questo blog

questo blog

blog

blog

IVAN TRINKO padre della Benecia

IVAN TRINKO padre della Benecia
IVAN TRINKO padre della Benecia

calendario

GIF

GIF

giulio

#veritàegiustiziaperGiulioRegeni

slide benecia

slide benecia
benecia

profilo di OLga

profilo di OLga
profilo OLga

Translate

Cerca nel blog

Powered By Blogger

gif

gif

follower

7 giu 2021

che rottura le telefonate di vodafone-infostrada...

 


A casa mia il telefono squilla molto spesso e non so come difendermi.Voi come fate?

proposta di ForEst StudioNaturalistico

 


💚 🏊🏽‍♂️ È in arrivo un fine settimana all'insegna delle immersioni nel verde!
🌿 VENERDÌ 11 e SABATO 12 ci addentreremo nel cuore della Carnia per scoprire e assaporare quanto di più bello la Natura ha da offrire. Nella Valle del But conosceremo le erbe di montagna dal prato... alla tavola!
Per informazioni e prenotazioni: https://www.studioforest.it/esperienze/... 🌿
La mattina di DOMENICA 13 potremo scegliere se
🌳🌳 esplorare i roccoli di Montenars e goderci il panorama sulle Giulie e sulla Pianura Friulana per poi concludere la mattinata con una degustazione di prodotti locali in agriturismo (https://www.studioforest.it/esperienze/...) 🌳🌳
🧘 oppure fare un Bagno di Foresta sull'altopiano di Curiedi, dove ricreeremo una sana connessione con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda (https://www.studioforest.it/esperienze/...) 🧘
Vi aspettiamo a queste escursioni nel cuore del Mese del Sole! da fb

Isola della Cona

 


Vabilo na kosilo v Nediških dolinah/Invito a pranzo nelle valli del Natisone

 >> V NEDIŠKIH DOLINAH

>> do pandiejka, 21. junja,
je pomladansko Vabilo na kosilo. Par iniciativi sodelujejo gostilna VartaciaOsteria di delizie e curiosità, gostilna Alla Cascata, agriturizem Monte del re, gostilna Da Walter, gostilna Al giro di boa, agriturizem La casa delle rondini, agriturizem Pestrofa, koča Pelizzo, gostilna Da Na.Ti., gostilna Ai colli di Spessa, ošterija Al Colovrat. Za vič informacij si lahko ogledate spletno stran invitoapranzo.it.

>> NELLE VALLI DEL NATISONE
>> fino a lunedì, 21 giugno,
prosegue l’Invito a pranzo. All’iniziativa prendono parte trattoria Vartacia, Osteria di delizie e curiosità, trattoria Alla Cascata, agriturismo Monte del re, trattoria Da Walter, trattoria Al giro di boa, agriturismo La casa delle rondini, agriturismo Pestrofa, Rifugio Pelizzo, trattoria Da Na.Ti., trattoria Ai colli di Spessa, osteria Al Colovrat. Per ulteriori informazioni visitate la pagina internet invitoapranzo.it.



Stregna, capofila del Progetto IKARUS al via ad aprile

 



Un Festival nei borghi dei Comuni della Regione Friuli Venezia Giulia per lo scambio di buone pratiche e l’utilizzo di innovazione tecnologica nell’ambito della comunicazione


In relazione all’avviso pubblico del MIBACT “Borghi in Festival 2021 – Comunità, cultura, impresa per la rigenerazione dei territori” per il finanziamento di attività culturali per la rigenerazione dei piccoli Comuni, è stato presentato il progetto IKARUS, un Festival che coordinerà un ricco calendario di eventi culturali e artistici, attività formative, scambio di buone pratiche e utilizzo di elementi di innovazione tecnologica nell’ambito della comunicazione.

