6 mag 2020

A Taipana anche a casa col violino - V Tipani doma z violino

Nel plesso di Taipana, come in tutta Italia, l’attività dell’anno scolastico 2020/2021 prosegue a distanza, cercando pure di continuare nei progetti con le scuole «gemellate» della vicina Breginj in Slovenia e Guilmi in Abruzzo.

La maestra Sara Rainone spiega come l’intero Istituto comprensivo di Tarcento sia registrato a «G Suite for Education» una suite di app Google gratuite, realizzate appositamente per le scuole e conformi alle norme sulla privacy, docenti e alunni hanno un indirizzo di posta elettronica personalizzato. Tutti i docenti e gli alunni possono, quindi, utilizzare le app.

«All’interno di questo strumento abbiamo costruito in maniera collaborativa un sito web coinvolgente per la nostra classe, ottimizzato anche per la visualizzazione su tablet e smartphone. Usiamo diverse applicazioni presenti, tra cui Gmail e Drive per lo scambio di materiale e informazioni scritte, Moduli per proporre questionari, Smart Learning Suite per realizzare giochi educativi, Calendar per calendarizzare gli incontri online tramite Google Hangouts Meet, un software per le videochiamate di gruppo. Inoltre utilizziamo un canale Youtube privato per caricare videolezioni. Ad esempio ogni venerdì leggo un libro e carico la registrazione su cui confrontarci oralmente e in forma scritta. Per le attività in diretta usiamo la lavagna interattiva Jamboard, pur preferendo dialogo e ascolto».

Il sito è costituito da diverse sezioni, nella homepage è segnalata la programmazione degli aggiornamenti settimanali, relativi alle diverse materie.

Rainone spiega che si punta a mantenere un contatto, con incontri in piccolo e grande gruppo: «Continuiamo con la scrittura collettiva di testi, la ricerca tramite interviste, attività di coding e tinkering, ossia si insegna a “pensare con le mani”, per avvicinare i bambini allo studio delle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria, Matematica) in modo pratico».

«Si cerca di rispettare il tempo d’ascolto dei bimbi, con quaranta minuti a lezione. I bambini continuano a esercitarsi con l’apprendimento della lingua slovena e con il violino, mantenendo vivo il progetto della musica, anche grazie ai video caricati dalla docente competente. Per arte e sloveno prosegue il progetto dell’intervista ai nonni su giochi e mestieri di una volta, in collaborazione tra le scuole di Taipana, Breginj e Guilmi. Stiamo cercando di portare avanti le collaborazioni che abbiamo in piedi, con l’idea di riprenderle dal vivo il prossimo anno», conclude la maestra Rainone. (L. L.)

Tudi v tipajskem šolskem poslopju, ki deluje v okviru Večstopenjskega zavoda Čenta, si prizadevajo, da bi na čim bolj uspešen način izvajali pouk na daljavo. V ta namen si pomagajo z raznimi mobilnimi aplikacijami, ki jih ponuja G Suite for Education. Zelo pomembno je držati stike med posamezniki, tako v šoli nadaljujejo s skupnimi dejavnostmi, kot sta skupno sestavljanje besedil in raziskovanje preko pogovorov. Učna ura traja običajno 40 minut.

Otroci se naprej naučijo slovenščine, prav tako igrajo še na violino. V okviru sodelovanja med šolami v Tipani, Breginju in Guilmiju otroci med drugim intervjuvajo stare starše o starih igrah in poklicih. Dejavnost je povezana s predmetoma umetnost in slovenščina.

Učiteljica Sara Rainone nam je povedala, da bi radi vsa sodelovanja peljali naprej. Naslednje leto naj bi z njimi lahko nadaljevali v živo.https://www.dom.it/

Pomeriggio musicale


Quando ero ragazza mi piaceva questo cantante

Nel
 1947 suo padre si trasferisce in Belgio per lavorare nelle miniere della Vallonia, portando il piccolo Salvatore; la famiglia si stabilisce a Jemappes nei dintorni di Mons[1].

Nei primi anni sessanta Adamo partecipa a un concorso radiofonico di Radio Lussemburgo vincendo la finale a Parigi e inizia a esibirsi presentando le sue prime canzoni, scritte in francese, caratterizzate da una vena melodica interessante, frutto dell'incontro tra la tradizione italiana e quella cantautorale d'oltralpe.

