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IVAN TRINKO padre della Benecia

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4 mag 2023

Russia ucraina

 Questo articolo è stato tradotto automaticamente. La traduzione rende il senso dell’articolo, tuttavia consigliamo di leggere il testo originale su Wikinotícias

La Russia ha dichiarato mercoledì che l'Ucraina ha cercato di uccidere il presidente Vladimir Putin usando i droni.

Secondo la Russia, che ha considerato l'atto "terrorismo", i droni ucraini sono stati disattivati ​​dai militari.

“Due veicoli aerei senza equipaggio erano puntati contro il Cremlino. Come risultato di azioni tempestive intraprese dai militari e dai servizi speciali con l'uso di sistemi radar di guerra, i dispositivi sono stati messi fuori uso", ha affermato il Cremlino in una nota.

“Consideriamo queste azioni un atto terroristico pianificato e un attentato alla vita del presidente, compiuto alla vigilia del Giorno della Vittoria, la parata del 9 maggio, in cui è prevista anche la presenza di ospiti stranieri”, ha dichiarato.

Inoltre, la Russia ha affermato che devono esserci ritorsioni: "La parte russa si riserva il diritto di adottare misure di ritorsione dove e quando lo ritiene opportuno".

Continua la lettura su Wikinotícias

Fonte: Wikinotícias


3 mag 2023

Natisone e Torre con C(K)olovratenje

 

Nediža in Ter za C(K)olovratenje
Natisone e Torre con C(K)olovratenje

Il Comitato esecutivo della Comunità di montagna Natisone e Torre ha deliberato di aderire, in qualità di partner di progetto, all’iniziativa denominata «C(K)OLOvRATenje Tolminska-Benečija» nell’ambito delle opportunità offerte dal programma Interreg Italia-Slovenia. Lead partner del progetto è il comune di Tolmin (Zavod za kulturo, šport in mladino Občine Tolmin). Il bando è parte integrante delle attività inserite nel più ampio programma di interventi riferito a Nova Gorica-Gorica capitale europea della cultura «SPF GO! 2025». In caso di finanziamento, la sezione «piccoli progetti» prevede uno stanziamento compreso tra 50.000 e 200.000 euro per una durata di tre anni. I contenuti dell’idea progettuale riguardano in particolare le attività di promozione e gestione del settore ricreativo, turistico e culturale con l’obiettivo di strutturare in un programma generale unitario tutti gli appuntamenti che si svolgono nell’area delle Valli del Natisone, Torre e nella Valle dell’Isonzo. In caso di raggiungimento degli obiettivi previsti ci potrebbero essere importanti ricadute, anche di carattere economico, per l’intero territorio.https://www.dom.it/


5 apr 2023

Rinsaldare i legami tra generazioni

 

Da bi okrepili medgeneracijske vezi
Rinsaldare i legami tra generazioni

Dopo le interruzioni dovute alla pandemia di nuovo coronavirus, a Ugovizza/Ukve fa ritorno l’incontro tra discendenti della famiglia Kanduth, da alcuni chiamato, alla tedesca, anche Kanduthtreffen. Sabato, 18 marzo, alle 10.30 nella chiesa di Ugovizza sarà festa, con una Messa celebrata in italiano, sloveno e tedesco da p. Jan Cvetek. Per l’occasione non potranno mancare i canti del Coro parrocchiale di Ugovizza/Ukve e nemmeno un momento conviviale.

I Kanduthtreffen sono iniziati già negli anni Sessanta del secolo scorso, per mantenere i legami tra i membri della famiglia Kanduth. Le opzioni del 1939, col conseguente spostamento di diversi nuclei famigliari dalla Valcanale verso l’odierna Carinzia, e gli spostamenti di confine successivi alla prima e alla seconda guerra mondiale avevano allentato i legami tra parenti, che rischiavano di andare perduti tra il passare del tempo e delle generazioni.

Un primo incontro è stato organizzato in Austria tra quanti avevano optato ed erano rimasti in Carinzia, ma già quello successivo è stato organizzato in Italia, per agevolare anche la partecipazione dei Kanduth rimasti in Valcanale. Da allora gli incontri si svolgono ogni quattro anni, a rotazione in Austria e in Italia, per agevolare tutti.

Anche grazie al lavoro di trasposizione su internet degli antichi registri parrocchiali di battesimo e decesso a Ugovizza effettuato da Alessandro Delussu, in vista dell’incontro tra Kanduth di quest’anno è stato possibile delineare la genealogia discendente da Johann Kanduth, possidente di Ugovizza nel 1849.

