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IVAN TRINKO padre della Benecia

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31 mag 2021

Ecco il nuovo parroco don Fontaine

 


Don Alexandre Fontaine ha preso possesso delle parrocchie di Antro, Brischis, Erebezzo e San Pietro al Natisone sabato 29 maggio, durante una cerimonia presieduta dall’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato. Questi nell’omelia ha evidenziato anche la realtà bilingue delle Valli, sottolineando la sensibilità per la questione del nuovo parroco. E nell’Eucaristia è risuonata anche la lingua slovena in una lettura, due intenzioni di preghiera e nel canto finale. Lo stesso don Fontaine ha rivolto un pensiero alle nuove comunità anche in sloveno. Il sindaco di San Pietro al Natisone, Mariano Zufferli, ha portato il saluto delle comunità civili. https://www.dom.it/prisel-je-novi-zupnik-g-fontaine_e-arrivato-il-nuovo-parroco-don-fontaine/

Ufficio per il contratto del Natisone

Il consiglio comunale di San Pietro al Natisone lo scorso 6 maggio ha affrontato numerosi punti all’ordine del giorno. Il sindaco, Mariano Zufferli, ha elencato le molteplici iniziative avviate, tra le quali un corso di aggiornamento per l’uso di defibrillatori al quale hanno partecipato 14 persone.

I sindaci del territorio si sono incontrati, poi, con gli amministratori del Comune di Manzano in merito al Contratto di fiume per il Natisone. È stato esaminato il progetto con il dettaglio dei costi con proposta di istituzione di un ufficio sovracomunale per la gestione del progetto stesso. Non sono noti i dettagli tecnici.

Zufferli ha partecipato alla visita del dirigente regionale per le scuole con lingua d’insegnamento slovena, Igor Giacomini, effettuata presso l’Istituto comprensivo bilingue «Paolo Petricig» in vista della possibile apertura di una sezione primavera. In seguito il sindaco ha partecipato anche ad un incontro online con l’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen, e lo stesso Giacomini per discutere di alcune criticità dell’Istituto comprensivo monolingue «Dante Alighieri».

È stato definito anche il progetto di promozione turistica del territorio assieme a Promoturismo – capofila del progetto sarà la pro loco Nediške doline con l’adesione di 8 associazioni locali. Infine si è riunita le commissione comunale per la progettazione europea. In quella sede sono state esposte le idee progettuali e le priorità strategiche. Anche in questo caso non si conoscono le iniziative promosse. Si è riunita anche la commissione per i gemellaggi al fine di avviare e riprendere i contatti con il comune di Sambreville (Belgio).

Il consiglio comunale ha approvato, infine, alcune varianti urbanistiche non sostanziali e il piano comunale per l’illuminazione pubblica. (a cura di F. C.)

 https://www.dom.it/urad-za-pogodbo-reke-nadiza_ufficio-per-il-contratto-del-natisone/?fbclid=IwAR2MBczp6PGeXc3gCep6XwU-jnvffCczjL2s-NrKsnTdnpoGV2ioKUYJ0QM


Jernej Kusterle, poesie

 


Traduzioni di Michele Obit

Misliti Ku1

 

Lepoto sanj kot pepel

lupine stresa med pomije.

Rezek smeh kljuva

ostanke brizgajoče bližine,

ki se topi pod debelo

plastjo moknate svetlobe.

Tema potujene noči

zavrača tujek; mene. Ponoči

me drži za vrat nekaj

vražje tihega, kar čez dan

preži na razum.

Sledim si v podkožje,

da iztrgam prisluhe z jezika

poltrdih obrisov. Ko bom

sestradan zgrizel

cvetoče drobtine veselja,

se bom z želatinastimi

gibi prebudil ukrivljen vase.

 

蠱 (pinyin: Gǔ; Wade-Gilesova romanizacija: Ku): strup, pridobljen iz različnih strupenih bitij, zlobni duh ali črna magija.