Si svolgerà, tra aprile e luglio 2021, nei borghi di diversi Comuni della fascia orientale della regione Friuli Venezia Giulia, lungo il confine con la Slovenia, nel territorio della Green Belt, che rappresenterà il filo conduttore di IKARUS permettendo di evidenziare le specificità del territorio: le tradizioni, le attività produttive, le professionalità, l’ambiente naturale. La mission è l’integrazione tra la cultura locale e le attività artistiche lungo la Green Belt, per sostenere la ripresa sociale ed economica post pandemia. IKARUS è coordinato dal Comune di Stregna in Friuli Venezia Giulia, soggetto proponente e capofila, e si avvarrà di un ampio partenariato (50 realtà) che hanno visto coinvolti sia soggetti pubblici, sia privati con forte radicamento territoriale. Nel territorio considerato, aree territoriali socio-economiche forti, quali quella del Collio goriziano, si integrano con aree più deboli in una logica di sussidiarietà territoriale. I soggetti partecipanti porteranno la loro esperienza operativa ed il forte legame con l’area al fine di consolidare la diffusione delle conoscenze e la maggiore ricaduta delle azioni sviluppate. Concorreranno inoltre alla circolazione delle buone pratiche coadiuvati da qualificati soggetti extraregionali e sovraterritoriali specializzati negli ambiti della cultura, della formazione e dello sviluppo sostenibile delle aree interne in un contesto in cui, nel giro di pochi minuti, si passa con naturalezza dalla lingua italiana a quella slovena e friulana, che non di rado si mescolano e si ibridano.
IKARUS vuole far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 e mobilitare la società civile e le sue espressioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile.

Fonte: ANCI Friuli Venezia Giulia – comune di Stregna

BUONA GIORNATA

 


La Val Raccolana è una vallata delle Alpi Giulie italiane, posta nel comune di Chiusaforte, lunga 13 km, con direzione ovest-est, stretta fra le pareti della catena del Cimone a nord e del Canin a sud, ... Wikipedia

6 giu 2021

6 giugno, beato Bertrando patriarca


Bertrando di Aquileia
, in francese Bertrand de Saint Geniès (in friulano Beltràm di Aquilee, italianizzato in Bertrando di San Genesio) (Saint-Geniès, 1260 ca. – San Giorgio della Richinvelda6 giugno 1350), è stato patriarca di Aquileia dal 1334 fino alla morte. È stato beatificato nel 1760 da papa Clemente XIII.Celebre professore di diritto alla università di Tolosa e cappellano del papa, Bertrando venne elevato al patriarcato di Aquileia il 4 luglio 1334. Di età già avanzata, arrivò in Friuli con un ben preciso piano di riforme istituzionali ed ecclesiastiche, amministrative e militari da compiere...I nobili friulani, contrari all'accentramento del potere e alla perdita della loro indipendenza, si allearono a Cividale (1348); i principali congiurati erano il conte di Gorizia Enrico III - fatto scomunicare da Bertrando nel dicembre del 1348 - Gualtiero Bertoldo IV signore di Spilimbergo, suo fratello Enrico di Spilimbergo, i Villalta e Federico da Portis. Questi attaccarono e presero FagagnaSan Daniele e Buia; Udine, privata dell'acqua, fu costretta ad accettare una tregua mentre il legato papale, il cardinale Guy de Montfort, tentava inutilmente di mediare la pace da Padova. Vista ben presto sfumare la possibilità di una vittoria sul piano militare, i feudatari ribelli approntarono una congiura (15 aprile 1350): mentre l'ormai ultranovantenne patriarca rientrava da Sacile, al guado di San Giorgio della Richinvelda subì un agguato mortale per mano di Enrico di Spilimbergo (6 giugno 1350). Un cippo a Rauscedo ricorda il luogo dove avvenne l'omicidio. Fu beatificato nel 1760 da papa Clemente XIII.da wikipedia

UDINE - VIA MERCATO VECCHIO

 




foto di Elvia Franco

Un ufficio turistico al passo coi tempi


 In collaborazione con la Pro loco Il tiglio-Valcanale, il Comune di Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ovčja vas ha potuto garantire continuità di apertura al punto Iat, l’Ufficio turistico di Malborghetto-Valbruna attivo al Palazzo Veneziano di Malborghetto. L’amministrazione comunale è particolarmente soddisfatta: l’attività del punto Iat, infatti, ha riscosso elogi anche da Promoturismo Fvg.

