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IVAN TRINKO padre della Benecia

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21 nov 2020

Castelli del Friuli

 


Murales della Cappella Sant'Osvaldo (XV) del Castello Forte di Partistagno (XI) vicino Attimis (Friuli Venezia Giulia).

foto di Jean_Marc Pascolo

Costruito intorno all'anno 1000, fu in principio proprietà dei conti di Attems e, in seguito, dei signori di Faedis; dal 1273 fu nelle mani dei nobili Cucagna di Partistagno. Il castello di Partistagno viene citato nel romanzo di Ippolito Nievo "Le Confessioni d'un Italiano".

A partire dal XVI secolo il luogo venne abbandonato ed iniziò una lenta rovina. Ad oggi, dopo una pesante ristrutturazione in seguito al terremoto del Friuli del 1976, sopravvive il nucleo originario sommitale, costituito dal mastio, dalla cappella nobiliare, dalla cisterna e dal corpo di fabbrica occidentale.

Fra le strutture della cerchia inferiore si segnala il trecentesco palazzo, la cui precisa data di costruzione è incerta, munito di eleganti bifore e sviluppato su tre piani.

Palatium inferiore

Palatium inferiore

Insieme ad altri ambienti di servizio, l'elegante Palatium si trova ad una quata più bassa rispetto al nucleo sommitale più antico; assume l'attuale conformazione agli inizi del XIV secolo. L'edificio misura esternamente circa 41 mt x 11 mt e è costituita da qurattro piani: seminterrato, piano nobile con due latrine aggettanti, piano residenziale con delle nicchie-lavabo e soffitta.

Probabilmente in origine doveva essere completamente intonacato sia all'esterno che all'interno, mentre la pavimentazione era in cocciopesto su tavolato ligneo. Successivamente l'interno venne tripartito con dei setti murari e vennero rifatti i solai.

L'edificio subì un primo intervento di restauro agli inizi degli anni '80 del secolo passato, con l'eliminazione dei tre setti interni, la ricostruzione di alcune bifore e del tetto. Il più recente restauro ha dato all'edificio una nuova destinazione d'uso.

Chiesa di Sant'Osvaldo

Chiesa di Sant'Osvaldo

Accanto al Mastio è posta la chiesetta di Sant'Osvaldo, che svolgeva la funzione di cappella gentilizia del castello, in particolare la zona absidale corrisponde all’originaria cappella nobiliare duecentesca. Questa, a sua volta, sostituì un più antico luogo di culto, come si è appurato con saggi del terreno, effettuati a sud, dove è emerso un tratto di abside a forma planimetrica di forma ogivale, come i luoghi di culto protoromanici dell'XI secolo.

Nel nuovo assetto fornito al castello nel XIII secolo, la cappella è ricostruita; verso la fine del secolo è decorata con una prima fase di affreschi, tra cui san Cristoforo e altre figure), mentre, alla fine del Trecento, l’abside è decorata con il ciclo del Cristo Pantocràtor e i Dodici Apostoli, opera di un artista locale appartenente alla seconda generazione vitalesca. La Crocifissione, affrescata nel timpano, è datata ai primi del XV secolo, quando furono rifatti i perimetrali nord e sud della chiesa.

Nel corso del Cinquecento l’edificio fu ampliato e prese la forma attuale.

da wikipedia

20 nov 2020

Giornata universale dei diritti dell’infanzia

 


Oggi, 20 Novembre 2020, Google celebra con un coloratissimo Doodle la Giornata universale dei diritti dell’infanzia: il motore di ricerca ha reso visibile l’immagine in Home Page in Italia, Austria, Ucraina, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Arabia Saudita, Iraq, Oman, Ghanat, Tanzania, Uganda, Kenya e Malaysia.

La Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si celebra oggi perché in questo giorno, nel 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione ONU per la tutela nel mondo del diritto dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC: Convention of the right of the child).