 

 

Pensare Ku1

 

La bellezza dei sogni come la cenere

scuote le bucce mentre pulisce.

Un sorriso aspro punge

i resti di una vicinanza zampillante

che si scioglie sotto il denso

strato di luce farinosa.

L’oscurità di una notte aliena

restituisce un corpo estraneo; me. Di notte

qualcosa di diabolicamente silenzioso

mi tiene per il collo, di giorno

attende al varco la ragione.

Mi seguo nella sottocute

per poter strappare le visioni dalla lingua

dei contorni semiduri. Quando

estenuato masticherò

le briciole in fiore dell’universo,

con movimenti gelatinosi

mi desterò curvo su me stesso.

 

1 蠱 (pinyin: ; Romanizzazione Wade-Giles: Ku): veleno ottenuti da diversi essere velenosi, spirito malvagio o magia nera.

 https://wordpress.com/read/blogs/77265079/posts/13301

Poti po näs

30 mag 2021

Etnografski muzej v Bardu - Museo etnografico Lusevera

Cultura in lutto, è morto Paolo Maurensig

 


Cultura in lutto: è morto lo scrittore Paolo Maurensig. Era malato da tempo. Portato al successo dal romanzo del 1993 'La variante di Lüneburg' era nato a Gorizia il 26 marzo 1943.

Tra le sue passioni, oltre alla scrittura, la passione per gli scacchi: "Mi ricordo che da bambino a volte giocavo a scacchi da solo, passando da una sedia all’altra, da un lato all’altro del tavolino, cercando di estraniarmi da quanto avevo pensato come conduttore dei bianchi per non influenzare l’altro me stesso che giocava con i neri - raccontava -. Alla fine mi chiedevo: in caso di vittoria, quale dei due “io” avrebbe potuto considerarsi vincente. Tutte le partite finivano alla pari, per mia fortuna".

Da poco, fanno sapere dalla casa editrice Einaudi, aveva finito di ultimare un nuovo romanzo. Il titolo è Il quartetto Razumovsky. Sarà pubblicato postumo.

Riproponiamo per i lettori un'intervista realizzata da Valentina Viviani per il settimanale il Friuli nel 2019, in occasione dell'uscita del romanzo ‘Il gioco degli dei’.

Malik Mir Sultan Khan chi era costui? A questa domanda, quasi più difficile di quella di manzoniana memoria, risponde il nuovo romanzo di Paolo Maurensig, ‘Il gioco degli dei’, pubblicato da Einaudi e uscito in libreria il giorno del compleanno dello scrittore friulano. Eppure, come Carneade, anche Sultan Khan fu un personaggio realmente esistito, dalla vita così insolita e affascinante da meritare di essere raccontata. Senza trascurare il fatto che fu un campione di scacchi, grande amore reale e letteraria di Maurensig.

Come mai ha scelto di raccontare questa storia? “Sultan Khan negli Anni Trenta fu un grande scacchista indiano, il primo campione proveniente da quel Paese, che è stato praticamente dimenticato. Ci tengo a sottolineare che questo libro non è la sua biografia, gli episodi della sua vita che leggeretere sono in parte veri e in parte immaginari. Eppure è certo che Sultan Khan era molto abile nel gioco chiamato chaturanga, l’antesignano degli scacchi, Per questo fu notato da un maraja che lo portò con sé in Europa, dove sbaragliò tutti i grandi giocatori dell’epoca, compreso il più forte di tutti, Capoblanca. Ma, dopo tre anni di successi, sparì”.

Fin qui la verità storica. Cosa succede poi nel romanzo? “Abbandonato dal maraja, andò a servizio da un lord inglese come maggiordomo della sua residenza di campagna. Ricomparve 10 anni dopo come protagonista di uno scandalo a tinte rosa a New York, coinvolto in una vicenda di spionaggio. Poi sparì di nuovo dalla cronaca e dalla storia”.