L’occasione ha dato spunto per ricercare diverse fotografie e ricordare i nomi di volti in bianco e nero che altrimenti avrebbero rischiato di essere dimenticati. (Luciano Lister)

Po nekajletnem odmoru zaradi pandemije novega koronavirusa, organizirajo spet v Ukvah medgeneracijsko srečanje članov rodbine Kanduth. V soboto, 18. marca, ob 10.30 bo v cerkvi v Ukvah Maša, ki jo bo v italijanščini, slovenščini in nemščini daroval p. Jan Cvetek. Ob tej priliki bo seveda sodeloval Cerkveni pevski zbor Ukve, nato bo veselica. Srečanja med člani družine Kanduth so se začela v šestdesetih letih prejšnjega stoletja in so nekako bila od vsega začetka čezmejnega značaja. Po opciji leta 1939, preselitvi raznih družin iz Kanalske doline na današnjo avstrijsko Koroško in določitvah nove meje po prvi in drugi svetovni vojni so člani družine tvegali, da bi se postopoma sorodstvene vezi ošibele v kolesju časa in iz roda v rod.  Prvo srečanje so v Avstriji organizirali med Kanduthovimi, ki so optirali in ostali na Koroškem, a že naslednje so organizirali v Italiji, da bi olajšali udeležbo družinskih članov, ki so ostali na svoji zemlji.

Od takrat se srečanja odvijajo vsako četrto leto, izmenično v Avstrji in Italiji. Srečanja med drugim zaznamuje dejstvo, da so nekako večjezična, saj se člani sporazumevajo ali v italijanščini, ali v nemščini, ali v ukovškem slovenskem narečju.

Tudi preko starih ukovških krstnih in mrliških knjig, ki so s pomočjo Alessandra Delussuja dostopni po spletu, so pred letošnjim srečanjem zbrali podatke in orisali rodoslovno drevo Johanna Kandutha, ukovškega veleposestnika, ki se je rodil leta 1849.

https://www.dom.it/da-bi-okrepili-medgeneracijske-vezi_rinsaldare-i-legami-tra-generazioni/

3 feb 2023

Turismo, c’è il progetto per la crescita

 


Arrivare nel giro di 5 anni al raddoppio dei pernottamenti nelle strutture ricettive della Benecia, ma soprattutto instaurare un moderno sistema di accoglienza e di marketing che faccia delle Valli del Natisone, del Torre, di Resia e della Valcanale una destinazione turistica riconosciuta e apprezzata soprattutto per la sua ricchezza e varietà culturale e per la sua genuinità: sono gli obiettivi del progetto Benecia 2023 – 2028 che, conclusa la fase di elaborazione, è ormai pronto ad entrare nella fase esecutiva. Se ne è parlato lunedi 30 gennaio a San Pietro al Natisone. La sala consiliare era affollata di rappresentanti istituzionali, operatori economici e culturali, cittadini e associazioni, segno di un grande interesse e voglia di rinascita. Sono intervenuti Jacopo Mestroni,  responsabile direzione operativa di Promoturismo FVG, Janko Humar della Sontius (la società che ha elaborato il progetto), Gorazd Škrt (già direttore dell’Ente del Turismo della Slovenia) e il presidente dell’Istituto per la cultura slovena, Giorgio Banchig.

https://www.dom.it/


28 gen 2023

Dopo la stagione di successo dello scorso anno, le Grotte di Villanova ricercano nuovi collaboratori

 


In vista della nuova stagione alle Grotte di Villanova cercano nuovo personale, tre nuove guide e accompagnatori con buona padronanza della lingua inglese e possibilmente anche del tedesco e una persona che si occupi delle pratiche burocratico/amministrative. L’offerta di lavoro è rivolta ai residenti nel Comune di Lusevera o in quelli limitrofi, comunque nel raggio di 30 chilometri da Villanova delle Grotte. Gli interessati possono inviare il proprio curriculum all’indirizzo e-mail amministrazione@grottedivillanova.it entro il 12 febbraio

Ciclabile Loch/Pulfero-confine, serviranno altri fondi

 


Servirà un ulteriore finanziamento della Regione, rispetto ai 3,7 milioni, stanziati nell’ormai lontano 2018 per la realizzazione del tratto di pista ciclabile che collegherà Loch al confine di Stato nel comune di Pulfero.

