20 set 2021

Come uno stormo

 E qualcosa come uno stormo si stacca 

in fuga dall’incendio
una nota, dai vetri, una voce
il breve sussurrare dei poeti.

PIERLUIGI CAPPELLO
Assetto di volo


19 set 2021

" O Vrba "di France Prešeren Letteratura slovena

 

chiesa di S.Marco a Vrba
http://en.wikipedia.org/wiki/St._Mark's_Church,_Vrba


O Vrba, srečna, draga vas domača

O Vrba! srečna, draga vas domača,
kjer hiša mojega stoji očeta;
de b’ uka žeja me iz tvojga svéta
speljala ne bila, goljfiva kača!
Ne vedel bi, kako se v strup prebrača
vse, kar srce si sladkega obeta;
mi ne bila bi vera v sebe vzeta,
ne bil viharjov nótranjih b’ igrača!
Zvestó srce in delavno ročico
za doto, ki je nima miljonarka,
bi bil dobil z izvoljeno devico;

mi mirno plavala bi moja barka,
pred ognjam dom, pred točo mi pšenico
bi bližnji sosed vároval – svet’ Marka.
O Vrba!
Felice, caro paese natio,
dove si trova la casa di mio padre;
non mi allontanasse dal tuo mondo la sete del sapere,
serpente ingannatore..

Non avrei imparato, come si trasforma in veleno
tutto ciò che il cuore desidera dolcemente,
non avrei perso la fiducia in me
 stesso
non sarei stato vittima dei tormenti dentro di me!

Avrei trovato con una vergine prescelta,
un cuore fedele e una manina laboriosa
per una dote che non è posseduta da una donna ricca.

La mia barca avrebbe navigato in pace,
San Marco il mio vicino di casa, mi avrebbe protetto la casa dagli incendi e il grano dalla grandine.

traduzione  fornitami da  Ana Anica che ringrazio

O Vrba "è un sonetto scritto nel 1832 e successivamente corretto dal poeta slovenromantico France Prešeren , che è considerato il poeta nazionale della Slovenia . E 'stato pubblicato nel 1834 nel quarto volume dell' almanacco Krajnska čbelica (Carniola Bee). E' 'l'esposizione introduttiva di un ciclo di sei sonetti, dal titolo i Sonetti della sfortuna ( sloveno :Sonetje nesreče ). Il sonetto è dedicato al villaggio di Prešeren Vrba , che esprime un senso di generale malinconia sopra l'idillio perduto dell'ambiente rurale. Secondo i critici letterari contemporanei sloveni, in particolare Marija Pirjevec , Boris Paternu e Janko Kos , il significato del sonetto è centrato sul problema della precarietà ed infelicità di un libero soggetto distaccato dal teocentrica visione del mondo. La forma sonetto segue le regole astratte da August Wilhelm Schlegeldai sonetti di Petrarca . Nel 20 ° secolo, diverse interpretazioni musicali del poema sono state create, il più noto di loro probabilmente essere una versione dalla slovena folk rock musicista Vlado Kreslin .

http://en.wikipedia.org/wiki/O_Vrba

Licei annessi al Convitto, con i corsi di sloveno colmate delle lacune

 


Il problema della prosecuzione degli studi in sloveno nelle scuole superiori della Provincia di Udine resta ancora irrisolto. Sia per quanti cercano una continuità dopo aver terminato il ciclo della scuola bilingue Paolo Petricig di San Pietro e – per i motivi più disparati – non si iscrivono alle scuole di Gorizia, sia per quanti cercano un primo approccio ad una delle lingue minoritarie del territorio, per di più parlata da oltre due milioni di persone in uno Stato confinante. Per sedici anni i corsi di sloveno organizzati per gli studenti dei licei annessi al Convitto Paolo Diacono di Cividale hanno ‘messo una pezza’ a questa mancanza. A promuoverne l’istituzione e a coordinarne il percorso in tutti questi anni è stato il professor Alessandro Guglielmotti che, fra l’altro, ha radici nelle Valli del Natisone. Gli abbiamo chiesto di fare un bilancio di questi anni di attività, visto che da quest’anno scolastico passerà il testimone.

