questo blog

questo blog

blog

blog

IVAN TRINKO padre della Benecia

IVAN TRINKO padre della Benecia
IVAN TRINKO padre della Benecia

calendario

GIF

GIF

giulio

#veritàegiustiziaperGiulioRegeni

slide benecia

slide benecia
benecia

profilo di OLga

profilo di OLga
profilo OLga

Translate

Cerca nel blog

Powered By Blogger

gif

gif

follower

24 ott 2020

Ora solare: il 25 ottobre lancette indietro di un’ora. Sarà davvero l’ultimo cambio? – greenMe

 


Il 25 ottobre 2020 dunque dovremo portare le lancette indietro di un’ora, dalle 3 alle 2 del mattino. Torna l’ora solare.

Sorgente: Ora solare: il 25 ottobre lancette indietro di un’ora. Sarà davvero l’ultimo cambio? – greenMe

La Cina è tornata alla normalità, gli Stati Uniti e l’Europa no. Ecco come ci è riuscita

 

  • Un medico che ha esaminato un test degli acidi nucleici a Qingdao, in Cina, il 14 ottobre 2020. Costfoto / Barcroft Media tramite Getty Images

    La Cina si è lasciata alle spalle la pandemia di coronavirus e la vita è tornata in gran parte alla normalità.
  • Durante la sua festività chiamata Golden Week, Settimana d’oro, dal 1 ° ottobre al 7 ottobre, la Cina ha visto 637 milioni di persone viaggiare attraverso il paese senza alcun aumento dei casi.
  • Nel frattempo, gli Stati Uniti e molti paesi europei stanno ancora lottando per contenere le loro epidemie e stanno sperimentando nuove ondate con l’avvicinarsi dell’inverno.
  • Gli esperti affermano che l’approccio di test rapidi e a tappeto della Cina, i blocchi che hanno svolto il loro corso completo e la comunicazione semplice e chiara hanno aiutato a risolvere il problema.
  • Nel frattempo, gli Stati Uniti e l’Europa stanno avendo difficoltà nel tenere sotto controllo i loro focolai a causa di una comunicazione incoerente, blocchi incompleti, tracciamento dei contatti debole e mancanza di esperienza con le epidemie.
  • Questa settimana, Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Polonia e Belgio hanno registrato un numero record di nuovi casi giornalieri...https://it.businessinsider.com/la-cina-e-tornata-alla-normalita-gli-stati-uniti-e-leuropa-no-ecco-come-ci-e-riuscita/

BROVADA E MUSET

dal web

Ecco uno dei piatti più rappresentativi della storia enogastronomica friulana. Ha origini molto antiche, legato alla cucina povera contadina oggi è presente nei menu di quasi tutti i ristoranti di casa nostra

archivio di Vita nei campi

di Lucia Pertoldi
Il miracolo della trasmutazione della rapa friulana in brovada, a denominazione di origine protetta, avviene in circa due mesi, quando le rape, ormai “mature”, acquistano il loro inconfondibile, caratteristico sapore acetoso.
Tolta dal tino, la brovada si grattugia con il “grati”, l’apposita grattugia di legno che la riduce in lunghe e sottili listarelle. Sono in molti oggi a preferirla così, cruda, al massimo intiepidita e condita solo con un filo d’olio, un pizzico di sale e una grattugiata di pepe e se la brovada è “quella giusta”, ovvero quella fatta amorevolmente in casa, questo piatto è di una bontà indicibile.
I puristi della tradizione la vogliono, invece, cucinata in un tegame di terracotta, lentamente e per diverse ore, sopra ad un battuto di lardo, cipolla e aglio, fino ad assumere il tipico colore delle castagne. In cottura la brovada va tenuta morbida, versando all’occorrenza, del brodo di carne di maiale. Bollito a parte, il musetto andrà unito alla brovada verso la fine della cottura, perché a vicenda si insaporiscano, in modo da formare quel matrimonio perfetto che più friulano di così non si può.
Molti, e fra questi c’era anche mia madre, preferiscono cucinare la brovada solo con l’aggiunta di acqua, qualche spicchio d’aglio e foglie di alloro. A metà cottura, in certe zone e in diverse famiglie, aggiungono alla brovada, con lo scopo di addensarla, ma anche di ulteriormente insaporirla, una sorta di condimento a base di burro, oppure olio o altro grasso, dove viene fatta rosolare della cipolla insieme a una giusta quantità di farina. La brovada, dopo l’aggiunta della “tride”, come in Carnia chiamano questo modo di condire, continuerà a cuocere, ma andrà controllata e mescolata più spesso perchè non attacchi.
“Più lunga sarà la cottura e migliore sarà il risultato”, era il consiglio dei nostri vecchi, come non va mai dimenticato che: “La migliore brovada è sempre quella del giorno dopo”.