Oltre al supporto di back office a sostegno dell’amministrazione comunale – in riferimento alla stesura di bandi, progetti ed eventi – nel tempo è molto aumentata l’affluenza di utenza al punto informativo, come anche il volume di informazioni richieste per posta elettronica o al telefono. Basti pensare che, durante l’ultimo periodo di Avvento, si sono registrate fino a ottanta telefonate al giorno per informazioni sul percorso a tema Advent Pur. La Pro loco Il tiglio ha rinnovato il contratto di collaborazione con l’addetta che lo ha finora seguito, Ilaria Sorato, finanziato in sinergia con il Comune di Malborghetto-Valbruna. L’Ufficio turistico è attualmente attivo tutto l’anno, al momento i martedì e i giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00, nonché i mercoledì e i venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.

L’attività del punto Iat del Comune di Malborghetto-Valbruna, che è cofinanziata anche da Promoturismo Fvg, è coordinata a quella degli operatori sul territorio e punta anche sui canali social, come Facebook e Instagram. È complementare al portale turistico del Comune di Malborghetto- Valbruna, visitvalcanale.it

SALUTI DALLA VAL CANALE

 



  1. Chiare, fresche et dolci acque,
  2. ove le belle membra
  3. pose colei che sola a me par donna 1;
  4. gentil ramo 2 ove piacque
  5. (con sospir' mi rimembra 3
  6. PETRARCA
foto di Suzana Pertot

5 giu 2021

IL FRIC0

 

da vita nei campi fb

Tutta la poesia del frico

di Adriano Del Fabro
Il tecnico caseario Salvino Braidot, dedicò l’appendice del suo libro: “Il Montasio friulano”, pubblicato nel 1972, proprio al frico, riportando quattro ricette. Nello stesso anno Renzo Valente, per conto della Provincia di Udine, curò una Guida turistica della montagna friulana. Nel capitolo dedicato alla gastronomia della Carnia, sottolineò che il “frico (formaggio tenero salato, liquefatto insieme a tuorli d’uova nel burro o nel lardo, due versioni: filato o croccante)” è pietanza tipica carnica oltre che della Val Canale e Canal del Ferro (con la polenta).
Poco prima di morire, nel 1973, Ferdinando Primus di Cleulis di Paluzza (nato nel 1894), diede alle stampe: “Memorie di un piccolo mondo scomparso”. Nel suo componimento poetico: “Polenta e formaggio e polenta e frico”, scrive:
I menus, par chei casòns,
ai mangiavi biei fricons!
Loor ai era strapazzaats,
ma no erin mai malaats!!!
Stait attents a che chi scriif
E disèlu ‘tal paiisc:
Nonde’ nua di plui bon
Di polenta e un fricon!
Datato 1976 è l’interessante scritto di Gaetano Perusini dal titolo: “Vecchie cose di cucina: l’antian pal frico”. Nel suo testo, il Perusini non solo riporta una testimonianza diretta di una signora di Illegio, sulla ricetta del frico di quelle parti, ma descrive pure il recipiente nel quale la stessa veniva cotta e preparata.
A Chiaulis di Verzegnis, nel 1916, era nato il poeta Adalgiso Fior. Nella sua raccolta postuma: “La mê Cjargna” (La mia Carnia), curata da Andreina Ciceri nel 1985, è contenuta la poesia dal titolo: “Prima dì a stâli” (Primo giorno in malga) nella quale, nella terza strofa si richiama a “un frico ben saurît”.
La più antica Sagra del Frico è quella di Carpacco di Dignano la cui prima edizione si è celebrata nel 1982.
Il protagonista del romanzo del 1991 di Sergio Maldini: “La casa a Nord Est” (Premio Campiello), un giornalista romano in fuga dalla capitale, assapora con gusto frico e trote affumicate in una trattoria di Sterpo.
Mario Castagnaviz, sempre nel 1991, nel suo libro dedicato alla storia della Latteria di Cividale, pubblica una scheda su “il formaggio da frico filante” e nel testo: “Carnia Agroalimentare”, racconta del frico di Carnia. Un anno dopo, lo stesso fa Erminio Polo descrivendo le vicende della Latteria di Lavariano.
Nel 1992, il “Dizionario etimologico dei dialetti italiani” spiega che il termine frico deriva dal latino frigere (in friulano: frizi).
La pietanza a base di formaggio fritto, viene descritta anche da Alfio Anziutti, nel 1999, all’interno della sua pubblicazione dal titolo: “Giochi e cibi a Forni di Sopra”.
Nell’anno 2001, il frico è stato inserito nell’Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali del Friuli Venezia Giulia mentre, dal 2017, se realizzato con materie prime certificate regionali, può fregiarsi del marchio collettivo di qualità: AQuA (ma servirebbe qualcosa in più).
Potrebbe essere un'immagine raffigurante cibo e spazio al chiuso
68