‘Il gioco degli dei’ non è un romanzo giallo, però. “Non in senso stretto. C’è una componente di mistero, perché il personaggio è certamente enigmatico, ma il giallo non è la sua caratteristica principale. Mi interessavano proprio la narrazione di una vicenda insolita come spunto per il racconto e il suo possibile sviluppo. Mi affascinano da sempre personaggi complessi, singolari, dalle spiccate personalità. Tra gli scacchisti questi elementi sono frequenti, ma avrei potuto scegliere come protagonisti anche dei matematici o dei musicisti”.

Con questo libro ritorna al mondo degli scacchi, che è stato lo sfondo del suo primo, grande successo, ‘La variante di Lunenburg’ tradotto in più di 30 lingue e di alcuni altri suoi romanzi e racconti. Cosa c’è di speciale in questo gioco? “In fondo gli scacchi hanno valore universale perchè sono una chiara metafora della vita: rappresentano la lotta tra bene e male. Non a caso il titolo del libro è ‘Il gioco degli dei’: sono loro quelli seduti alla scacchiera, mentre gli esseri umani sono le pedine. Ma io credo che gli scacchi rappresentino anche la lotta di ognuno di noi contro se stesso, contro i limiti da superare per trovare nuove soluzioni vincenti quando ci si parano di fronte ostacoli che crediamo insuperabili. E poi regalano una certezza: la supremazia dell’intelligenza”.

Biografia

Nato a Gorizia nel 1943, Paolo Maurensig, dopo aver compiuto gli studi classici, si trasferisce a Milano, dove inizia a lavorare nel campo dell'editoria. Parallelamente coltiva la sua passione per la scrittura, pubblicando alcuni libri di racconti (I saggi fiori, All'insegna del Cigno, Ippocampo - Milano). Il successo arriva con la Variante di Luneburg, (Adelphi 1993) il quale si rivela il caso letterario dell'anno.

Seguono, per i tipi della Mondadori, Canone Inverso (1996), da cui è stato tratto l'omonimo un film diretto da Ricky Tognazzi, L'ombra e la meridiana, Venere Lesa (1998), L'uomo scarlatto (2001) e Il guardiano dei sogni (2003), la novella gotica: Vukovlad, il signore dei lupi (Mondadori 2006) e Gli amanti fiamminghi (Mondadori, 2007).

Per i tipi della Morganti editrice ha pubblicato di recente La Tempesta, il mistero di Giorgione e il romanzo: L'oro degli immortali. Nel 2012 sono usciti due libri: il breve saggio intitolato Il Golf e l'arte di orientarsi con il naso (Mondadori) e L'ultima traversa. (Barbera Editore). Sempre per Mondadori, è l'ultimo romanzo storico L'Arcangelo degli Scacchi.

IL CORDOGLIO. "Oggi è mancato un grande letterato. Come tutti i grandi era garbato e sommesso nei rapporti personali, sempre sobrio nel raccontarsi e raccontare il suo sapere, sempre vicino alle espressioni culturali della nostra regione e sempre disponibile a supportarle. Oggi per tutto il Friuli Venezia Giulia è un lutto vero. Un mio abbraccio forte alla moglie Sonia, che non è rimasta sola perché Paolo le sarà sempre vicino". Così l'assessore regionale alla Cultura Tiziana Gibelli ha ricordato lo scrittore Paolo Maurensig dopo aver appreso la notizia della sua morte mentre presiedeva a Gemona l'inaugurazione della mostra "Serenissima Porta d'Oriente".

Allo scrittore scomparso la platea presente ha dedicato le note del duo della Fvg Orchestra.

"La morte di Paolo Maurensig priva il Friuli Venezia Giulia di una delle voci culturali più importanti della sua storia recente. E di un intellettuale che ha operato per il bene della comunità, accettando di mettere la sua esperienza e le sue idee al servizio del Comune di Udine". Così Piero Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale, ricorda lo scrittore scomparso oggi. "Era una delle firme letterarie più note a livello nazionale, ma è rimasto sempre profondamente legato alla sua terra d'origine - rimarca il presidente - dimostrando attenzione ai problemi della comunità. Per questo oggi lo salutiamo con particolare affetto, già sapendo che la sua voce e le sue parole ci mancheranno moltissimo".

