Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga❤️
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13 mag 2021
12 mag 2021
GIORNATA INERNAZIONALE DELL'INFERMIERE
La giornata internazionale dell'infermiere è una giornata internazionale celebrata in tutto il mondo il 12 maggio di ogni anno, al fine di valorizzare il contributo degli infermieri nella società.
Il Consiglio internazionale degli infermieri (ICN) sceglie ogni anno un tema per celebrare la Giornata internazionale e distribuisce un kit divulgativo che contiene materiale educativo e informativo.Nel 1953 Dorothy Sutherland, un ufficiale del Dipartimento della salute, educazione e benessere degli Stati Uniti d'America propose al presidente Dwight D. Eisenhower di proclamare un "giorno dell'infermiere", ma non ebbe successo.
Il Consiglio Internazionale degli Infermieri (International Council of Nurses - ICN) ha istituito questa giornata nel 1965.
Nel 1974 fu scelta la data del 12 maggio per celebrare l'anniversario della nascita di Florence Nightingale, la quale è considerata la fondatrice della moderna assistenza infermieristica.
Nel 1999, l’Istituto Professionale per i Servizi Sociali di Castelfranco Veneto (TV) prende il nome della fondatrice del corpo dei volontari della Croce Rossa, l’inglese Florence Nightingale”. da wikipedia
Giro d'Italia: Bini, al lavoro per preparare l'arrivo sullo Zoncolan
"I lavori proseguono a ritmo serrato per consentire l'allestimento di una zona d'arrivo degna di una competizione che ancora una volta punta sulla nostra regione con una tappa sulla vetta dello Zoncolan".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo Sergio Emidio Bini al termine del sopralluogo compiuto sulle pendici dello Zoncolan in vista della frazione che porterà i ciclisti presenti al Giro d'Italia sulla vetta del Kaiser nella giornata di sabato 22 maggio al termine della 14° tappa. Per l'occasione l'esponente dell'esecutivo Fedriga ha voluto vedere di persona lo stato di avanzamento dei lavori che si stanno compiendo per sgomberare gli ultimi chilometri di strada verso il traguardo dalla copiosa neve ancora presente in vetta alla montagna.
"In collaborazione anche con il Comune di Sutrio - ha detto Bini al termine del sopralluogo - PromoTurismoFVG sta in questi giorni ultimando la rimozione della neve, cui farà seguito l'asfaltatura e i necessari lavori di manutenzione. A meno di un mese dalla presenza dei ciclisti sullo Zoncolan, ho potuto vedere il grande lavoro fino ad ora svolto e ciò che ancora manca per farci trovare pronti all'arrivo della carovana rosa. Ai tantissimi tifosi che si assieperanno lungo la salita che porta verso il traguardo assicuro che, ancora una volta, la Regione si farà trovare pronta, offrendo un colpo d'occhio molto suggestivo anche agli spettatori di tutto il mondo che saranno collegati al giro d'Italia".
PIOVE...PIOVE...
Buongiorno!
Il friulano Alessandro de Marchi è la nuova maglia rosa
La nuova maglia rosa del Giro d’Italia? E’ Alessandro De Marchi! Il Rosso di Buja, nella quarta tappa da Piacenza a Sestola, realizza un sogno, chiudendo al secondo posto alle spalle dell’americano Joe Dombrowski (Uae Emirates) e guadagnando la testa della classifica.
Arrivano a 2'10'' Nibali e Pozzovivo. Hanno perso poco più di 30'' da Bernal, Ciccone, Landa, Vlasov e Carthy.
"Ho iniziato a pensare di provare a prendere la Maglia Rosa due giorni fa, ma non l'ho detto a nessuno", racconta il friulano, portacolori della Israel Start-Up Nation. "Oggi sapevo di dover attaccare al momento giusto e che non sarebbe stato facile. Un po' di fortuna ci ha aiutato e adesso eccoci qui, in Rosa. Sono senza parole. Questa Maglia è il sogno d'infanzia di ogni corridore".