Il primo successo arriva nel 1963 con Sans toi ma mie (Sei qui con me). Si trasferisce poi a Parigi dove incide l'album di debutto: "63/64" con "Tombe la neige" e "Vous permettez, Monsieur?" che nel 1964 arriva prima in Francia per quattro settimane, nei Paesi Bassi e in Belgio per undici settimane trasformandolo in una celebrità mondiale. Nel 1965 La Nuit arriva prima per undici settimane in Francia e terza in Belgio mentre Mes Mains Sur Tes Hanches prima per undici settimane in Francia e seconda in Belgio.

Nel 1966 Une Mèche de Cheveux arriva prima in Francia per cinque settimane e quarta in Belgio, Ton Nom prima in Francia per quattordici settimane e settima in Belgio e Le Coeur en Bandoulière prima in Francia per due settimane. Nel 1967 Inch'Allah arriva prima in Francia per cinque settimane e quarta in Belgio e Une Larme aux Nuages prima per sette settimane in Francia e quarta in Belgio.

Inizia a pubblicare i suoi dischi anche in Italia, raccogliendo anche qui il successo con Cade la neve - Vous permettez Monsieur - Perduto amor - Non voglio nascondermi - La notte - Amo - Una ciocca di capelli - Se mai - Non mi tenere il broncio - Lei (che nel 1966 arriva al primo posto in classifica) - Il nostro romanzo - Insieme - Inch'Allah - Affida una lacrima al vento - La tua storia è una favola - Tu somigli all'amore - Accanto a te l'estate - Felicità - È la mia vita, ecc...

Incide anche la canzone Dolce Paola dedicata a Paola Ruffo di Calabria, futura regina del Belgio, di cui si dice che il cantautore fosse innamorato arrivando nel 1964 in prima posizione nelle Fiandre in Belgio e in quinta nei Paesi Bassi. Nel 1968 con Affida una lacrima al vento (Accroche une larme aux nuages), vince il Festivalbar ed occupa il 1º posto della hit parade. Nello stesso momento la sua canzone Tu somigli all'amore (L'amour te ressemble) diventa la sigla della trasmissione televisiva "Disco verde". Nel dicembre 1968 il singolo Pauvre Verlaine arriva primo in Francia.

Nel 1969 il singolo Petit bonheur arriva primo in Francia per due settimane e nono in Svizzera. Nello stesso anno sposa Nicole che lo renderà padre di due figli: Anthony nato nel 1969 e Benjamin nato nel 1980. È anche padre di Amelie, nata nel 1979 da una relazione con l'attrice tedesca Annette Dahl.

Tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta scrive alcuni testi interpretati dalla sorella Delizia Adamo.

Nel 1976 partecipa come ospite al Festival di Sanremo. Egli all'estero rimane noto nei paesi francofoni, ispanici, in Russia e in Giappone.

Nel 1984 subisce un intervento di by-pass al cuore che lo costringe a ridurre l'attività lavorativa.

Dal 1993 Adamo è ambasciatore dell'UNICEF per il Belgio[2]. Nel 2001 viene insignito del titolo nobiliare di "Cavaliere" dal re Alberto II del Belgio e l'anno successivo viene nominato "Officiale dell'ordine della Corona".

Nel 2010 riceve il "Grand Prix internationale de poésie francophone" per l'insieme della sua opera e nel 2014 il premio Victoires de la musique alla carriera.

Fino ad oggi Adamo ha venduto oltre 100 milioni di dischi nel mondo. Secondo le statistiche è ai primi posti delle vendite nel Belgio, e tra i migliori 100 a livello mondiale. In questo elenco oltre a lui ci sono solo altri 4 artisti francofoni: Tino RossiCharles AznavourDalida e Johnny Halliday.[senza fonte] Nonostante abbia vissuto praticamente sempre in Belgio non ha mai rinunciato alla nazionalità italiana, sia per un senso di dovere verso il padre sia per l'impossibilità legale di avere la doppia nazionalità in Belgio. Nel 2010 la legge viene modificata e lui può iniziare la pratica per ottenere la doppia nazionalità. Tuttora vive a Uccle, nei pressi di Bruxelles.