“Apprendo con dolore della scomparsa di Paolo Maurensig, autore friulano capace, con i suoi romanzi, di entrare a far parte a pieno titolo dell’immaginario collettivo e di raggiungere, attraverso le trasposizioni cinematografiche delle sue opere, il pubblico più vasto”. Lo dichiara il Sindaco di Udine Pietro Fontanini.

“Ma voglio ricordare anche il suo impegno civico, culminato nell’esperienza come assessore alla cultura del Comune di Udine, e la straordinaria capacità di rendersi sempre disponibile nei confronti delle persone”.

“Un pensiero di vicinanza va oggi alla moglie, cui rivolgo, a nome della città di Udine e di tutto il Friuli, le più sincere condoglianze”, conclude Fontanini.

"Era una persona stupenda, affascinante e curiosa", sono le parole del sindaco Rodolfo Ziberna. "Da anni abitava altrove ma Gorizia gli era rimasta nel cuore ed è stato uno dei primi ad appoggiare la candidatura a Capitale Europea della cultura di Gorizia e Nova Gorica. Paolo Maurensig non c'è più. Una grandissima perdita che mi colpisce personalmente. Avevo approfondito la sua conoscenza da assessore alla cultura nella giunta guidata da Erminio Tuzzi. Ricordo una cena con lui. Aveva appena pubblicato con successo La variante di Lunenburg e mi raccontava con ironia dei tanti rifiuti ricevuti dagli editori in precedenza mentre adesso tutti lo cercavano. Il successo non lo aveva cambiato e, come dimostra questa bella intervista rilasciata nel 2019 fa al Piccolo, continuava a portare Gorizia nel cuore. E Gorizia lo ricambiò assegnandogli il Premio patroni. Oggi la sua città natale lo saluta con orgoglio e con affetto. Ciao Paolo".
"Esprimo profondo dolore e vicinanza alla famiglia per la scomparsa dello scrittore Paolo Maurensig. È una gravissima perdita per l'Italia e per la nostra regione". Così, in una nota, il consigliere regionale di Open Sinistra Fvg, Furio Honsell. "Scrittore originalissimo, seppe fare letteratura sublime dei misteri e delle complessità dei linguaggi più esatti quali quello dell'armonia musicale e quello delle strategie scacchistiche - ricorda Honsell - . Generosamente presente a Udine e in Friuli non solamente per presentare i suoi libri. Lo ricordo con molto affetto in una sua splendida conferenza su scacchi e letteratura. Lascia una chiave di lettura del mondo che ci mancherà".https://www.ilfriuli.it/articolo/cultura/cultura-in-lutto-e-morto-paolo-maurensig/6/243083

Resia. Un fiume, una vallata, una comunità. Ambiente e cultura

Il meglio di diciotto anni di lavoro fotografico su Resia. Immagini dal 1991 al 2008 di Santino Amedeo. L'ambiente naturale, i centri abitati, la vita sociale, la cultura originale, le persone. Accompagnamento sonoro di musiche tradizionali in esecuzioni registrate dal vivo.

29 mag 2021

Borragine officinalis

Di SAplants - Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=94386730
 La borragine (Borago officinalis L.) è una pianta erbacea annuale della famiglia delle Boraginaceae.Il nome deriva dal latino borra (tessuto di lana ruvida), per la peluria che ricopre le foglie. Altri lo fanno derivare dall'arabo abu araq (= padre del sudore), attraverso il latino medievale borrago, forse per le proprietà sudorifere della pianta.È una pianta erbacea annuale, che può raggiungere l'altezza di 60 cm.

Ha foglie ovali ellittiche, picciolate, che presentano una ruvida peluria, verdi-scure, raccolte a rosetta basale, lunghe 10–15 cm e poi di minori dimensioni sullo stelo.

fiori, di breve durata, presentano cinque petali, disposti a stella, di colore blu-viola, al centro sono visibili le antere derivanti dall'unione dei 5 stami. Sono raccolti in infiorescenze sommitali, penduli in piena fioritura; hanno lunghi pedicelli.