"Mi viene da piangere. È un piccolo premio per i mille tentativi di questi quindici anni di carriera. Cercherò di godermi al massimo questo momento", ha commentato a caldo, intervistato da Raisport, De Marchi. "A chi la dedico? Ad Alessandro De Marchi e a sua moglie Anna. Non so cosa stia succedendo ora a Buja - ha aggiunto -, ma so cosa potrà succedere quando torno...!".
CONTINUA https://www.ilfriuli.it/articolo/sport-news/alessandro-de-marchi-e-la-nuova-maglia-rosa/22/241826
11 mag 2021
Saluti dalle Valli del Natisone
Drenchia (Dreka in sloveno è un comune italiano sparso di 102 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. La frazione Cras ospita la sede comunale. Attualmente è il più piccolo comune della regione per numero di abitanti residenti.Il comune, adagiato sulle falde del Colovrat nella valle del torrente Rieca-Cosizza che qui ha le sue sorgenti, si trova all'estremo orientale della provincia di Udine, al confine con la valle dell'Isonzo, in Slovenia. Le frazioni del comune sono quasi tutte posizionate sulle pendici meridionali della catena del Colovrat ed affacciate sull'alta val Cosizza. Ne fanno eccezione le due borgate di Paciuch e di Peternel che si trovano a fondo valle, sulle rive del torrente Cosizza. La frazione più elevata è quella di Crai a 863 m s.l.m., mentre la più bassa è quella di Peternel che si trova a 306 m s.l.m..
La dorsale del monte Colovrat (1243 m s.l.m.), è formata da una serie di rilievi che si estendono per circa quattro chilometri dal torrente Za Velin Čelan al fiume Judrio, e segna il confine dell'Italia con la repubblica di Slovenia. Nella parte meridionale della catena è posizionato il passo Solarie che collega la Val Cosizza con il paese sloveno di Volzana (Volče in sloveno) e quindi con la vallata dell'Isonzo e la cittadina di Tolmino. Nei pressi del passo si può vedere il monumento eretto a ricordo Riccardo Giusto, il primo caduto italiano della grande guerra; nella stessa zona vi sono il bivacco Zanuso, dedicato alla memoria dell'alpino Giuseppe Zanuso, morto in quel luogo nel 1929 a causa di una fortissima tormenta di neve ed il rifugio di Casoni Solarie, con annesso campetto sportivo polifunzionale.
Dalle più alte cime del comune si possono ammirare, nella loro bellezza, le Valli del Natisone e, nei giorni privi di foschia, si possono intravedere le città di Udine, Grado e Monfalcone nonché le coste settentrionali dell'Istria. Le grotte e le cavità presenti non sono così numerose ed estese come quelle delle vicine vallate del Natisone e dell'Alberone.
L'unica evidenza di insediamenti preistorici nell'area del comune si riferisce alla scoperta effettuata in una caverna situata alla base del monte Colovrat. Nel corso delle esplorazioni eseguite da Ardito Desio nella Grotta del Cane di Paciuch, sono stati reperiti numerosi cocci, appartenenti ad un unico recipiente di grandi dimensioni, di controversa datazione. Dallo studio dei disegni eseguiti da Desio e dalla descrizione del vaso, andato perduto a seguito degli avvenimenti della prima guerra mondiale, gli studiosi hanno desunto che lo stesso può essere fatto risalire o al tardo neolitico-eneolitico o all'antica età del bronzo.
