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IVAN TRINKO padre della Benecia

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23 mag 2021

Un'impressionante miniatura di un monumento all'umanità


La collezione permanente del Museo di Tolmino è più ricca per il modello della Chiesa commemorativa di Sv. Spirito a Javorca in scala 1:20. Il lavoro eccezionale è stato realizzato con tutti i dettagli possibili dall'84enne Franci Pogačar di Lubiana, che in precedenza si era messo alla prova con i modelli di 30 fienili sloveni e la Cappella russa sotto Vršič.

Anche gli interni sono quasi identici all'originale. Foto: Blaž Močnik

La chiesa di Javorca è stata costruita dai soldati austro-ungarici per circa sei mesi nel mezzo dei peggiori combattimenti del 1916. Franci Pogačar ha impiegato due anni e mezzo per costruire un modello di monumento del patrimonio europeo. “Quando sono arrivato a Javorca, le mie aspettative erano sigillate. Ho ricevuto i progetti dall'Istituto per la protezione dei monumenti, li ho portati a casa ed ero letteralmente malato. Li ho stesi sul tavolo e li ho osservati per tre giorni, poi li ho disegnati tutti su cartone in scala 1:20 ", ha spiegato Pogačar, che in passato ha ricevuto il massimo riconoscimento della Camera dell'Artigianato e dell'Imprenditoria slovena "viticcio d'oro" e argento di Valvazor per le sue creazioni.

Franci Pogačar costruì la chiesa due anni in più dei soldati austro-ungarici nella valle del Polog. Foto: Blaž Močnik

Tra le altre cose, ha trascorso tre mesi e mezzo solo lavorando come scalpellino. Ha usato una quercia di 40 anni come falegname, con una lamina di rame sul tetto. Fortunatamente, puoi anche sbirciare all'interno, che è realizzato con una precisione impressionante, compresi i nomi di tutti i 2565 soldati austro-ungarici caduti originariamente bruciati in lastre di quercia.

Il modello è stato completato da Pogačar la scorsa estate e recentemente è stato acquistato dal Museo di Tolmin. “Quando la modella è uscita di casa, il mio cuore mi ha fatto male. Ho avuto difficoltà a darlo via, ma quando vedo come è esposto magnificamente ora, sono confortato ", ha detto, ammettendo che stava già flirtando con la sfida di costruire un modello della chiesa di Plečnik a Barje o del Partigiano Franja Ospedale.

Fino all'ultimo dettaglio. Foto: Blaž Močnik

Il modello di Pogačar non è il primo modello della chiesa di Javorca. "Il primo è stato preparato dall'architetto della chiesa Remigius Geyling nel 1917, con il quale ha presentato questo eccezionale monumento della regione dell'Isonzo a Vienna. Il modello è stato conservato nel Museo di Storia della Guerra dopo la prima guerra mondiale, ma è stato distrutto durante la seconda guerra mondiale. Il secondo modello è stato preparato per la mostra itinerante da Janko Rutar come studente alla scuola di falegnameria nel 2000. Con il nuovo modello, arricchiremo la nostra collezione e visiteremo lo scambio di mostre con esso ", ha annunciato il direttore del Museo Tolmin Damjana Fortunat Černilogar.

tradotto con translate dal Novi Matajur

MAGGIOLATA


 Poesie scelte: CARDUCCI GIOSUÈ, Rime nuove (Bologna, Zanichelli 1906).

Maggio risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori;
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l'usignol.

Schiamazzano i fanciulli
in terra, e in ciel li augelli:
le donne han ne i capelli
rose, ne gli occhi il sol.

Tra colli prati e monti
di fior tutto è una trama:
canta germoglia ed ama
l'acqua la terra il ciel.

E a me germoglia in cuore
di spine un bel boschetto;
tre vipere ho nel petto
e un gufo entro il cervel.

Giosuè Carducci (Valdicastello27 luglio 1835 – Bologna16 febbraio 1907) è stato un poetascrittorecritico letterario e accademico italiano.

Fu il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1906.