Ad annunciarlo è stato il sindaco di San Leonardo Antonio Comugnaro durante l’incontro – informale – con i sindaci dell’Alta valle dell’Isonzo in Slovenia, tenutosi a Caporetto lo scorso 21 gennaio. Comugnaro infatti da poche settimane ha ricevuto l’incarico, in qualità di componente del comitato esecutivo, dal presidente della Comunità di montagna del Natisone e Torre Mauro Steccati a seguire l’iter del progetto.
Progetto che, infatti, a causa del delicato passaggio istituzionale fra Uti del Natisone, cui era stato assegnato il primo finanziamento, e Comunità di montagna e le necessarie procedure di verifica degli uffici preposti e aggiornamento delle norme urbanistiche era rimasto fermo almeno dal 2019.
“Oggi – mercoledì 25 gennaio – faremo un sopralluogo con i responsabili del servizio idro – geologico, la priorità infatti è risolvere alcuni problemi del progetto originario nel tratto nei pressi della ‘fornace’ di Stupizza”. Una volta superata questa criticità – spiega Comugnaro – il progetto dovrebbe essere ultimato, anche in tempi brevi. Rispetto alla previsione iniziale però come detto servirà un ulteriore finanziamento della Regione visto che in questi anni, e in particolar modo negli ultimi mesi, i costi delle materie prime sono lievitati.
Il progetto originale, ‘sposato’ anche dall’amministrazione del comune di Pulfero che già nell’autunno 2021 aveva approvato le necessarie variazioni al piano regolatore, partirebbe da Specognis (dove si trova la pregevole – e poco conosciuta – Grotta del Calzolaio (Šuošterjova jama), attraverserebbe una prima volta il Natisone a Loch e scorrerebbe parallela alla statale fino alle gallerie. Lì, con un nuovo ponte da realizzare sul tracciato di quello della vecchia ferrovia Cividale – Caporetto, tornerebbe sulla sponda destra passando accanto al Villaggio degli orsi per poi tornare sul lato della statale in corrispondenza dell’attraversamento idrico dell’acquedotto Poiana.
Resta fermo comunque l’interesse della Repubblica di Slovenia, l’ha confermato il sindaco di Caporetto Marko Matajurc durante l’incontro del 21 gennaio, a realizzare l’ideale prosecuzione del tracciato dal confine fino al capoluogo.

10 dic 2022

Nei nostri paesi le case si vendono


 Per vivere una buona vita, un ruolo importante lo gioca anche la ricerca dell’abitazione dei propri sogni. E la pandemia di coronavirus ha di certo cambiato la lista di priorità dei criteri percepiti come primari nella ricerca di una casa. Se già da alcuni decenni, nel frequente esodo verso la pianura, le preferenze si sono spostate dal centro delle città alle loro periferie e conurbati, adesso sta prendendo sempre più piede la tendenza di allontanarsi anche da questi, in direzione di spazi meno affollati e più immersi nel verde.

Già durante il primo lockdown della primavera del 2020 molti hanno rivalutato la disponibilità di un giardino o di un orto. Per questo e per i maggiori spazi disponibili, diversi proprietari di case che un tempo erano abitate da nonni o genitori stanno ora gradualmente riaprendo imposte che, nei paesi di Slavia, di Resia e Valcanale, per lungo tempo erano rimaste chiuse. Oppure hanno compiuto questo passo in via definitiva, dopo avere per lungo tempo fatto ritorno ai propri paesi d’origine solo per brevi periodi di vacanza.

Complici anche le nuove possibilità offerte dallo smart working, nelle vallate della zona la richiesta di immobili è sempre maggiore. Se in Valcanale prima era legata soprattutto a esigenze di turismo periodico, ora c’è anche chi è disposto a percorrere ogni giorno diversi chilometri per recarsi al posto di lavoro, pur di poter risiedere nel verde e in una natura incontaminata, magari con la propria famiglia. Anche se i prezzi degli immobili restano alti.

Dalla Val Judrio, poi, già qualche anno fa scrivevamo sul Dom di alcune borgate come Berda/Budaži o Ciubiz/Čubci, che già allora erano state oggetto d’interesse da parte di turisti inglesi che proprio lì avevano comprato alcune case. In quella zona, dove sono molto apprezzate le case che hanno mantenuto l’architettura tipica, la dinamica sta continuando.

E da Cornappo/Karnahta, in Comune di Taipana, negli ultimi mesi la popolazione residente sta rilevando un forte interesse a comprare casa non solo da parte di potenziali proprietari dal Friuli, ma anche da altre zone d’Italia o paesi europei.

