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IVAN TRINKO padre della Benecia

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3 mar 2021

Detto in sloveno delle Valli del Natisone



Buajš za izik se oklat,ku naumno guarit.

E' meglio mordersi la lingua,che parlare in modo insensato.

da Lintver


E' meglio morde
e parlare in modo insensato.

La pianura friulana che ispirò Ippolito Nievo



Viaggi digitali d'autore #1
Se non possiamo - non ancora - viaggiare con l’animo sereno e curioso del turista, ecco che alcuni dei più suggestivi itinerari sul territorio arrivano da noi, nelle nostre case, raccontati da guide d’eccezione, per ritrovare, o scoprire, le suggestioni di paesaggi naturali e urbani, di siti storici e culturali, che hanno ispirato opere di grandi autori del nostro tempo. Questo l’obiettivo del nuovo progetto promosso da Fondazione Pordenonelegge con Regione e PromoTurismoFVG, per abbracciare con un solo sguardo, in otto tappe, un territorio generoso di talenti letterari, e di luoghi capaci di intrigarli: il Friuli Venezia Giulia. La prima puntata è dedicata alla pianura friulana che ispirò "Le confessioni di un italiano" a Ippolito Nievo raccontata da Angelo Floramo.

Proverbio delle Valli del Natisone


 Buaiš vse viadet ku vse znat.

E' meglio essere informati di tutto che sapere tutto. (E' meglio essere informati di tutto, perchè in tal caso si può evitare un pericolo, ma saper tutto non basta per evitarlo.
+
fonte dalla raccolta di Giorgio Qualizza

Gnocs di cavoce, ovvero gnocchi di zucca!


 Gnocs di cavoce, ovvero gnocchi di zucca!

di Roberto Zottar
Siamo ancora fortunatamente in zona arancione e non mi riferisco alla pandemia, ma alla disponibilità di zucche al mercato! Conosciuta dai popoli più antichi, tra cui gli Egizi, i Romani, gli Arabi e i Greci, la zucca da sempre ha stimolato la fantasia dell’uomo tanto da essere protagonista sia di molte favole sia, intagliata, della festa di Halloween. Come la conosciamo oggi ci è arrivata però con la scoperta dell’America, anche se le origini sono contese tra Messico ed Asia Meridionale. Discoride e Plinio la definirono “refrigerio della vita umana e balsamo dei guai”. Il termine zucca deriva dal latino “cucutia”, cioè testa, che, passando alla lingua volgare, diventò cocuzza ed infine zucca.
È un frutto che si presta a essere cucinato fritto, al forno, al vapore, nel risotto, in pasticci o nelle minestre, o come ingrediente per dolci. Famosi sono i tortelli alla mantovana, ripieni dell'omonima varietà di zucca e di amaretti e nel Veneto è molto gustosa la zucca in savor ottenuta cucinando le fette in padella e marinandole poi con cipolle stufate, aceto, uvetta e pinoli. È chiamata anche il “maiale dei poveri”, perché oltre che alimento per quest’ultimi, di essa “non si butta via niente”. Dai semi crudi si può estrarre olio, mentre quelli essiccati si utilizzano per ottime insalate o snack; i fiori sono buoni fritti e la buccia, svuotata dalla polpa ed asciugata, può diventare un contenitore o addirittura uno strumento musicale come le maracas sudamericane.
Oggi vi voglio parlare però di gnocs o, meglio, macaróns di cóce, come li chiamava Cosetti, e Piero Adami ricordava che i macaróns richiedono “un lac di ont sa cusinât”, cioè vanno conditi con un lago di burro cotto. I gnòcs di cavoce, per il dolciastro della zucca, ben si sposano con il sapore affumicato tanto che la tradizione li vuole conditi, oltre che con l’ont, con la “scuete fumade”, la ricotta affumicata. Lucia Pertoldi, con la sua geniale sensibilità gastronomica, ha innovato il piatto “affumicando” direttamente gli gnocchi. Per realizzarli mettete in una terrina 1 kg di zucca mondata già cotta in forno e passata al passaverdura a buchi grossi. Mescolando con un cucchiaio, impastatevi un uovo intero, 2 etti di farina di semola rimacinata, un cucchiaio di parmigiano, un cucchiaino di paprika dolce affumicata, sale, pepe e, volendo, un cucchiaino di aglio orsino secco. Con due cucchiaini preparate degli gnocchetti che verserete in abbondante acqua bollente salata. Sono pronti dopo un paio di minuti da quando vengono a galla. Conditeli a piacere con burro, altra paprika affumicata e parmigiano.
Buon appetito!
da Vita nei campi