Ci sono state resistenze quando ha proposto di realizzare questo corso?
Temevo ce ne sarebbero state. In realtà non ho trovato difficoltà. Anzi, ho trovato apertura e disponibilità. I miei timori erano che potessero insorgere ostilità nell’ambiente scolastico: qualche anno prima avevo proposto al Convitto di sottoporre agli studenti un questionario sull’uso del dialetto sloveno nelle famiglie. Ebbene, quel questionario fu bloccato dall’istituzione scolastica. Quindici anni dopo, invece, la proposta del corso è stata accolta senza difficoltà. La normativa sulla tutela della minoranza slovena ne ha ovviamente facilitato la realizzazione. La scuola da parte sua ci ha sempre garantito la massima disponibilità anche in termini pratici, su materiale e uso degli spazi.
Qualche anno fa si discusse della possibilità di rendere il corso, facoltativo, un insegnamento curricolare. Cioè che – in soldoni – il voto conseguito concorresse alla media finale con le altre materie di insegnamento. Come mai non se ne fece nulla?
Dopo qualche anno, visto anche che l’adesione ai corsi base e avanzato era buona con in media una quindicina di adesioni, avanzammo la proposta di rendere l’insegnamento curricolare in modo che la fatica degli studenti venisse in qualche modo riconosciuta. Senza che si togliessero ore alle altre materie. Alcuni spazi la normativa li avrebbe lasciati secondo me, ma non se ne fece nulla. Il rammarico resta, perché chi frequenta il corso che prevede più di 40 ore all’anno – sacrificando il proprio tempo libero – oggi ottiene gli stessi crediti degli studenti che invece magari spendono solo due ore in una delle tante altre attività proposte dalla scuola.
Pensa che il corso abbia in qualche modo contribuito a far cadere alcuni pregiudizi diffusi, anche a Cividale, nei confronti della minoranza linguistica slovena e più in generale sulla Slovenia?
Non parlerei di pregiudizi. Più che altro, in qualche caso, di scarsa conoscenza, questo sì. C’è una sorta di pigrizia mentale. Sia nei confronti della Slovenia che di tutte le realtà della ex Jugoslavia. Più volte mi è capitato di trovare ragazzi che erano stati a Londra, a Parigi e mai a Lubiana che dista un centinaio di chilometri e che pure è una capitale europea. In questo senso credo che sì, anche i corsi che abbiamo organizzato abbiano contribuito a colmare queste lacune. Pregiudizi, ostilità nei confronti della minoranza linguistica o nei confronti di chi aveva frequentato la bilingue no, non ne ho mai percepiti. I ragazzi che si sono iscritti ai corsi erano sia ex alunni della scuola di San Pietro sia ragazzi cui invece interessava avere un primo approccio con lo sloveno. Questo è già un segnale di come i pregiudizi siano stati superati.
Adesso che lei è in pensione come pensa sarà il futuro di questa iniziativa?
Mancano ancora alcune formalità ma so che già c’è la disponibilità di qualche collega a proseguire. O, meglio, a ripartire, visto che anche questo corso ha subìto lo stop imposto dalle normative anti-covid. Più in generale credo che la proposta abbia ottenuto il risultato che ci eravamo prefissati, ossia quello di far mantenere un contatto con la lingua slovena agli ex alunni della bilingue e far conoscere di più questa cultura a quanti invece non ne avevano avuto la possibilità. Spero si possa invertire quel trend che ha fatto sì che, negli ultimi anni, tanti ex iscritti alla bilingue non scegliessero di fare il corso. Resta infatti aperto il problema dell’impegno che richiede la frequenza senza che si ottenga poi un riconoscimento proporzionato e maggiormente spendibile.
Un altro rischio che intravedo è che la scuola possa accettare alcune proposte di associazioni che vorrebbero organizzare iniziative su cultura e tradizioni ‘slave’. Ovviamente non ho nulla in contrario né nei confronti delle tradizioni, né nei confronti delle iniziative in sé. Il rischio cui mi riferisco è che con questo approccio proprio questa ricchezza culturale possa essere ridotta a folclore.

https://novimatajur.it/attualita/licei-annessi-al-convitto-con-i-corsi-di-sloveno-colmate-delle-lacune.html

18 set 2021

PROVERBI DELLE VALLI DEL NATISONE


 E' meglio dare cento volte che prendere una volta sola.

Rajš stua krat dat,ku ankrat parjet. 

da lintver proverbi raccolti da Giorgio Qualizza

Nel mistero del giorno nuovo

 

PIERLUIGI CAPPELLO

LETTERA PER UNA NASCITA

Scrivo per te parole senza diminutivi
senza nappe né nastri, Chiara.
resto un uomo di montagna,
aperto alle ferite,
mi piace quando l'azzurro e le pietre si tengono
il suono dei "sì" pronunciati senza condizione,
dei "no" senza margini di dubbio;
penso che le parole rincorrano il silenzio
e che nel tuo odore di stagione buona
nel tuo sguardo più liscio dei sassi di fiume
esploda l'enigma del "sì" assordante che sei.