Cinque nuove residenti hanno, sempre nel periodo più recente, fatto la loro comparsa a Subit/Subid, in Comune di Attimis, in qualche caso perseverando per diverso tempo nella ricerca dell’abitazione dei propri sogni, per poi riuscire a fare ingresso in una delle unità abitative a suo tempo messe in piedi ad opera della Svizzera all’indomani del terremoto.

Certo, questi singoli spostamenti non risolvono le questioni aperte delle nostre vallate dall’oggi al domani, ma anche il mare è fatto di tante piccole gocce.

Anche alcune amministrazioni comunali, ad esempio Resia e Stregna, hanno, di recente, iniziato a mettere in piedi progetti per ridare vita a case che altrimenti resterebbero inutilizzate.

La barra può essere tenuta dritta tenendo presente che è essenziale dare sostengo a questi rientri incoraggiando il mantenimento di una serie di servizi basilari – negozi di alimentari, medico, bar – ma anche la presenza di un tessuto pronto ad accogliere e a integrare nella propria vita e cultura di comunità chi ritorna o arriva – perché senza fare parte di una rete un nuovo arrivato non sarà mai del tutto arrivato.

Ma quanto costano gli immobili? Nelle Vali del Natisone la media è di 500 euro al metro quadrato, nelle Valli del Torre di 528 euro e a Resia di 530 euro. Il prezzo sale di molto in Valcanale: in media 795 euro al metro quadrato in comune di Malborghetto-Valbruna e di 947 euro in quello di Tarvisio. (Luciano Lister)

https://www.dom.it/po-nasih-vaseh-se-hise-prodajajo_nei-nostri-paesi-le-case-si-vendono/



22 lug 2022

Ko je zaradi suše prišla vojska - Quando la siccità chiamò l’Esercito

 

Non solo in questo periodo il problema della siccità condiziona più che mai il nostro vivere quotidiano. In passato, questa criticità la si doveva affrontare comunque. Si sfruttavano le sorgenti dell’acqua per usi domestici, ma queste non erano a portata di mano e, dopo aver agganciato al bilanciere/povierak, due secchi, o cindierji in rame, come era in uso, ci si recava alla sorgente più vicina per l’approvvigionamento del prezioso dono della natura.

Se per le persone l’acqua era un bene indispensabile, lo era anche per gli animali. E tutte le famiglie avevano in stalla uno o più capi di bestiame. Oltre alle mucche, pecore, capre e altro.

Verso la fine dell’Ottocento, nei pressi dell’abitato di Cravero, una di queste sorgenti è stata sfruttata per costruire una fontana, entrata poi in funzione nel 1891.

Come si è detto, anche gli animali domestici necessitavano, forse più dell’uomo, di avere a disposizione una congrua quantità di acqua. Infatti la prima sezione della fontana era destinata all’abbeveraggio gli animali, la terza al lavaggio degli indumenti e la seconda al risciacquo degli stessi. Era uno spettacolo, anzi, un rito spontaneo, vedere le mucche ben allineate al margine della vasca, deglutire l’acqua fresca che sgorgava da quella fonte. Purtroppo, questa «poesia» ha avuto termine con il terremoto del 1976 che ha sconvolto le viscere della terra, di conseguenza anche le vene, nelle quali scorreva l’acqua, facendole prendere un’altra direzione.

Quanto fin qui raccontato, nulla ha a che fare con la siccità che a Cravero ha fatto la sua comparsa in diversi periodi estivi tra il 1965 ed il 1970. La rete idrica era precaria, i tubi interrati venivano da lontano, dalle falde del monte Hum per intenderci, e la fornitura di acqua alle fontane del paese non era tra le migliori, tanto che questo disagio è stato portato all’attenzione dei vertici amministrativi da Giorgio Predan, in quel periodo consigliere comunale di S. Leonardo.

Nei dibattiti in ambito amministrativo, si giunse alla decisione di razionare l’uso dell’acqua, e questo lo si poteva fare solo chiudendo i rubinetti in uscita dal deposito, nelle ore notturne che fornivano l’acqua alle fontane. Per attuare questo provvedimento, lo stesso Predan diede la disponibilità per chiudere, alle 22 di ogni sera, i rubinetti delle vasche. Questo avveniva con l’aiuto di una persona del paese che reggeva una torcia elettrica. I rubinetti venivano riaperti alle sei del mattino successivo, in quanto Predan doveva recarsi al lavoro a Ipplis. L’operazione doveva effettuarsi in tempi strettissimi.