I frutti sono degli acheni che contengono al loro interno diversi semi di piccole dimensioni; i semi sono dotati di elaiosomi, particolari appendici contenenti sostanze nutritive appetibili alle formiche, che ne facilitano la disseminazione (mirmecoria).In erboristeria, della Borrana si usano le foglie sia fresche che essiccate. È efficace per curare il raffreddore, l’influenza e per depurare il sangue nei cambiamenti di stagione. E ancora con patate e riso si può fare una zuppa ricercata.

da wikipedia

KV EDIZIONI


 Quest'anno ricorre l'anniversario del terremoto del Friuli di 45 anni fa, vogliamo ricordare questo dramma che ha segnato così profondamente le nostre vite e la nostra storia con un libro della grande scrittrice friulana Bruna Sibille-Sizia, "Un cane da catena", scritto dieci anni dopo il terremoto e il primo ambientato in questo tragico scenario.

Dalla biografia dell'autrice scritta da Martina Delpiccolo:
"Un cane da catena è il terzo romanzo pubblicato dalla scrittrice Bruna Sibille-Sizia con Doretti Editore nel 1987, /…/ il primo romanzo sul terremoto in Friuli, “romanzo-documento” corredato di fotografie scattate dalla stessa scrittrice-giornalista. Straordinaria ed originale la prospettiva della storia narrata. Pur essendo costruito in terza persona con un narratore esterno, come la maggior parte dei romanzi dell’autrice, la scrittura, l’incedere e l’impianto, sapientemente ideati, inducono il lettore ad assumere il punto di vista del protagonista a quattro zampe. /.../ Proviamo a immaginare un terremoto devastante che provoca macerie, polvere, corpi incastrati sotto cumuli di pietre. Ecco allora che, in quel dramma umano, solo un cane può percepire i segnali inquietanti della natura e può muoversi poi nell’inferno della distruzione senza quasi vedere, ma annusando, raspando tra la polvere e le macerie, odorando la terra che ha tremato, riconoscendo con l’olfatto il sangue o magari il suo padrone. Così la scrittrice sceglie, in un certo senso, di far indossare ad un cane una cinepresa, con cui ad altezza di muso permette a noi lettori di cercare, annusare, sentire. La prospettiva del suo romanzo sul terremoto, sulla terra che trema è dunque volutamente “raso terra” a suggellare una scrittrice che è essenzialmente “tellurica”, che della terra registra e ascolta respiro e anima. Ma il cane diventa “altro”, rivelandosi un “traduttore”, un mediatore tra la natura, così ostile nell’evento sismico, e l’uomo.
(M. Delpiccolo, Una voce carpita e sommersa, pp. 220-221)

Saluti dalle Vali del Natisone

 



DRENCHIA-foto di Casali Edoardo

28 mag 2021

Anniversario per la don Blanchini




 L’associazione don Eugenio Blanchini/Evgen Blankin quest’anno ricorda due importanti anniversari: i cento anni della morte del sacerdote beneciano del quale porta il nome e il venticinquesimo di fondazione. Le due ricorrenze sono state sottolineate nel corso dell’assemblea dei soci, che si è tenuta lo scorso 26 maggio nella casa della cultura slovena a San Pietro al Natisone. A ricordare ricordarle è stato Giorgio Banchig, presidente del sodalizio fin dalla fondazione. Dopo aver adeguato lo statuto alla luce della nuova normativa per il terzo settore, l’assemblea ha eletto il nuovo consiglio direttivo, che risulta composto da Igor Jelen, presidente, Gianfranco Topatigh, vicepresidente, Rino Laurencig, segretario, Sando Quaglia e Luciano Lister, consiglieri. 

dal dom

27 mag 2021

Estate nelle Valli del Torre

 