4 giu 2021

Vaccini anticovid: in regione quasi il 45% ha ricevuto almeno una dose, in Slovenia oltre il 50%

 Nel Friuli Venezia Giulia – così come in tutta Italia – da oggi 3 giugno le agende vaccinali sono aperte anche alle persone della fascia tra i 16 ed i 39 anni d’età (e a breve dovrebbe arrivare il via libera anche per gli adolescenti tra i 12 ed i 15 anni). Per il presidente della Regione Fedriga ed il suo vice e assessore alla salute Riccardi questo sarà un momento fondamentale della campagna vaccinale “perché con l’apertura delle agende anche alle persone tra i 16 anni compiuti e i 39 ci aspettiamo che la campagna vaccinale in Friuli Venezia Giulia subisca una forte accelerazione. Dato che 50mila under40 hanno già ricevuto il vaccino perché inseriti nelle categorie prioritarie, in quella fascia d’età rimangono circa 220mila i soggetti che possono vaccinarsi, ai quali saranno riservati i vaccini Pfizer e Moderna”. Fedriga e Riccardi sperano in un’adesione di massa: “Anche se i giovani sono, nella maggior parte dei casi, meno a rischio dei soggetti più anziani garantire la loro immunizzazione significa fare un importante passo avanti verso l’agognato ritorno alla normalità”. Entro le ore 18 di oggi si sono prenotate 44.647 (quasi 30 mila entro le 12) persone appartenenti alla fascia d’età 16-39.

Fino ad oggi, in base ai dati del Ministero della Salute elaborati da GIMBE, nella nostra regione il 20,9% della popolazione ha già completato il ciclo vaccinale ed un ulteriore 22,8% è in attesa di richiamo (i risultati del FVG sono superiori alla media italiana). Un po’ peggiori sono invece i dati riferiti alle fasce d’età più critiche: la nostra regione ha l’84,8% degli over 80 che ha già completato il ciclo vaccinale, mentre il 5,6% ha ricevuto la prima dose. All’appello manca quasi un decimo dei più anziani, il che pone il FVG in tredicesima posizione tra le regioni italiane. Più bassa ancora la percentuale di immunizzati nella fascia 70-79 anni: il 22,1% ha ricevuto le dosi necessarie, metre il 54,8% è in attesa di richiamo. Nella fascia 60-69 (fonte: Ministero della Salute) il 22,95% ha completato il ciclo, mentre circa un ulteriore 35% è in attesa di richiamo.
In Italia – in base ai dati aggiornati stamattina – sono state somministrate finora circa 35.820 mila dosi, mentre le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono circa 12.400.000 (il 22,85% della popolazione over 12).
In Slovenia, dove le agende vaccinali sono aperte a tutti i maggiorenni già da qualche settimana, il 20,6% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 32,5% è in attesa del richiamo. Nella vicina Alta Valle dell’Isonzo la campagna procede speditamente. Kobarid ha il 23,6% dei residenti che ha completato il ciclo ed il 36,8% che ha ricevuto la prima dose. A Tolmino è immunizzato il 22,9% della popolazione ed il 35,7% attende il richiamo, a Bovec queste percentuali sono rispettivamente del 19,9% e 30,8%, a Kanal invece 19,7% e 33%.

