingua materna, lo sloveno, i miei appunti, le mie riflessioni, i sentimenti che quel giorno mi affollavano la mente ed il cuore. Una giornata che risvegliava grandi speranze, sogni, ricche prospettive per le popolazioni d’Europa.

«La notte tra ieri ed oggi – scrivevo – potrebbe divenire, per noi che viviamo al confine di Stato, come una notte di Pasqua, festa di resurrezione, di rinascita, come se qualcosa si risvegliasse da un profondo sonno secolare nel nostro piccolo angolo di mondo. Sento nel petto un’aria nuova, dolce; aria che ammorbidisce le dure zolle fresche d’aratro, aria che visita come memoria storica i nostri paesi disseminati sui monti e nelle valli, dimore di gente speciale, custodite dalle innumerevoli chiesette come sentinelle, alle cui soglie cresce incolta l’erba spontanea. Aria mai ancora sentita, quasi neppure sognata. Erano le ore 17.30 di quel 1° maggio 2004 quando a Dublino si celebrava l’evento dell’anno: Cipro, Estonia, Lettonia, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria sono state incluse nell’Unione Europea. Così l’Unione da una popolazione di 370 è salita a 500 milioni; le lingue ufficiali riconosciute si sono moltiplicate a 20, tra le quali anche la slovena, quella cui è legata la nostra storia e, magari così fosse, anche il nostro futuro. Uniti 24 Stati democratici, che si sono impegnati,tra l’altro, al rispetto dei diritti umani, dei diritti delle minoranze, nello sforzo comune per il benessere dei popoli uniti d’Europa».

«Un avvenimento singolare nella storia – proseguivo – il fatto che si riuniscono popoli già in lotta fra loro in tempi non lontani, il miracolo della caduta di ancestrali confini; si dissolvono recinti e barriere, si sgretolano muri. E ciò succede non al rombo di conquiste a cannonate, non perché un esercito invade un territorio non suo, non con la violenza e la sopraffazione dei popoli vinti. Ma rappresentanti dei popoli che si accordano nel dialogo, che si danno la mano nella prospettiva di procedere in consonanza di intenti, di metodi e di mezzi».

«Ora – concludevo le mie riflessioni – possiamo stringere la mano al vicino, possiamo abbracciarci con fiducia, perché di là del confine caduto non c’è gente cattiva, nemica; noi non abbiamo più la pretesa manichea di sentirci i buoni, i bravi, superiori, i fortunati, i belli per discriminare coloro che parlano una lingua diversa, che hanno diversa foggia, altre usanze, valori più o meno marcati dei nostri, ma soprattutto valori. Siamo semplicemente vicini, dirimpettai, possibilmente amici e collaboratori. Intendo riferirmi soprattutto a noi, sloveni di qua del vecchio confine. Noi, più fortunati di altri nostri concittadini, perché la vecchia Cortina di ferro può finalmente diventare un ricordo; perché noi, magari con un piccolo sforzo, abbiamo una marcia in più: noi ci possiamo intender col nostro vicino ed oltre, perché abbiamo le stesse radici linguistiche, lo stesso retroterra culturale e valoriale. Ancora un po’ di sforzo ci serve, una scuola aperta a quel mondo in parte messo in oblio, maggiori contatti e collaborazioni transfrontaliere… E così potremo abbandonare i vecchi pregiudizi, le diatribe linguistiche, i postumi traumatici della guerra fredda, le diversità linguistiche, politiche, ideologiche o religiose. Oggi è un giorno di festa. Tutti insieme, in fiaccolata nella notte, a segare le sbarre ai valichi. È un giorno di primavera, di rinascita, di speranza in un futuro migliore».

Questi i sogni di allora. Oggi con alle spalle il percorso tortuoso della storia europea di questi 17 anni, mi sveglio dal sogno e rimango un po’ disorientato osservando l’involuzione, l’offuscamento di quel sogno europeo. In modo particolare oggi, quando la pandemia, il malessere e la morìa mondiale mettono in ginocchio popoli, Stati e continenti, dovrebbe rinascere per forza di natura una solidarietà concreta, uno sforzo comune e unitario per salvare il salvabile. Ma se già nel nostro piccolo mondo italiano rimane difficile la solidarietà, la comune volontà di ognuno per sconfiggere il vero nemico di tutti, come pretendere la solidarietà esterna? Come costruire valide difese e strutture per poter tornare tutti a quel diritto sacrosanto su cui si fonda la nostra Costituzione – il lavoro –, se nella politica divisa e rissosa coloro che cercano di costruire trovano pronti all’opera demolitori e sabotatori?

Sì, qualche strada positiva europea è stata percorsa, ma molti dei sogni e speranze di 17 anni fa si sono rivelati per quel che effettivamente sono ancora: sogni e speranze. Intanto la pandemia, presa alla leggera, aiutata dall’insipienza umana prosegue il suo corso come se la gente fosse ormai in preda ad un vuoto fatalismo alla manzoniana: «a chi la tocca, la tocca!» o alla Bolsonaro e alla No-vax nostrano.

dal dom del 30 aprile 2021

TOMAŽ ŠALAMUN

 


Poeta sloveno (Zagabria 1941). Nelle raccolte poetiche Poker (1966), L'inseguimento di Maruška (1971), Arena (1973), Le stelle (1977), I quattro problemi della malinconia (1997) Šalamun rompe con la tradizione poetica slovena, cercando nuovi modi di espressione. Già nella sua prima raccolta Šalamun, ignorando la metrica e lo stile tradizionali, è andato alla ricerca di un divertimento intellettuale. In fondo a questo atteggiamento sta la consapevolezza dell'assurdità dell'esistenza umana: anche la poesia ha un significato solo se si trasforma in gioco, unica forma in cui l'uomo conserva la propria libertà.

da https://www.sapere.it/enciclopedia/%C5%A0alamun,+Toma%C5%BE.html


ACQUEDOTTO

 

Sarei dovuto nascere nel 1884 a Trieste,
in Acquedotto, ma non ho potuto.
Mi ricordo una casa rosa di tre piani,
al pianterreno c’era il salotto arredato,
e il mio bisnonno, mio padre,
che come ogni mattina leggeva attento
le notizie della borsa, soffiava in aria
il fumo del sigaro e in un lampo
faceva i conti. Quando
ero già da tre mesi nel grembo della
mia bisnonna, ci fu una riunione
che ha rimandato il mio arrivo di due generazioni,
ha messo per iscritto la decisione,
ha messo il foglio bianco in una busta
e l’ha spedito all’archivio viennese.
Mi ricordo che dopo ho viaggiato a ritroso
verso la luce e lì, disteso sulla pancia
Ho visto un uomo alto, non più giovane,
che brontolando ispezionava gli scaffali,
prendeva qualcuno dallo scaffale vicino
e lo spingeva a forza con la testa
verso uno scivolo d’aria.
Avevo la sensazione di avere sette anni,
e che il mio sostituto, mio nonno,
fosse un po’ più vecchio, sui nove o dieci.
Ero rassicurato. Anche se tutto questo
mi commuoveva. Ricordo che per un po’
ero come malato, probabilmente per la luce
troppo forte, poi i polmoni, come delle borse,
sono tornati normali. Quando
raggiunsi il tono giusto mi addormentai.
Sapevo che avevo là sotto il mio corpo
e nel sonno l’avevo visto spesso. Era
un uomo dai movimenti lenti, coi baffi,
un sognatore che era stato banchiere tutta la vita.

 

Traduzione di Jolka Milič

https://www.potlatch.it/poesia/la-poesia-della-settimana/tomaz-salamun/

Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

evidenzia

MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI

  Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...

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