Estate nelle Valli del Torre - Aperitivo di presentazione

Le Valli del Torre e le loro bellezze naturalistiche si raccontano!
Un veloce aperitivo tra le guide di Wild Routes, ForEst Studio Naturalistico e Inside FVG per presentare “Estate nelle Valli del Torre”, un progetto promosso da PromoTurismo FVG con l’organizzazione tecnica di Arteventi e la collaborazione del Consorzio delle Pro Loco Valli del Torre-Natisone, per la creazione di iniziative outdoor che promuovono la conoscenza di questo territorio ancora selvaggio e incontaminato.
Ogni week end da giugno a ottobre le Valli del Torre ospiteranno tutti coloro che vorranno scoprire i loro segreti attraverso il ritmo lento delle passeggiate a piedi, alla luce del giorno,
da fb

La poesia di Mario Čuk


 traduzione di Jolka Milič


ČAJ V SOBOTO POPOLDAN

Ko te bom vabil na čaj,
ne ustraši se divjih trav
in tigrov in hijen in kač
v mojem vrtu, prijatelj.
Vstopi mirno in potiho,
narahlo potrkaj,
kosmati služabnik ti odpre.
Ko vstopiš, ne boj se teme
in grozljivih krikov
in slinastih jezikov, prijatelj.
Moja hiša je blaga in čista,
je slonova kost v soncu,
kljubuje dežju in snegu,
viharju in burji.
Moja hiša je varna streha.
Ne ustraši se divjega psa
ob mojih nogah –
samo ob nedeljah trga ljudi.

Popij skodelico čaja
in odleglo ti bo.


IL TÈ DEL SABATO POMERIGGIO

Quando ti inviterò a prendere un tè
non temere le erbe selvatiche
e le tigri e le iene e i serpenti
nel mio giardino, amico.
Entra tranquillo e in silenzio,
bussa leggermente,
ti aprirà un irsuto domestico.
Entrando non aver paura del buio
e delle orrende urla
e delle lingue bavose, amico.
La mia casa è accogliente e pulita,
una zanna d’elefante al sole,
resiste alla pioggia e alla neve,
alla tempesta e alla bora.
La mia casa è un tetto sicuro.
Non spaventarti del cane selvaggio
ai miei piedi –
sbrana la gente solo di domenica.

Su, bevi una tazzina di tè
per sentirti meglio.

da http://www.filidaquilone.it/num051milic2-utf8.html


Marij Čuk, giornalista, poeta, scrittore, drammaturgo, commediografo, critico teatrale e letterario. Editorialista ricercato di varie riviste slovene e coordinatore di progetti interculturali alla RAI fino al pensionamento. Membro della Comunità slovena in Italia, nella regione Friuli-Venezia Giulia.
Nato nel 1952 a Trieste, dove vive e dove ha frequentato le magistrali, diplomandosi. Laureato in slavistica e romanistica all’Università di Ljubljana.
Raccolte di poesia: Pesniški list št. 13 (Foglio di poesia 13), 1973; Šumenje modrega mahu (Fruscio del muschio azzurro), 1974; Zakleta dežela (II paese incantato), 1975; Suho cvetje (Fiori secchi), 1982; Igra v matu (Scacco matto – in tandem con Ace Mermolja), 1984; Sledovi v pesku (Tracce nella sabbia), 1993; Ugrizi / Morsi (raccolta con testi a fronte), 2003; Zibelka neba in dna (Culla del cielo e del fondo), 2007 e Ko na jeziku kopni sneg (Quando sulla lingua si scioglie la neve), 2014.

Cascata di Avasinis FVG Friuli Venezia Giulia

Imparerò la lingua dei parrocchiani

 


Arriva nelle Valli del Natisone «con spirito di curiosità» don Alexandre Fontaine, il nuovo parroco di San Pietro al Natisone, Antro, Brischis ed Erbezzo. «Vengo in una terra – spiega – la cui bellezza ho già avuto modo di assaporare ogni volta che sono sceso da Castelmonte, spesso dal versante di San Leonardo. Non conosco ancora le persone e le tradizioni, ma inizio con tutto l’entusiasmo che caratterizza un sacerdote giovane. A me piace scoprire ed è anche con questo stato d’animo che ho accettato ben volentieri la proposta dell’arcivescovo. Non ci ho nemmeno pensato su».

