Translate

translate

questo blog

Questo blog parla delle minoranze linguistiche del Friuli:SLOVENA,FRIULANA eTEDESCA,articoli dei giornali della minoranza slovena,degli usi,costumi,eventi e tanto altro.Buona lettura.OLga

antifascista

antifascista

6 mag 2020

6 maggio 1976 -Video di Lorenzo Bianchini



Erano le ore 21:05 del 6 maggio 1976 quando una violentissima scossa di terremoto colpì il Nord del Friuli. Il terremoto fu di magnitudo 6.5 con ipocentro a circa 6 Km di profondità ed epicentro nei pressi del Monte San Simeone vicino ai centri abitati di Gemona del Friuli, Osoppo, Venzone,Artegna che furono rasi al suolo in quei terribili 55 secondi. Le vittime furono quasi 1.000 e i primi a dare le notizie furono i radioamatori. I Soccorsi furono immediati e si iniziò immediatamente a scavare fra le macerie. Purtroppo, solo quattro mesi dopo, la terra tremò ancora con tre violente scosse di M 5.8, 5.9 e 6.1 quando il 15 settembre crollò quel poco che era rimasto in piedi.
La ricostruzione fu molto rapida e conclusa in circa 7 anni ovunque. Venzone e le sue mura furono ricostruite pietra su pietra grazie ad un servizio fotografico realizzato mesi prima che permise la numerazione di ogni singolo pezzo.Sono trascorsi 40 anni ma, nella la gente friulana, il ricordo è rimasto indelebile nella mente e nel cuore.

5 mag 2020

Da Monteaperta al picco di Montemggiore

Tracce dello sloveno a Montenars/Sledove slovenščine v Montenarah (Fejplan)

quadro di Peressini Luigino
 
«Questa strada non è adatta nemmeno alle capre. E noi, che siamo cristiani, dobbiamo camminare per questa strada». Così nel 1873 un abitante locale descriveva il sentiero che da Montenars (friul. Montenârs, slov. Montenare) portava a Flaipano (friul. Flaipan, slov. Fejplan); le sue parole sono state trascritte dallo studioso polacco Jan Baudoin de Courtenay. Anche la strada asfaltata che al giorno d’oggi da Stella (friul. Stele, slov. Štela) porta a Flaipano ha visto tempi migliori. Evidentemente è utilizzata solo di rado, non così tanto da renderne necessaria la sistemazione. Conducendo oltre case moderne, costruite dopo il terremoto e che in alcune file si stringono al versante in lieve ascensione, dal bosco la strada si allarga in una piccola piazza. È una giornata d’estate piena di sole; i suoni non sono molti e sembra non ci sia nessuno. In paese risiedono solo poche persone – dopo la guerra molte di loro sono emigrate e quanto di loro è rimasto è stato mandato via nel 1976 dal terremoto, che ha distrutto tutto il paese. Secondo i dati del 1911, nelle località del comune di Montenars in cui si parlava sloveno erano 777 le persone parlanti nel dialetto sloveno locale. Oggi Flaipano conta 19 abitanti.
Da dietro una curva si avvicina a piedi un’anziana signora, che saluta in friulano. Mostrando un mazzo di erbe, dice che, malgrado la sua veneranda età di 92 anni, ancora le raccoglie da sola. Non sa lo sloveno, anche se durante la sua infanzia gli anziani, anche i suoi genitori, parlavano tra loro in questa lingua. Ma di quel periodo le sono rimaste solo poche parole. «E ne ćekeran po našin», «Non parlo a modo nostro», dice in dialetto sloveno. I bambini tra loro parlavano friulano; a scuola, invece, si insegnava solo in italiano.
La borgata di Frattins (friul. Fratins, slov. Fratiči) si trova poco più avanti. Come già nel paese precedente, anche qui non c’è traccia della vecchia architettura, le case sono in cemento, con garages e terrazze a vetri. Qui si parlava friulano già quando a Flaipano si poteva ancora sentire lo sloveno, dice una signora di 85 anni, una delle tre persone che ancora risiedono qui. Suo padre ha sposato un’abitante del posto, trasferendosi sulle montagne da Vedronza (slov. Njivica), nelle Valli del Torre. Parlava sloveno, ma dopo il matrimonio ha dovuto imparare il friulano e in friulano hanno, in seguito, parlato anche in casa. Si ricorda dei rimbrotti tra bambini e fa canzoni scherzose, da lei sentite da ragazza. Ricorda anche come, ogni domenica, nella chiesa vicina venissero a messa gli abitanti delle località vicine: quelli di Flaipano, ma anche quelli della più lontana Pers (friul. Pêrs, slov. Breg), che dovevano partire da casa ancora col buio. Nelle chiese di queste borgate l’uso dello sloveno si è spento subito dopo il plebiscito del 1866. «Il cappellano che abbiamo ora insegna tutto in friulano», si legge negli scritti di Jan Baudoin de Courtenay a nemmeno dieci anni dal plebiscito.
All’epoca in cui la zona è stata visitata dal linguista polacco, l’ultima località in cui si parlava sloveno era Cretto di sotto (slov. Dolenje Ovše). Pavle Merkù spiega come in sloveno la borgata abbia preso il nome dagli ontani, da quegli alberi che la circondano e che in dialetto sloveno si chiamano «olše».
Oggi del vecchio paese non c’è traccia. È scomparso col terremoto. Sono rimaste solo una o due case, accanto a cui la tortuosa strada passa scendendo a valle, a Montenars e oltre, verso la pianura friulana.

