In Friuli Venezia Giulia si continua a morire di lavoro. La tragica notizia del decesso di un giovane di 38 anni avvenuto nel comune di San Vito al Tagliamento fa riaccendere i riflettori su un fenomeno che nella nostra regione, soprattutto nel comparto industriale, non sembra rallentare. A dirlo sono i dati che la Cigl, con particolare riferimento al periodo che va da gennaio ad aprile di quest'anno, ha diffuso nel pomeriggio di oggi 1 giugno. Nel dettaglio, la morte del 38enne è solamente l'ultima in ordine di tempo e porta a sette il numero dei decessi registrati nei primi quattro mesi del 2021.
Numeri che tristemente sono maggiori rispetto a quelli rilevati nella finestra gennaio-aprile del 2020, quando i decessi registrati erano stati cinque. Un problema che riguarda soprattutto quel mondo dell'industria dove lavoravano quattro delle sei persone decedute (le altre due erano impiegate nel settore agricolo) e di cui si hanno i dati, visto che nel report mancano i numeri di maggio e non è conteggiata la tragedia avvenuta oggi. Un'ulteriore criticità è rappresentata dal numero di denunce relative agli infortuni che nel quadrimestre 2021 superano i 5100 casi, mentre nel 2020 si erano fermate a poco più di 4400.
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