L’ingresso solenne si terrà sabato 29 maggio alle 17 nella chiesa parrocchiale di San Pietro al Natisone e sarà presieduto dall’arcivescovo, mons. Andrea Bruno Mazzocato.

Don Fontaine, 34 anni il prossimo 13 settembre, è originario di Uccle (Belgio). Conclusi gli studi di teologia presso il Seminario interdiocesano a Castellerio, è stato ordinato nel giugno 2017, venendo poi destinato come cappellano nella parrocchia di Paderno. Ha lavorato molto con i giovani anche come referente della pastorale giovanile del vicariato urbano di Udine e insegnante in diverse scuole. «Quando si fanno le cose con passione vengono più facili», afferma.

Prima di entrare in seminario, don Fontaine si è laureato in bioingegneria. Parla cinque lingue: francese, fiammingo (olandese), italiano, friulano e inglese. Sa che a San Pietro al Natisone e Pulfero troverà una realtà bilingue. «Da seminarista – fa sapere – ho fatto servizio alcune estati sul Lussari con mons. Dionisio Mateucig, che mi ha parlato di questa zona.

Sul Lussari sono rimasto colpito dalla ricchezza culturale e linguistica della nostra diocesi e in questo senso sono contento di scoprire questa nuova realtà che per me è nuova, piacevole, interessante. Sono nato in una zona trilingue, dove si parlano francese, fiammingo e tedesco, un po’ come nelle Valli, dove le persone crescono con più lingue. E quindi si imparano, le si parla».

Alla domanda se intende imparare lo sloveno, risponde: «Scherzosamente dico che dove c’è posto per cinque lingue, c’è posto anche per sei. Se si sono imparate tante lingue in passato è bello impararne anche una nuova. E sul Lussari trovavo bella questa sfida della messa trilingue e qualcosa riuscivo a dire anche in sloveno, sicuramente con tutti gli errori di pronuncia del caso, dato che lingue di matrice slava non ne parlo.

Comunque la curiosità di conoscere ce l’ho e quindi anche di imparare la lingua del posto. Serve anche per un miglior rapporto con le persone. Ne ho esperienza con il friulano, con il quale riesco a entrare maggiormente in sintonia con chi parla quella lingua, soprattutto con gli anziani. E posso immaginare che anche nelle Valli le persone si trovino più a loro agio con la lingua di famiglia, la lingua parlata in casa. Quindi, se riesco a impararla un po’, sarà di giovamento per tutti. Magari (ride) potrei chiedere di frequentare qualche lezione alla scuola bilingue, se i bambini lo consentiranno…».

https://www.dom.it/naucil-se-bom-jezika-svojih-faranov_imparero-la-lingua-dei-parrocchiani/

26 mag 2021

Alle radici del crollo di Drenchia

 


L’associazione Kobilja Glava, venerdì 28 maggio alle 19 nella casa della cultura slovena a San Pietro al Natisone  presenterà lo studio “Studio sull’architettura rurale di Drenchia” realizzato dall‘architetto Vida Rucli, con  finanziamentoto della Zveza slovenskih kulturnih društev. Venerdì 28 maggio 2021 alle 19.00. Il testo integrale della ricerca è pubblicato sul sito dell’associazione https://kobiljaglava.com,   (>Cosa abbiamo fatto > Altre informazioni). Lo studio prende in considerazione anche alcuni aspetti della recente storia demografica di Drenchia.«Il crollo della popolazione – vi si legge – si verifica negli anni ’60 quando nella Regione si registra un aumento vertiginoso della produzione industriale che assorbirà gran parte della manodopera fino allora impiegata in agricoltura. Le prime aree coinvolte in questo processo sono quelle più marginali e con scarsa, o nulla, offerta di lavoro. Numerosi lavoratori di Drenchia/Dreka finiscono nel Manzanese, ove in poco tempo le aziende che producono sedie saranno più di 2.000. L’abbandono dell’agricoltura, che per secoli era stata il settore economico preponderante, è talmente rapido che non permette neppure di adeguare, o trasformare, molti immobili ad essa collegati. Non servono più stalle, fienili, depositi/kašte, attrezzi e macchinari e gli immobili degradano rapidamente. Con l’abbandono poi delle superfici coltivate, campi e prati, cresce in modo incontrollato il bosco che oggi soffoca i paesi».