23 ott 2020

FAVOLE AL TELEFONO

 


Il palazzo di gelato 

Una volta, a Bologna, fecero un palazzo di gelato proprio sulla Piazza Maggiore, e i bambini venivano di lontano a dargli una leccatina. Il tetto era di panna montata, il fumo dei comignoli di zucchero filato, i comignoli di frutta candita. Tutto il resto era di gelato: le porte di gelato, i muri di gelato, i mobili di gelato. Un bambino piccolissimo si era attaccato a un tavolo e gli leccò le zampe una per una, fin che il tavolo gli crollò addosso con tutti i piatti, e i piatti erano di gelato al cioccolato, il più buono. Una guardia del Comune, a un certo punto, si accorse che una finestra si scioglieva. I vetri erano di gelato alla fragola, e si squagliavano in rivoletti rosa. - Presto, - gridò la guardia, - più presto ancora! E giù tutti a leccare più presto, per non lasciar andare perduta una sola goccia di quel capolavoro. - Una poltrona! - implorava una vecchiettina, che non riusciva a farsi largo tra la folla, - una poltrona per una povera vecchia. Chi me la porta? Coi braccioli, se è possibile. Un generoso pompiere corse a prenderle una poltrona di gelato alla crema e pistacchio, e la povera vecchietta, tutta beata, cominciò a leccarla proprio dai braccioli. Fu un gran giorno, quello, e per ordine dei dottori nessuno ebbe il mal di pancia. Ancora adesso, quando i bambini chiedono un altro gelato, i genitori sospirano: - Eh già, per te ce ne vorrebbe un palazzo intero, come quello di Bologna.

https://didatticattivablog.files.wordpress.com/2016/11/gianni-rodari-favole-al-telefono.pdf

Gianni Rodari, all'anagrafe Giovanni Rodari (Omegna23 ottobre 1920 – Roma14 aprile 1980), è stato uno scrittorepedagogistagiornalistapoeta e partigiano italiano, specializzato in letteratura per l'infanzia e tradotto in molte lingue. Unico scrittore italiano ad aver vinto il prestigioso Premio Hans Christian Andersen nel 1970, fu uno fra i maggiori interpreti del tema "fantastico" nonché, grazie alla Grammatica della fantasia del 1973, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell'arte di inventare storie.continua...

https://it.wikipedia.org/wiki/Gianni_Rodari

Forum dei parchi online

 IL 22 OTTOBRE iniziativa delle aree protette delle Prealpi Giulie e del Triglav

Grazie ad una più che ventennale collaborazione, il Parco nazionale del Triglav e il Parco naturale delle Prealpi Giulie sono stati certificati insieme nel 2016 con la Carta europea per il turismo sostenibile (Cets) per l’ecoregione transfrontaliera Alpi Giulie.

La Carta europea per il turismo sostenibile rispecchia le priorità mondiali ed europee espresse dalle raccomandazioni dell’Agenda 21, adottate durante il «Summit della Terra» a Rio nel 1992 e dal 6° programma comunitario di azioni per lo sviluppo sostenibile.

Questa Carta appartiene alla Federazione Europarc, organizzazione pan-europea delle aree protette. Fu sviluppata da un gruppo di lavoro europeo con rappresentanti delle aree protette, del settore turistico e dei loro partner, sotto l’egida di Europarc, e prende spunto dalle raccomandazioni stilate nello studio di Europarc del 1993 dal titolo «LovingThem to Death? Sustainable Tourism in Europe’s Nature and National Parks1».

La Carta è una delle priorità per i parchi

europei definite nel programma d’azione dell’«UICNParks for Life» (1994).

L’importanza crescente di uno sviluppo turistico sostenibile, come tema d’interesse internazionale, è stata sottolineata dalle «Linee guida per il turismo sostenibile internazionale » della «Convenzione sulla diversità biologica». La Carta europea del turismo sostenibile affronta direttamente i principi di queste linee guida e fornisce uno strumento pratico per la loro implementazione nelle aree protette a livello locale. La Carta favorisce la concreta applicazione del concetto di sviluppo sostenibile, cioè «uno sviluppo capace di rispondere ai bisogni delle generazioni attuali, senza compromettere la capacità delle generazioni future di rispondere ai propri».

Questo sviluppo comporta la protezione delle risorse a favore delle generazioni future, uno sviluppo economico vitale, uno sviluppo sociale equo. Ora è in corso la procedura per il rinnovo di tale certificazione e presto gli esiti saranno noti.

Nel frattempo la cooperazione

prosegue come sempre. Dopo il primo Forum congiunto, tenutosi a Trenta, il secondo a Resia, il terzo a Bohinj, il quarto a Lusevera e il quinto a Kobarid, è giunto il tempo di incontrarsi di nuovo per fare il punto sul lavoro realizzato nell’ultimo anno e decidere le azioni per il prossimo.

Quest’anno, purtroppo, la pandemia obbligherà i partecipanti a riunirsi giovedì 22 ottobre in modo virtuale con un incontro online.