Sono 196 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione. In Italia, in particolare, la ratifica è avvenuta con legge n°176 del 27 maggio 1991.
La Convenzione, composta di 54 articoli e 3 Protocolli opzionali (sui bambini in guerra; sullo sfruttamento sessuale; sulla procedura per i reclami) è un documento importantissimo che, per la prima volta, enuncia, in forma coerente, i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti ai bimbi e alle bimbe di tutto il mondo.

Sono 4 i principi fondamentali della Convenzione:

  • Non discriminazione(art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
  • Superiore interesse(art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
  • Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppodel bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
  • Ascolto delle opinioni del minore(art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

La Convenzione presenta anche un meccanismo di controllo sull’operato degli Stati, tenuti a presentare periodicamente al Comitato ONU sui Diritti dell’infanzia – organismo istituito dalla Convenzione stessa – dei rapporti dettagliati sull’attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nel proprio territorio.

L’Italia ha presentato tra il 1994 e il 2017 quattro rapporti periodici sull’applicazione della Convenzione (ai quali si aggiungono due rapporti sull’applicazione dei Protocolli facoltativi) ricevendo dal Comitato le relative Osservazioni Conclusive, che oltre ad apprezzamenti per i progressi compiuti contengono anche raccomandazioni per il superamento delle aree di criticità.

Contribuiscono al meccanismo di monitoraggio anche le voci alternative della società civile, come i “Rapporti di aggiornamento” biennali sottoposti al Comitato sui Diritti dell’infanzia dalle numerose ONG italiane che si occupano di infanzia, riunite nel Gruppo di Lavoro CRC, di cui l’UNICEF Italia è parte attiva.

19 nov 2020

Poesia:AUTUNNO

 


AUTUNNO

Quando la fantasia
scopre l'invenzione di se stessa
si stanca
di inventare la realtà
non esistono le ore, non esistono i giorni, l'esistenza e la vita si
confondono.

E' questo il paradiso? O l'autunno?
l'inverno precede dunque l'autunno? E' questa la cabala?
così come la guerra precede la pace.
l'acqua è acqua di pozzo, molli onde, concentriche.

Ciò che richiama il tuo incerto sorriso. Un ricordo oltre i mari, oltre
le colonne di sole. Le foglie girano e riportano indietro.

tu non immagini di vivere in un castello incantato, e
di svegliarti dopo trent'anni, credendo di aver dormito
dieci minuti

forse sono le ragnatele ad aver dormito, o forse abbia-
mo dormito entrambi. abbandonai
nei tuoi terrori i miei. l'autunno
è appena iniziato.

(inedita, dal sito dell’autore)

https://cantosirene.blogspot.com/search/label/poesia%20italiana

18 nov 2020

Ceccodotti: Arcuri vaccini

Ceccodotti: Arcuri vaccini:   fonti: https://www.fanpage.it/politica/vaccino-anti-covid-arcuri-prime-dosi-a-fine-gennaio-in-centinaia-di-centri-di-distribuzione/ https:...

17 nov 2020

Cappella Russa presso il passo della Moistrocca (Slovenia)

 Spero che i miei follower russi apprezzino questa notizia.Buona lettura.

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Jump to navigationJump to search
Cappella Russa presso il passo della Moistrocca

L'esterno della cappella
StatoSlovenia Slovenia
Regione statisticaAlta Carniola
LocalitàKranjska Gora
Religioneortodossa
TitolareVladimir I di Kiev
Inizio costruzione1916

Coordinate46°26′33.28″N 13°46′03.82″E (Mappa)

La Cappella Russa presso il passo della Moistrocca è una piccola cappella della chiesa ortodossa russa situata sulla strada russa che porta verso il lato settentrionale del passo della Moistrocca (in sloveno Preval Vršič), situato all'interno del comune di Kranjska Gora nella slovenia nord-occidentale. La cappella è dedicata a Vladimir I di Kiev e fu costruita da prigionieri russi impegnati in lavori forzati dall'esercito dell'Impero austro-ungarico durante la prima guerra mondiale. Viene utilizzata sia come monumento ai caduti che come collegamento simbolico tra la Russia e la Slovenia [1].