Cividale del Friuli: un crocevia di culture

 


Il Friuli-Venezia Giulia è una regione quasi sconosciuta ai più, finora rimasta lontana dal turismo di massa che caratterizza molte altre zone della penisola. Dai rilievi sinuosi e ricoperti di vigneti del Friuli alle impervie scogliere della Venezia-Giulia, è una terra rimasta a lungo quasi asserragliata nella sua tranquillità, ma che col tempo ha iniziato ad aprirsi sempre di più al turismo, anche internazionale. Una delle tante perle che meritano una visita è Cividale del Friuli.

Cividale del Friuli è un borgo dell’ex provincia di Udine. Fondata da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii (da cui “Friuli”), nel 2011 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e prima tappa di un itinerario sulle tracce dei Longobardi. Punto d’incontro di culture e interessanti tradizioni enogastronomiche, Cividale gode anche di una posizione strategica per visitare i dintorni: se vi spostate in macchina, è possibile organizzare gite in giornata sulle Dolomiti (Laghi di Fusine), al mare (Grado, Trieste) e persino in Slovenia (Caporetto si trova a meno di 30 km) o Austria (Villaco è a circa 130 km).

📷Da vedere a Cividale del Friuli

Il simbolo della città è senza dubbio il Ponte del Diavolo, in pieno centro storico, che collega le due sponde della cittadina e si affaccia sulle acque smeraldo del fiume Natisone. Secondo la leggenda, per costruirlo gli abitanti si sarebbero fatti aiutare proprio dal Diavolo, che in cambio pretese l’anima di chi lo avesse attraversato per primo. I cividalesi però lo ingannarono, facendo in modo che fosse un animale ad attraversarlo per primo. Il progetto del ponte di pietra risale al 1400, quando si decise di sostituire la preesistente struttura in legno, poiché richiedeva continui restauri. Il ponte fu fatto saltare in aria dalle truppe italiane nel 1917, per rallentare l’avanzata del nemico, e ricostruito in seguito dagli austriaci.

Storia e leggenda si mescolano a Cividale, come testimonia anche un insolito ambiente sotterraneo scavato nella roccia, con tre inquietanti mascheroni appesi alle pareti. Si tratta dell’Ipogeo Celtico, la cui funzione non è mai stata del tutto chiarita: luogo di culto, tomba celtica, prigione romana o cisterna per l’acqua? Probabilmente non lo scopriremo mai. Per accedervi bisogna richiedere la chiave alla biglietteria del Monastero di Santa Maria in Valle, a circa 200 m dall’Ipogeo.

Cividale funge da scrigno a diverse testimonianze della storia Longobarda in Italia, visibili sia al Museo Cristiano del Duomo, sia al Museo Archeologico Nazionale. Unico nel suo genere è il Tempietto Longobardo, misterioso edificio risalente alla metà dell’VIII secolo e di cui non si conosce la reale funzione iniziale. Particolarmente degne di nota sono le decorazioni in stucco e le sei statue femminili, probabilmente Sante martiri. La biglietteria è all’ingresso dell’ex Monastero di Santa Maria in Valle, raggiungibile lasciandosi alle spalle il Duomo e addentrandosi in una serie di di viuzze che sembrano rimaste ferme al Medioevo. Per ulteriori informazioni e orari è possibile consultare l’apposito sito.

Una volta terminata la visita al Tempietto, si può proseguire la passeggiata in un’altra epoca in Borgo Brossana, superando l’arco vicino alla Casa Medioevale, la più antica di Cividale (metà XIV secolo). In Piazzetta San Biagio potrete poi ammirare la bellissima facciata variopinta della Chiesa di San Pietro e San Biagio, una vera chicca, e affacciarvi sul fiume per qualche minuto di relax.

