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30 giu 2022
Da Zuglio al lago Dimon
29 giu 2022
Santi Pietro e Paolo
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| immagine dal web |
La solennità dei santi Pietro e Paolo è una festa liturgica in onore del martirio a Roma dei due apostoli, che si osserva il 29 giugno.
La celebrazione è di antica origine cristiana, la data selezionata è l'anniversario della loro morte o la traslazione delle loro reliquie.
Oggi è il 29 giugno
Si ricordano ss. Pietro e Paolo apostoli
Il nome Pietro deriva dal latino Petrus ed ha il significato di pietra. Mentre Paolo, è tratto dall'aggettivo latino paulus che significa piccolo.
Dice il proverbio SS Pietro e Paolo piovosi, per trenta giorni son dannosi
Chiese dedicate a San Pietro e Paolo in Benecia
Stregna
San Pietro al Natisone
Vignetta di Cecco Dotti
Stamani mi sono svegliato e ho scoperto di essere più sudato di quanto pensassi. Me ne sono accorto quando, dopo aver passato una notte di merda alzandomi a bere ogni dieci minuti e rialzandomi ogni trenta per i soliti problemi idraulici dovuti alle tubature ormai vecchie, non sono più riuscito a prendere sonno.Così ho acceso la radiolina che tengo appesa alla testiera del letto per avere le prime notizie della giornata. Invasione di cavallette in Sardegna e di grilli a Roma; la guerra che continua... le bombe pure... gli incendi anche, e il prezzo del cormorano al barile che non accenna a fermarsi. Cala l'acqua un po' dappertutto, almeno quella piovana, e coi fiumi che sono a secco tra un po' calerà per decreto pure quella che esce dai rubinetti. Nel frattempo si era fatto giorno, e l'unico a salire era il termometro: 34° alle sette di mattina, in casa e all'ombra! 😱🥵
Volevo svegliare la mia Signora per offrirle un paio d'ore di mare, ma poi ci ho ripensato ascoltando il meteo che, dopo le bombe russe e i grilli a Roma, ha annunciato forti rischi per gli anziani che vanno in spiaggia! Qualcuno che ci ha provato è rimasto secco e l'hanno portato via con l'ambulanza. Così a mezza voce ho mormorato: "Accidenti al buco nell'ozono!"
La mia Signora, che nonostante l'età ha ancora l'udito di un pipistrello, e oltre ad essere una massaia irreprensibile e attenta è anche una espertissima ecologista, dall'altra stanza mi ha subito risposto: "Ma se te l'ho rammendato proprio ieri!"
Quando le ho detto che parlavo del buco nell'ozono e non nel calzino, mi ha dato ragione convenendo con me che "non ci sono più le mezze stagioni... anzi, non ci sono più neanche le stagioni!"
E siccome nel frattempo si era alzata ed era andata a preparare il caffè, ne ho approfittato per accendere la pala eolica che abbiamo montato in sala da pranzo all'insaputa degli ambientalisti, con la quale, oltre a risparmiare la corrente se non altro, girando, ci dà anche un po' di fresco!
D'altra parte, a casa nostra, il giramento di pale ormai lo bazzichiamo da anni.
28 giu 2022
BLOG
Ora dopo tanti cambiamenti sono soddisfatta del mio blog.Avete consigli da darmi?Grazie
BUONA SERATA.
Ramonika, Valli del Natisone in mostra
Dal 30 giugno al 28 agosto gli scatti di Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti alla Beneška Galerija di San Pietro al Natisone
Dal 30 giugno al 28 agosto, la Beneška Galerija del museo Smo Slovensko Multimedialno Okno – Finestra multimediale slovena ospita il progetto dei fotografi Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti dal titolo Ramonika, a cura di Giulia Iacolutti.
Lo spazio espositivo ha invitato gli artisti a dare voce a questo progetto fotografico in linea con la valorizzazione e promozione di progetti artistici che diano spazio al territorio. Un incentivo per riunire e avvicinare consapevolmente la comunità ai racconti del posto, in una prospettiva e percezione nuova.