Scriverti è facile; e se potessi verserei
la conoscenza tutta intera delle nuvole
la punteggiatura del cosmo
la forza dei sette mari, i sette mari in te
nel bicchiere dei tuoi giorni incorrotti.

Ma non sono che un uomo, e quest'uomo
ti scrive da un tavolo ingombro
e piove, oggi, e anche la pioggia ha le sue beatitudini
sulla casa dalle grondaie rotte
quando quest'uomo ti pensa e fra tutte le parole da scegliere
non sa che l'inciampo nel dire come si resta
e come si preme
nel mistero del giorno nuovo in te
che prima non c'era
adesso c'è.

(da Mandate a dire all'imperatore, Crocetti, 2010)

.

Pierluigi Cappello scrive questi versi in occasione della nascita della nipotina Chiara, cui dedicherà quando sarà più grandicella anche le poesie di Ogni goccia balla il tango. Non sono versi di circostanza ma una specie di consigli di un “fratello più grande”, per farle conoscere – un giorno – il mondo attraverso le parole.

.

FOTOGRAFIA © ANNE GEDDES

.

https://cantosirene.blogspot.com/2021/09/nel-mistero-del-giorno-nuovo.html?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed:+IlCantoDelleSirene+(Il+canto+delle+sirene)

17 set 2021

La pasticcIerIa della casa Hiše - Franko è la migliore del mondo, Ana Roš è settima tra gli chef


Ana Roš del miglior ristorante sloveno Hiše Franko di StarO Selo è balzata dalla 18° lista internazionale dei Best Chef Awards dello scorso anno dal 18° posto dell'anno scorso all'élite ten con il settimo posto. Anche la croata Maša Salopek, che si occupa dei dolci alla Franko House, è riuscita a fare un risultato impressionante, essendo stata scelta come la migliore pasticciera del mondo.

La lista dei Best Chef Awards è composta da 200 professionisti del mondo culinario, inclusi 100 vincitori dello scorso anno.

Ana Roš è l'unica slovena della suddetta scala, pubblicata mercoledì ad Amsterdam per il 2021. Quest'anno, il lusinghiero titolo di miglior chef del mondo è stato assegnato allo spagnolo Dabiz Muñoz del ristorante di Madrid DiverXo.

tradotto dal Novi Matajur

NIKOLA TESLA

 

Inaugurazione della mostra “Nikola Tesla:un uomo dal futuro”

VENERDI' 17 SETTEMBRE ALLE ORE 11.00 - SALA LUTTAZZI MAGAZZINO 26 - PORTO VECCHIO, TRIESTE


Nikola Tesla  (Smiljan, 10 luglio 1856  New York, 7 gennaio 1943) è stato un inventore, fisico e ingegnere elettrico, nato da famiglia serba[1] nell'attuale territorio della Croazia durante il periodo dell'Impero austriaco, naturalizzato statunitense[2] nel 1891.

Contribuì allo sviluppo di diversi settori delle scienze applicate[3], in particolare nel campo dell'elettromagnetismo, di cui fu un eminente pioniere, tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento. I suoi brevetti e il suo lavoro teorico formano, in particolare, la base del sistema elettrico a corrente alternata, della distribuzione elettrica polifase e dei motori elettrici a corrente alternata, con i quali ha contribuito alla nascita della seconda rivoluzione industriale. A riconoscimento dei suoi contributi fu intitolata a suo nome, durante la Conférence générale des poids et mesures del 1960, l'unità di misura del campo di induzione magnetica presente nel Sistema Internazionale.

Negli Stati Uniti d'America fu tra gli scienziati e inventori più famosi, anche nella cultura popolare[4]; dopo la sua dimostrazione di comunicazione senza fili (radio) nel 1893[5], e dopo essere stato il vincitore della cosiddetta "guerra delle correnti" insieme a George Westinghouse contro Thomas Alva Edison, fu riconosciuto come uno dei più grandi ingegneri elettrici statunitensi; molti dei suoi primi studi si rivelarono anticipatori della moderna ingegneria elettrica e diverse sue invenzioni rappresentarono importanti innovazioni tecnologiche.

