A casa mia il telefono squilla molto spesso e non so come difendermi.Voi come fate?
>> V NEDIŠKIH DOLINAH
>> do pandiejka, 21. junja,
je pomladansko Vabilo na kosilo. Par iniciativi sodelujejo gostilna Vartacia, Osteria di delizie e curiosità, gostilna Alla Cascata, agriturizem Monte del re, gostilna Da Walter, gostilna Al giro di boa, agriturizem La casa delle rondini, agriturizem Pestrofa, koča Pelizzo, gostilna Da Na.Ti., gostilna Ai colli di Spessa, ošterija Al Colovrat. Za vič informacij si lahko ogledate spletno stran invitoapranzo.it.
>> NELLE VALLI DEL NATISONE
>> fino a lunedì, 21 giugno,
prosegue l’Invito a pranzo. All’iniziativa prendono parte trattoria Vartacia, Osteria di delizie e curiosità, trattoria Alla Cascata, agriturismo Monte del re, trattoria Da Walter, trattoria Al giro di boa, agriturismo La casa delle rondini, agriturismo Pestrofa, Rifugio Pelizzo, trattoria Da Na.Ti., trattoria Ai colli di Spessa, osteria Al Colovrat. Per ulteriori informazioni visitate la pagina internet invitoapranzo.it.
In relazione all’avviso pubblico del MIBACT “Borghi in Festival 2021 – Comunità, cultura, impresa per la rigenerazione dei territori” per il finanziamento di attività culturali per la rigenerazione dei piccoli Comuni, è stato presentato il progetto IKARUS, un Festival che coordinerà un ricco calendario di eventi culturali e artistici, attività formative, scambio di buone pratiche e utilizzo di elementi di innovazione tecnologica nell’ambito della comunicazione.
Si svolgerà, tra aprile e luglio 2021, nei borghi di diversi Comuni della fascia orientale della regione Friuli Venezia Giulia, lungo il confine con la Slovenia, nel territorio della Green Belt, che rappresenterà il filo conduttore di IKARUS permettendo di evidenziare le specificità del territorio: le tradizioni, le attività produttive, le professionalità, l’ambiente naturale. La mission è l’integrazione tra la cultura locale e le attività artistiche lungo la Green Belt, per sostenere la ripresa sociale ed economica post pandemia. IKARUS è coordinato dal Comune di Stregna in Friuli Venezia Giulia, soggetto proponente e capofila, e si avvarrà di un ampio partenariato (50 realtà) che hanno visto coinvolti sia soggetti pubblici, sia privati con forte radicamento territoriale. Nel territorio considerato, aree territoriali socio-economiche forti, quali quella del Collio goriziano, si integrano con aree più deboli in una logica di sussidiarietà territoriale. I soggetti partecipanti porteranno la loro esperienza operativa ed il forte legame con l’area al fine di consolidare la diffusione delle conoscenze e la maggiore ricaduta delle azioni sviluppate. Concorreranno inoltre alla circolazione delle buone pratiche coadiuvati da qualificati soggetti extraregionali e sovraterritoriali specializzati negli ambiti della cultura, della formazione e dello sviluppo sostenibile delle aree interne in un contesto in cui, nel giro di pochi minuti, si passa con naturalezza dalla lingua italiana a quella slovena e friulana, che non di rado si mescolano e si ibridano.
IKARUS vuole far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 e mobilitare la società civile e le sue espressioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile.
Fonte: ANCI Friuli Venezia Giulia – comune di Stregna
Oltre al supporto di back office a sostegno dell’amministrazione comunale – in riferimento alla stesura di bandi, progetti ed eventi – nel tempo è molto aumentata l’affluenza di utenza al punto informativo, come anche il volume di informazioni richieste per posta elettronica o al telefono. Basti pensare che, durante l’ultimo periodo di Avvento, si sono registrate fino a ottanta telefonate al giorno per informazioni sul percorso a tema Advent Pur. La Pro loco Il tiglio ha rinnovato il contratto di collaborazione con l’addetta che lo ha finora seguito, Ilaria Sorato, finanziato in sinergia con il Comune di Malborghetto-Valbruna. L’Ufficio turistico è attualmente attivo tutto l’anno, al momento i martedì e i giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 17.00, nonché i mercoledì e i venerdì dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00.
