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1 mag 2021

SLOVENIA-FESTA DEL LAVORO

 

Festa del lavoro e rituali pagani

Il primo maggio (prvi maj in sloveno) è una festa molto amata in Slovenia, tant’è che gli sloveni hanno ben due giorni di vacanza, il 1 e il 2 maggio. Ufficializzata a Parigi nel 1889 durante la Seconda Internazionale, la festa fu istituita in ricordo dei gravi incidenti accaduti durante lo sciopero dei lavoratori di Chicago nel 1886.

In Slovenia il prvi maj è festa nazionale dal 1948. Fino a circa metà degli Anni Ottanta questo giorno aveva un forte significato politico, con cortei di operai che portavano all’occhiello un garofano rosso, raduni e comizi. Ma era anche un giorno dedicato al divertimento, con canti e balli.

Manifestazione per il 1° Maggio ai tempi della Jugoslavia - Prvi maj
Manifestazione per il 1° Maggio ai tempi della Jugoslavia – (c) Muzej Novejše Zgodovine Slovenije

In realtà, al di là dell’istituzione della Festa del lavoro, i festeggiamenti per il primo maggio affondano le loro radici nei riti prepagani diffusi in tutta Europa, collegati con il culto della primavera e delle divinità femminili legate alla fertilità.

Usanze tradizionali

In Slovenia sono ancora vive usanze antiche legate al primo maggio, con varianti leggermente diverse nelle varie regioni. Una delle usanze più diffuse è l’accensione di un grande falò, di solito sulla sommità di una collina, nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. Nel pomeriggio i giovani accatastano ramaglia e legno di scarto per preparare il falò che verrà acceso non appena si fa buio. Intorno al fuoco si radunano persone di ogni età, cantano, bevono e condividono il cibo.

I festeggiamenti si protraggono fino a notte inoltrata. I falò vengono accesi anche nella notte di San Giovanni, il 24 giugno, a testimonianza delle radici pagane di quest’usanza, legata al culto del fuoco e del sole.

Il Kries (falò) di San Giovanni, ancora in uso nei paesi di minoranza slovena in Italia
Il Kries (falò) di San Giovanni, ancora in uso nei paesi di minoranza slovena in Italia

In alcuni paesi, soprattutto nella Dolenjska, il primo maggio la mattina presto (verso le 4 o le 5), la banda locale fa il giro del paese suonando marce e canzoni popolari. Quest’usanza viene chiamata “budnica”, da “buditi” che significa “svegliare”. A differenza di quanto si possa pensare, i paesani accolgono con gioia la banda e offrono ai musicisti cibo e bevande.

La budnica della banda di Trebnje
La budnica della banda di Trebnje

Uno tra i simboli più caratteristici del primo maggio sloveno è sicuramente il “mlaj”: un albero (di solito abete o betulla) a cui vengono tagliati tutti i rami tranne quelli sulla cima, che viene poi decorata con ghirlande intrecciate di rami e foglie, nastri colorati e a volte una bandiera: quella slovena o la bandiera rossa, simbolo del movimento operaio.

L’innalzamento del “mlaj” ha caratteristiche che per certi versi ricordano antichi riti di iniziazione: in origine erano i ragazzi appena diventati maggiorenni che si occupavano di preparare il mlaj e il rituale avveniva di notte. Anche il “mlaj” stesso ha un’evidente simbologia legata al culto della Madre Terra.

Innalzamento del mlaj vicino a Maribor - (c) maribor24.si
Innalzamento del mlaj vicino a Maribor – (c) maribor24.si

In alcuni paesi in Italia dove vive la minoranza slovena, come ad esempio Doberdob-Doberdò del lago (GO), la notte in cui si erigeva il “mlaj” veniva sfruttata dai giovani anche per esprimere le loro preferenze riguardo alle ragazze del paese. Se a un giovane piaceva una ragazza, raccoglieva un grande fascio di fiori e li deponeva davanti al portone dove la ragazza viveva. Le ragazze “facili” si ritrovavano davanti al portone mucchi di rovi, mentre quelle altezzose e piene di sé venivano “omaggiate” di rami di sambuco.

La “Trnovska furenga”

Da qualche anno, nel paesino di Trnovo (sopra Nova Gorica) gli abitanti e i membri dell’associazione culturale “Doli” di Lokavec fanno rivivere l’antica tradizione della “furenga”, il trasporto del “mlaj” dal bosco di Trnovo fino a Nova Gorica con un carro trainato da quattro cavalli.

Trnovska furenga
Trnovska furenga

Il 29 aprile uomini e ragazzi si recano nella selva di Trnovo e scelgono un bell’abete, lo tagliano e tolgono la corteccia. Poi trasportano l’albero con un carro fino al paese di Trnovo, dove le donne preparano le decorazioni per il mlaj e intrecciano le ghirlande con i rami dell’abete.

La mattina presto del 30 aprile i “furmani” partono con il loro carro verso Nova Gorica. Vi arrivano solo nel primo pomeriggio, perché durante il tragitto si fermano nelle varie osterie dove viene loro offerto da bere e da mangiare. Una volta a Nova Gorica, il “mlaj” viene eretto sul prato davanti al municipio e la festa continua con musica, canti e balli.

Živel prvi maj! Viva il 1° maggio! » SLOvelyIl mlaj a Nova Gorica - (c) novagorica-turizem.com

Forte nostalgia per la Triajur, manca per il secondo anno

 


Gli appuntamenti in Regione per gli amanti del pedale: il 16 maggio si terrà la tappa nelle valli del Natisone e del Torre del Gran fondo per Haiti; il 23 maggio sarà in Fvg il Giro d’Italia

Bepo Qualizza

Dal lontano 1997 e fino al 2019 il 1° maggio le pendici del Matajur erano protagoniste della classica staffetta di corsa in montagna conosciuta come «Triajur». Il percorso era diviso in tre frazioni: la prima, in bici, da Savogna all’abitato di Montemaggiore; la seconda, a piedi, fino alla chiesetta del Redentore posta in cima al Matajur; la terza, attraverso la Val Polaga, fino al traguardo posto nell’abitato di Masseris.