Vorrei la luna ( video di RomeoTrevisan)


L'obiettivo si fa strada tra le antenne televisive condominiali e vede il "Monte Quarin". La Luna sorge in un punto diverso, ma io la volevo veder sorgere dietro la collina. Con qualche artificio ho realizzato il mio desiderio.

5 maggio "Giornata mondiale dell'igiene delle mani"

Come lavare le mani correttamente per ridurre i rischi - Siciliafan
dal web
   

L'ho scoperto oggi,e voi?
Dal 2005  l'OMS (organizzazione mondiale della Sanità) promuove per il 5 maggio, la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani per ricordare l'importanza di questo gesto semplice, ma essenziale, nella prevenzione delle infezioni trasmissibili, soprattutto negli ambienti ospedalieri e di cura. In questo periodo di Covid-19 è importantissimo,fatelo sempre e non dimenticatelo mai!
dal web

Plurilinguismo in Friuli

frioul50

4 mag 2020

Impara lo sloveno in musica (5) con Rudi Bučar

Dopo un po’ di tempo finalmente rispolveriamo la nostra rubrica “Impara lo sloveno in musica”, e lo facciamo con un cantante sloveno originario di Izola/Isola in Istria, che di quella terra racchiude in sé e nella propria musica tutta la solare vitalità.
Stiamo parlando di Rudi Bučar, che da anni conquista il pubblico e la critica con il suo mix fatto di canzoni d’autore e reinterpretazioni di canzoni tradizionali istriane, con arrangiamenti molto originali. Artista di grande talento, nei suoi concerti riesce a incantare il pubblico con la sua energia travolgente le sue coinvolgenti sonorità.
Rudi Bučar, fotografato da Bojan Stepančič.
Rudi Bučar, fotografato da Bojan Stepančič.
Oggi vi presentiamo la canzone “Tisti ljudje”, di cui Rudi Bučar è autore del testo e della musica. La canzone è contenuta nell’album Šentiment del 2017.
Rudi racconta che, mentre creava questa canzone, non si sentiva tanto il suo autore quanto piuttosto una sorta di elemento conduttore attraverso il quale la canzone prendeva corpo.
“Ultimamente non ho più voglia di additare tutte le cose che non vanno. Ce ne sono troppe. E non credo di poter cambiare concretamente qualcosa. Però so di poter indicare in modo semplice la via che porta al bello, al sole e a ciò che c’è di buono nelle persone. Così è nata la canzone Tisti ljudje.”

Testo e traduzione

Tisti ljudjeQuelle persone
Sanjamo z odprtimi očmi
in gledamo na lepe stvari.
Slišimo nežne glasove,
ki v mehko melodijo nas ovijajo.


[Ritornello]
O ja, to smo tisti ljudje,
ki pojemo in plešemo.
O ja, to smo tisti ljudje,
ki smo s soncem obsijani
in gledamo naprej.

Ko gledamo z višine na ta svet,
se tu in tam zazdi ves preklet.
Če se spustimo z oblakov
na hribe in gore,
nas reka pelje
v sinje modro morje.

Za nas, ki smo polni strasti,
za prave duše nas nič ne skrbi.

Daj, pridi z nami na pot,
ki nas vodi do tja,
kjer je radost in ljubezen doma.
Sogniamo a occhi aperti
e guardiamo alle cose belle,
ascoltiamo voci armoniose
che ci avvolgono in una dolce melodia.

[Ritornello]
Oh sì, noi siamo quelle persone
che cantano e ballano.
Oh sì, noi siamo quelle persone
illuminate dal sole
che guardano avanti.

Osservando il mondo dall’alto
a volte ci sembra tutto perduto.
Se scendiamo dalle nuvole,
sulle colline e sui monti
il fiume ci porterà
nel mare azzurro.