Fu nominato vicepresidente dell'associazione American Institute of Electrical Engineers (di cui era presidente Alexander Graham Bell) e venne insignito della settima Medaglia Edison nel 1917 dalla stessa AIEE[6], massimo riconoscimento assegnatogli in vita; in un articolo pubblicato sul New York Times[7], Tesla ed Edison furono erroneamente annunciati quali vincitori alla pari del Premio Nobel per la fisica 1915, ma in realtà non s'aggiudicarono mai il premio[8].

Depositò nell'arco della sua carriera tra il 1886 e il 1928, un totale di 280 brevetti in 26 paesi[9], di cui 109 negli USA. Non mancarono contestazioni riguardo alla paternità di alcune di queste invenzioni: la scoperta del campo magnetico rotante fu descritta in una nota presentata il 18 marzo 1888 all'Accademia reale svedese delle scienze dallo scienziato italiano Galileo Ferraris, ma Tesla rivendicò la priorità di tale scoperta, che finì nelle aule giudiziarie, dove si stabilì che la paternità dell'invenzione spettava allo scienziato italiano. Nel 1943, pochi mesi dopo la sua morte, una sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti d'America[10] attribuì a Tesla la paternità di alcuni brevetti usati per la trasmissione di informazioni via etere, tramite onde radio, precedentemente attribuiti a Guglielmo Marconi.

Negli ultimi anni della sua vita Tesla intervenne spesso su quotidiani e periodici, come il New York Times e l'Electrical Experimenter, riguardo alle sue visionarie opinioni sulla tecnologia o in relazione alla guerra in corso in Europa.[8][11] Morì nel 1943 nell'hotel dove viveva; al suo funerale a New York erano presenti oltre duemila persone, tra cui diversi premi Nobel.[12]"[13] pur attribuendogli talora curiose anticipazioni di sviluppi scientifici successivi. Molti dei suoi risultati sono stati usati, spesso polemicamente, per appoggiare diverse pseudoscienze, teorie sugli UFO e occultismo New Age. Ciò è dovuto al fatto che Tesla lasciò scarsa documentazione sui risultati ottenuti, e anche questa spesso sotto forma di appunti, non di lavori organizzati e comprensibili a tutti; pertanto è stato relativamente facile attribuirgli le idee più strampalate, o la paternità di invenzioni mirabolanti non accettate dalla "scienza ufficiale"[14].continua

da wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Nikola_Tesla






16 set 2021

Oggi inizia il nuovo anno scolastico


La scuola sarà in presenza al cento per cento fino alla fine dell'anno scolastico.Tutti con Green Pass.Il nodo da sciogliere è il trasporto che oggi saranno messi alla prova a pieno carico,all'80 per cento.

Quando finisce la scuola 2021-22 in Friuli?

La fine dell’attività didattica nelle scuole primarie e secondarie è prevista per sabato 11 giugno 2022. Anche in questo caso qualche giorno dopo rispetto a quanto deciso in buona parte delle regioni italiane.

Viceversa per le scuole d’infanzia l’ultimo giorno in calendario è il 30 giugno 2022, per garantire una migliore organizzazione delle vite familiari.

Di conseguenza la durata complessiva delle lezioni ammonta a 207 giorni per le scuole elementari, medie e superiori. Mentre il totale sale a 223 giorni per quelle d’infanzia, visto che la fine delle attività arriva più tardi.

Calendario ufficiale a.s. 2021-22 Fvg, festività

Gli studenti che frequentano le scuole in Friuli, oltre a tutte le domeniche, potranno restare a casa nelle seguenti giornate individuate dalla regione:

  • 1° novembre: festa di tutti i Santi
  • 8 dicembre: festa dell’Immacolata Concezione
  • dal 24 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022, festività natalizie
  • 28 febbraio, 1 e 2 marzo, festività di carnevale
  • dal 14 al 19 aprile festività di Pasqua
  • 25 aprile, Anniversario della Liberazione
  • 1° maggio, Festa del lavoro
  • 2 giugno, Festa nazionale della Repubblica.

A questi giorni di vacanza si potrebbe aggiungere l’eventuale presenza del santo patrono, che cade in giorni diversi in base alla località di riferimento. In tali date, le lezioni saranno sospese se previste. 

proverbio

 




Aver sempre da fare è il segreto per invecchiare.

IL RISVEGLIO


 VILLANOVA DELLE GROTTE - ZAVARH

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Ivan Trinko

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  Il proverbio friulano della settimana di Vita nei campi “Quant che al cjante el furmiâr cirît sotet pes bestîs e pal cjar” ovvero quando c...

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