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🌞Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine🌞 (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga

INNO SLOVENO

INNO SLOVENO "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"❤️ FRANCE PREŠEREN poeta sloveno

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27 mar 2021

Tre Minuti di Friuli - 3. VILLA DE CLARICINI DORNPACHER E IL CODICE DANT...

Poco conosciuta è la splendida villa De Claricini Dornpacher a Bottenicco, sede dell'omonima Fondazione con scopi culturali che, per le celebrazioni di Dante per l'anno 2021, presenterà il Codice Dantesco De Claricini.

L'Aula si schiera compatta a difesa delle lingue minoritarie


 È stata approvata dall’Aula all’unanimità la mozione di censura, sostenuta trasversalmente da tutti i Gruppi Consiliari di maggioranza e opposizione, nei confronti della Commissione europea, dopo la decisione di non accogliere le richieste contenute nel “Minority SafePack”, voltando in tal modo le spalle a più di un milione e 100 mila cittadini europei e a diverse istituzioni territoriali che, con tale iniziativa, avevano chiesto protezione giuridica per i 50 milioni di cittadini dell’Unione appartenenti a minoranze nazionali, culturali e linguistiche.

“Il Consiglio regionale e la Regione Fvg ribadiscono il loro pieno appoggio alle minoranze linguistiche e stigmatizzano con convinzione la decisione presa dalla Commissione Eu di rigettare le istanze di 1.128.385 cittadini europei, in rappresentanza di oltre 50 milioni di individui che appartengono a comunità nazionali minoritarie, contenute nel Minority SafePack Initiative”, afferma il consigliere regionale della Lega, Diego Bernardis, primo firmatario della mozione.“La specialità del Friuli Venezia Giulia – spiega Bernardis – è dovuta alla presenza di quattro lingue, fra cui il friulano, lo sloveno e il tedesco. È evidente che la tutela delle minoranze linguistiche è fondamentale per la nostra comunità regionale, dunque ritengo doverosa ogni possibile iniziativa che dà valore aggiunto e maggiori garanzie alla nostra specialità”.

“La posizione presa dalla Commissione europea è estremamente preoccupante – commenta l’esponente della Lega – in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, l’attaccamento alle nostre radici dovrebbe essere tutelato e valorizzato per guardare al futuro con cauto ottimismo”.

“Esprimo grande soddisfazione per il voto unanime di quest’oggi, che assume un valore ancor più importante se consideriamo l’approssimarsi della festa per la Patria del Friuli del prossimo 3 aprile” conclude la nota stampa del consigliere regionale Diego Bernardis.

Una presa di posizione condannata da subito dal Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia, "un atto gravissimo della Commissione Europea che più volte aveva dichiarato prioritarie l’inclusione e il rispetto della ricca diversità culturale e linguistica dell’Europa, ma che, alla prova dei fatti, ha negato i diritti di milioni di cittadini europei appartenenti a comunità linguistiche minoritarie", osservano i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli.

Senza dimenticare che, respingendo le richieste contenute nel “Minority SafePack”, "i legislatori si sono allontanati ulteriormente dai cittadini che rappresentano, cittadini che si erano avvalsi dell’unico strumento di democrazia partecipativa dell’Unione Europea", concludono Bidoli e Moretuzzo, auspicando un processo democratico più trasparente e inclusivo di tutti i popoli nel processo decisionale all’interno dell’UE e un’azione politica che metta al centro anche il tema della valorizzazione delle diversità e riconosca la libertà dei popoli di autodeterminarsi, di decidere del proprio futuro.

"La recente revoca, da parte del Parlamento Europeo, dell’immunità parlamentare a tre eurodeputati appartenenti a partiti indipendentisti catalani non va certamente in questa direzione", ricorda Moretuzzo.


Carlo Michelstaedter

 


Carlo Michelstaedter nasce a Gorizia nel 1887 in una famiglia ebrea di lingua italiana.

Studiò a fondo Platone e i presocratici (si veda il suo Dialogo della salute), la Bibbia e i tragici greci, i grandi poeti della nostra letteratura, sempre anelando a quel mondo incondizionato che sta al di là dei limiti della vita umana.