Cinque decenni della Società Culturale Rečan Aldo Klodič

 


Mercoledì 2 giugno, su RAI 3 BIS,  è andato in onda il reportage CINQUE DECADE DELLA SOCIETÀ CULTURALE REČAN ALDO KLODIČ , realizzato in occasione del 50° anniversario della Società Culturale Aldo Klodič . In esso, i membri dell'associazione hanno parlato degli inizi dell'associazione, il coro, che arricchisce sempre i loro eventi e manifestazioni, e naturalmente molte altre attività organizzate durante il lungo e continuo funzionamento dell'associazione, che opera nella valle di Rečan e  in Benecia. 

tradotto dal Novi Matajur

3 giu 2021

Ritorno in Italia senza tampone


 Il ministro della Salute, Speranza, ha firmato un’ordinanza che, a partire dal 3 giugno, revoca l’obbligo di esibire un certificato Covid negativo rientrando dalla Slovenia e dall’Austria per i cittadini che risiedono entro un raggio di 60 chilometri dal confine ed espatriano per non più di 24 ore. Dal loro canto, i cittadini sloveni e austriaci, residenti nella fascia confinaria, possono entrare in Italia (limitatamente a 60 km) senza dover mostrare un tampone fatto nelle 48 ore precedenti. Già dallo scorso 22 maggio la Slovenia ha inserito il Friuli Venezia Giulia in fascia bianca, per cui i residenti in regione non hanno alcuna limitazione all’ingresso e alla circolazione nella vicina Repubblica.

https://www.dom.it/cez-mejo-brez-obveznega-brisa_oltre-confine-senza-tampone/

Parco Nazionale Triglav ai confini tra Italia e Austria

 

Foto di Melanie Erhard da Pixabay

Il parco

Il primo nucleo del Parco fu istituito nel 1924, quando l’Associazione musei della Slovenia e la Società alpinistica affittarono per vent’anni 1400 ettari della valle dei Sette Laghi. In piena seconda guerra mondiale, scaduto il contratto, nessuno pensò di rinnovarlo. Nel 1961 l’area fu tutelata da un Parco Nazionale che solo nel 1981 raggiunse l’attuale dimensione. L’area del Parco tutela il massiccio del Triglav, che con i suoi 2864 m è la montagna più alta delle Alpi Giulie e diverse valli per lo più orientate in direzione nord est e sud ovest. I fenomeni carsici sono estremamente diffusi, favoriti dalla natura calcarea delle rocce, facilmente aggredibili dall’erosione dell’acqua. I paesaggi dell’area protetta risentono quindi di questi fenomeni assumendo in quota aspetti lunari e ospitando nelle valli laghi (i più belli dei quali sono nella valle dei Sette Laghi), cascate, torrenti e scenografiche forre come quella di Vingtar, nei pressi di Bled o di Mlinarica in val Trenta. La creazione dell’area protetta non è stata tuttavia sufficiente ad arginare, in un recente passato, diversi impatti ambientali negativi quali la regimazione del torrente in val Trenta o l’inquinamento del fiume Koritnica con metalli pesanti.

La visita

Sono due i centri visita del Parco: a Bled, presso la sede del Parco, si possono avere informazioni sull’area e visitare la mostra sull’ambiente, la flora e la fauna dell’area protetta.
A Trenta invece, che a differenza di Bled, si trova all’interno del Parco, c’è l’ufficio informazioni e un museo sulla fauna e la flora dell’area e le guide alpine della zona.
Diverse le escursioni possibili nel Parco, grazie alla buona rete di sentieri che ospita diversi rifugi. Dal momento che sono possibili repentini cambiamenti delle condizioni meteorologiche, è consigliabile informarsi sulla situazione del tempo prima dell’escursione e vestirsi adeguatamente con scarponi e giacche a vento. Le cartine dei sentieri sono reperibili facilmente nei paesi dell’area. Anche la zona del lago di Bohinj offre facili e poco impegnative passeggiate. Tra le mete predilette dai visitatori, oltre alla salita al Triglav, una facile escursione alle cascate Savica, di 60 m di altezza, da cui si può proseguire per arrivare ai laghi di Triglav. 
Nel lago di Bohinj è possibile nuotare, andare in canoa (facilmente reperibile in loco) e pescare (bisogna però dotarsi della locale licenza, abbastanza cara).
Agenzie locali organizzano discese in rafting o in canoa sul fiume Sava Bohinjka o, nelle gole della Mostnica, discese in parapendio.