Nel 2018 gli viene conferito il Premio Tenco, per aver diffuso la cultura e la musica italiana oltreconfine[3]. Durante l’edizione dal titolo “Migrans-Uomini, idee, musica”, il cantautore siciliano naturalizzato belga, ha fatto di nuovo la sua comparsa sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo, a distanza di circa dieci anni dall’ultimo concerto live in Italia[4].

Nel 2019 esce un nuovo album prodotto da Dino Vitola, che celebra i nomi di importanti artisti del panorama italiano, al quale sta seguendo dal mese di Gennaio una tournée internazionale che terminerà proprio in Italia.

https://it.wikipedia.org/wiki/Salvatore_Adamo

SEI MAGGIO 1976

Erano le ore 21:05 del 6 maggio 1976 quando una violentissima scossa di terremoto colpì il Nord del Friuli. Il terremoto fu di magnitudo 6.5 con ipocentro a circa 6 Km di profondità ed epicentro nei pressi del Monte San Simeone vicino ai centri abitati di Gemona del Friuli, Osoppo, Venzone,Artegna che furono rasi al suolo in quei terribili 55 secondi. Le vittime furono quasi 1.000 e i primi a dare le notizie furono i radioamatori. I Soccorsi furono immediati e si iniziò immediatamente a scavare fra le macerie. Purtroppo, solo quattro mesi dopo, la terra tremò ancora con tre violente scosse di M 5.8, 5.9 e 6.1 quando il 15 settembre crollò quel poco che era rimasto in piedi. La ricostruzione fu molto rapida e conclusa in circa 7 anni ovunque. Venzone e le sue mura furono ricostruite pietra su pietra grazie ad un servizio fotografico realizzato mesi prima che permise la numerazione di ogni singolo pezzo. Sono trascorsi 40 anni ma, nella la gente friulana, il ricordo è rimasto indelebile nella mente e nel cuore.

TITA GORI pittore friulano

Tita Gori , il cui vero nome Gori Giambattista, nato in Nimis provincia di Udine in Italia ed è morto Nimis , è un pittore italiano di ispirazione religiosa cristiana.
biografia
chiesa di Monteprato (Italia)
Tita Gori è l'unico figlio di una coppia di agricoltori (Francesco e Agostina), che sosterrà il suo progetto. Ha mostrato un primo assaggio e un talento confermato per l'arte e la pittura. Monsignor Agostino Candolini era il suo tutore e gli ha dato un assaggio delle letture bibliche, poesia medievale, passione lirica e cavalleresco e letteraria.Autodidatta, andò a studiare all'età di venti anni a Venezia per tre mesi con la famosa Accademia di Belle Arti , poi tornò a stabilirsi nella sua città natale di Nimis, nel piccolo borgo di San Gervasio.A Nimis sposò Caterina Gervasi, che ha undici figli, cinque maschi e sei femmine. Egli perderà molto presto due di suo figlio. Tre dei suoi figli, Pietro, Adriana e Antonella spesso utilizzati come modelli nelle sue opere. Suo figlio Pietro sarà a sua volta un pittore. Una delle sue figlie, Lucia Gori, sposata nel 1921 Tessitori Tiziano (1895-1973), uomo politico e ministro italiano.Tita Gori continuerà la sua carriera di pittore parallelamente alla gestione della locanda a conduzione familiare situato a Nimis nella zona rurale di San Gervasio. I suoi clienti spesso servono come modelli.Tita Gori dipingerà soprattutto nella parte orientale del Friuli , dove ha guadagnato una certa popolarità. Nel 1894 sarà dipingere gli affreschi e le decorazioni della Chiesa cattolica Monteprato. Questo capolavoro sarà seguito dal raggiungimento monumentale della "Sacra Famiglia", condotta per la chiesa cattolica della Madonna delle Pianelle Nimis nel 1889.
Luca , affresco della chiesa di Monteprato (Italia)