L’attività del punto Iat del Comune di Malborghetto-Valbruna, che è cofinanziata anche da Promoturismo Fvg, è coordinata a quella degli operatori sul territorio e punta anche sui canali social, come Facebook e Instagram. È complementare al portale turistico del Comune di Malborghetto- Valbruna, visitvalcanale.it
da vita nei campi fb
Tutta la poesia del frico
Nel Friuli Venezia Giulia – così come in tutta Italia – da oggi 3 giugno le agende vaccinali sono aperte anche alle persone della fascia tra i 16 ed i 39 anni d’età (e a breve dovrebbe arrivare il via libera anche per gli adolescenti tra i 12 ed i 15 anni). Per il presidente della Regione Fedriga ed il suo vice e assessore alla salute Riccardi questo sarà un momento fondamentale della campagna vaccinale “perché con l’apertura delle agende anche alle persone tra i 16 anni compiuti e i 39 ci aspettiamo che la campagna vaccinale in Friuli Venezia Giulia subisca una forte accelerazione. Dato che 50mila under40 hanno già ricevuto il vaccino perché inseriti nelle categorie prioritarie, in quella fascia d’età rimangono circa 220mila i soggetti che possono vaccinarsi, ai quali saranno riservati i vaccini Pfizer e Moderna”. Fedriga e Riccardi sperano in un’adesione di massa: “Anche se i giovani sono, nella maggior parte dei casi, meno a rischio dei soggetti più anziani garantire la loro immunizzazione significa fare un importante passo avanti verso l’agognato ritorno alla normalità”. Entro le ore 18 di oggi si sono prenotate 44.647 (quasi 30 mila entro le 12) persone appartenenti alla fascia d’età 16-39.
Fino ad oggi, in base ai dati del Ministero della Salute elaborati da GIMBE, nella nostra regione il 20,9% della popolazione ha già completato il ciclo vaccinale ed un ulteriore 22,8% è in attesa di richiamo (i risultati del FVG sono superiori alla media italiana). Un po’ peggiori sono invece i dati riferiti alle fasce d’età più critiche: la nostra regione ha l’84,8% degli over 80 che ha già completato il ciclo vaccinale, mentre il 5,6% ha ricevuto la prima dose. All’appello manca quasi un decimo dei più anziani, il che pone il FVG in tredicesima posizione tra le regioni italiane. Più bassa ancora la percentuale di immunizzati nella fascia 70-79 anni: il 22,1% ha ricevuto le dosi necessarie, metre il 54,8% è in attesa di richiamo. Nella fascia 60-69 (fonte: Ministero della Salute) il 22,95% ha completato il ciclo, mentre circa un ulteriore 35% è in attesa di richiamo.
In Italia – in base ai dati aggiornati stamattina – sono state somministrate finora circa 35.820 mila dosi, mentre le persone che hanno completato il ciclo vaccinale sono circa 12.400.000 (il 22,85% della popolazione over 12).
In Slovenia, dove le agende vaccinali sono aperte a tutti i maggiorenni già da qualche settimana, il 20,6% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale, mentre il 32,5% è in attesa del richiamo. Nella vicina Alta Valle dell’Isonzo la campagna procede speditamente. Kobarid ha il 23,6% dei residenti che ha completato il ciclo ed il 36,8% che ha ricevuto la prima dose. A Tolmino è immunizzato il 22,9% della popolazione ed il 35,7% attende il richiamo, a Bovec queste percentuali sono rispettivamente del 19,9% e 30,8%, a Kanal invece 19,7% e 33%.
tradotto dal Novi Matajur
https://www.dom.it/cez-mejo-brez-obveznega-brisa_oltre-confine-senza-tampone/
Il primo nucleo del Parco fu istituito nel 1924, quando l’Associazione musei della Slovenia e la Società alpinistica affittarono per vent’anni 1400 ettari della valle dei Sette Laghi. In piena seconda guerra mondiale, scaduto il contratto, nessuno pensò di rinnovarlo. Nel 1961 l’area fu tutelata da un Parco Nazionale che solo nel 1981 raggiunse l’attuale dimensione. L’area del Parco tutela il massiccio del Triglav, che con i suoi 2864 m è la montagna più alta delle Alpi Giulie e diverse valli per lo più orientate in direzione nord est e sud ovest. I fenomeni carsici sono estremamente diffusi, favoriti dalla natura calcarea delle rocce, facilmente aggredibili dall’erosione dell’acqua. I paesaggi dell’area protetta risentono quindi di questi fenomeni assumendo in quota aspetti lunari e ospitando nelle valli laghi (i più belli dei quali sono nella valle dei Sette Laghi), cascate, torrenti e scenografiche forre come quella di Vingtar, nei pressi di Bled o di Mlinarica in val Trenta. La creazione dell’area protetta non è stata tuttavia sufficiente ad arginare, in un recente passato, diversi impatti ambientali negativi quali la regimazione del torrente in val Trenta o l’inquinamento del fiume Koritnica con metalli pesanti.