2 mar 2021

Valle dello Iudrio/Idrska dolina

 

foto di Suzana Pertot


Lo Judrio o Iudrio (Judri in friulano[1]Idrija in sloveno[2]) è un torrente facente parte del bacino idrografico dell'Isonzo che nasce nel massiccio del Colovrat (in sloveno Kolovrat) al confine tra Italia e Slovenia[2].Il torrente ha origine ad ovest di Volzana (Slovenia)[3] e per metà del suo corso fa da confine tra i due stati; la parte bassa invece segna la demarcazione tra la provincia di Udine e quella di Gorizia.

Dopo aver attraversato i comuni di Drenchia e Stregna, scorre nei pressi di Prepotto e Dolegna del Collio, fa da separazione tra i comuni di Cormons e San Giovanni al Natisone, delimita il confine occidentale del Collio e, dopo 55 km[3], si getta nel fiume Torre nei pressi del comune di Romans d'Isonzo. L'alta valle è selvaggia e incontaminata e può essere attraversata utilizzando il sentiero naturalistico Ponte Clinaz-Clabuzzaro[2]. Dal 1866 al 1918 la parte alta dello Judrio segnava il confine tra Italia e Austria Ungheria, dal 1927 al 1947 tracciava il confine tra provincia di Udine e provincia di Gorizia, dal 1947 al 1991 l'alta valle era confine tra Italia e Jugoslavia, poi tra Italia e Slovenia.

Storia

Cippo in ricordo della prima azione bellica italiana

Il torrente Judrio è stato il teatro della prima azione bellica italiana nel corso della Prima guerra mondiale. L'episodio si verificò sul ponte di Brazzano in località Visinale nei pressi di Cormons. La notte tra il 23 e il 24 maggio 1915, i due finanzieri Pietro Dell'Acqua e Costantino Carta erano incaricati di sorvegliare il luogo. Alle ore 22.40 circa si accorsero che alcune ombre minacciose si avvicinavano alla sponda sinistra del ponte trasportando ingenti carichi. Ai finanzieri fu subito chiaro che i guastatori austriaci erano intenzionati a distruggere il ponte e quindi decisero di aprire il fuoco. La mattina dopo sul ponte furono trovati attrezzi da mina e carichi di dinamite. L'anno successivo i due finanzieri ricevettero la medaglia di bronzo al valore militare ciascuno con la seguente motivazione:

«unitamente ad un compagno impediva con prontezza ed energia la distruzione
di un ponte militare importante»

Origine del nome

Lo Judrio venne nominato in documenti dell'anno 1225 "sub vado Judrii", dell'anno 1247 "super ripam Judri", e del 1456 "lu gludri".
L'origine del nome è sconosciuta, probabilmente di epoca prelatina, e ricorda la parola greca ὒδορ (acqua) con la quale ci può essere un legame tramite una variante latinizzata[3].

Fauna ittica

Le specie ittiche presenti nelle acque, tutte della classe actinopterygii, variano in modo notevole se esaminate nel percorso montano o in quello in pianura[4]:

barbo
da wikipedia

71°Festival di San Remo

 