Sandro Quaglia

dal Dom del 15 ottobre

da Vita nei Campi


 La “magnifica” trota friulana_

di Adriano Del Fabro
Tra i documenti sulla trota più significativi dell’Ottocento, vanno ricordati i Bullettini dell’Associazione Agraria Friulana. La Commissione di esperti incaricata di studiare la convenienza dell’avvio della piscicoltura nell’udinese scrive che: “La trota è quello che meglio rimunera delle cure prodigategli. L’allevamento delle trote in grande e in luoghi liberi da noi non può farsi proficuamente che nei siti privilegiati, ove la freschezza delle acque e la natura sassosa del fondo non offrono comodità di vita ai pesci voraci naturali nemici delle trote”. L’Associazione, era molto impegnata nella promozione della troticoltura anche in chiave di fornitura di cibo antipellagra.
Anche la Provincia di Udine, nel 1931 osservava che la carne della trota era ottima e, perciò, ne consigliava l’allevamento, specie della varietà iridea.
L’almanacco ”Avanti cul brun” del 1935, descrive “speciali” le trote del Livenza.
Nel pordenonese, le sperimentazioni ripresero a cavallo tra le due guerre e, verso il 1940, se ne fecero carico due allevatori di Lestans e di Pasiano di Pordenone. Negli anni ’Cinquanta, secondo quanto riferisce Mario Renzi, le trote dell’Isonzo erano tra le più apprezzate della regione. Nel 1960, Emilio Sartorelli fa una descrizione particolareggiata dei pregiati salmonidi presenti nelle acque regionali.
A partire dagli anni Sessanta, la troticoltura friulana visse uno straordinario sviluppo che durò ininterrottamente per oltre trent’anni. Se nel 1955, in regione, erano attivi solo quattro allevamenti, nel 1983 se ne contavano 98.
Il protagonista del fortunato romanzo del 1991 di Sergio Maldini: “La casa a Nord Est”, un giornalista romano in fuga dalla capitale, assapora con gusto frico e trote affumicate in una trattoria sulle rive dello Stella, a Sterpo. Alla ricerca della pace interiore, si dedica a “pescare trote, laggiù, nei fiumi limpidi della Bassa”.
Dall’anno 2000, la trota affumicata di San Daniele è inserita nell’Elenco regionale dei prodotti agroalimentari tradizionali. Nell’aprile del 2009 si è costituita, a Udine, l’Associazione allevatori di trota friulana. Trote e salmerini del Friuli Venezia Giulia, dal 2013, possono pure fregiarsi del marchio di qualità regionale AQuA, garantito dall’Ersa.
Alla trota friulana sono dedicate una decina di sagre, mentre sono una cinquantina i luoghi della ristorazione dove questo pesce viene proposto in mille modi e ricette. Non è solo la freschezza a funzionare da stimolo per operatori e consumatori, ma anche le tante preparazioni che gli stessi allevatori e trasformatori sono in grado di eseguire e porre in vendita direttamente. Ciò ha reso il consumo della trota molto più popolare.

22 ott 2020

L’archeologia nel Friuli Romano attraverso la ceramica

 


Lunedì 26 ottobre, il Museo Archeologico di Udine, nell’ambito delle attività previste la Settimana della Cultura Friulana, organizza una Giornata di studio


Lunedì 26 ottobre, a partire dalle 9, il Museo Archeologico di Udine di concerto con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, nell’ambito delle attività previste la Settimana della Cultura Friulana, organizza una Giornata di studio dal titolo 'L’archeologia di un territorio attraverso la ceramica: abitati, produzioni, scambi e commerci nel Friuli Romano'.

Nel rispetto delle normative di contenimento dell’emergenza epidemiologica COVID-19, l’evento si svolgerà online, pertanto sarà necessario registrarsi al seguente link:
https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_7VFkRI73QxuZVjJAJ6-DbAhttps://DbA.

La giornata di studio è organizzata a chiusura (prevista per domenica 25 ottobre) della mostra allestita in Castello a Udine dal titolo “Dalle mani del ceramista. Materiali in terracotta nel Friuli romano”, dedicata agli abitati, alle produzioni, agli scambi e ai commerci nel Friuli romano.


Il programma dell’incontro, che si configura come un momento di condivisione e un’occasione di discussione, si svilupperà in una giornata in cui saranno fortemente integrati i momenti di presentazione dei dati e quelli di dibattito e di confronto.

Nella prima parte della mattina saranno presentati gli aspetti culturali, geomorfologici e paleoeconomici del popolamento romano del territorio friulano; seguiranno alcuni contributi riguardanti il rapporto tra Aquileia e il territorio, gli impianti produttivi e gli insediamenti romani di lunga durata.