Sono due i centri visita del Parco: a Bled, presso la sede del Parco, si possono avere informazioni sull’area e visitare la mostra sull’ambiente, la flora e la fauna dell’area protetta.
A Trenta invece, che a differenza di Bled, si trova all’interno del Parco, c’è l’ufficio informazioni e un museo sulla fauna e la flora dell’area e le guide alpine della zona.
Diverse le escursioni possibili nel Parco, grazie alla buona rete di sentieri che ospita diversi rifugi. Dal momento che sono possibili repentini cambiamenti delle condizioni meteorologiche, è consigliabile informarsi sulla situazione del tempo prima dell’escursione e vestirsi adeguatamente con scarponi e giacche a vento. Le cartine dei sentieri sono reperibili facilmente nei paesi dell’area. Anche la zona del lago di Bohinj offre facili e poco impegnative passeggiate. Tra le mete predilette dai visitatori, oltre alla salita al Triglav, una facile escursione alle cascate Savica, di 60 m di altezza, da cui si può proseguire per arrivare ai laghi di Triglav.
Nel lago di Bohinj è possibile nuotare, andare in canoa (facilmente reperibile in loco) e pescare (bisogna però dotarsi della locale licenza, abbastanza cara).
Agenzie locali organizzano discese in rafting o in canoa sul fiume Sava Bohinjka o, nelle gole della Mostnica, discese in parapendio.
La vicinanza del mare garantisce situazioni climatiche particolari e la crescita di specie termofile accanto a quelle alpine. Più della metà del territorio del Parco è coperta da boschi: faggi nelle quote più basse, pino nero e larice nelle zone meno umide, nei versanti più caldi carpinelli, ornielli e sorbi montani. Nelle quote più alte boscaglie di pini mughi con qualche larice. Tra le specie alpine la stella alpina, il giglio rosso e la scarpetta di Venere, mentre tra gli endemismi sono da annoverare la rosa e la genziana del Triglav, l’iris di Bohinj e il bianco papavero delle Alpi Giulie.
Orsi e linci sono gli ospiti più illustri del Triglav, anche se vederli è praticamente impossibile. Tra gli ungulati stambecchi, reintrodotti dal 1964, camosci e caprioli (circa un migliaio di esemplari), qualche decina di cervi. Purtroppo nel Parco sono stati reintrodotti a scopi venatori i mufloni, mai vissuti nell’area, che possono causare problemi di competizione alimentare con gli erbivori presenti. Marmotte, ermellini, ghiri, tassi e donnole sono gli altri mammiferi più diffusi. Tra gli uccelli nidificanti l’aquila reale, la pernice bianca, il fagiano di monte, la coturnice e il picchio tridattilo. Tipici di queste zone alpine la vipera del corno e la lucertola di Horvath; diversi i coleotteri e le farfalle come l’apollon.
In Friuli Venezia Giulia si continua a morire di lavoro. La tragica notizia del decesso di un giovane di 38 anni avvenuto nel comune di San Vito al Tagliamento fa riaccendere i riflettori su un fenomeno che nella nostra regione, soprattutto nel comparto industriale, non sembra rallentare. A dirlo sono i dati che la Cigl, con particolare riferimento al periodo che va da gennaio ad aprile di quest'anno, ha diffuso nel pomeriggio di oggi 1 giugno. Nel dettaglio, la morte del 38enne è solamente l'ultima in ordine di tempo e porta a sette il numero dei decessi registrati nei primi quattro mesi del 2021.
Numeri che tristemente sono maggiori rispetto a quelli rilevati nella finestra gennaio-aprile del 2020, quando i decessi registrati erano stati cinque. Un problema che riguarda soprattutto quel mondo dell'industria dove lavoravano quattro delle sei persone decedute (le altre due erano impiegate nel settore agricolo) e di cui si hanno i dati, visto che nel report mancano i numeri di maggio e non è conteggiata la tragedia avvenuta oggi. Un'ulteriore criticità è rappresentata dal numero di denunce relative agli infortuni che nel quadrimestre 2021 superano i 5100 casi, mentre nel 2020 si erano fermate a poco più di 4400.
https://www.triesteprima.it/cronaca/morti-sul-lavoro-friuli-venezia-giulia-2021.html