Com’è noto quella dell’anno scorso, che sarebbe stata la ventiquattresima, non si è tenuta, come accadrà per quella di quest’anno, causa Coronavirus.

Così la Polisportiva Matajur dava la notizia del mancato svolgimento di questa competizione: «Dall’anno 1997 ad oggi, neve, pioggia, grandine, vento non ci hanno fermati. La voglia di stare insieme, divertirsi stringendo i denti… abbiamo avuto modo di far vedere quello che siamo, un gruppo di amici che amano lo sport e le valli del Natisone. Senza dubbio i ricordi della «Triajur» rimarranno nei nostri cuori, pensando alla prossima edizione di questa corsa. Nel frattempo, la Polisportiva Matajur, gli abitanti del comune di Savogna porgono sinceri saluti e un caloroso arrivederci».

Chiaramente, l’auspicio di tutti è che per il prossimo anno, ci siano le condizioni per poter vedere gli appassionati di questo sport arrampicarsi su queste pendici, con lo stesso vigore e impegno dimostrati nelle edizioni degli anni passati.

Certo, in questo periodo di limitazioni dell’attività sportiva, il ciclismo ne ha sofferto, sia a livello locale, con tante gare annullate, sia a quello internazionale, con modifiche nei programmi di svolgimento. Per esempio, il «Giro d’Italia» e il «Tour» sono stati programmati in mesi diversi da quelli tradizionali. Che dire poi della «Vuelta» che si è protratta fino a inizio novembre dello scorso anno?!Per quanto riguarda il nostro ambito locale, si entrerà nel vivo, per gli amanti del pedale, il prossimo 16 maggio, quando le valli del Natisone e quelle del Torre saranno percorse dai ciclisti del «Gran fondo per Haiti »; inoltre il Giro d’Italia tornerà in Friuli il prossimo 23 maggio e si spingerà fino al Collio goriziano, sconfinando poi in Slovenia e, dopo aver percorso un circuito cittadino di alcuni chilometri nel cuore di Nova Gorica e Gorizia, l’arrivo di tappa è previsto in quest’ultima località.


dal Dom del 30 aprile 2021

MAGGIO

 

GIOCONDA BELLI

MAGGIO


Non appassiscono i baci
come i fiori dell’albero di fuoco,
né mi crescono baccelli sulle braccia;
ma sempre rifiorisco
con questa pioggia interna,
come i cortili verdi di maggio
e rido perché amo il vento e le nuvole
e il passo degli uccelli canori,
e sebbene io resti impigliata nella rete dei ricordi,
coperta d’edera come le antiche muraglie,
continuo a credere nei sussurri serbati,
nella forza dei cavalli selvaggi,
nel messaggio alato dei gabbiani.
Credo nelle radici innumerevoli del mio canto.

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FOTOGRAFIA © DANIELE RIVA
.https://cantosirene.blogspot.com/search?updated-max=2012-05-03T08:01:00%2B02:00&max-results=7

FESTA DEL LAVORO IN ITALIA


 In Italia, appena si diffuse la notizia dell'assassinio degli esponenti anarchici di Chicago nel 1888, il popolo livornese si rivoltò prima contro le navi statunitensi ancorate nel porto, e poi contro la Questura della stessa città, dove si diceva che si fosse rifugiato il console degli Stati Uniti. Soltanto dopo decenni di battaglie operaie e lotte sindacali, le otto ore lavorative verranno dichiarate legali soltanto con il Regio decreto legge n. 692 del 1923 (Governo Mussolini). La decisione in Europa in merito alla festività del 1º maggio, ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889, fu ratificata in Italia soltanto due anni dopo. La Festa dei lavoratori in Italia si celebrò dunque, per la prima volta, il 1° maggio del 1891 per essere poi sospesa dal 1924 e per tutto il ventennio fascista. Questo perché venne sostituita dalla Festa del Lavoro del 21 aprile, giorno del Natale di Roma. La Festa dei lavoratori tornò a essere festeggiata di 1° maggio qualche anno più tardi, subito dopo la conclusione della Seconda Guerra Mondiale. La festa nazionale è tale dal 1° maggio 1947.https://www.ilgiorno.it/cronaca/primo-maggio-1.6308859

BUON PRIMO MAGGIO

 


Rifiutate di accedere a una carriera solo perché vi assicura una pensione. La migliore pensione è il possesso di un cervello in piena attività che vi permetta di continuare a pensare usque ad finem, fino alla fine.
(Rita Levi Montalcini - Neurologa, accademica e senatrice)

Citazione di U.Saba

 Il meglio del vivere sta in un lavoro che piace e in un amore felice.


(Umberto Saba - Scrittore)

29 apr 2021

La bussola del direttore

 


Luigi Bergamin, ai tempi militante dei Proletari Armati per il Comunismo è uno dei tre terroristi sfuggiti alla cattura stamane, martedì 28 aprile, nell'operazione della polizia francese, ha una pena definitiva da scontare di 16 anni e 11 mesi di reclusione in quanto ideò l'omicidio del maresciallo Antonio Santoro, il capo degli agenti di polizia penitenziaria ucciso a Udine il 6 giugno 1978 da Cesare Battisti.  Arrestati invece altri sette ex terroristi tra cui Pietrostefani. 

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