Questo fu un provvedimento tampone. Il flusso dell’acqua non era sufficiente per le esigenze della comunità, per cui l’amministrazione comunale, su suggerimento dello stesso Predan, coinvolse anche l’Esercito, che fornì con delle autobotti un’ulteriore quantità di acqua.

In quel periodo non c’era ancora la strada interpoderale, ma solo una mulattiera. Un piccolo mezzo, un gippone per dirla in breve, poteva avvicinarsi al deposito e da lì, con un tubo flessibile, si poteva scaricare l’acqua nelle vasche.

Si direbbe: tutto bene ciò che finisce bene, ma si è sfiorata la tragedia quando quel mezzo militare, con a bordo l’autista ed il capo macchina, in fase di ritorno alla propria unità a Cividale, nell’affrontare il tornante tra Cravero e Potcravero, causa un’errata manovra, o non conoscenza del territorio, finì in bilico sul muraglione.

Fortuna volle che la cisterna a bordo era vuota e questo fatto fu determinante per vedere illesi gli occupanti dell’automezzo. (Bepo Qualizza)

2 lug 2022

Benečija med Obrobnimi območji .La Benecia nelle Aree interne


Giuseppe Sibau

Mara Carfagna

Anche le valli del Natisone e del Torre sono entrate, assieme ad altri 23 territori di tutta Italia, nella «Strategia nazionale aree interne». Ciascuna delle «matricole» potrà contare su un finanziamento iniziale di 4 milioni di euro.

A darne notizia è stata la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. «Sono molto soddisfatta di questo risultato frutto di un lavoro comune dei nostri uffici e delle Regioni interessate. Sin dall’inizio del mio mandato, ho sentito forte il dovere di riconoscere servizi più efficienti e condizioni socio-economiche adeguate agli oltre 13 milioni di italiani che abitano nelle aree interne. È l’unico modo possibile per fermare lo spopolamento di questi piccoli centri, tutelarne il territorio e restituire loro la centralità che meritano nella crescita economica e nell’identità culturale del Paese», ha commentato.

La notizia dell’ingresso della Benecia nella strategia nazionale è stata salutata anche dal consigliere regionale Giuseppe Sibau.

Per il politico valligiano, si tratta di «un risultato atteso da tempo, per il quale mi sono battuto da anni. Da quando, purtroppo, nella passata amministrazione regionale, la nostra montagna era stata esclusa. Ringrazio il presidente Fedriga e l’assessore Zannier per avere mantenuto la promessa fatta agli Stati Generali della Montagna “ai margini”, evento da me organizzato nel gennaio 2019 a San Pietro al Natisone per evidenziare alla nuova giunta le peculiarità e criticità del territorio, momento in cui avevo chiesto l’impegno diquest’ultimo per portare anche le Valli del Natisone e del Torre nell’alveo delle aree interne», ha scritto sul proprio profilo Facebook.

https://www.dom.it/benecija-med-obrobnimi-obmocji_la-benecia-nelle-aree-interne/

30 gen 2022

Tre vicari per Valcanale

 


Nella chiesa di Tarvisio/Trbiž è stata celebrata, giovedì, 30 dicembre, la Messa di presentazione dei sacerdoti che aiuteranno il parroco della Collaborazione pastorale, don Alan Iacoponi. Nel presiedere la celebrazione insieme a padre Gabriel Msuya, proveniente dalla Tanzania, e don Sudhakar Gode e don Kouju Ventkata Ratnam, provenienti dall’India, don Iacoponi ha notato come, sull’altare, tre continenti incontrassero l’Europa. Il parroco di Tarvisio, infatti, viene dalla Bolivia. Similmente, partendo dalla piccola Betlemme, la forza di Cristo ha avvolto il mondo intero. Nel corso della celebrazione, una fedele della diocesi di Concordia-Pordenone ha espresso parole di ringraziamento a don Sudhakar e don Kouju, a nome della propria comunità. Prima di giungere in Valcanale alcune settimane fa e stabilirsi a Camporosso/Žabnice, dove resteranno per due o tre anni, infatti, i due sacerdoti hanno prestato per sei anni la propria opera nel Friuli occidentale.

Ritornato da poco da un periodo in Tanzania, invece, padre Gabriel Msuya risiede a Valbruna/Ovčja vas e presta la propria azione pastorale nella Collaborazione pastorale di Tarvisio da oltre un anno. Afferisce alla Comunità religiosa dell’Opera dello Spirito Santo e resterà nella Collaborazione di Tarvisio per un tempo indeterminato, a seconda degli accordi che prenderanno lui e i suoi superiori coll’arcivescovo di Udine, mons. Mazzocato. Don Gabriel Msuya ha notato come nella Collaborazione pastorale di Tarvisio, in una zona di confine, oltre all’italiano che i due vicari parrocchiali indiani hanno già imparato, vi siano anche altre culture e lingue da imparare, come lo sloveno, il friulano e il tedesco.