Il settantunesimo Festival di Sanremo si svolgerà al Teatro Ariston di Sanremo dal 2 al 6 marzo 2021 e sarà condotto, per il secondo anno consecutivo, da Amadeus, il quale sarà anche il direttore artistico; nel corso delle serate sarà affiancato ancora una volta da Fiorello, come avvenuto nell'edizione precedente[1] e da sette co-conduttrici: Matilda De Angelis nella prima serata, Elodie nella seconda, Vittoria Ceretti nella terza, Barbara Palombelli e Beatrice Venezi nella quarta e, infine, Serena Rossi e Simona Ventura nella serata finale[2][3][4]. Zlatan Ibrahimović e Achille Lauro saranno gli ospiti fissi della manifestazione; quest'ultimo in particolare proporrà, nel corso di ognuna delle cinque serate, esibizioni a tema definite dallo stesso Amadeus «quadri audiovisivi»[2] e vedranno la partecipazione di Giacomo Castellana, Emma Marrone, Monica Guerritore, Claudio Santamaria e Francesca Barra[5].

Come nell'edizione precedente, la competizione avrà due categorie principali: una categoria Campioni composta da 26 cantanti e una categoria Nuove proposte composta da 8 cantanti (di cui 2 selezionati da Area Sanremo)[6][7].

La scenografia sarà curata da Gaetano e Maria Chiara Castelli[8], mentre la regia e la direzione della fotografia saranno affidati rispettivamente a Stefano Vicario e a Mario Catapano, presenti anche nella precedente edizione del festival[9].

Come avviene per regolamento dal 2015, il vincitore del Festival rappresenterà l'Italia all'Eurovision Song Contest 2021 a Rotterdam, salvo rinuncia.

Per la prima volta dal 2005, la kermesse si terrà interamente nel mese di marzo[10].

Per la prima volta nella sua storia, l'evento si svolgerà senza pubblico a causa della pandemia di COVID-19. Sebbene in un primo momento si fosse pensato di introdurre il pubblico in sala, seppur costituito da figuranti sotto contratto, il 28 gennaio 2021 è intervenuto sulla questione tramite Twitter il ministro per i beni e le attività culturali Dario Franceschini[11], esprimendo il proprio dissenso; per tale motivo, la Rai e il Comune di Sanremo hanno presentato il 1º febbraio successivo un protocollo che non prevede la presenza del pubblico né lo svolgimento di trasmissioni ed eventi collegati alla manifestazione.[12] Per ragioni simili, Amadeus ha annunciato che Naomi Campbell, inizialmente confermata come co-conduttrice della prima serata[13], non sarà presente a causa delle restrizioni per il contenimento della pandemia imposte negli Stati Uniti[14].da wikipedia

 


 

Poesia di Kocbek Edvard

 


Ti si skrivnost za moje oči

Ti si skrivnost za moje oči,
bodalo za moje srce,
plamen za mojo dlan.

Jaz sem žalost za tvoj spomin,
kadilo za tvoje telo,
za tvoj obraz pajčolan.

Veneva v dolgo noč,
tiho se napajajoč
kakor pelikan..

Tu sei un segreto per i miei occhi
Tu sei un segreto per i miei occhi,
una spina per il mio cuore,
una fiamma per il mio palmo.
Io sono tristezza per il tuo ricordo,
fumo per il tuo corpo,
per il tuo viso ragnatela.
Ci consumiamo nella lunga notte,
mentre mi abbevero in silenzio
come un pellicano.

 Edvard Kocbek nasce nel 1904 nel paese di Sveti Jurij ob Ščavnici, nella zona di Murska Sobota (Slovenia nord-orientale). La sua educazione ha inizio nelle scuole tedesche di Maribor, dove, dopo aver studiato a Ptuj, frequenta anche il ginnasio, per la prima volta interamente in sloveno. Già al liceo inizia a frequentare i circoli di socialisti cattolici, appassionandosi agli autori social-democratici come Ivan Cankar. Il socialismo di stampo cattolico è l’ideale che sposerà per tutta la sua vita, anche quando per ragioni politiche non vi potrà aderire pienamente. Il rapporto con la Chiesa, piuttosto conflittuale già agli inizi, per via dello spiccato anti-clericalismo di questi gruppi giovanili, si incrinerà ulteriormente tempo dopo, quando l’autore, ormai inserito nel mondo della cultura slovena, scriverà un articolo fortemente critico nei confronti della sostanziale connivenza del clero spagnolo con il regime franchista. L’articolo gli attirerà la condanna del vescovo di Ljubljana e lo eleverà a figura di riferimento della sinistra cattolica.