Tita Gori era un uomo appassionato di letteratura e storia. 
E 'facilmente espresso in diverse lingue: italiano, sloveno, oltre alla sua lingua madre 
friulana (friulano è un gruppo lingua romanza romancio ). Ha anche pubblicato un poema cavalleresco nella rivista di Domenico del Bianco "Pagine Friuli".Nel 1897, Tita Gori eseguirà alcune delle sue opere più significative: il restauro e affresco della vecchia chiesa originaria longobarda di San Gervasio e Protasio a Nimis. Il lavoro è stato condotto sotto la supervisione di Conte Giuseppe Uberto Valentinis di Tricesimo , il precursore del valore artistico di sviluppo della costruzione. Tita Gori lavorare a questo lavoro fino al 1912, quando dipinse i quattro evangelisti del coro, ei dottori della chiesa nelle cappelle laterali.Nel 1911 ha decorato la chiesa di Santo Stefano Nimis (scomparso durante il terremoto del 1976) e la cappella del seminario vescovile di archi- Udine (1911-1912). Nel 1913, ha diretto gli affreschi della chiesa di Savorgnano e le decorazioni della cappella di Udine ospedale psichiatrico. Nel 1927, ha lavorato presso Cergneu e Ciconicco di Fagagna.Ha lavorato anche a Monteaperta (1927) la realizzazione degli affreschi del coro (ora mancante dopo il terremoto del 1976), poi Farla di Maiano e Ravosa. Nel 1930 ha decorato la chiesa di Collerumiz e l'abside della cappella Qualso Nuovo. Nel 1932 dipinse l'affresco della scuola di Bovec in SloveTita Gori (1870  1941) è stato un pittore italiano.Famosi i suoi affreschi andati distrutti assieme alle chiese in Udine




grandi opere 

Alcuni tavoli sono visibili nei musei di Udine (Civica Galleria d'Arte Moderna).
Il suo lavoro è particolarmente conservato:
  • Sacra Famiglia della Madonna delle Pianelle Nimis
  • affreschi della chiesa di San Gervasio e Protasio a Nimis
  • le tavole della chiesa parrocchiale di Cergneu
  • Tabella di San Giovanni Bosco altare della chiesa del Piazzale Cella Udine
Altre opere raffigurano soggetti religiosi.

affresco nella chiesa di San Gervasio e Protasio
Nimis


1897 S.Gervasio e Protasio
Nimis

Ester S.Gervasio e Protasio
Nimis


1897 S.Gervasio e Protasio
Nimis

Chiesa di Monteprato 1894
                                    fonte: https://www.wikiwand.com/it/Tita_Gori

6 maggio 1976 -Video di Lorenzo Bianchini



Erano le ore 21:05 del 6 maggio 1976 quando una violentissima scossa di terremoto colpì il Nord del Friuli. Il terremoto fu di magnitudo 6.5 con ipocentro a circa 6 Km di profondità ed epicentro nei pressi del Monte San Simeone vicino ai centri abitati di Gemona del Friuli, Osoppo, Venzone,Artegna che furono rasi al suolo in quei terribili 55 secondi. Le vittime furono quasi 1.000 e i primi a dare le notizie furono i radioamatori. I Soccorsi furono immediati e si iniziò immediatamente a scavare fra le macerie. Purtroppo, solo quattro mesi dopo, la terra tremò ancora con tre violente scosse di M 5.8, 5.9 e 6.1 quando il 15 settembre crollò quel poco che era rimasto in piedi.
La ricostruzione fu molto rapida e conclusa in circa 7 anni ovunque. Venzone e le sue mura furono ricostruite pietra su pietra grazie ad un servizio fotografico realizzato mesi prima che permise la numerazione di ogni singolo pezzo.Sono trascorsi 40 anni ma, nella la gente friulana, il ricordo è rimasto indelebile nella mente e nel cuore.

5 mag 2020

Da Monteaperta al picco di Montemggiore

Tracce dello sloveno a Montenars/Sledove slovenščine v Montenarah (Fejplan)