Il percorso espositivo è composto da 20 opere fotografiche originali che raccontano le Valli del Natisone, terra di frontiera tra Italia e Slovenia. Ramonika, che definisce il termine fisarmonica in dialetto beneciano, funge da preludio al lavoro visivo di Iaccarino-Peressutti. Un progetto iniziato nel 2019, dopo circa dieci anni di assidua frequentazione del territorio. Inaugurazione aperta al pubblico giovedì 30 giugno dalle 18.
Con un ritmo cadenzato, come l’alternarsi dei movimenti di una fisarmonica e in relazione al tema di confine, dal titolo orbitano una serie di metafore che circoscrivono le fotografie realizzate.
Le immagini collimano con il vissuto degli autori. Ogni scatto è il risultato di un legame delicato e poetico, un’indagine svolta con attesa e spirito di scoperta, grazie alla sintonia con il loro modo di intendere queste realtà.
Una scelta espressiva a quattro mani, in cui gli autori realizzano con rinnovata gratitudine lo specchio di una comunità custodita all’interno di un suggestivo segmento di terra. Nella fotografia di Iaccarino-Peressutti, in cui la fisarmonica è un continuo affiorare, prevale un senso di intima appartenenza e sintonia reciproca tra le persone. Elementi, questi, che giustificano ancora oggi la radicata esistenza della comunità delle Valli del Natisone.
È la vita che scorre, attorno ad un’atmosfera inalterata, un abbraccio visivo che restituisce al pubblico ritratti profondi, luoghi senza tempo, tradizioni ben salvaguardate, momenti di amicizia, in un autentico e singolo respiro del presente. La visione intima e il rimando nostalgico delle fotografie, descrivono l’esistenza vivissima di un oggi che vuole essere raccontato e condiviso.
Come degli archeologi del tempo, Iaccarino e Peressutti, propongono un lavoro fotografico dall’intento emotivo che, attraverso nuovi occhi, restituisce memoria e identità collettiva.
Farà parte dell’esposizione anche il menabò del lavoro editoriale – curato da Giulia Iacolutti e in attesa di pubblicazione – vincitore della sezione Letture Portfolio 2022 indetto da Fotografia Europea, festival culturale internazionale dedicato alla fotografia contemporanea promosso da Fondazione Palazzo Magnani e Comune di Reggio Emilia.
Durante tutto il corso della mostra, a sostegno economico del futuro libro fotografico, sarà possibile acquistare le opere esposte.
Valentina Iaccarino. Nata a Napoli, attualmente vive e lavora in Friuli Venezia Giulia. È graphic designer di formazione, con diploma di Maestro d’Arte conseguito nel 2001. Dopo dieci anni di esperienza lavorativa in ambito grafico, ha deciso di indirizzare il suo percorso creativo verso la fotografia, diventando professionista nel 2014. La sua ricerca visiva si concentra sulle persone, le realtà e i territori solitamente poco conosciuti agli occhi dei più. L’idea di trovare nell’ordinario storie e personaggi che abbiano qualcosa da raccontare, stimola la sua voglia di approfondire e documentarsi.
Nutre un grande interesse per la fotografia analogica, portando avanti studi e sperimentazioni, procedendo dallo scatto alla stampa in camera oscura. In ambito lavorativo è specializzata in fotografia pubblicitaria, ritrattistica e reportage, collaborando con art director e agenzie di comunicazione. Si occupa, inoltre, di formazione per istituti pubblici, privati e associazioni.
Pietro Peressutti. È fotografo freelance con base in Friuli Venezia Giulia. Di formazione classica, si è laureato in filosofia nel 2008 alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trieste. Da sempre interessato alla figura umana, ha trovato nella fotografia analogica il mezzo espressivo che più si adatta alle sue caratteristiche, in quanto gli permette di avvicinarsi al soggetto con un approccio lento e poco invasivo, a cui segue, nel momento successivo alla ripresa, un’attenta elaborazione del materiale prodotto.