Noi che siamo pieni di passioni
non ci preoccupiamo delle anime pure.
Vieni con noi sulla strada
che ci porta là
dove sono di casa amore e felicità.

Glossario


domaa casa
dušaanima
glas (plur.: glasovi)voce
gledatiguardare
goramontagna
hribcolle, montagna
kjerdove
lepbello
ljubezenamore
mehektenero, delicato
morjemare
nežendelicato, soave
ničniente
oblaknuvola
očiocchi
odprtaperto
ovijatiavvolgere
peljati (peljem)portare, condurre
polnpieno
potvia, strada
prekletmaledetto
priti (pridem)venire
radostfelicità
rekafiume
sanjati (sanjam)sognare
sinjemodroazzurro
skrbetipreoccupare
slišati (slišim)sentire
spustiti sescendere
strastpassione
stvar (plur.: stvari)cosa
svetmondo
tja
vestutto
višinaaltezza
voditicondurre
zazdeti se (zazdim se)sembrare

Quarant'anni fa moriva Josip Broz Tito



Le lacrime spontanee di quei giorni si sono però asciugate e le masse hanno trovato nuovi idoli. Mentre le élite politiche post jugoslave preferiscono tenerlo relegato in qualche angolo nascosto , non sono pochi quanti ricordano con nostalgia

Crollati i regimi comunisti del blocco sovietico crollò anche la Jugoslavia, quell'amalgama di popoli, culture e religioni che Tito seppe tenere in vita con colpi ora al cerchio ora alla botte dimenticandosi, però, di preparare la successione al trono. Chiaramente, quello che era rimasto dopo le epurazioni degli anni '70, non era all'altezza della situazione che ben presto, senza Tito, cominciò a sfuggire di mano. Di volta in volta emergono testimonianze, vere o presunte tali, di riflessioni e confidenze che il Vecchio avrebbe fatto nei suoi ultimi anni. La più recente rivelata da uno dei suoi nipoti dice che Tito si pentì, prima di morire, della costituzione del 1974, che rafforzò i poteri delle sei repubbliche e delle due regioni autonome incorporate nella Serbia. Con tutti i suoi meriti di stratega e statista Tito era rimasto bolscevico, dosando attentamente le aperture politiche poi troncate quando diventavano troppo pericolose. Se negli anni '50 le critiche di Đilas alla nuova classe potevano essere premature, in quel contesto storico, molti vedono la resa dei conti con le correnti liberali spazzate via negli anni '70, primavera croata, soprattutto il tandem Nikezić-Perović in Serbia, anche in Slovenia con Stane Kavčič, in Macedonia e in Bosnia Erzegovina, come quella che impedì l'evoluzione decisiva. Senza Tito, i presupposti per andare avanti cominciarono presto a venir meno, un nuovo Tito era inimmaginabile, nonostante la megalomania di Milošević acclamato dai suoi. Al massimo ci si poteva divertire, tra virgolette, con qualche imitazione patetica come Tudjman in uniforme bianca. La tragica fine dell’Unità e Fratellanza con la quale Tito vinse la guerra partigiana fu l'occasione per i nazionalismi più beceri e i risultati li conosciamo. Il nome di Tito proscritto dalla nuova democrazia viene oggi tuttavia ricordato, anche con nostalgia, da coloro che non si ritrovano nell'insicurezza generata dal capitalismo neoliberale e rimpiangono i tempi in cui il lavoro in pianta stabile non era un sogno. Chi ricorda la repressione non sarà, naturalmente, d'accordo. In Cina i meriti e i torti di Mao Tse-tung sono stati percentualizzati, nella Jugoslavia che non c’è più, l'ottica è bianca o nera.
Boris Mitar 