https://www.dom.it/

Dal 14 ottobre un nuovo capitolo per la verità per Giulio. Quello processuale. Sarà difficile, ma giustizia sarà fatta


 Non è la prima notizia nei media italiani, nonostante la portata del fatto, sono passati 64 mesi, e per l'omicidio di Stato commesso contro Giulio, il 14 ottobre il processo, quel processo unico che si farà in Italia, contro, per ora, quattro esponenti di spicco della dittatura egiziana, avrà inizio. 64 mesi di fatica immensa. Inizia ora un nuovo capitolo, si apre un percorso nuovo, difficile, in salita, ma è arrivato. Arrivato forse a tempo di record, nonostante, tutto, visti gli incredibili depistaggi mossi in campo da parte egiziana e la poca collaborazione del sistema istituzionale italiano, salvo qualche rara eccezione che si può contare sulle dita di una sola mano. A livello diplomatico e politico Italia ed Egitto continuano a relazionarsi da amici. Cercheranno di relegare l'omicidio di Giulio in qualche angolo isolato, in ombra, a cui dare poca visibilità, non dovrà il processo turbare l'ordine delle cose raggiunto tra Italia ed Egitto. Il processo il 14 ottobre partirà. Un giorno non qualunque, il 14 è quello della scorta mediatica, il 14 è il giorno in cui l'Italia decise di normalizzare i rapporti con l'Egitto rispedendo l'ambasciatore in Egitto. Il 14 sarà il giorno in cui inizierà il processo per la verità per Giulio Regeni. Ammazzato da un regime canaglia, con cui l'Occidente continua a rapportarsi come se fosse un Paese qualunque e non una delle peggiori dittature di questo secolo.  A giudizio sono finiti Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Quattro esponenti della National Security egiziana. Quattro nomi, quattro punte dell'iceberg del regime egiziano. L'Italia in giallo continuerà a sostenere senza se e ma la famiglia di Giulio, e questa Italia cresce di giorno in giorno e questo qualcosa vorrà pur dire. Bisogna dire grazie alla famiglia di Giulio, all'avvocato Alessandra Ballerini, per essere riusciti e riuscite a tenere il timone fermo, sono da esempio per quel mondo nuovo che è alle porte, che non vuole piegarsi ad un sistema cattivo e che annienta i diritti umani, hanno affrontato tempeste malvagie, onde funeste, evitato con maestria scogli micidiali che avrebbero fermato chiunque. La barca va, va verso la giustizia, quella vera, non di comodo. Sarà lunga, non tanto lunga, ma sarà lunga, sarà difficile,  non una passeggiata, si dovranno ancora fare i conti con un sistema egiziano vendicativo e diabolico e mafioso e con un sistema Italia in parte colluso con quel mondo, ma la barca va, va verso il suo porto, non è lontano il porto della giustizia, se ne sente l'odore, è lì, che aspetta, ma da sola non potrà arrivare, servirà tutta la forza d'animo e di corpo del popolo giallo, quello che non si è mai arreso alle menzogne e alle vigliaccate della dittatura egiziana di Al Sisi ed alla complicità di parte del sistema Italia.

mb

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http://xcolpevolex.blogspot.com/2021/05/dal-14-ottobre-un-nuovo-capitolo-per-la.html

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