La sua sperimentazione è iniziata nel 2004, quando ha cominciato a costruirsi una camera oscura; inizialmente dedicata allo sviluppo e stampa del bianco e nero e poi, dopo diversi studi, estendendo la pratica a colore e diapositiva. Negli anni ha acquisito conoscenze per cimentarsi con i vari formati di ripresa (dai microfilm della Minox al grande formato dei banchi ottici) e le loro peculiarità. In ambito lavorativo è specializzato in fotografia di interni, still life in studio e reportage. Si occupa inoltre di formazione per privati e associazioni.
L’Isk Istituto per la cultura slovena ospita negli spazi espositivi dello Smo Slovensko multimedialno okno – Finestra multimediale slovena e della Beneška Galerija lavori artistici che raccontano e valorizzano il paesaggio culturale e naturalistico della fascia confinaria tra Italia e Slovenia, la storia che la anima e le persone che la abitano. Diversi sguardi e sensibilità si incontrano e compongono in questo spazio che ha le sue radici nella comunità slovena che storicamente è presente su questo territorio e nelle sue tradizioni, che qui si apre al dialogo, attraverso nuove forme di comunicazione e narrazione in grado di oltrepassare confini fisici e mentali.
INFORMAZIONI. Ramonika. Progetto fotografico di Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti (30 giugno - 28 agosto), ISK Istituto per la cultura slovena - via Alpe Adria, 67 - 33049 San Pietro al Natisone. Orari: tutti i giorni 10 - 13 / 14.30 - 17.30. Sito web
Nella foto, Simone nel cortile della sua casa. Vive da solo, da quando entrambi i genitori sono deceduti. Courtesy © Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti
https://www.ilfriuli.it/articolo/cultura/ramonika-valli-del-natisone-in-mostra/6/268231
La poesia del martedì
Le ragazze al crepuscolo
CESARE PAVESE
DONNE APPASSIONATE
Le ragazze al crepuscolo scendono in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti, lungo l’acqua remota.
Le ragazze han paura delle alghe sepolte
sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle:
quant’è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva
e si chiamano a nome, guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio,
sono enormi e si vedono muovere incerte,
come attratte dai corpi che passano. Il bosco
è un rifugio tranquillo, nel sole calante,
più che il greto, ma piace alle scure ragazze
star sedute all’aperto, nel lenzuolo raccolto.
Stanno tutte accosciate, serrando il lenzuolo
alle gambe, e contemplano il mare disteso
come un prato al crepuscolo. Oserebbe qualcuna
ora stendersi nuda in un prato? Dal mare
balzerebbero le alghe, che sfiorano i piedi,
a ghermire e ravvolgere il corpo tremante.
Ci son occhi nel mare, che traspaiono a volte.
Quell’ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando muta la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perché gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.
(da Donne appassionate, Interlinea, 2022 – a cura di Giovanni Tesio)
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«Il tema delle donne in Pavese è più che mai vivo. La spesso convocata misoginia di Pavese non è altro che la maschera di una solitudine bisognosa di essere colmata, di una ricerca spasmodica di completezza, di una unità mancante, di una amorosa compensazione», scrive Giovanni Tesio presentando l’antologia di poesie di Cesare Pavese che ha curato per Interlinea, Donne appassionate, poesie d'amore e morte. La poesia scelta per il titolo, tratta da Lavorare stanca, è questa: si tratta delle ragazze di Brancaleone, il paese calabrese dove Pavese si trova al confino. La donna è sempre simbolo di estraneità e alterità nel poeta torinese: ad esempio scriveva, all’amica Bianca Garufi: “Crudele lo sono ancora certamente, se crudeltà si può chiamare il normale contegno di chi rispetta le donne al punto di non volerne sapere di loro”.