Il tema della grande ricchezza rappresentata da questa varietà linguistica e culturale è stato ripreso da don Iacoponi, che ha tenuto a ringraziare mons. Mazzocato per la presenza di ben tre vicari parrocchiali sul territorio, con cui dividerà le incombenze. Permetteranno di celebrare l’Eucarestia con molta più frequenza che in altre zone dell’arcidiocesi. Alla celebrazione è seguito un breve momento conviviale.

continua in sloveno https://www.dom.it/trije-vikarji-za-kanalsko-dolino_tre-vicari-per-la-valcanale/

10 nov 2021

Rezijanske navade na koledarju - Gli usi di Resia sul calendario


 Te rozajonski kultürski čirkolo »Rozajanski dum«, tej wsaki lëto, an paraćawa te növi kolindrin »Naš Kolindrin« za lëto 2022.

Za ta növaa kolindrina jë bilo zbrono pïset kej od nawad izdë w Reziji. Skuza litrate Daniela Buttola Ploca so bo molo vïdët, da kako se pradiwa noša dolïna čiž lëto ano za wöjo isaa tïtol to jë »Štaģuni ano nawade tu-w Reziji«. Somo napïsali po nes ano po laški, da kire nawade so bile ano da kire so ostale.

Te rozajanski kolindrin litos itako an bo spomonol, nejveć za te mlode, da kire nawade jüdi prit izdë w Reziji ni so mëli. (s. q.)

Anche quest’anno il circolo culturale resiano «Rozajanski dum» sta lavorando all’edizione 2022 del calendario resiano «Naš Kolindrin».

Per la nuova edizione è stato scelto di raccogliere materiale relativo alle usanze di Resia. Attraverso i testi di Daniele Buttolo Ploc si potrà scoprire come la Val Resia è lavorata nel corso dell’anno; per questo il titolo del 2022 è «Štaģuni ano nawade tu-w Reziji» (in italiano «Stagioni e usanze a Resia»). I testi sul calendario riporteranno, in dialetto sloveno resiano e in italiano, sia notizie relative agli usi di un tempo, sia notizie relative agli usi tuttora vivi.

Pensando alle giovani generazioni, nel corso del 2022 il calendario trasmetterà alla loro memoria anche le usanze che caratterizzavano la gente di Resia di un tempo.

https://www.dom.it/rezijanske-navade-na-koledarju_gli-usi-di-resia-sul-calendario/

26 mag 2021

Alle radici del crollo di Drenchia

 


L’associazione Kobilja Glava, venerdì 28 maggio alle 19 nella casa della cultura slovena a San Pietro al Natisone  presenterà lo studio “Studio sull’architettura rurale di Drenchia” realizzato dall‘architetto Vida Rucli, con  finanziamentoto della Zveza slovenskih kulturnih društev. Venerdì 28 maggio 2021 alle 19.00. Il testo integrale della ricerca è pubblicato sul sito dell’associazione https://kobiljaglava.com,   (>Cosa abbiamo fatto > Altre informazioni). Lo studio prende in considerazione anche alcuni aspetti della recente storia demografica di Drenchia.«Il crollo della popolazione – vi si legge – si verifica negli anni ’60 quando nella Regione si registra un aumento vertiginoso della produzione industriale che assorbirà gran parte della manodopera fino allora impiegata in agricoltura. Le prime aree coinvolte in questo processo sono quelle più marginali e con scarsa, o nulla, offerta di lavoro. Numerosi lavoratori di Drenchia/Dreka finiscono nel Manzanese, ove in poco tempo le aziende che producono sedie saranno più di 2.000. L’abbandono dell’agricoltura, che per secoli era stata il settore economico preponderante, è talmente rapido che non permette neppure di adeguare, o trasformare, molti immobili ad essa collegati. Non servono più stalle, fienili, depositi/kašte, attrezzi e macchinari e gli immobili degradano rapidamente. Con l’abbandono poi delle superfici coltivate, campi e prati, cresce in modo incontrollato il bosco che oggi soffoca i paesi».

https://www.dom.it/

14 feb 2021

Per un cuore pulsante per Subit


                  Il Centro Tiglio-Lipa a Subit

Dopo anni di attesa il momento è arrivato. Sul sito del Comune di Attimis è stato pubblicato il bando per la concessione in locazione degli immobili Tiglio/Lipa e Belvedere, di proprietà comunale nella frazione montana di Subit/Subid. Le due strutture saranno destinate all’esercizio di attività di somministrazione di alimenti e bevande e alla ricezione turistica.