Desiderava dunque fuggire da un qui-ed-ora in cui si doveva subire la volontà di un Assoluto imperscrutabile, per annullarsi e diventare egli stesso assoluto.

Trasferitosi a Firenze vi frequentò la facoltà di lettere. Terminata nella città natale (ottobre del 1910) la stesura della tesi di laurea (La persuasione e la retorica) decise di porre termine alla sua fatica di vivere con un colpo di rivoltella.

Come risulta evidente anche nelle sue poesie, Michelstaedter non riesce ad accettare il mistero della creazione, non crede in fondo né ad un amore divino né tantomeno ad un suo riflesso efficace nell’uomo, e desidera solo dissolversi nel nulla.

Nonostante questo sfondo pessimistico e nichilista, la poesia di Michelstaedter ci dona immagini di struggente bellezza a volte un po’ giocate altre volte vere e perfette nell’uso della lingua.

Note biografiche a cura di Alessandro Ramberti.

 POESIE 

dall'incipit del libro

Se camminando vado solitario

per campagne deserte e abbandonate
se parlo con gli amici, di risate
ebbri, e di vita,

se studio, o sogno, se lavoro o rido
o se uno slancio d’arte mi trasporta
se miro la natura ora risorta
a vita nuova,

Te sola, del mio cor dominatrice
te sola penso, a te freme ogni fibra
a te il pensiero unicamente vibra
a te adorata.

A te mi spinge con crescente furia
una forza che pria non m’era nota,
senza di te la vita mi par vuota
triste ed oscura.

Ogni energia latente in me si sveglia
all’appello possente dell’amore,
vorrei che tu vedessi entro al mio cuore
la fiamma ardente.

Vorrei levarmi verso l’infinito
etere e a lui gridar la mia passione,
vorrei comunicar la ribellione
all’universo.

Vorrei che la natura palpitasse
del palpito che l’animo mi scuote…
vorrei che nelle tue pupille immote
splendesse amore.

Ma dimmi, perché sfuggi tu il mio sguardo
fanciulla? O tu non lo comprendi ancora
il fuoco che possente mi divora?…
e tu l’accendi…

Non trovo pace che se a te vicino:
io ti vorrei seguir per ogni dove
e bever l’aria che da te si muove
né mai lasciarti.


26 mar 2021

VESNA dea primavera nella mitologia slava

 


La
 vesna è un personaggio mitologico femminile associato alla giovinezza e alla primavera nell'antica mitologia slava, particolarmente in Serbia e Slovenia. Insieme al suo compagno Vesnik, veniva associata ai rituali svolti nelle aree rurali nel corso della primavera. Nel XIX secolo, i contadini russi celebravano il ritorno della primavera il 1º marzo andando nei campi e portando su un perno una scultura in argilla di una allodola decorata con fiori. Cantavano canzoni in cui si chiamava la stagione primavera col nome di vesna. Ancora oggi vesna è la parola poetica che sta per "primavera" in lingua slovena e lingua russa.

Nella mitologia slovena, le bellissime donne chiamate vesne vivevano in palazzi in cima a montagne nei quali discutevano il destino dei raccolti e degli abitanti umani. Un circolo magico attorno ai loro palazzi impediva loro di lasciare la cima della montagna, tranne che nel mese di febbraio, quando potevano scendere su carri di legno nella valle sottostante. Alcune persone soltanto erano in grado di sentire i loro canti. Le persone che riuscivano a introdursi furtivamente nei loro palazzi sulle montagne potevano sì conoscere il loro destino, ma rischiavano una spiacevole fine se venivano catturati dalle vesne.