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CAROL BENNETT, "TIME OUT"
fonte https://cantosirene.blogspot.com/2022/06/le-ragazze-al-crepuscolo.html
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27 giu 2022
IL TACCUINO DI GRAZIA
è il Taccuino di Grazia in Altervista.Io ho già inserito nel mio blog alcuni widget proprio belli.
Troverete anche molti consigli utili.VISITATELO.
26 giu 2022
Covid e Omicron 5, verso il ritorno delle Ffp2 al lavoro: cosa sappiamo della bozza del nuovo protocollo
Sindacati, imprese e governo sui protocolli di sicurezza torneranno a vedersi la prossima settimana, ma i tecnici del Lavoro e soprattutto quelli della Salute stanno già mettendo a punto una bozza di documento che verrà poi sottoposta all’attenzione delle parti in tempi brevi
UDINE. Le mascherine nei luoghi di lavoro del settore privato resteranno ancora a coprire naso e bocca per chi è a stretto contatto con il pubblico e quando si è a stretto contatto con i colleghi. Che poi tanto stretto non sarà se si deciderà alla fine di portare da uno a due metri la distanza minima di sicurezza, vista la contagiosità delle versioni 4 e 5 di Omicron.
Messaggero Veneto
25 giu 2022
La Slovenia festeggia 31 anni di esistenza
Oggi la Slovenia festeggia i 31 anni di indipendenza che è stata proclamata il 25 giugno 1991. Dal 2004 è membro dell’Unione europea e nel 2007 è entrata a far parte dell’eurozona.
La patria è la nostra cara madre! Siamo gli uni verso gli altri come figli e aiutiamo con tutte le nostre forze alla felicità della Patria e di ogni abitante. (Anton Martin Slomsek)Aquileia per tre giorni torna ai tempi della sua fondazione: ecco un viaggio nella storia/ Video

Venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 giugno centinaia di rievocatori celti e romani riempiranno le strade, le piazze e i luoghi simbolo della città per l’ottava edizione di Tempora in Aquileia
Ritorna il viaggio nel tempo e nella storia dell’antica città romanacon Roberto Giacobbo testimonial. Per tre giorni – venerdì 24, sabato 25 e domenica 26 giugno - Aquileia tornerà alle atmosfere del 181 a.C. e regalerà a tutti un viaggio nel tempo e nella storia di quella che è stata una delle più grandi città dell’Impero romano. Centinaia di rievocatori celti e romani riempiranno le strade, le piazze e i luoghi simbolo della città per l’ottava edizione di Tempora in Aquileia, la manifestazione organizzata da Comune di Aquileia, Pro Loco Aquileia, Associazione Imprenditori Città di Aquileia con il sostegno di Fondazione Aquileia.
dal Messaggero Veneto
LA RICOTTA-SKUTA storia dei tempi passati
Nei paesi della Benecia non c'è niente per cui vivere, così dicono i nostri vecchi. Gli abitanti vivevano nelle casere e pascolavano mucche,pecore e capre. Si dice poi che camminassero dietro ai santi di Cristo e di San Pietro, che operarono miracoli per aiutare gli ebrei a vivere una vita serena. Dove questi due uomini avevano già attraversato il Friuli, il coro è andato sulle nostre montagne. Bla je žej nuojč an parpraujalo sje na nu veliki hudo uro, ku sta potukla na urata nega kazona. Dentro c'erano gli stessi pastori, che cucinavano la polenta per il vicario; Quando hanno visto questa coppia di pellegrine incinte in quest'ora difficile, si sono chiesti se avrebbero dovuto aspettare la giornata al casinò. Cristo e san Pietro, essendo molto gravidi, accettarono volentieri l'amichevole invito dei pastori di buon cuore. Hanno anche cenato con lei, un pezzo di polenta e una ciotola di merda. gen. ra njeso mjeli za jim dati, ker so muorli usegà dati hospodarju od krau, ki je žjvou na ni drugi planini. Quando San Pietro ha visto com'erano i pastori, e come il loro padrone fosse debole per la ghianda di Nostra Signora di Nostra Signora, abbiamo subito molti danni per lo strano tempo di quest'anno, che non deve essere esacerbato. Poma, che partorisce per sempre una coppia di noi, ha distrutto la sete della pioggia Velazim, dove la fioritura è caduta a terra davanti ai bicchieri, e gli altri pardjel sono stati distrutti da un'ora severa.