Arboretum di Volčji Potok: il paradiso della botanica

C’è un luogo unico in Slovenia dove andare ad ammirare piante e fiori, ma anche solo a passeggiare immersi nei colori e nei suoni della natura. Questo posto incantevole è l’Arboretum di Volčji Potok, a pochi chilometri da Kamnik e non lontano dalla capitale Ljubljana. Un vero paradiso della botanica in tutte le stagioni dell’anno, anche se ovviamente la primavera resta il momento più splendente!
I meravigliosi colori della primavera - Arboretum Volčji Potok
I meravigliosi colori della primavera
La tenuta che oggi è occupata dall’Arboretum è passata attraverso le mani di svariate famiglie nobiliari. Qui sorgeva un castello medievale di cui si ha notizia nel 1220, già ritratto in rovina nelle illustrazioni di Valvasor che visitò il parco nel XVII secolo. L’ultima famiglia proprietaria di questo immenso terreno è stata quella di Ferdinand Souvan, che nel 1885 ricostruì la residenza al centro del parco circondandolo da mura. Suo figlio Leon demolì le mura per ingrandire ulteriormente di 12 ettari il parco, dove piantumò numerose specie diverse di alberi, sia sloveni sia esotici, oltre a una siepe di faggio là dove un tempo sorgevano le mura.
Fiori, fiori e ancora fiori! - Arboretum Volčji Potok
Fiori, fiori e ancora fiori!
La villa all’interno del parco venne fatta saltare in aria dai partigiani nel 1944, mentre il parco dell’Arboretum fu dichiarato d’interesse nazionale nel ’50 e fu direttamente gestito dall’Università di Ljubljana a partire dal 1952, ma solo fino al 1965. Con l’indipendenza della Slovenia, a partire dal ’99, l’Arboretum è gestito dal Ministero sloveno della cultura, attraverso una fondazione istituita nel 2003 il cui scopo è promuovere la cultura botanica in Slovenia, oltre che gestire l’intero parco e organizzare eventi nazionali e internazionali.
Le alpi di Kamnik fanno da sfondo all'Arboretum
Le alpi di Kamnik fanno da sfondo all’Arboretum
Oggi l’Arboretum di Volčji Potok è il parco più visitato della Slovenia e consta di ben 80 ettari di superfici sulle quali crescono 2500 diverse varietà di piante (in particolare alberi e arbusti). E’ visitabile durante tutto l’anno e ogni stagione regala colori ed emozioni diverse. Senza dubbio le stagioni calde, in particolare la primavera col suo risveglio della natura, offrono i momenti più colorati, ma anche i caldi colori autunnali o quelli freddi dell’inverno (neve permettendo!) possono regalare panorami indimenticabili.
L'Arboretum in primavera - Arboretum Volčji Potok
L’Arboretum in primavera
In particolare verso fine aprile – inizio maggio si può godere dello spettacolo offerto dai tulipani che in quel periodo raggiungono il picco della loro fioritura. Colori sgargianti e grandi composizioni floreali rendono il paesaggio davvero unico. Il primo maggio è forse il giorno più affollato dell’anno, grazie a questo spettacolo e alle feste pubbliche in tutto il paese, ma, nonostante la ressa, merita senza dubbio la visita.
Tulipani e non solo! - Arboretum Volčji Potok
Tulipani e non solo!
Se i fiori sono senz’altro l’aspetto più variopinto che subito cattura l’attenzione del visitatore, sono gli alberi a rendere l’Arboretum un luogo unico. Acero, tiglio, betulla, faggio sono solo alcuni degli alberi che possiamo trovare in abbondanza a Volčji Potok, ognuno proveniente dai più disparati angoli del mondo (Europa, Asia, America…). Una lunga passeggiata ci porta attorno alla collina dove un tempo sorgeva il castello medievale, addentrandoci in una vera e propria foresta, di meraviglioso refrigerio durante la calura estiva.
La foresta all'interno del parco - Arboretum Volčji Potok
La foresta all’interno del parco
Se la fioritura dei tulipani è forse l’evento più noto legato all’Arboretum di Volčji Potok, durante tutto l’anno vengono allestite numerose mostre dedicate alle più disparate piante: dai narcisi alle orchidee, dai cactus ai rododendri, dalle rose alle zucche e agli alberi da frutta. Ogni stagione ha ovviamente la sua mostra tipica e ogni anno ha il suo programma ricco di iniziative. Insomma, l’Arboretum è senza dubbio un luogo ricco di fascino dove passare una bella giornata a contatto con le meraviglie della natura. Davvero imperdibile!
I magnifici alberi dell'Arboretum - Arboretum Volčji Potok
I magnifici alberi dell’Arboretum

Informazioni utili

L’Arboretum di Volčji Potok è aperto tutto l’anno, ogni giorno della settimana, a partire dalle 8 del mattino, con chiusura variabile a seconda della stagione (17:00 da novembre a febbraio, 18:00 a marzo e ottobre, 19:00 a settembre e 20:00 da aprile ad agosto). Il biglietto d’ingresso costa 8,50€ durante tutto l’anno. Sono previsti sconti per gruppi, studenti, pensionati e famiglie. I cani devono pagare un biglietto anche loro, del costo pari a 1,50€.