L’entusiasmo della frazione è palpabile, anche perché, al momento, non conta nemmeno un punto di ristoro stabile. I soci della Pro loco di Subit, guidata da Enrico Moretuzzo, confidano nell’effetto volano che l’assegnazione delle strutture potrà portare allo sviluppo turistico del paese e del circondario, andando a fare sistema con la sentieristica già presente sul territorio e curata dal sodalizio. Senza contare che la zona è interessata dal passaggio del Cammino mariano e dalla vicinanza del tracciato del Cammino celeste.

 Belvedere

La struttura Belvedere conta 36 posti letto, due bagni, cucina e refettorio. La struttura Tiglio/Lipa conta, invece, 8 posti letto con servizi igienici in ogni stanza, sala da pranzo e anche una potenziale area bar. Ricordiamo che la giunta di Attimis ha deliberato di scegliere il contraente attraverso procedura aperta, in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata attraverso assegnazione di punteggio.

Un massimo di 70 punti sarà attribuito all’offerta tecnica, un massimo di 30 punti all’offerta economica. L’offerta tecnica consisterà in un progetto che illustrerà le modalità di gestione delle strutture interessate dal contratto di locazione, che avrà una durata di sei anni rinnovabili, e gli interventi di manutenzione previsti durante il periodo di locazione stesso.

Per quanto riguarda il canone di locazione, partirà da una base d’asta di 1.800 euro l’anno, soggetti a rivalutazione annuale a partire dal secondo anno sulla base del 75% dell’incremento medio nazionale del costo della vita per impiegati e salariati.

Il bando e tutta la documentazione da consegnare per potervi concorrere sono disponibili alla sezione Bandi di gara e contratti del sito comune.attimis. ud.it

Gli interessati dovranno fare pervenire la documentazione al Comune di Attimis entro le 13.00 del 25 febbraio.

L’apertura dei plichi contenenti la documentazione richiesta avrà luogo alle del 10.00 del giorno seguente, in seduta pubblica, sempre nella sede del Comune di Attimis. (Luciano Lister)

https://www.dom.it/za-srce-ki-bije-za-subid_per-un-cuore-pulsante-per-subit/

13 feb 2021

La rompighiaccio Laura Bassi conquista l'Antartide

 


La rompighiaccio Laura Bassi dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) è la nave italiana che ha raggiunto il punto più meridionale della Terra (latitudine 78° 41.1006S). Questo record è stato battuto nel corso di un campionamento nel Mare di Ross, in Antartide, effettuato per la campagna oceanografica della 35esima spedizione del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), gestito da Enea per la pianificazione e l’organizzazione logistica e dal Cnr per la programmazione e il coordinamento scientifico.

Il precedente “record italiano” apparteneva sempre a una nave di ricerca dell’Ogs, la “Ogs Explora”, mentre il “record mondiale” è detenuto dalla nave da crociera “The World” che nel 2017 si è spinta a poco più di 1 miglio nautico più a sud (circa 2 km dal punto raggiunto dalla Laura Bassi).

Il campionamento “record” nel Mare di Ross è stato effettuato fino alla profondità prossima al fondale di 316 metri nell’ambito del progetto “Estro” per lo studio della dinamica delle acque in questa area. L’analisi preliminare dei dati ha evidenziato la presenza a 300 metri di una massa d’acqua alla temperatura di circa 2°C sotto zero, la più bassa finora mai registrata in un campionamento marino nel corso della 35esima spedizione.

https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/la-rompighiaccio-laura-bassi-conquista-l-antartide/13/214476

A bordo della “Laura Bassi” stanno operando 50 persone, di cui 26 tra ricercatori e tecnici logistici (tra cui il capo spedizione Riccardo Scipinotti dell’ENEA) e 24 membri dell’equipaggio, sotto la guida del comandante Franco Sedmak. La campagna oceanografica terminerà questa settimana con l'arrivo della nave alla stazione italiana “Mario Zucchelli” a Baia Terranova, dove saranno scaricati combustibile e materiali necessari per il funzionamento della base e caricati campioni scientifici da far rientrare in Italia. Dopo aver imbarcato 12 tecnici italiani e due tecnici coreani, la prossima settimana la rompighiaccio farà rotta verso nord alla volta del porto neozelandese di Lyttelton, dove approderà intorno al 20 febbraio.