Nel pomeriggio saranno trattati i rapporti tra il territorio friulano e le aree contermini: Austria, Slovenia e Veneto. Parteciperanno alla giornata: Carla Ardis, Martin Auer, Simonetta Bonomi, Massimo Capulli, Tiziana Cividini, Alessandro Fontana, Ada Gabucci, Jana Horvat, Maja Janezic, Paola Maggi, Valentina Mantovani, Gabriella Petrucci, Cristiano Tiussi, Mauro Rottoli, Eleni Schindler, Paola Ventura, Tina Zerjal

Il treno degli emigranti

 


tratta dalla raccolta “
Un treno carico di filastrocche

Il treno degli emigranti"

Non è grossa, non è pesante
la valigia dell’emigrante…
C’è un po’ di terra del mio villaggio
per non restare solo in viaggio…
Un vestito, un pane, un frutto,
e questo è tutto.
Ma il cuore no, non l’ho portato:
nella valigia non c’è entrato.
Troppa pena aveva a partire,
oltre il mare non vuol venire.
Lui resta, fedele come un cane,
nella terra che non mi dà pane:
un piccolo campo, proprio lassù…
ma il treno corre: non si vede più.

Gianni Rodari
tratta dalla raccolta “Un treno carico di filastrocche

http://www.pausacaffeblog.it/wp/2018/04/gianni-rodari-treno-degli-emigranti.html

21 ott 2020

Covid-19: Slovenia in stato di epidemia, introdotto il coprifuoco


 La Slovenia è dal 19 ottobre – per 30 giorni – in stato di epidemia. Quasi l’intero paese – tranne la regione Litorale-Carsica – è “in rosso” (oltre 140 contagi su 100 mila abitanti in 14 giorni). Ieri, martedì 20 ottobre, su 5891 tamponi effettuati, 1503 sono risultati positivi (25,51%). Sono attualmente vietati gli spostamenti tra regioni (tranne in alcuni casi eccezionali), tutti gli eventi – incluse le cerimonie ed i riti religiosi – ed è stato introdotto il coprifuoco tra le 21 e le 6 del mattino. Nelle zone rosse, tra le quali c’è anche l’Alta Valle dell’Isonzo, è obbligatorio l’uso della mascherina anche all’aperto e sono chiusi i locali. Sono vietati gli assembramenti, le riunioni sono limitate ad un massimo di sei persone. Il confine tra Italia e Slovenia è per il momento aperto.

https://novimatajur.it/attualita/covid-19-slovenia-in-stato-di-epidemia-introdotto-il-coprifuoco.html

Un campo da calcio vuoto a Roma, il 16 ottobre 2020

 


Il 18 ottobre il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha annunciato un nuovo decreto che introduce ulteriori restrizioni per arginare la diffusione del coronavirus nel paese, in seguito all’aumento esponenziale dei casi negli ultimi giorni in Italia. Conte ha sottolineato che l’obiettivo della nuova norma è “scongiurare un nuovo lockdown generalizzato”, ma con “soluzioni diverse da quelle della scorsa primavera”, anche se “la situazione è critica”. Ecco cosa prevede la misura:

  • Bar, ristoranti e locali. I ristoranti dovranno chiudere alle 24 e dovranno avere tavoli di massimo sei persone. Dalle 24 alle 5 del mattino potranno fare solo servizio di asporto. Per gli altri locali (bar, pub) sarà obbligatorio il servizio al tavolo dalle 18. Per le feste collegate a cerimonie religiose o civili resta il limite delle trenta persone, come dal precedente dpcm. Sale giochi e sale scommesse e Bingo potranno essere attive solo fino alle 21.
  • Eventi. Sono vietate le sagre e le fiere, mentre restano consentite le fiere di carattere nazionale e internazionale. Sono sospese “tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle svolte con modalità a distanza”. Inoltre è “fortemente raccomandato di svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza”.
  • Coprifuoco. I sindaci potranno disporre coprifuoco locali dopo le 21.
  • Scuole. Le scuole dell’infanzia e le elementari continueranno in presenza. Per le superiori si prevedono “forme flessibili nell’attività didattica”, rafforzando il ricorso alla didattica a distanza e modulando gli orari d’ingresso e d’uscita “anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga prima delle ore 9”.
  • Sport e palestre. Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni “di interesse nazionale o regionale”. Gli sport “di contatto” a livello amatoriale, come calcetto e basket, restano vietati. Per gli sport di base sono permesse le sole attività individuali. Le palestre restano aperte, ma si faranno delle verifiche nelle prossime settimane per deciderne un’eventuale chiusura.
  • Lavoro da casa. Durante la conferenza stampa, il premier ha annunciato che nei prossimi giorni il ministro del lavoro dovrebbe portare al 75 per cento lo smart working per il pubblico impiego. Nel settore privato invece rimarrà una “forte raccomandazione” a ricorrere allo smart working, ma nessun obbligo. Nella pubblica amministrazione le riunioni si svolgeranno a distanza. Su questo tema tuttavia il nuovo dpcm non si esprime.
  •  https://www.internazionale.it/notizie/2020/10/19/nuovo-dpcm-covid

Viaggi con la testa, Mostre Giovanni da Udine: la prima retrospettiva sull’artista che lavorò con Raffaello e Michelangelo

 


Chi abita a Udine conosce il suo nome sicuramente perché a lui è intitolato il teatro del capoluogo friulano, ma probabilmente in pochi saprebbero indicare le opere di questo poliedrico artista. Gli appassionati di storia e cultura locale sapranno sicuramente che a lui si deve la fontana di piazza San Giacomo, il cosiddetto salotto udinese e sapranno individuare la sua casa all’inizio di via Gemona.

