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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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6 apr 2021

Brusco calo della temperatura e neve in Benecia

 





RIFUGIO SOLARIE

 


Il rifugio Solarie è un rifugio situato in provincia di Udine, sul versante sud del monte Colovrat, ad una quota di 956 m s.l.m., nella parte meridionale della catena del Colovrat, nelle immediate vicinanze del passo Solarie, ex valico di confine di seconda categoria, che collega la val Cosizza con l'abitato sloveno di Volzana e quindi con la valle dell'Isonzo.La zona del passo Solarie e tutta la dorsale del Colovrat, durante la prima guerra mondiale, era area di competenza della 2ª Armata dell'Esercito Italiano che vi aveva realizzato un vasto ed articolato sistema difensivo. La zona fu tragicamente interessata dalla battaglia di Caporetto, che portò alla ritirata delle truppe italiane fino alla linea del Piave; la mattina del 24 ottobre 1917 la catena del Colovrat venne investita da un pesante bombardamento con shrapnel e granate a gas asfissiante che provocò un numero enorme di vittime sia tra i militari che tra la popolazione civile del posto. Al termine del cannoneggiamento, compagnie tedesche, comandate dal tenente Erwin Rommel, con un attacco a sorpresa, riuscirono a conquistarne le cime per proseguire, in rapida avanzata, verso il monte Matajur e la pianura friulana[3]. Nei pressi del passo Solarie è stato innalzato un cippo a ricordo di Riccardo Giusto, primo caduto italiano nel conflitto. Nell'area sono ancora visibili trincee, in corso di restauro, gallerie scavate nella roccia, camminamenti e resti di fortificazioni militari in cemento. La zona del monte Poclabuz/Na Gradu Klabuk è diventata un museo transfrontaliero all'aperto grazie al programma di iniziativa comunitaria INTERREG III A Italia/Slovenia denominato Sistema difensivo della 1ª guerra mondiale 1915-1918 2^-3^ linea di sistema e raccordo.

 testo e foto da https://it.wikipedia.org/wiki/Rifugio_Solarie

Buon compleanno Giuseppe Tartini

 


L’8 aprile 1692 nasceva a Pirano d’Istria Giuseppe Tartini, poliedrico genio dell’età dei Lumi: insigne violinista e compositore, appassionato didatta, scienziato e sperimentatore di innovazioni tecnologiche sul violino e l’archetto. Per festeggiarlo - e per ricordarne l’opera nei 250 anni + 1 dalla scomparsa – la vernice digitale del Museo interattivo transfrontaliero allestito a Trieste, presso il Conservatorio Giuseppe Tartini, presenta la Stanza di Tartini, uno spazio espositivo permanente a lui dedicato.


In esposizione i visitatori troveranno lettere, cimeli, documenti autografi e altri oggetti a lui appartenuti. Lo spazio, concepito nell’ambito del progetto tARTini cofinanziato dal Programma INTERREG V-A Italia-Slovenia 2014-2020, sarà aperto al pubblico quando l’evoluzione della crisi pandemica lo consentirà.

In attesa potrà essere visitato attraverso le visite virtuali predisposte sul sito Discover Tartini: in un clic tutti potranno proiettarsi nella Stanza di Tartini, alla (ri)scoperta delle sue musiche e degli oggetti che lo hanno accompagnato nel corso della vita.

La Stanza di Tartini rientra nel progetto del Museo Diffuso Transfrontaliero ideato per valorizzare l’eredità tartiniana a Pirano, a Padova e a Trieste, consentendo l’accesso virtuale all’intero percorso del museo diffuso.https://www.ilfriuli.it/articolo/spettacoli/buon-compleanno-giuseppe-tartini/7/239374

5 apr 2021

INCENDIO NEL COMUNE DI TAIPANA

 Oggi in tarda mattinata incendio in Val Calda..nel Comune di Taipana.

Si ringrazia tutti per la velocità d'intervento nello spegnimento dell'incendio con la presenza della Stazione Forestale di Attimis - Vigili del Fuoco di Gemona - Elicottero della Protezione Civile - le Squadre di Volontariato della Protezione Civile di Taipana - Nimis - Attimis -Tarcento e Stazione Forestale di Tarcento che ancora in questo momento stanno intervenendo nel contenimento delle fiamme..e con il sopralluogo della Stazione dei Carabinieri di Taipana. 



testo e foto da fb

LA COLOMBA PASQUALE


 Con colomba pasquale si indica comunemente il dolce inventato a Milano negli anni trenta del '900 dalla Motta[2][3] e poi diventata quella commercialmente più diffusa in tutta Italia.Fu Dino Villani, direttore pubblicità della ditta milanese Motta, già celebre per i suoi panettoni natalizi, che, negli anni trenta del '900, per sfruttare gli stessi macchinari e la stessa pasta, ideò un dolce simile al panettone, ma destinato alle solennità della Pasqua. La ricetta poi venne ripresa da Angelo Vergani che nel 1944 fondò la Vergani srl, azienda di Milano che ancora oggi produce colombe.

Da allora la colomba pasquale si diffuse sulle tavole di tutti gli italiani, e anche ben oltre i confini dell'Italia. L'impasto originale, a base di farinaburrouovazucchero e buccia d'arancia candita, con una ricca glassatura alle mandorle, ha successivamente assunto varie forme e varianti.