U vasjeh Beneške Slovenije je bla nimar tarda za žjvjet, takuo mam pravijo naši najboj stari ljudi. D na ko je bluo tud u tistih cajtah, ko še nje blo vasi napraujenjh an so judje živjeli kar p0 planinah an pasli krave, ouce an koze. Takrat pravijo, de sta hodila po svjete Kristus an Svet Petar, ki sta djelala čudeže, da bi juidem pomagala do buošega živenja. Ku sta ta dua moža prehodila že use Furlanijo, sta paršla še hor u naše planine. Bla je žej nuojč an parpraujalo sje na nu veliku hudo uro, ku sta potoukla na urata nega kazona. Kle notre so bli sami pastirji, ki so kuhali polentu za vičerju; ku so vidali ob tej hudi uri ta dua trudna romarja, so jim jala, de naj u kazonu počakaju dan. Kristus an Svet Petar, ker sta bla močno trudna, sta kar močno rade uoje sprejela parjatelsko povabilo dobrosarčnih pastirjou. Tud večerjala sta z nje* mj, kos polente an skledico sjeratve. Sje. ra njeso mjeli za jim dati, ker so ga muorli usegà dati hospodarju od krau, ki je žjvou na ni drugi planini. Ku je Svet Petar vidu kakuo su buogi tisti pastirji an kakuo jim njih hospodar slabo da za žir a m a n d o l Naša uas an pousjercde, smo potarpjeli zarjes no veliko škodo od ljetošnjeha čudneha uremena, ki se kar nejče šnje zbuojšati. Poma, ki par nas na dobro rodi, nam je uničiu žej velazimski daž, kjer cvotenje te spadlo na tla pred čašam, druhe pardjelke pa nam jih je uničila huda ura. O kruha an polenti to nje hovorenja, de bi ljetos jedli od našeha pordjelka, touča je pobila no veliko part. Vinjika, ki ne djelala žej grozdiče, je bla skuaži usa uničena an ta škoda n a se če poznati za več ljet, ker so mlade vinjike porute an par več krajah, bo trjeba usaditi nove. Na kraj naših poškodovanih polj an vinjetu, so paršle autoritadi, de so se na puoštu prepričali od velike škode, ki smo jo mjeli zavuj touče an zatuó marnò upanje, de se bo nam pomahalo, ker smo zgubili skuaži usé ljetošnje pardjelke. BRDO Ta na naš kamun u nedeju 10. junja su ble elecione za konsej provincjal nu še za konsej kamunal. Za konsej kamunal judi so muorli votati za demokraciju kristjanu, le za judi indipendente ke bi se ložli ta pod simbul bilanče. Ne uerbala lišta od Demokracije kristjane, zujtà ke pouno votu su šli razdelitni nu pouno šked su ble anulane. Judi nisu kontent, zujtà ke Zavšršani nu B àrjani nu majo štiri konsijerje saka uas. Sedliščeni nim aju kuj na konsijerja, Njivarji dva, Terjani dva nu Podbarjani dva nu Mužčani jedan. Tuokle ni justo, zujtà ke te spetalo na konsijerja še Mažčanom nu Terjani su mjeli dirit m jet jih tri. Tuokle dependà ke ne uerbala demokracija kristjana, ke ne mjela pisano ta n a suoj kontrasenj »Libertas« eto ke indipendente ke so mjcvjet, ker jim ne da niti kuoščka sjera ali mleka za vičerju, je jau Kristusu naj napravi dan čudež an takuo pomaga pastir. jani, ker su dobrega sarcà. Kristusu so se zarjes zasmilili an zatuo je ultuazu, de naj postavijo na ohenj tisti kotlič s sjeratvo. Pastirji so ubogali .an »aprauli use tuo kar jim je jau. Ko sje ta sjeratva močno pogrela, je Kristus uliu notre malo ažejda an blagoslovu. Začel so molit an naredu sje čudež. Sadà sje na sjeratvo parkazala na ljepa au gosta smetana. Uzeli so u roke cedilo an so to čudežno rječ dol