LUCIO MARIANI
POETI
I piedi leggeri sul selciato
sanno sfiorare i brividi d'un lago
come soffi obliqui al vortice.
Così passano indenni i poeti
dai portici alla piazza
le tasche gonfie di guanti da sfida
avvolta l'anima deforme
nelle carte gualcite, nei giornali,
il naso è una prua che s'impenna
sull'arte del sorriso ignorato.
Da giocatori di superfluità
conoscono a memoria
le regole del vuoto.
(da Bestie segrete, Crocetti, 1987)
.
“Forse si vive altrove” recita un verso di Lucio Mariani. Forse i poeti vivono altrove, pur essendo qui tra i portici della piazza: calpestano il selciato, sì, con i loro corpi e i loro nasi e il peso delle carte, con le anime deformate dal vivere, ma le loro antenne captano “segnali convulsi, gagliardetti / di latta, pinnacoli che confondono / i giochi della sorte”.
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.
Queste sono belle poesie!
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