L'immagine di una vesna è stata raffigurata su un francobollo sloveno nel 2005

fonte wikipedia

Campionati Europei Under 21 il più grande evento calcistico sloveno, martedì a Maribor duello tra la Nazionale e l'Italia




Fino al 31 marzo, la Slovenia e l'Ungheria ospiteranno la prima parte del Campionato europeo di calcio Under 21 di quest'anno, che si terrà in due paesi contemporaneamente per la prima volta. È il più grande evento calcistico mai ospitato dalla Slovenia indipendente e, a causa del coronavirus, la fase a gironi si svolge senza spettatori. Il campionato è iniziato ieri, 24 marzo, e la nazionale slovena guidata da Milenko Aćimović ha perso 3-0 a Maribor contro gli attuali campioni d'Europa, gli spagnoli, che due anni fa hanno vinto in Italia il titolo di migliore del vecchio continente. Nel girone B giocano anche i cechi e gli italiani guidati da Paolo Nicolato. Il match tra i due si è concluso ieri a Celje con un pareggio di 1: 1. Il duello tra Slovenia e Italia si svolgerà martedì 30 marzo, alle 21, sempre a Maribor. Lubiana e Capodistria sono teatro degli scontri del Gruppo D, che include le squadre nazionali di Portogallo, Inghilterra, Croazia e Svizzera. L'Ungheria ospita i Campionati Europei U21 a Budapest, Györ, Szekesfehervar e Sombotel, con Ungheria, Germania, Romania e Olanda che giocano nel Gruppo A e Russia, Islanda, Francia e Danimarca nel Gruppo C. Le due migliori squadre di ciascun gruppo avanzeranno e la fase eliminatoria della competizione si svolgerà dal 31 maggio al 6 giugno, quando le finali si svolgeranno a Stožice a Lubiana. Gli ambasciatori dell'importante competizione sono i campioni del calcio sloveno Josip Iličić (Atalanta) e Jan Oblak (Atletico Madrid), che sono stati anche tra i protagonisti della prestigiosa vittoria di ieri della Nazionale di calcio nella prima partita di qualificazione al prossimo Mondiale contro il croato secondo classificato. Sandi Lovrić). Altrimenti, l'EP under 21 di quest'anno è già il ventitreesimo. Le più vincenti finora sono state Spagna e Italia, che sono salite al trono europeo cinque volte ciascuna. Va aggiunto che in Slovenia l'Europeo potrà essere visto in TV SLO 2, mentre le partite della Nazionale italiana verranno trasmesse in Italia su Rai 2, e alcune altre su Rai Sport.

Puoi leggere di più sull'andamento del Campionato Europeo Under 21 di quest'anno sul sito ufficiale della competizione 

traduzione dal Novi Matajur

RAMANDOLO CHIESA DI SAN GIOVANNI

 

autore © Luca Pb

Chiesa di San Giovanni. Ramandolo (UD)


La chiesa di San Giovanni Battista si trova a Ramandolo, località del Comune di Nimis, in provincia di Udine. Fondata nella seconda metà del Quattrocento, venne probabilmente terminata nel 1488, stando ad una data incisa sull’architrave del portale. Solo successivamente venne realizzata l’abside.
Venne consacrata nel 1503 e quindi arricchita con arredi e affreschi. Nuovi lavori vennero eseguiti nel 1644, come ci ricorda una data nella chiave di volta dell’arco d’ingresso, in cui furono realizzati probabilmente proprio l’atrio e la sacrestia.
Si presenta con un portico ed è affiancata da un robusto campanile. Conserva due affreschi raffiguranti l’Eterno Padre con Santa Lucia e Santa Caterina d'Alessandria e San Giovanni Battista tra i Santi Ludovico e Stefano, opera di Gian Paolo Thanner datata 1530 circa.
Troviamo poi una bella ancona lignea a due ripiani e sei scomparti con altrettante figure di Santi, lavoro del 1516 eseguito da Vincenzo di San Vito. Dalla chiesa si gode una magnifica vista su Udine e la pianura friulana.
fonte http://www.viaggioinfriuliveneziagiulia.it/wcms//index.php?nimis-chiesa-sangiovannibatt

Un luogo dal quale si può ammirare una magnifica vista sulla pianura friulana in cui secondo le leggende pure San Giovanni Battista lasciò la sua impronta. 
 Tutte le foto  sono 
di Jean-Marc Pascolo

Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

evidenzia

MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI

  Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...

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