Ma quanti sanno che Raffaello volle Giovanni da Udine al suo fianco nella Loggia di Psiche alla Farnesina e nell’impresa delle Logge vaticane? O che Michelangelo lo teneva in alto conto? O che Clemente VII si affidò a lui per delicati interventi di restauro e decorazione sia a Roma che a Firenze?

A colmare queste eventuali lacune ci sarà la mostra nel Salone del Parlamento del Castello di Udine dal 12 dicembre 2020 al 14 marzo 2021 dal titolo Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo (1487 – 1561), promossa dal Comune di Udine e curata da Liliana Cargnelutti e Caterina Furlan. Si tratta della prima retrospettiva dedicata a Giovanni da Udine. Anche l’imponente scalinata a doppia rampa che conduce alla sede della mostra è stata progetta da Giovanni, stavolta in veste di architetto. A Udine è opera sua anche la Torre dell’Orologio.

Chi abita a Udine conosce il suo nome sicuramente perché a lui è intitolato il teatro del capoluogo friulano, ma probabilmente in pochi saprebbero indicare le opere di questo poliedrico artista. Gli appassionati di storia e cultura locale sapranno sicuramente che a lui si deve la fontana di piazza San Giacomo, il cosiddetto salotto udinese e sapranno individuare la sua casa all’inizio di via Gemona.

Ma quanti sanno che Raffaello volle Giovanni da Udine al suo fianco nella Loggia di Psiche alla Farnesina e nell’impresa delle Logge vaticane? O che Michelangelo lo teneva in alto conto? O che Clemente VII si affidò a lui per delicati interventi di restauro e decorazione sia a Roma che a Firenze?

A colmare queste eventuali lacune ci sarà la mostra nel Salone del Parlamento del Castello di Udine dal 12 dicembre 2020 al 14 marzo 2021 dal titolo Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo (1487 – 1561), promossa dal Comune di Udine e curata da Liliana Cargnelutti e Caterina Furlan. Si tratta della prima retrospettiva dedicata a Giovanni da Udine. Anche l’imponente scalinata a doppia rampa che conduce alla sede della mostra è stata progetta da Giovanni, stavolta in veste di architetto. A Udine è opera sua anche la Torre dell’Orologio...

continua https://ritaglidiviaggio.it/2020/10/21/mostra-giovanni-da-udine/

La proposta di Unione slovena per garantire eletti di lingua slovena a Roma

  


Il partito ha presentato la propria soluzione

 A seguito del referendum del 20 e 21 settembre è chiaro che alle prossime elezioni saranno eletti 400 deputati e 200 senatori, invece che 630 deputati e 315 senatori come finora. Anche perché non si sa ancora con quale legge elettorale si andrà alle prossime elezioni, la novità desta preoccupazione in seno alla Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, all’Unione culturale economica slovena-Skgz e tra i rappresentanti della comunità etnica. Le probabilità di vedere ancora eletto in Parlamento un esponente della comunità slovena, infatti, sono di meno. Giovedì, 24 settembre, il partito Unione slovena-Slovenska skupnost ha reso nota la propria proposta, che permetterebbe quasi di sicuro l’elezione di un deputato e un senatore di lingua slovena al Parlamento. La proposta, sotto forma di emendamento, sarà depositata dai deputati di Südtiroler Volkspartei quando alla Camera dei deputati riprenderà la discussione inerente la modifica della legge elettorale. Il 10 settembre la commissione Affari costituzionali alla Camera dei deputati ha approvato la bozza di legge elettorale depositata da Giuseppe Brescia (suo primo firmatario, del Movimento cinque stelle) a seguito di un accordo di base tra i partiti di governo. Italia viva e Liberi e uguali, però, esprimono perplessità. Nella bozza depositata da Brescia i mandati parlamentari sono suddivisi in modo proporzionale tra i partiti che a livello nazionale hanno raccolto almeno il cinque per cento dei voti o che hanno raggiunto il cinque per cento dei voti in almeno tre circoscrizioni in due regioni. Un seggio in Parlamento va anche alle liste espressione di minoranze linguistiche, se nella propria regione raccolgono almeno il 15% dei voti. La proposta di Unione slovena, basata sulla bozza presentata da Brescia, prevede che un seggio al Senato e alla Camera dei deputati vada anche a una lista espressione della minoranza slovena, se riesce a raccogliere almeno l’1% dei voti nelle provincie di Trieste, Gorizia e Udine. Al presentarsi di più liste, sarebbe premiata quella che otterrebbe più voti. La proposta di Ssk, che andrebbe adeguata al fatto che le provincie non esistono più, prevede anche che il seggio alla Camera dei deputati e al Senato destinati alla lista slovena non vadano a ridurre il numero di otto mandati da deputato e quattro da senatore già assegnati al Friuli-Venezia Giulia.Bisognerebbe vedere, quindi, a quali regioni sarebbe sottratto un mandato alla Camera e uno al Senato. Il segretario di Unione slovena, Igor Gabrovec, ritiene che la proposta rappresenti una prima base concreta su cui sviluppare una discussione.