posneli an ju jedli s polento. Bla je močno dobra a ker je bla prukar dou taz vrele sjerakve uzetr je še pekla an Svet Petar, ki ni snu pru dobro houorit slovensko. je jau Kristusu »La skuote« (pečč). Ku so slišali pastirji, ki niso znali furlanski, de je reku Svet Petar »skuote« so mislili, de je tuo ime tiste dobre reči za jest an zatuo so ji začeli pravit »skuta«. Skuto pa jo rjes djelajo še donàs po useh vaseh naše dažele, de jo jedo s pulento na mjesto sjera, ker je še nimar velika mizerja ku je bla takrat,
Accessi da record per il nuovo sito della Pro Loco Nediške doline
Il numero di ‘utenti unici’ che hanno visitato il nuovo sito della Pro Loco Nediške doline in questa prima parte del 2022 non è mai stato così alto. Ed ha superato – di molto – gli accessi dello stesso periodo del 2019, in epoca pre-covid.La pagina www.nediskedoline.it è stata completamente rinnovata da Overpx, un lavoro di squadra di Agostina Ciccone, Federico Pian e Fabio Ponta, ed è ‘online’ da novembre dello scorso anno.
I numeri danno ragione all’investimento nella comunicazione e promozione della Pro Loco: nei primi cinque mesi dell’anno (in bassa stagione quindi) ci sono state quasi 70mila visualizzazioni di pagina, il 179% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Quasi diecimila gli utenti unici che hanno visitato il sito (più 37,5 %).
Agostina Ciccone ci spiega che “con una grafica rinnovata il sito è ora più leggero e di più facile navigazione. Abbiamo aggiunto poi alcune funzioni che si stanno rivelando particolarmente vantaggiose, su tutte la possibilità per gli utenti di iscriversi direttamente agli eventi. Sia quelli organizzati direttamente dalla Pro Loco, sia quelliper cui l’associazione funge da segreteria. Inoltre, per alcune popolari ricerche su google, la pagina è posizionata spesso fra i primi risultati proposti dal motore di ricerca, il che ovviamente favorisce l’accesso di nuove persone, anche di chi non cercava specificatamente i luoghi delle Valli del Natisone ma, magari, più genericamente, qualche proposta per passeggiate o escursioni. Infine – spiega sempre Ciccone – è stata attuata una campagna più mirata sui social network, grazie all’impegno di Elena Roppa, che ha ulteriormente contribuito alla crescita del sito.”
È soddisfatto per i risultati della nuova pagina anche il presidente della Pro Loco, Antonio De Toni: “Quello degli accessi al sito è un riscontro oggettivo di un aumento di interesse per le Valli del Natisone. Sicuramente, rispetto agli scorsi anni, sono decisamente aumentati gli eventi e, quindi, l’offerta delle tante realtà associative attive sul territorio nei settori più disparati, dallo sport alla cultura. La netta percezione è che siano notevolmente cresciuti anche i numeri dei partecipanti. Di sicuro abbiamo superato, anche da questo punto di vista, i numeri del 2019”.Accessi da record per il nuovo sito della Pro Loco Nediške doline
SABATO:cucina
fonte https://www.ecomuseovalresia.it/cultura/tipicita/ricette/
RICETTE
Descrizione
Pur essendo povere di ingredienti, le ricette resiane sono frutto di creatività e questo permette di contraddistinguere la Val Resia oltre che dal punto di vista turistico-culturale anche per quello culinario.