quadro di Peressini Luigino
 
«Questa strada non è adatta nemmeno alle capre. E noi, che siamo cristiani, dobbiamo camminare per questa strada». Così nel 1873 un abitante locale descriveva il sentiero che da Montenars (friul. Montenârs, slov. Montenare) portava a Flaipano (friul. Flaipan, slov. Fejplan); le sue parole sono state trascritte dallo studioso polacco Jan Baudoin de Courtenay. Anche la strada asfaltata che al giorno d’oggi da Stella (friul. Stele, slov. Štela) porta a Flaipano ha visto tempi migliori. Evidentemente è utilizzata solo di rado, non così tanto da renderne necessaria la sistemazione. Conducendo oltre case moderne, costruite dopo il terremoto e che in alcune file si stringono al versante in lieve ascensione, dal bosco la strada si allarga in una piccola piazza. È una giornata d’estate piena di sole; i suoni non sono molti e sembra non ci sia nessuno. In paese risiedono solo poche persone – dopo la guerra molte di loro sono emigrate e quanto di loro è rimasto è stato mandato via nel 1976 dal terremoto, che ha distrutto tutto il paese. Secondo i dati del 1911, nelle località del comune di Montenars in cui si parlava sloveno erano 777 le persone parlanti nel dialetto sloveno locale. Oggi Flaipano conta 19 abitanti.
Da dietro una curva si avvicina a piedi un’anziana signora, che saluta in friulano. Mostrando un mazzo di erbe, dice che, malgrado la sua veneranda età di 92 anni, ancora le raccoglie da sola. Non sa lo sloveno, anche se durante la sua infanzia gli anziani, anche i suoi genitori, parlavano tra loro in questa lingua. Ma di quel periodo le sono rimaste solo poche parole. «E ne ćekeran po našin», «Non parlo a modo nostro», dice in dialetto sloveno. I bambini tra loro parlavano friulano; a scuola, invece, si insegnava solo in italiano.
La borgata di Frattins (friul. Fratins, slov. Fratiči) si trova poco più avanti. Come già nel paese precedente, anche qui non c’è traccia della vecchia architettura, le case sono in cemento, con garages e terrazze a vetri. Qui si parlava friulano già quando a Flaipano si poteva ancora sentire lo sloveno, dice una signora di 85 anni, una delle tre persone che ancora risiedono qui. Suo padre ha sposato un’abitante del posto, trasferendosi sulle montagne da Vedronza (slov. Njivica), nelle Valli del Torre. Parlava sloveno, ma dopo il matrimonio ha dovuto imparare il friulano e in friulano hanno, in seguito, parlato anche in casa. Si ricorda dei rimbrotti tra bambini e fa canzoni scherzose, da lei sentite da ragazza. Ricorda anche come, ogni domenica, nella chiesa vicina venissero a messa gli abitanti delle località vicine: quelli di Flaipano, ma anche quelli della più lontana Pers (friul. Pêrs, slov. Breg), che dovevano partire da casa ancora col buio. Nelle chiese di queste borgate l’uso dello sloveno si è spento subito dopo il plebiscito del 1866. «Il cappellano che abbiamo ora insegna tutto in friulano», si legge negli scritti di Jan Baudoin de Courtenay a nemmeno dieci anni dal plebiscito.
All’epoca in cui la zona è stata visitata dal linguista polacco, l’ultima località in cui si parlava sloveno era Cretto di sotto (slov. Dolenje Ovše). Pavle Merkù spiega come in sloveno la borgata abbia preso il nome dagli ontani, da quegli alberi che la circondano e che in dialetto sloveno si chiamano «olše».
Oggi del vecchio paese non c’è traccia. È scomparso col terremoto. Sono rimaste solo una o due case, accanto a cui la tortuosa strada passa scendendo a valle, a Montenars e oltre, verso la pianura friulana.

Vorrei la luna ( video di RomeoTrevisan)


L'obiettivo si fa strada tra le antenne televisive condominiali e vede il "Monte Quarin". La Luna sorge in un punto diverso, ma io la volevo veder sorgere dietro la collina. Con qualche artificio ho realizzato il mio desiderio.

5 maggio "Giornata mondiale dell'igiene delle mani"

Come lavare le mani correttamente per ridurre i rischi - Siciliafan
dal web
   

L'ho scoperto oggi,e voi?
Dal 2005  l'OMS (organizzazione mondiale della Sanità) promuove per il 5 maggio, la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani per ricordare l'importanza di questo gesto semplice, ma essenziale, nella prevenzione delle infezioni trasmissibili, soprattutto negli ambienti ospedalieri e di cura. In questo periodo di Covid-19 è importantissimo,fatelo sempre e non dimenticatelo mai!
dal web

Plurilinguismo in Friuli

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