La cappella russa fu costruita nel 1916, da prigionieri russi della prima guerra mondiale. In prima fila ci sono delle guardie dell'Impero austro-ungarico

Storia

La strada russa presso il passo della Moistrocca

All'inizio del 1915, Kranjska Gora divenne un punto strategico durante la prima guerra mondiale per la sua vicinanza al fronte dell'Isonzo. Per rendere più veloce l'accesso dal paese al fronte stesso, le autorità dell'impero Austro-Ungarico ordinarono la costruzione di una strada militare che attraversasse il passo della Moistrocca, un passo la cui elevazione massima è di 1611m, a cavallo tra le valli della Sava e dell'Isonzo. Il passo fu costruito da prigionieri di guerra russi.[2]

I lavori della strada iniziarono nel maggio del 1915 e terminarono alla fine dello stesso. Al fine di garantire una continua e costante fornitura di materiale verso le prime linee, il passo doveva essere aperto e percorribile durante tutto il periodo dell'anno, i prigionieri erano infatti costretti nei mesi invernali a liberare la strada dalla neve. L'8 o il 12 marzo 1916, una valanga distrusse un campo di lavoro nei pressi della strada e circa 110 prigionieri e 7 guardie rimasero seppelliti nella neve. Si stima che durante il periodo della costruzione della strada vi furono più di 380 vittime.

Il campo di lavoro si trovava circa a metà del passo. I prigionieri che rimasero costruirono una piccola cappella in legno commemorativa. L'edificio è costruito in tipico stile russo, con due piccole torri ai lati ed è circondata dalle tombe dei prigionieri, c'è anche una lapide con la scritta in cirillico che recita "Ai figli della Russia".

Il sito è stato rinnovato nel 2005 per un costo totale di 90.000 € e successivamente nel 2010 a seguito di un furto di alcune piastre del tetto in rame.[3]

Note

  1. ^ (SLSlovenci in Rusi spet pri Ruski kapelici [Gli sloveni e i russi alla cappella russa], Slovenske novice, 27 luglio 2013.
  2. ^ Destinazioni turistiche di Kranjska Gora (PDF), su bled.siURL consultato il 24 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
  3. ^ (SLDo Vršiča odslej po Ruski cesti [Il passo della moistrocca e la strada russa], su mzi.gov.si, 29 giugno 2006. URL consultato il 24 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  4. https://it.wikipedia.org/wiki/Cappella_Russa_presso_il_passo_della_Moistrocca

Metereologia in pillole

 



Capitolo I
NUVOLE: QUESTE (S)CONOSCIUTE! 🌬⛅

Intendiamoci, aprire l'argomento "nuvole" e "fisica dell'atmosfera" richiederebbe un trattato scientifico. In giro c'è dell'ottima e approfondita letteratura a riguardo e se volete possiamo fornirvi qualche buon titolo 🤓
Scopo di queste brevi puntate di meteorologia è semplicemente quello di abituarci ad alzare gli occhi. Uscire di casa al mattino (o quando volete), sollevare lo sguardo e osservare qualcosa che vediamo ogni santo giorno, il cielo, ma con occhi diversi 👀
E' un esercizio facilissimo, e, ve lo posso garantire: Funziona! Il cielo vi sembrerà più vivo di sempre 🤩

Forza, non perdiamo altro tempo: iniziamo!

🆕👉 https://www.studioforest.it/rubrica-meteorologia.../

Web sul blog: Scegli il tuo film preferito di Carlo Verdone

Web sul blog: Scegli il tuo film preferito di Carlo Verdone: Domani, Carlo Verdone compirà 70 anni. I suoi film hanno accompagnato diverse generazioni, con una galleria di personaggi indimenticabili e ...

16 nov 2020

Brezje/Montemaggiore di Taipana/Tipana


Montemaggiore (Brezje in sloveno) è una frazione del comune di Taipana, in provincia di Udine.

