"Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere".
(Daniel Pennac)
“San Matie cu la manarute se al cjate glace la fruce dute”. Ovvero San Mattia (il 24 febbraio) con l’accetta se trova ghiaccio lo rompe tutto.
Simile proverbio in Slovenia
Svet Matija led odbija,ce ga ni ga naredi.(San Mattia rompe il ghiaccio,se non c’è lo fa)
dal DOM
C’è, insomma, la consapevolezza che questo progetto, lanciato la primavera scorsa dall’Istituto per la cultura slovena, costituisce forse l’ultima spiaggia per la Benecia. Il clima politico è favorevole (c’è una inedita comunanza di vedute tra i sindaci e con la Regione), sembra che possano diventare disponibili importanti risorse (nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di euro l’anno) per far decollare questa progettualità. Il coinvolgimento diretto dell’Istituto per la cultura slovena, per la sua rilevanza, dà peso e stabilità al progetto e, su iniziativa del presidente, Giorgio Banchig, ha avuto il grande merito di mettere in gioco due tra i migliori esperti dello sviluppo turistico in Slovenia: Janko Humar, già direttore dell’Istituto Dolina Soče, artefice della crescita dell’offerta turistica nell’Alta valle dell’Isonzo, e Gorazd Škrt, già direttore dell’Ente del turismo della Slovenia in Italia.
«Le prime risultanze dell’analisi strategica – hanno spiegato Humar e Škrt – indicano come sia possibile nei prossimi 5 anni più che triplicare i pernottamenti turistici sul territorio della Benecia, con punte più elevate nella valle del Torre (+528%) e del Natisone (+426%), Resia (+364%) e Tarcento (+146%). Nel complesso si passerebbe da circa 35 mila pernottamenti annui ad oltre 110 mila. Si punta a nuovi investimenti per creare nuovi posti letto (+41% in 5 anni), mantenendo inalterato il rapporto tra strutture alberghiere e ospitalità diffusa (B& B, case vacanza, Albergo diffuso….), ma soprattutto si punta ad aumentare la durata media del soggiorno del turista (da 2,5 a 3 giorni) e le giornate di occupazione dei posti letto, ora molto basse (18 giorni l’anno), passando a 40 giorni l’anno. Si punta anche ad iniziare gradualmente la stagionalità, oggi molto concentrata sul periodo estivo, riducendo dal 53% al 50%, la quota dei soggiorni estivi sul totale.
Numeri molto importanti per capire la valenza del progetto (una vera e propria svolta…), ma ancor più importante è il modo in cui ci si vuole arrivare. Non con iniziative «spot» occasionali, ma instaurando un moderno sistema di accoglienza turistica, che offra ai potenziali ospiti una immagine chiara, «prodotti» acquistabili e fruibili con facilità, una comunicazione (soprattutto via web) molto coerente, azioni di monitoraggio, controllo, assistenza agli ospiti e agli operatori turistici per mantenere omogenea la qualità dell’offerta. (Roberto Pensa)
La notizia è del tutto in linea con le aspettative. Al momento delle preiscrizioni all’anno scolastico 2023-2024, l’adesione alla sperimentazione ministeriale plurilingue è stata pressoché totale. Nel prossimo anno scolastico a frequentare le scuole d’infanzia, primarie, e secondarie di primo grado a Tarvisio e Ugovizza saranno, in totale, 87 bambini.
82 famiglie hanno scelto la sperimentazione plurilingue per i propri figli, cinque non hanno spuntato la relativa casella – per un alunno a Tarvisio Centrale e per quattro alunni alla scuola secondaria di primo grado di Tarvisio.
Dall’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio/Trbiž, la dirigente scolastica, Doris Siega, spiega come ora si stia procedendo ad alcune rettifiche con le famiglie: «Proprio in questi giorni stiamo procedendo a delle verifiche, perché sembra che in alcuni casi il modulo non sia stato considerato in tutte le sue parti. Possiamo quandi dire che l’adesione è piena». Da settembre la sperimentazione ministeriale plurilingue partirà con le modalità e il quadro orario previsti dal progetto, come a suo tempo presentato agli uffici del ministero dell’Istruzione – per tedesco, sloveno e friulano nei plessi scolastici di Ugovizza e Tarvisio e per tedesco e friulano in quelli di Pontebba e Chiusaforte.
Sempre in riferimento alla presenza delle lingue locali nel sistema scolastico della Valcanale, altra novità positiva è che proprio questa settimana, dopo diversi intoppi burocratici, anche per quest’anno scolastico è finalmente iniziato il progetto plurilingue come presente nelle scuole dell’Istituto da qualche anno a questa parte.
Tedesco, sloveno e friulano, accanto all’inglese, sono così tornati sui banchi scolastici della valle, anche se con un ritardo più prolungato rispetto agli anni scolastici precedenti. (Luciano Lister)
dal Dom
Il proverbio friulano della settimana di Vita nei campi fb “Mai / salte fûr el cai” ovvero a maggio escono le chiocciole che segue l’altro...