La natura

La vicinanza del mare garantisce situazioni climatiche particolari e la crescita di specie termofile accanto a quelle alpine. Più della metà del territorio del Parco è coperta da boschi: faggi nelle quote più basse, pino nero e larice nelle zone meno umide, nei versanti più caldi carpinelli, ornielli e sorbi montani. Nelle quote più alte boscaglie di pini mughi con qualche larice. Tra le specie alpine la stella alpina, il giglio rosso e la scarpetta di Venere, mentre tra gli endemismi sono da annoverare la rosa e la genziana del Triglav, l’iris di Bohinj e il bianco papavero delle Alpi Giulie.
Orsi e linci sono gli ospiti più illustri del Triglav, anche se vederli è praticamente impossibile. Tra gli ungulati stambecchi, reintrodotti dal 1964, camosci e caprioli (circa un migliaio di esemplari), qualche decina di cervi. Purtroppo nel Parco sono stati reintrodotti a scopi venatori i mufloni, mai vissuti nell’area, che possono causare problemi di competizione alimentare con gli erbivori presenti. Marmotte, ermellini, ghiri, tassi e donnole sono gli altri mammiferi più diffusi. Tra gli uccelli nidificanti l’aquila reale, la pernice bianca, il fagiano di monte, la coturnice e il picchio tridattilo. Tipici di queste zone alpine la vipera del corno e la lucertola di Horvath; diversi i coleotteri e le farfalle come l’apollon.

Da non perdere

  • Bled: castello dell’XI secolo con museo sulla storia del lago e ricca collezione di armature e cappella del XVI secolo, mostra naturalistica presso gli uffici del Parco nazionale.
  • Kranjska Gora: casa Liznjek, abitazione del XVIII secolo che ospita una collezione d’oggetti e arredamenti tipici di quest’area; chiesa dell’Assunzione del XVI secolo.
  • Ribcev Laz: chiesa di San Giovanni Battista del 1440 circa con affreschi del XV e XVI secolo; chiesa di Santo Spirito del XVIII secolo.
  • Stara Fucina: il Museo della cultura alpina ospita un’interessante collezione sulla produzione di latticini nella zona.
  • Bohinjska Districa: il Museo Tomaz Godec presenta la storia della lavorazione del ferro e della concia del cuoio nella valle, raccontando la storia del partigiano Godec, proprietario della conceria in cui è ospitato questo singolare museo.
  • Lungo la strada da Kranjska Gora a Bovec, aperta da maggio a ottobre, si possono vedere: la Cappella Russa, costruita sul luogo dove 400 prigionieri di guerra russi furono sepolti da una valanga e il monumento a Julius Kugy, scalatore locale.
  • Trenta: l’Alpinum Juliana, giardino botanico costruito nel 1926, raccoglie tutte le specie delle Alpi della Slovenia; Museo di Trenta sull’alpinismo in Slovenia e la flora e fauna locale.
  • Soca: chiesa di San Giuseppe del XVIII secolo.
  • https://piuturismo.it/parchi/nazionali/parco-nazionale-del-triglav-ai-confini-con-italia-e-austria/

Guida sul Kosovo




 🇽🇰 “Kosovo, itinerari turistici alla scoperta del Paese“, la prima guida monografica in italiano dedicata al Kosovo!