Le ricette sono tratte da: “LESKOVIC Vesna, DEL MEDICO Dino “Rezija – Jëst tu-w rožini dulïni Resia a tavola nella valle dei fiori”. Coop. Most, Čedad/Cividale del Friuli. 2
ORZO ALLA MANIERA DI UCCEA – AŠPREN PO UČARSKIN
INGREDIENTI
300 gr di Orzo; 80 gr di lardo stagionato; 50 gr di formaggio grattugiato; sale;
PREPARAZIONE
- Mettere in amollo l’orzo la sera precedente
- Cuocere l’orzo in acqua salata per 40 minuti
- Scolare col coperchio e lasciare nella pentola
- Nel frattempo soffriggere il lardo tagliato a lamelle
- Versare il lardo soffritto sopra l’orzo
- Cospargere di formaggio
- Mescolare e servire
Un angolo di Russia a Trieste

da fb
La Casa delle Cipolle, un angolo di Russia a Trieste

Silvia Granziero 24 Giugno 2022
Un’insolita villetta dalle cupole dorate in stile russo domina alle spalle della pineta di Barcola a Trieste.
Al civico 229 di viale Miramare a Trieste, proprio di fronte all’affollata Pineta di Barcola – spazzata dal vento in inverno, d’estate presa d’assalto dai cittadini in modalità relax per un tuffo o un aperitivo fronte mare – c’è una casa diversa dalle altre. I triestini la chiamano casa dele zìvole, casa delle cipolle, per via delle cupole dorate a cipolla che la caratterizzano, emergendo in maniera netta dal profilo asburgico degli edifici circostanti. L’effetto è straniante: mura dai colori pastello e finestre di ispirazione veneziana sono dominate da una silhouette inequivocabilmente russa completamente fuori luogo sulle sponde del Mediterraneo settentrionale, tra uno spritz e un tuffo, dando forma a una villetta che sembra planata direttamente da Mosca.
La Villa delle Cipolle
La casa si trova tra le eleganti residenze estive fatte costruire dagli aristocratici della zona sul viale che conduce direttamente al Castello di Miramare, il fiabesco castello di Massimiliano d’Asburgo costruito a picco sull’Adriatico. Ma anziché a un commerciante austriaco o un burocrate dell’impero, la villa delle cipolle – che in realtà si chiama Casa Jakic – fu fatta costruire nel 1896 da Anton Jakic, un ex pope ortodosso dalmata che, secondo la leggenda, abbandonò la veste talare per diventare una spia per conto dello zar o, secondo altre versioni, per seguire un’amante russa. Ufficialmente direttore della rivista «Pensiero Slavo» («Slavenska Misao»), dopo essere stato proprietario, editore e redattore della rivista «Il Diritto Croato» a Pola, attraverso il suo lavoro Jakić sosteneva l’unità culturale di tutti i popoli slavi e auspicava la liberazione dalle influenze straniere; a causa della censura e delle multe di cui la rivista fu vittima da parte dello stato asburgico, nel 1895 Jakić si trasferì a Trieste sperando in un clima più tollerante.
Nel libro I Croati a Trieste gli autori riportano le parole di un giovane testimone che frequentava la villa come fattorino: “Nella Villa delle Cipolle abitava un uomo di media altezza, distinto di comportamento signorile e che parlava croato… Di lui si diceva che era stato un pope e dopo aver conosciuto una dama russa lasciò il sacerdozio. Sarebbe stata lei a dargli i soldi per costruire la villa, ma a lavoro finito non era soddisfatta e si lasciarono”.
Sembra, però, che non sia solo la storia di Jakić a essere interessante, ma anche quella dell’edificio stesso: venduta nel 1904, la casa avrebbe attraversato in seguito diverse vite. Sempre che sia diventata anche una casa d’appuntamenti d’alto bordo e un casinò di livello internazionale: il fascino della location si prestava agli utilizzi più fumosi e continua ad alimentare le leggende.