Mappa della zona

Leaflet | Map data (c)OpenStreetMap

Come arrivare

Da Trieste: si prende l’autostrada per Fernetti e si prosegue fino a Ljubljana da dove si seguono le indicazioni per Maribor. Si prosegue fino all’uscita di Domžale, dalla quale si prosegue lungo la statale seguendo le indicazioni per Kamnik e per l’Arboretum, già indicato anche in autostrada. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30m.
Da Gorizia: si prende l’autostrada slovena H4 fino al casello di Nanos dove ci si immette sull’autostrada per Ljubljana. Seguire quindi le indicazioni qui sopra. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30m.
Da Udine e dal resto d’Italia: conviene passare da Gorizia (uscita Villesse, quindi la nuova autostrada A34 che porta direttamente in Slovenia). Tempo di percorrenza: 2 ore. (da Udine).

Vinjeta


I luoghi indicati in questo articolo richiedono l’utilizzo dell’autostrada e pertanto è necessaria la vinjeta.

follower

Cerca nel blog

Ivan Trinko

"O ti zemlja rodna, zemlja bedna, ki te milost božja, meni v last je dala" (I. Trinko) "O terra natia, terra misera, piccola, che la grazia divina, mi ha donato" (traduzione)

Maggio è il mese delle rose

 

Etichette

. * abitudini acque acrostico afganistan aforisma aforismi alberi almanacco alta val torre ambienrte ambiente animaii. animali antichi mestieri antifascismo archeologia arte arte. articol articoli articoli. articolo articolo. artigianato astronomia atricolo attività attrezzi agricoli attualiità attualità attualità. attualtà atualità audio auguri autunno avviso avviso . benecia benecia. benecija benečija benvenute bilinguismo blog caldo canzone canzoni carnevale carnia cibi cibi tipici cibi tipici. cibi. cinema citazion. citazione citazioni citazioni; citazioni. citazoni classifica clima collage commenti commento. consigli corso covid covid19 cronaca cronaca. cronata cucina cultua cultura cultura. cultura.storia culura curiosità dedica detti detto documenti dolci dom dom. editoriale esperienze eventi eventi. eventi.resia/rezija evento evnti fauna favola favole fb fede filastrocca film fiori flora flore folclore foto fotografia fotografie fotorafie frase frasi freddo friulano friuli friuli. frutta frutti futuro FVG grandine guerra haiku haiku. IA icorrenze imitando la Meloni. in memoriam informazioni iniziative intervista invocazione istruzione jeggende jesen lavoro leggenda leggende leggende. leteratura italiana letterarura letteratra italiana letteratua letteratura letteratura dialettale slovena letteratura italiana letteratura italiana. letteratura russa. letteratura slovena letteratura straniera letteratura. letteraura letteretura straniera lettertura lettura libri libro libro. lingua lingua friulana lingua friulana. lingua italiana lingua slovena lingue lingue slave lingue.fvg. lioghi luoghi luoghi. luoghi.video lutto mamma memoria mestieri meteo migranti migrazione minoranza slovena minoranze minoranze linguistiche mio video mitologia mondo moreno musei musica musica. narodni dom natale natura neve notizie novi matajur nuovo blog oggi opinioni osservazioni pace paesi pagine parlamento parole parole. pensieri pensieri. personaggi personaggi. personagi personggi pianeta piante piante. pittori poesia poesia slovena poesia. poesie poeta poeti politica precisazione. premio progetto proposta proverb proverbi proverbì proverbi. proverbi.friuli proverbio proverbio. provrbio quadri racconto razzismo reblog reblog. resia ricetta. ricordi ricorenze ricorrenza ricorrenze ricorrenze. riflessione riflessioni romeo trevisan russia. russia/ucraina salute saluti saluti. saluto saluto. sanità scienza scuola scuola. senza categoria settimana simboli slava slavia slovena sloveni slovenia slovenia. slovenia.foto slovenija slovenija. sloveno spettacoli sport sport. storia storia.lingua slovena storie tentativo tradizioni traduzione trieste turismo turismo. turismo.friuli tv ucraina umorismo usanze usanze. usanze.ricorrenze utilità. vajont val canale val torre valli del natisone valli natisone varie viaggi vid eo video video. video.friuli vignetta vignetta. vignette vignette. villanova grotte vinetta

julia

https://ju17-12.blogspot.com/

slide benecia

slide benecia
benecia

slovely

https://www.slovely.eu/

slovely (sito per gli amanti della slovenia)

traffico tempo reale

inno SLO

Brindisi Zdravljica inno sloveno "Vivano tutti i popoli che anelano al giorno in cui la discordia verrà sradicata dal mondo ed in cui ogni nostro connazionale sarà libero, ed in cui il vicino non sarà un diavolo, ma un amico!"

gifmania

olga Uk

https://olga-verse.blogspot.com/

Twitter

ultimi commenti 👁️‍🗨️

grazie

grazie