Nel secolo VII popolazioni slave entrarono in Italia, al seguito degli Avari, ed occuparono e colonizzarono le Valli del Natisone. Ebbero diversi scontri, con alterne fortune, con i Longobardi, che dopo il 568 avevano occupato quasi tutta la penisola. Le azioni bellicose terminarono dopo la stipula di un trattato che definiva i confini tra le due comunità e lasciava le terre della zona collinosa alle popolazioni slave. In seguito, le terre del comune, dal tempo del Patriarcato di Aquileia sino alla caduta della Repubblica di Venezia, fecero parte (con la contrada di Drenchia) della Banca di Merso, organizzazione che, assieme alla Banca di Antro, gestiva in modo autonomo l'amministrazione e la giustizia nell'area della Slavia veneta. Tali privilegi vennero concessi come riconoscenza dell'azione di controllo e difesa dei confini nord-orientali del Friuli svolta dalle milizie locali all'uopo costituite..
Dopo l'invasione delle truppe napoleoniche e la caduta della Repubblica di Venezia, la regione perse la sua autonomia e venne divisa in "Comuni", previa la soppressione delle organizzazioni territoriali esistenti. Nel 1797, con il Trattato di Campoformio, la Benečija (Slavia veneta) venne assegnata in amministrazione all'Austria; successivamente, dopo la pace di Presburgo passò, per un breve periodo, al Regno d'Italia napoleonico. Nel 1815, dopo la stipula della convenzione di Schiarino Rizzino tornò all'Austria come parte integrante del Regno Lombardo Veneto. Infine nel 1866, a seguito della terza guerra d'indipendenza, dopo la pace di Vienna ed il plebiscito del Veneto del 1866, si staccò dai domini absburgici per passare sotto il Regno d'Italia sabaudo.
Le alture del comune sono ricordate anche per gli avvenimenti legati alla prima guerra mondiale. Sulla dorsale del Colovrat passava infatti l'estrema linea difensiva approntata dalla 2ª Armata per impedire l'avanzata del nemico nella pianura friulana in caso di ritirata delle truppe combattenti nelle linee avanzate. La mattina del 24 ottobre 1917, con l'inizio della battaglia di Caporetto, tutto il territorio comunale venne interessato da un violento bombardamento che provocò ingenti danni e perdite di vite umane sia militari che civili. Successivamente il tenente Erwin Rommel, con un attacco a sorpresa, riuscì ad annientare la resistenza delle truppe italiane e ad occupare le alture del Colovrat per poi dirigersi verso il Matajur e la pianura friulana. Nella zona del Na Gradu Klabuk è stato realizzato, con un programma di iniziativa comunitaria, un museo transfrontaliero all'aperto dove si possono ammirare trincee, gallerie, fortificazioni e bunker dell'epoca, opportunamente restaurati.
Il diavolo e la gubana-Hudič in gubanca-Il diaul e la gubane fiaba e leggenda
"Sul confine orientale tra Italia e Slovenia scorre il fiume Natisone ,freddo e smeraldino."
Il racconto è di Chiara Carminati,autrice udinese nota anche a livello nazionale per la sua attività di autrice per l'infanzia,le illustrazioni portano la firma di Pia Valentinis,nata a Udine e cagliaritana d'adozione.
Al centro del racconto ci sono il dolce tipico delle Valli del Natisone,il mugnaio Michele Foramitti,che vive ai margini di un paesino,ed un diavolo invidioso di ogni amicizia,che vuole rovinare le festività pasquali a tutti.E' così che riesce a fare in modo che tutte le focacce si brucino nei forni del paese ,eccetto uno,quello del mugnaio.
Questi rimedia,per la stizza del diavolo,creando,come annuncia ai suoi compaesani,"il dolce più buono che abbiate mai mangiato",la gubana appunto.
Le versioni in sloveno e friulano arricchiscono una favola che riporta ai tempi in cui ogni paese era comunità forte e unita,i mulini erano numerosi e le gubane profumavano le case.
fonte dal Novi Matajur del 4 febbraio 2015
immagine da http://www.ibs.it/code/9788876092893/carminati-chiara/diavolo-gubana.html
PER UNA ROSA
10 mag 2021
Web sul blog: Il razzo cinese è caduto nell'Oceano Indiano
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