Intanto Kocbek studia francese all’università di Ljubljana e lavora presso numerose testate culturali. Soggiorna a Berlino tra il 1928 e il 1929, dove si avvicina al marxismo, e visita più volte Parigi, dove frequenta i circoli di intellettuali cristiani di sinistra. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale si unisce alla lotta partigiana e nel ’41 è tra i fondatori della “Osvobodilna fronta”, movimento di ispirazione comunista. In verità Kocbek mantiene sempre un atteggiamento di critica nei confronti del Partito Comunista, fatto che non gli impedirà di diventare una figura di spicco nella politica jugoslava, ma che gli causerà non pochi problemi già a partire dagli anni ’50. Muore nel 1981, quando ormai da molto tempo era stato di fatto costretto a ritirarsi a vita privata.
La sua vena letteraria inizia a formarsi già in giovane età, ma è solo nel 1934 che pubblica la sua prima raccolta. Molti grandi autori della generazione successiva, tra cui anche Tomaž Šalamun (qui), sono debitori della sua opera poetica.

© Nota a cura di Amalia Stulin

da https://poetarumsilva.com/tag/poesia-slovena-tradotta/

I veri Romeo e Giulietta erano friulani

 


E' ormai appurato che Shakespeare scrisse la famosa tragedia ispirandosi ad una novella di Luigi Da Porto. La novella, dedicata all'amore di Giulietta e Romeo, fu composta probabilmente intorno al 1524, quindi pubblicata per la prima volta nel 1530-1.

Luigi Da Porto, nasce a Vicenza nell'anno 1485, da Bernardino Da Porto e da Elisabetta Savorgnan, sorella del più noto Antonio personaggio di spicco della nobiltà friulana. Entrato a far parte, con il grado di comandante, nell'esercito della Serenissima, si trovò presto di stanza in Friuli. Sarà proprio a Udine, durante una festa in maschera alla residenza dei Savorgnan (a quel tempo ancora situata presso l'attuale Piazza Venerio), che conoscerà Lucina Savorgnan Del Monte, sua lontana cugina. L'incontro avvenne il 26 febbraio 1511, al debutto in società di Lucina, ormai quindicenne. Il Da Porto se ne innamorò perdutamente.

L'amore, da subito non fu facile, soprattutto a causa dell'inasprimento del conflitto sociale che Udine stava vivendo in quei giorni e che porterà, il giorno seguente (27 febbraio 1511), alla feroce rivolta della "crudel zobia grassa", durante la quale furono trucidati gli avversari politici dei Savorgnan. In segreto, Lucina e Luigi, si fecero comunque promessa di matrimonio. Promessa che non venne però mai concretizzata, poichè nella notte tra il 18 e il 19 giugno del 1511, il Da Porto, durante uno scontro con le milizie austriache presso il fiume Natisone, venne ferito al collo da un colpo di lancia che lo lasciò paralizzato sul fianco sinistro. Si ritirò dunque nella sua villa di Montorso Vicentino, dove apprese la notizia delle nozze combinate tra la sua amata e il cugino Francesco Savorgnan Della Torre.

Distrutto dal dolore, decise di scrivere una novella dedicandola alla propria amata. Un racconto a tratti autobiografico che per ragioni di prudenza fu ambientato nel Trecento a Verona.  La vicenda è così trasportata ai tempi di Bartolomeo della Scala, nel 1301-1304.

Alcuni studi hanno dimostrato l'inconsistenza storica dei protagonisti nella Verona del Trecento, mettendo al contrario in evidenza diverse corrispondenze geografiche del racconto con la zona dell'antica Contrada Savorgnan a Udine. Interessante da questo punto di vista è la lettura del libro "Giulietta e Romeo. L'origine friulana del mito." di Albino Comelli e Francesca Tesei edito da L'Autore Libri Firenze.