Leggende sul dolce in Lombardia

Vi sono leggende che vorrebbero far risalire questo dolce pasquale in epoca longobarda, addirittura al re longobardo Alboino che durante l'assedio di Pavia (metà VI secolo) si vide offrire, in segno di pace, un pan dolce a forma di colomba. Un'altra leggenda vuole la colomba pasquale legata alla regina longobarda Teodolinda ed il santo abate irlandese San Colombano[4]. La leggenda vuole che San Colombano al suo arrivo in città, attorno al 612 venisse ricevuto dai sovrani longobardi e invitato con i suoi monaci ad un sontuoso pranzo. Gli furono servite numerose vivande con molta selvaggina rosolata, ma Colombano ed i suoi, benché non fosse di venerdì, rifiutarono quelle carni troppo ricche servite in un periodo di penitenza quale quello quaresimale. La regina Teodolinda si offese non capendo, ma l'abate superò con diplomazia l'incresciosa situazione affermando che essi avrebbero consumato le carni solo dopo averle benedette. Colombano alzò la mano destra in segno di croce e le pietanze si trasformarono in candide colombe di pane, bianche come le loro tuniche monastiche. Il prodigio colpì molto la regina che comprese la santità dell'abate e decise di donare il territorio di Bobbio dove nacque l'Abbazia di San Colombano. La colomba bianca è anche il simbolo iconografico del Santo ed è sempre raffigurata sulla sua spalla.

da wikipedia

LUNEDI' DELL'ANGELO O PASQUETTA

Annibale CarracciLe tre Marie al Santo SepolcroErmitageSan Pietroburgo

 Il lunedì dell'Angelo (detto anche lunedì di Pasqua, informalmente Pasquetta, e, nel calendario liturgico cattolico, lunedì dell'Ottava di Pasqua) è il giorno dopo la Pasqua.

Prende il nome dal fatto che in questo giorno si ricorda l'incontro dell'angelo con le donne giunte al sepolcro. Popolarmente si usa maggiormente il termine Pasquetta.I quattro vangeli canonici (Luca, Marco, Matteo, Giovanni) riportano notizie diverse su chi fosse presente davanti al sepolcro alla scoperta della sparizione del corpo del Cristo e il modo in cui l'angelo si manifestò loro. Il Vangelo di Marco racconta che Maria di Magdala, Maria madre di Giacomo e Giuseppe, e Salomè andarono al sepolcro, dove Gesù era stato sepolto, con degli oli aromatici per imbalsamarne il corpo. Vi trovarono il grande masso che chiudeva l'accesso alla tomba spostato; le tre donne erano smarrite e preoccupate e cercavano di capire cosa fosse successo, quando videro un giovane vestito di bianco che disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto." (Mc 16,1-7). E aggiunse: "Ora andate ad annunciare questa notizia agli Apostoli", ed esse si precipitarono a raccontare l'accaduto agli altri.

La tradizione ha spostato questi fatti dalla mattina di Pasqua al giorno successivo (lunedì).

L'espressione "lunedì dell'Angelo", diffusa in Italia, è tradizionale e non appartiene al calendario liturgico della Chiesa cattolica, il quale lo indica come lunedì dell'Ottava di Pasqua, alla stessa stregua degli altri giorni dell'ottava (martedì, mercoledì ecc.). Non è giorno di precetto per i cattolici, fatta eccezione per la Germania e altri paesi germanofoni.

Come tutti i giorni dell'Ottava pasquale, ha conservato, nella sua eucologia, l'antico carattere mistagogico. Questo è evidente già dall'Introito che apre la Messa della seconda Feria di Pasqua: "Introduxit vos". Il testo, di ispirazione biblica, può essere perfettamente rivolto ai neofiti per illustrare loro la nuova condizione nella quale sono entrati con il Battesimo ricevuto nella notte di Pasqua.

da https://it.wikipedia.org/wiki/Luned%C3%AC_dell%27Angelo

Sanità e scuola, lì servirà ricostruire

 


Verrà il giorno, si spera non molto lontano, in cui si potrà tirare finalmente una bella linea su tutto il pandemonio pandemico di questo periodo, mettere la parola fine a un evento che – comunque la si voglia vedere – è epocale e cominciare con la ricostruzione. Perché di ricostruire si tratterrà, in molti settori partendo da zero, gettando via le macerie create in buona parte dal covid, in minima parte anche dalle carenze organizzative, dalle divisioni, dalla mancanza di informazioni certe e affidabili, in certi casi dalla presunzione che non si trattava e non si tratta di un’emergenza mondiale.

Quando si dovrà pensare alla ricostruzione, saranno soprattutto due, a mio modo di vedere, i capisaldi su cui bisognerà operare: la scuola e la sanità pubblica.
Quest’ultima, colpita al cuore dal virus, si è dimostrata – almeno in Italia, e certamente nella nostra regione – non all’altezza della situazione. Impreparata ad affrontare un’emergenza che se un anno fa poteva definirsi nuova e forse imprevedibile, oggi certo non lo è più. Eppure il Pronto soccorso di Udine, per fare un esempio, è sotto stress, faticando a gestire i ricoveri, perché non esistono altre strutture sanitarie e – sottolineo – pubbliche in grado di sopperire alle richieste. Oggi, un anno dopo.
La ricostruzione del sistema scolastico sarà ancora più complessa. Perché si tratterrà soprattutto di ridare a studenti, insegnanti e personale una fiducia che sta via via scomparendo. La fiducia in un’istituzione fondamentale per qualsiasi società, soprattutto per la nostra, dove l’età media delle persone continua ad aumentare e dove si dovrebbe indirizzare ogni sforzo affinché le giovani generazioni possano avere terreni fertili su cui costruire il proprio futuro.
Due ricostruzioni, due imprese ardue ma indispensabili.
(m.o.)

Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

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MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI

  Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...

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