Un’architettura insolita
L’edificio misterioso già allora destò la curiosità e il sospetto degli aristocratici che avevano la propria residenza estiva nei dintorni, come pure di diversi architetti, che ritenevano stonasse con il contesto architettonico. La visione è, in effetti, curiosa: la villetta, realizzata su progetto dello scultore e architetto Ivan Rendic – nato a S. Pietro Isola di Brazza (Supetar in croato), in Dalmazia, il 27 maggio 1849 morto a Spalato il 29 giugno 1932 – un artista apprezzato per i monumenti funebri e le tombe dei cimiteri ortodosso e cattolico di Trieste, ma noto all’epoca anche soprattutto in quanto autore del monumento commemorativo della dedizione di Trieste all’Austria inaugurato nel 1889, che sarebbe poi stato distrutto dalla furia patriottica nel 1918, al ritorno della città all’Italia.
Il progetto – che vide la luce su un terreno coltivato a vigne e pascoli – comunque, dopo varie vicissitudini fu approvato dal Comune, pur con alcune riserve sull’estetica e in particolare sulle cupole che rimandavano troppo a uno stile ecclesiastico. Le cupole, con la copertura esterna in rame, sono sostenute da una complessa armatura in legno opera dall’artigiano Francesco Gasperini, mentre gli interni della villa vennero decorati dal pittore spalatino Paško Vučetić (1871-1925), autore di motivi geometrici e floreali, di un affresco caratterizzato da figure allegoriche e di stucchi sui soffitti con omaggi alla Russia.
Con questi contributi artistici di rilievo, alla fine l’edificio prese forma e l’eccentrico proprietario poté trasferirvisi nel 1899, abbandonando l’appartamento sul Canal Grande, in centro città, in cui aveva abitato fino a quel momento. Ma non ci rimase a lungo: già nel 1904 a causa dei debiti (compresi quelli contratti per costruire e arredare la Casa delle Cipolle), Anton Jakić fu costretto a svendere la villa, chiudendo anche le due ipoteche che fino a quel momento vi avevano gravato. Da quel momento Casa Jakic cambiò diversi proprietari, pur mantenendo inalterato il suo aspetto complessivo e subendo soltanto delle modifiche interne nei primi anni Cinquanta e nel 1978; dal 1963 è una tranquilla palazzina di quattro appartamenti che continua a emanare intatto il suo fascino russo, riflettendo la luce del Mediterraneo sulle sue cupole dorate.La Casa delle Cipolle, un angolo di Russia a Trieste
24 giu 2022
EMERGENZA SICCITA' IN FRIULI
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| foto da https://www.ilfriuliveneziagiulia.it/la-siccita-minaccia-il-friuli-venezia-giulia-tagliamento-al-67-riduzione-dellirrigazione/ |
Emanata l'ordinanza con le regole per uso corretto acqua dei pozzi e deroga a deflusso minimo vitale dei fiumi
La pioggia di ieri non ha risolto i problemi perciò il governatore Fedriga ha firmato l'ordinanza
che limita il consumo dell'acqua.
Taglio dei rilasci di acqua obbligatori verso valle per venire incontro alle esigenze irrigue dell'agricoltura.
E' consentito un prelievo d'acqua ai soli fini civili e limitato a 200 litri al giorno per abitante.
Per tutto il periodo della siccità, l'amministrazione regionale effettuerà una campagna di informazione e sensibilizzazione rivolta alla cittadinanzaMail17Tx0033-2 sull'uso accorto e razionale della risorsa idrica ma anche per eliminare ogni fonte di spreco, con particolare riguardo a quello derivante da auto approvvigionamento da pozzo.
fonti varie dal web
Ivan Trinko
evidenzia
MAGGIOLATA DI GIOSUè CARDUCCI
Maggio risveglia i nidi, maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i serpi e l’usignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e i...


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