Il paesino è collocato ai piedi della Punta di Montemaggiore - Gran Monte (m 1613) ad un'altitudine di m 790. Attualmente vi risiedono circa 15 abitanti ma fino alla metà del secolo scorso era popolato da oltre 300 persone, in gran parte contadini e allevatori. Questi ultimi, all'inizio di ogni inverno, si spostavano con le mandrie e le famiglie nel villaggio più riparato di Sdregnobardo, dove avevano delle abitazioni e delle stalle che oggi sono in totale abbandono.

Alla fine della seconda guerra mondiale gran parte della popolazione fu costretta ad emigrare in FranciaSvizzeraCanada e perfino in Brasile. Il terremoto del 1976 dette il colpo finale a questo paesino che venne allora quasi completamente abbandonato nonostante la ricostruzione avvenuta negli anni '80. Gran parte delle case sono infatti utilizzate prevalentemente soltanto nel periodo estivo.

 foto di Mateja da fb

LE DITA DEL VENTO (video)

15 nov 2020

Premio a Lyudmila Kishkunova




 per la ricerca su Tito,mille grazie

Impegno vero per i dialetti

 


EDITORIALE

Marino Qualizza

Mi ha fatto un gran piacere vedere il telegiornale Rai in lingua slovena delle 20.30, quando ha mostrato come a Codromaz, Canebola e Masarolis fosse viva la nostra lingua, chiaramente nella versione dialettale, ma pur sempre appartenente alla grande quercia della lingua slovena, come dichiarano da anni, inascoltati, gli slavisti italiani. Che si sia conservata e che i superstiti dello spopolamento l’abbiano mantenuta viva, fa grande piacere.

Vedo ora che la Giunta regionale ha approvato un «Regolamento per la concessione di finanziamenti in favore del resiano e delle varianti linguistiche delle Valli del Natisone, del Torre e della Val Canale». Si potrebbe dire, tanto tuonò che piovve. L’insistenza dei promotori per questi finanziamenti,dopo l’approvazione della legge statale in difesa dello sloveno, nel 2001, ha trovato udienza in Regione. Si sa che le decisioni politiche non sono dichiarazioni scientifiche né si fondano su studi di glottologia, ma rispondono ad una esigenza funzionale.Ciò che ci interessa particolarmente in questo caso, è l’uso dei finanziamenti. Dopo il 2001 è sorto un interesse mai visto per i dialetti. Potremmo dire che è il primo effetto positivo della legge di tutela, ma esso ha due esiti non coincidenti. Se questi finanziamenti vanno veramente per la promozione di queste varianti, siamo i primi a esultare. Da sempre sosteniamo i nostri dialetti e li consideriamo come base per la conoscenza anche della lingua corrente. Le due cose vanno bene e convivono in tutto il mondo, con buona pace di chi teme la scomparsa dei dialetti.Questi in realtà stanno scomparendo perché pochi li parlano, a partire da coloro che ora si affidano alla Regione. Dobbiamo affidarci a noi, altrimenti non succede proprio nulla. E allora ci sorge il sospetto che anche questo aiuto regionale sia una maschera per nascondere tutto e impedire quanto si vuole promuovere. Soprattutto se si vuole affermare che queste varianti fanno parte di una lingua slava scomparsa. Sarebbe veramente deplorevole e una presa in giro, che questi finanziamenti servissero ad altri scopi. Ma visto che l’astuzia umana ha mille risorse, dovremo fare attenzione per il buon uso di un bene comune.

dal Dom del 15/11/2020

Iniziativa «Ascoltare un libro»

 


> CIVIDALE

>> ogni mercoledì alle 10
L’albero della vita organizza fino alle 11. letture per bambini fino ai tre anni. Per ulteriori informazioni e per iscrivervi, chiamate Alessandra al 347 565 1857 oppure Eliana al 348 212 1522.

>> PRATO DI RESIA
>> biblioteca comunale
organizza, in collaborazione con lo sportello linguistico, l’iniziativa «Ascoltare un libro». Leggerà Gianluca Da Lio. In un gruppo chiuso su WhatsApp sarà possibile ascoltare la lettura di libri. Per iscrivervi contattate lo 0433 53554 oppure scrivete a biblio_museo@libero.it.


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