 (Dal Primorski dnevnik del 25. 9. 2020)

20 ott 2020

WebWeb sul blog: Covid: il nuovo Dpcm

Web sul blog: Covid: il nuovo Dpcm: Articolo da  NewsTown Didattica ancora in presenza ma con ingressi ancor più scaglionati per le scuole superiori; ristoranti chiusi a mezza...

 


Pier Paolo Pasolini Data di nascita: 5. Marzo 1922 Data di morte: 2. Novembre 1975 Pier Paolo Pasolini è stato un poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo e giornalista italiano, considerato tra i maggiori artisti e intellettuali del XX secolo. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista, non solo in lingua italiana, ma anche friulana. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni settanta nonché figura a tratti controversa, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria omosessualità fu al centro del suo personaggio pubblico.

„Ma io sono un uomo che preferisce perdere piuttosto che vincere con modi sleali e spietati. Grave colpa da parte mia, lo so! E il bello è che ho la sfacciataggine di difendere tale colpa, di considerarla quasi una virtù…“ —  Pier Paolo Pasolini Origine: Da Dialoghi con Pasolini, Vie Nuove, n. 42, 28 ottobre 1961.


Fonte: https://le-citazioni.it/autori/pier-paolo-pasolini/

Proverbio friulano


 Il proverbio della settimana

di Vita nei campi
“Se al tone e al lampe in Otubar, l’inviâr al sarà capriciôs” ovvero se tuona e lampeggia in ottobre l’inverno sarà capriccioso.

19 ott 2020

Giro d'Italia in Val Cornappo



 



foto da fb

LOGO Il Giro d'Italia conquista il Gran Monte

Grazie al lavoro dei volontari, è stato realizzato il logo della corsa rosa sfalciando i rovi e l’erba

 Tra le tante iniziative in attesa del Giro d'Italia, ha preso corpo un’idea giudicata folle da molti: realizzare il logo della corsa rosa sul Gran Monte, la maestosa montagna che domina l’Alta Val Torre, ma in modo ecologico, semplicemente sfalciando i rovi e l’erba. Le difficoltà erano molte, soprattutto per le dimensioni dell’opera che era necessario prima tracciare in mezzo ad erba incolta e rovi altissimi. Ci hanno pensato le varie Associazioni del territorio capitanate dal Gruppo Alpini Val Torre.

Con sistemi di posizionamento GPS sono stati segnati i punti trigonometrici e picchettato la geometria. Con migliaia di metri di filo e centinaia di picchetti sono stati definiti i contorni del logo, un lavoro lungo, difficile e complicato. Subito dopo sono iniziati i lavori di sfalcio e pulizia.

Decine di persone con decespugliatori, il sabato e la domenica, impiegando diverse centinaia di ore di lavoro (a volte anche fermandosi a dormire sul posto), hanno falciato l’erba e i rovi realizzando il logo del giro di dimensioni gigantesche: lunghezza 160 metri, altezza 95 metri, diametro delle ruote di 70 metri, una superficie totale di circa 15.000 metri quadri.

Un logo preso in considerazione dal Guinnes dei primati, visibile da diversi chilometri di distanza. La notizia sui media ha fatto il giro del mondo, tanto che sono arrivati apprezzamenti perfino dall’Australia!

https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/il-giro-d-italia-conquista-il-gran-monte/13/229416

Mele e innovazione a «Sapori nelle Valli»


>> ASSOCIAZIONE INVITO A PRANZO

>> fino a martedì, 8 dicembre,
organizza l’edizione autunnale di Invito a pranzo nelle Valli del Natisone. La castagna sarà la protagonista di questa edizione. I locali sono tredici: La Casa delle Rondini, Alla Cascata, Ai Colli di Spessa, Al Colovrat, Da Walter, l’Osteria di delizie e curiosità, Gastaldia d’Antro, Al Giro di Boa, Monte del Re, da Na.Ti, Pestrofa, Rifugio Pelizzo, Vartača. Per ulteriori informazioni consultate la pagina web invitoapranzo, Facebook oppure chiamate al 349 723 5652.

All’Invito a pranzo autunnale di quest’anno partecipano 13 locali (non 10 come scritto nell’articolo comparso nel Dom del 30 settembre). All’appello mancavano l’agriturismo Pestrofa in località Cedron (San Pietro al Natisone), Rifugio Pelizzo in località Montemaggiore e Vartacia al bivio Tercimonte sulla strada per il Matajur. Riprendendo quindi l’intero elenco, Invito a pranzo comprende l’agriturismo La casa delle rondini, la trattoria Alla cascata, la trattoria Ai colli di Spessa, l’osteria Al Colovrat, la trattoria Da Walter, l’Osteria di delizie e curiosità, la trattoria Gastaldia d’Antro, la trattoria Al Giro di boa, l’agriturismo Monte del re, la trattoria Da Na.Ti., l’agriturismo


Pestrofa, il Rifugio Pelizzo e la trattoria Vartacia.