📚 Parla di questo giovane stato balcanico -dalla storia antichissima- della sua capitale e delle destinazioni imperdibili durante un viaggio nel Paese: è la prima guida turistica in italiano dedicata esclusivamente al Kosovo. È stata pubblicata da Odòs, libreria editrice di Udine che nella sua collana VersoEst ha realizzato numerose guide dedicate ai Balcani e, in generale, all’Europa dell’Est.
🌿 Remoto, sconosciuto, fuori rotta. Bisogna essere curiosi per mettersi in viaggio con destinazione Kosovo. Lo stato più giovane d’Europa, che nel 2008 ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza dalla Serbia (ed è oggi riconosciuto da un centinaio di nazioni, tra cui l’Italia), è la nuova frontiera del turismo d’avventura. Pristina, la giovane capitale, con i suoi 200.000 abitanti, è il centro culturale, economico e artistico più importante del Paese. Una città vibrante che durante tutto l’anno coinvolge i suoi abitanti e i suoi visitatori con numerosi festival musicali ed eventi culturali. Tutto il Kosovo, però, merita una visita: dai gioielli architettonici di Prizren all’immenso bazar di Gjakova, passando attraverso gli scenari mozzafiato della Valle di Rugova e i magnifici monasteri medievali, il Paese è una sorpresa continua. Del Kosovo si ricordano soprattutto le tristi vicende della guerra degli anni Novanta. I segni del drammatico passato sono ancora oggi visibili: lungo le strade, infatti, spuntano memoriali in ricordo delle vittime della pulizia etnica perpetrata dalle truppe di Milošević e le forze NATO sono ancora presenti a presidio dei monasteri ortodossi sparsi nel territorio. Del Kosovo turistico, invece, si sa poco, anzi, quasi nulla. Questa guida offre alcuni itinerari alla scoperta del Paese: grandi spazi, nonostante le dimensioni contenute, tesori culturali e una bellezza non gridata che si scopre a poco a poco. Il Kosovo è una terra di grande fascino, ancora selvaggia, che vale la pena visitare prima che tutti quanti se ne accorgano.
(Dalla nota introduttiva di Kosovo, itinerari turistici alla scoperta del Paese, Francesca Masotti, Odòs, 2021).

2 giu 2021

AFORISMA

 


“La vita non è una corsa ma un tiro al bersaglio: non è il risparmio del tempo che conta, bensì la capacità di trovare un centro.” Susanna Tamaro

2 giugno,festa della repubblica

 


La Festa della Repubblica Italiana, che cade il 2 giugno, è un’occasione in cui si ricorda il referendum del 1946 che sancì il passaggio dal sistema politico monarchico a quello repubblicano. Era il 2 giugno, appunto, e l’Italia era appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale e sceglieva di scrivere una nuova pagine della sua breve storia, preferendo la repubblica alla monarchia.

In Friuli Venezia Giulia si muore ancora di lavoro: i dati dei primi quattro mesi

 In Friuli Venezia Giulia si continua a morire di lavoro. La tragica notizia del decesso di un giovane di 38 anni avvenuto nel comune di San Vito al Tagliamento fa riaccendere i riflettori su un fenomeno che nella nostra regione, soprattutto nel comparto industriale, non sembra rallentare. A dirlo sono i dati che la Cigl, con particolare riferimento al periodo che va da gennaio ad aprile di quest'anno, ha diffuso nel pomeriggio di oggi 1 giugno. Nel dettaglio, la morte del 38enne è solamente l'ultima in ordine di tempo e porta a sette il numero dei decessi registrati nei primi quattro mesi del 2021.

Numeri che tristemente sono maggiori rispetto a quelli rilevati nella finestra gennaio-aprile del 2020, quando i decessi registrati erano stati cinque. Un problema che riguarda soprattutto quel mondo dell'industria dove lavoravano quattro delle sei persone decedute (le altre due erano impiegate nel settore agricolo) e di cui si hanno i dati, visto che nel report mancano i numeri di maggio e non è conteggiata la tragedia avvenuta oggi. Un'ulteriore criticità è rappresentata dal numero di denunce relative agli infortuni che nel quadrimestre 2021 superano i 5100 casi, mentre nel 2020 si erano fermate a poco più di 4400. 

https://www.triesteprima.it/cronaca/morti-sul-lavoro-friuli-venezia-giulia-2021.html

vignetta

vignetta
vauro

io sto con emergency

logotip

logotip
blog