21 dic 2020

Il miele di Cergneu fa parlare di sè

 


Buoni piazzamenti per l’azienda agricola Le Rubide al concorso mieli Città di Pantianicco 2020, giunto alla 30a edizione.

Il concorso è organizzato ogni anno dal Consorzio apicoltori della provincia di Udine, dalla Pro Loco di Pantianicco e dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, col patrocinio del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria. A causa della pandemia di Covid-19 l’edizione di quest’anno si è svolta un po’ in sordina, ma comunque con una discreta partecipazione da parte degli apicoltori e riscontrando un’elevata qualità tra i mieli presentati.Dall’azienda agricola Le Rubide, la titolare Luisa Capitan è contenta: «Il concorso si svolge su base volontaria, tramite il Consorzio apicoltori della provincia di Udine. Vengono inviati alcuni campioni di miele, che vengono degustati da una giuria qualificata. Abbiamo partecipato con tre campioni». Quello di castagno è stato classificato nel range ottimo (83,7 punti), come anche quello di acero (83,0), che rientrava nella categoria mieli rari. Sempre in quest’ultima categoria, quello di acero-ciliegio è stato classificato come eccellente (90,0). «Per noi si tratta di un buon risultato», aggiunge Luisa, che nelle attività di Le Rubide è aiutata dal marito, Francesco Turco. Al momento producono miele e ortaggi. L’azienda agricola è, tra l’altro, associata alla Kmečka zveza, ha per titolare Luisa Capitan, che è aiutata dal marito Francesco Turco. Al momento produce miele e ortaggi.

Piazzamento eccellente (91,8) anche per il miele millefiori di Mauro Ervas di Puoie/Puoje di San Pietro al Natisone/Špietar. Ottimo (86,8) il suo miele di ciliegio. (Luciano Lister)

https://www.dom.it/med-iz-dolenjene-se-je-izkazal_il-miele-di-cergneu-fa-parlare-di-se/

26 ago 2020

‘Ascoltare il mondo’ con i suoni del quotidiano

 


Dal 16 agosto e fino al 5 settembre, nelle Valli del Natisone e nelle alte Valli del Torre è in corso un’operazione culturale molto particolare ad opera di Radio France International, l’importante emittente con sede a Parigi ma che conta in tutto il mondo più di 1.400 stazioni radio-partner che diffondono i suoi programmi, con una media di 41 milioni di ascoltatori a settimana.

Il progetto in corso nel Friuli Orientale nasce grazie alla collaborazione tra la giornalista italo- francese Monica Fantini e Stazione di Topolò. ‘Ecouter le monde/Ascoltare il mondo’ è il nome del progetto internazionale artistico e pedagogico, creato dalla Fantini e dedicato allo sviluppo della pratica e della capacità di ascolto.

Per farlo, è stata inventata una piattaforma digitale che offre un’esperienza inedita: far scoprire le culture del mondo attraverso i suoni della quotidianità.

“In effetti – dice Fantini – siamo abituati a guardare il mondo, me- no ad ascoltarlo. Eppure, i richiami dei venditori di un mercato di Dakar, le grida dei bambini in una piazza di Parigi, i canti della pagoda di Rangoon, i suoni di tutte le lingue parlate a Bruxelles o la mezzanotte suonata dalle campa- ne di piazza San Marco a Venezia… raccontano la nostra quotidianità, con una forza evocativa forse superiore alle immagini. I suoni registrano tracce della nostra umanità.”

Il progetto per Stazione di Topolò prevede la registrazione di suoni e testimonianze dirette di giovani che hanno scelto di sfidare le difficoltà del vivere in zone ritenute marginali per intraprendere attività di impresa, come l’allevamento, l’agricoltura, il turismo sostenibile o lo studio della montagna.

Oltre a ciò, saranno proposti diversi laboratori dedicati all’ascolto, alla creazione letteraria, sonora e visiva in collaborazione con Robida, con gli artisti in residenza a Topolò dal 28 settembre e i visitatori della Stazione.

Tutte le creazioni realizzate nell’ambito della residenza saranno presentate al Festival, pubblicate sul sito www.ecouterlemonde.net e mandate in onda su Radio France Internationale. Un contributo, questo, decisamente importante per la conoscenza all’estero delle nostre zone confinarie.

https://novimatajur.it/cultura/ascoltare-il-mondo-con-i-suoni-del-quotidiano.html

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