Una fiera-mercato alla scoperta dell’offerta enogastronomica delle Valli del Natisone si tiene nelle fine settimana di ottobre a cura dell’associazione «Sapori nelle Valli» negli spazi dell’ex centro di raccolta e conservazione dei prodotti ortofrutticoli nella zona industriale di San Pietro al Natisone, concessa dall’Uti del

Natisone. Il 3 e 4 ottobre è stato dedicato alle gubane, il 10 e l’11 ottobre alle castagne. Sabato 17 e domenica 18 saranno di scena le mele, mentre la fine settimana successiva sarà dedicata all’innovazione. All’inaugurazione, il 2 ottobre, sono intervenuti i sindaci delle Valli del Natisone, il deputato Roberto Novelli, i consiglieri regionali Elia Miani e Giuseppe Sibau. Quest’ultimo ha definito l’iniziativa «occasioone per rilanciare il territorio dal punto di vista enogastronomico e turistico». Un sopralluogo è stato compiuto anche dall’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Zannier.


 


 

18 ott 2020

AFORISMA

 


Ognuno di noi è una luna:ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro (Mark Twain)


Vsak od nas je luna :ima temno plat, ki nikoli ne pokaže nobenemu.

Il progetto plurilingue ancora non c’è

 https://www.dom.it/letos-vecjezicni-pouk-se-ni-stekel_il-progetto-plurilingue-ancora-non-ce/


Diversamente dagli anni scolastici scorsi, in questo 2020-2021 non è ancora iniziato il progetto plurilingue in seno all’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio/Trbiž.

Dopo l’euforia per l’annuncio trionfale del dirigente all’Ufficio per le scuole con lingua d’insegnamento slovena in seno all’Ufficio scolastico regionale per il Friuli-Venezia Giulia, Igor Giacomini, in occasione della visita in Valcanale della ministra della Repubblica di Slovenia per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Helena Jaklitsch, sembra che tutto si sia fermato.

In quell’occasione il funzionario regionale aveva annunciato il potenziale ok, da parte del ministero dell’Istruzione della Repubblica italiana, all’approvazione della sperimentazione di scuola plurilingue.

Nelle settimane successive, in un’intervista al Novi Matajur, aveva però spiegato che i tempi sarebbero stati più dilatati di come aveva lasciato intendere a fine luglio, tra l’altro alla presenza della dirigente dell’Istituto omnicomprensivo di Tarvisio, Doris Siega, dei sindaci di Malborghetto-Valbruna/Naborjet- Ovčja vas e Tarvisio/Trbiž, Boris Preschern e Renzo Zanette, dei presidenti delle organizzazioni confederative della minoranza slovena in Italia, Walter Bandelj per la Sso e Ksenija Dobrila per la Skgz, del segretario di Stato della Repubblica di Slovenia all’Ufficio per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo, Dejan Valentinčič, nonché dei presidenti dei sodalizi della minoranza linguistica slovena, Anna Wedam per l’Associazione/Združenje don Mario Cernet e Nataša Gliha Komac per il centro culturale sloveno/Slovensko kulturno središče Planika.

Tuttavia l’inghippo nella partenza del progetto di sperimentazione plurilingue per l’anno scolastico in corso non è legato alle difficoltà prospettate da Giacomini.

Dopo che dall’anno scolastico 2017-2018 era partito e andato crescendo a Ugovizza/Ukve, per l’ultimo anno delle scuole d’infanzia e nelle classi delle primarie, nell’anno scolastico 2019-2020 aveva fatto il suo ingresso in tutti i plessi d’infanzia e primari in seno all’istituto omnicomprensivo di Tarvisio. Nell’ambito del progetto, accanto all’italiano anche sloveno, tedesco e friulano diventavano lingue d’insegnamento. E trovava posto anche l’insegnamento dell’inglese.

Dagli uffici dell’Unione territoriale intercomunale Canal del Ferro-Val Canale, che sta seguendo il procedimento di utilizzo del contributo regionale stanziato anche quest’anno per l’attuazione del progetto di sperimentazione, spiegano che il progetto plurilingue tornerà nelle scuole della Valcanale in un futuro prossimo. Il ritardo nella sua attuazione è dovuto a una serie di situazioni intervenute a partire dallo scorso anno scolastico. Le associazioni di minoranza linguistica don Mario Cernet e Kanaltaler Kulturverein, cui venivano messe a disposizione le risorse per il reperi- mento del personale, non riuscivano a rendicontare tutte le spese che il progetto prevedeva, ragion per cui una loro parte rimaneva a carico dei sodalizi stessi. Per quest’anno scolastico l’Uti aveva deciso di rivolgersi a un’agenzia di lavoro interinale, ma nel frattempo il contratto con l’agenzia di lavoro interinale individuata dalla Regione Friuli-Venezia Giulia anche per gli enti locali è scaduto – proprio nel periodo in cui stava per partire l’attuazione del progetto plurilingue. Non potendo aspettare il rinnovo da parte della Regione con un’altra agenzia, l’Uti ha deciso di individuarne una in autonomia per espletare una gara d’appalto e questo ha allungato i tempi.