Ad ogni modo dopo circa settanta anni, William Shakespeare lesse la novella in traduzione inglese e riprendendone la trama portò alla ribalta il dramma "Romeo and Juliet".

da http://www.friulani.net/

1 mar 2021

Saluti dal monte Matajur

 Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore. [...]

La leggerezza per me si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso.
Paul Valéry ha detto: Il faut etre léger comme l'oiseau, et non comme la plume [ndr Si deve essere leggeri come l'uccello che vola, e non come la piuma].
ITALO CALVINO, Lezioni americane, 1988
Monte Matajur da Wikipedia

Sempre meno servizi nei Comuni montani. Sibau: lavoriamo per portare la fibra ottica su tutto il territorio

  


La chiusura dell’ospedale di Cividale, i disservizi di Poste italiane. Parliamo spesso della – progressiva – riduzione dei servizi nei Comuni montani, in particolare in quelli della fascia confinaria. Ultimo caso di cronaca il ‘taglio’ di un’utenza internet in località Lombai nel comune di Grimacco. Situazione risolta in seguito all’interrogazione in consiglio regionale di Giuseppe Sibau, eletto in maggioranza con Autonomia responsabile e già sindaco del comune di San Leonardo.

“Poco dopo la mia interrogazione – ci dice Sibau – l’azienda Vodafone ha provveduto a ripristinare la connessione. Il caso mi è stato segnalato direttamente dalla famiglia che, da un momento all’altro, a seguito di un guasto, si è vista rispondere dalla stessa azienda che il collegamento non sarebbe stato ripristinato perché i pochi utenti della zona rendevano di scarso interesse l’investimento. Un disagio notevole visto che si tratta di una famiglia in cui due ragazze dovrebbero seguire le lezioni online. In seguito, la Regione è intervenuta e il servizio ripristinato. Nella mia interrogazione ho insistito molto sul fatto che Vodafone sia un’azienda fra le più grandi che operano in Italia e che può contare su un importante fatturato. Pertanto dovrebbe restituire un servizio adeguato anche in questi territori più disagiati”.

Il caso di Lombai però non è isolato, sono tante le frazioni montane in cui la connessione alla rete, oggi sempre più indispensabile, è limitata o del tutto assente. C’è allo studio qualche soluzione per questo problema?
Proprio due settimane fa ne abbiamo parlato con i sindaci delle Valli del Natisone e l’assessore alle infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti. A questo seguirà un nuovo incontro in settimana. Il progetto è quello di portare la fibra ottica in tutto il territorio e, là dove non sarà possibile, potenziare la qualità e l’accessibilità della connessione via radio. La riduzione del digital divide mi pare sia un tema su cui vuole accelerare anche il nuovo Governo Draghi. Ed è anche fra le priorità per gli investimenti che ci chiede l’Unione europea. Non riguarda solo le Valli del Natisone e nemmeno solo la montagna. Ci sono disagi anche nei centri della pianura, segno che è un problema diffuso e che bisogna intervenire quanto prima.

Nelle Valli del Natisone però assistiamo da tempo ad una riduzione dei servizi per i cittadini. La scorsa settimana i sindaci hanno lamentato i disservizi di Poste italiane. Mentre l’ospedale e il Pronto soccorso di Cividale sono ancora chiusi…
È vero… Quanto ai servizi sanitari e all’ospedale posso dire che ai miei solleciti l’assessore Riccardo Riccardi ha sempre risposto portando motivazioni razionali sulle chiusure. Dovute al momento difficile e alla crisi sanitaria che stiamo attraversando. Tornerò presto a sollecitarlo, però, perché la struttura possa essere utilizzata per le vaccinazioni. E più in generale mi adopererò perché i servizi vengano ripristinati quanto prima. Cercando la via del dialogo, sottoponendo i problemi che ci sono in maniera costruttiva. Andare all’attacco e protestare nel modo in cui fanno alcuni colleghi dell’opposizione non porta a nulla e, anzi, si rischia di ottenere l’effetto contrario.

https://novimatajur.it/attualita/sempre-meno-servizi-nei-comuni-montani-sibau-lavoriamo-per-portare-la-fibra-ottica-su-tutto-il-territorio.html

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