Le ore di insegnamento di e in sloveno e tedesco che non saranno espletate a ottobre saranno, comunque, recuperate nel prossimo anno solare, visto che il progetto dovrebbe finire a maggio. Come sempre, la distribuzione delle ore sarà curata dall’Istituto scolastico; il personale sarà messo a disposizione dall’Uti in base al numero di ore finanziabile in ragione dei fondi disponibili – che rappresentano, però, lo stesso ammontare dello scorso anno scolastico. Questo lascia intendere, quindi, una probabile riduzione del numero di ore d’insegnamento in sloveno e tedesco per classe, in considerazione del fatto che, con questo anno scolastico, il progetto plurilingue sarà esteso a un’ulteriore annualità.

All’Uti, intanto, è stato manifestato un certo interesse rispetto ai posti da esperto in sloveno e tedesco offerti, anche da Sud Italia, Slovenia e Austria. (Luciano Lister)


I CACHI

 




Si sta avvicinando la stagione dei cachi,frutti di color arancione.Mi sono sempre piaciuti.Ultimamente c'è una nuova qualità:i cachi vaniglia che hanno la polpa soda.

E' un frutto che proviene dalla Cina conosciuto sin dal 1780.

In Cina, la leggenda narra che la pianta del cachi incarna l'albero dalle sette virtù, riferite sostanzialmente alla dolcezza dei frutti, al legno robusto, alla longevità della pianta, all'impiego decorativo delle sue foglie, al fuoco prodotto dall'ardore dei suoi rami, alla possibilità data agli uccelli di nidificare tra i rami, ed alla sagoma ombreggiata creata dall'imponente albero.
Attualmente, il cachi è il frutto più colorato che simboleggia l'autunno.

Il caco è un frutto molto energetico, diuretico , protettore del fegato e lassativo.E' indicato  a bambini ed anziani.Essendo molto dolce è sconsigliato alle persone diabetiche e obese.


 tabella riassuntiva sui cachi

 da https://www.my-personaltrainer.it/benessere/cachi-riassunto.html#

Cachi e simbologia
  • Simbolo di pace nel secondo dopoguerra
  • Albero dalle sette virtù
  • Frutto più colorato che simboleggia l'autunno
Cachi: sinonimiMela d'Oriente
Loto del Giappone
Cibo degli dei
Frumento di Giove → Diòs+pyròs
Kaki → riferimento al colore aranciato del frutto, tipico della terra arida e siccitosa
Cachi: origine e diffusioneOrigine: paesi cinesi
Diffusione in Europa ed America: verso la metà dell'Ottocento
Primo albero del cachi in Italia: 1871, giardino di Boboli
Produzione italiana: 65.000 t
Regioni più importanti per il cachi: Campania, Veneto, Emilia Romagna, Sicilia
Cachi: descrizione botanica
  • Nome botanico: Diospyros kaki
  • Famiglia: Ebenacee
  • Breve descrizione: alberi raggiungenti altezze piuttosto elevate (15-18 metri), di dimensioni generalmente non troppo imponenti
  • Foglie: ovali- bislunghe, estese e lucenti, caduche e poco appuntite
  • Fiori: esclusivamente femminili nelle piante coltivate, bianchi
  • Frutto: bacca sferica dal colore arancio carico
  • Raccolta: immaturi, la polpa del cachi è soda, asprigna ed estremamente astringente
  • Cachi maturo: polpa molliccia, gelatinosa, presentante un colore tendente al brunastro
Cachi: impieghi in cucinaLa polpa, flaccida e gelatinosa, può:
  • Esser mangiata con un cucchiaio
  • Utilizzata per la realizzazione di centrifughe di frutta
  • Costituire una matrice per marmellate
  • Essere utilizzata per realizzare macedonie
  • Insaporire yogurt
In Giappone → il cachi è l'ingrediente principe per la preparazione di alcuni vini, e si presta alla realizzazione del sakè
Cachi melaIl frutto è simile alla mela per forma e consistenza (la polpa soda, quasi croccante, si taglia a fette), ma il sapore è tipico del cachi
Cachi ed autunnoIl frutto del cachi simboleggia l'autunno, stagione “di passaggio” responsabile spesso di spossatezza e stress psicofisico
  • Cachi: ottimo espediente per iniziare al meglio l'autunno
Cachi: valori nutrizionali100 grammi di cachi:
Cachi: Sali minerali e vitamineSali minerali:Vitamine:
Vitamina C→ quantità variabile da 50 mg a 7 mg
Beta-carotene, precursore della vitamina A → 100 grammi di prodotto fresco apportano 1,4 mg di retinolo (antiossidante e possibile prevenzione delle malattie cardiovascolari)
Cachi: proprietà

vignetta

vignetta
vauro

io sto con emergency

logotip

logotip
blog