💡Dritte BeLocal: Cividale del Friuli

Se volete scattare belle foto, uno dei punti migliori è il Belvedere sul Natisone. Si raggiunge partendo dal Duomo e percorrendo il Ponte del Diavolo, girando poi a sinistra e superando la Chiesa di San Martino. Da questa terrazza si potranno scattare suggestive foto del ponte stesso, oltre che della cittadina e dei monti in lontananza. Se si vuole scendere sul greto del fiume, bisogna tornare all’inizio del ponte (direzione Duomo) e cercare la scaletta a sinistra. Una volta giù, si avrà una suggestiva visuale sulle arcate del ponte. Un altro bel punto di accesso al fiume è in Via Borgo Brossana, poco dopo la Chiesa di San Pietro e San Biagio, scendendo le scale sulla destra.

Se visitate Cividale in auto, un’ulteriore chicca: a 7 km da Cividale c’è il santuario più antico del Friuli e di tutta la cristianità, il santuario della Beata Vergine di Castelmonte. Ma non finisce qui: appena entrati nella Chiesa, si rimane subito colpiti dalla statua della Madonna con bambino. La particolarità? Hanno la pelle scura! Non è chiaro perché l’artista a metà del 1400 abbia scelto un incarnato scuro, le ipotesi sono varie e tutte plausibili. Per informazioni e visite è sufficiente consultare il sito. Certi pellegrini fanno il percorso a piedi, partendo proprio da Cividale e salendo poi fino a 618 m.

Se siete indecisi su quando visitare Cividale, i periodi migliori sono probabilmente la primavera inoltrata per il clima mite e l’autunno per i colori del foliage. Altrimenti consiglio di andarci a luglio in occasione del Mittelfest, festival che riunisce artisti da tutta l’Europa centrale, oppure verso fine agosto per il Palio di San Donato, tre giorni di rievocazione storica con tornei tra borghi, bancarelle e figuranti in costume medioevale.

🍝Da provare a Cividale del Friuli

Affamati? Nessun problema! A Cividale ci sono diversi ristoranti, agriturismi e osterie e non potete farvi sfuggire un pranzo tipico friulano. Iniziate con un aperitivo, magari uno spritz o un tajùt di vino, ad esempio da Street Food Friul & Stuzzifrico. Per il pranzo fermatevi al Bar Trattoria Al Campanile, dove consiglio di provare il frico, un piatto a base di formaggi di diverse stagionature e spesso anche patate e cipolle, oppure una frittata con le erbe o il salame con l’aceto. Come dolce provate gli strucchi, dolcetti tipici delle Valli del Natisone con un ripieno simile alla più grande gubana: noci, nocciole, uvetta e pinoli. Potete acquistarli nella maggior parte delle pasticcerie anche per mangiarli a passeggio, ad esempio al Panificio Pasticceria Cattarossi vicino al Ponte del Diavolo.

Per un caffè o aperitivo con vista sulla più bella piazza di Cividale, Piazza Paolo Diacono (o Piazza delle Donne), fermatevi al Caffè Longobardo, locale storico dove potrete gustare pasticceria secca, dolci al cucchiaio, gelato, stuzzichini salati e molto altro.

🏡Dove alloggiare a Cividale del Friuli

Se per comodità preferite alloggiare in centro, ci sono sia hotel (ad esempio l’Hotel Roma o l’Hotel Locanda al Pomo d’Oro), sia diversi affittacamere e B&B.

Se invece siete in auto o in bicicletta, potete tranquillamente alloggiare fuori dal centro, ad esempio nell’anello di Guspergo e dintorni. A pochi passi dal centro consiglio l’Agriturismo di Luis Gianni, un B&B a conduzione famigliare, con piscina e agriturismo annesso.

Per gli amanti del wellness, è possibile soggiornare anche alla Locanda al Castello Wellness Resort, albergo all’interno di un meraviglioso castello dell’Ottocento e dotato di ristorante, sale per ricevimenti e spa.

🚗Come arrivare a Cividale del Friuli

Se si arriva dall’Autostrada A23 Palmanova-Udine-Tarvisio, è possibile prendere diverse uscite (Udine Nord, Udine Sud o Palmanova) e seguire poi le indicazioni per Cividale del Friuli.

Cividale si trova a circa 16 km da Udine. Potete arrivare tranquillamente in macchina (la cittadina è ben segnalata) e usufruire dei parcheggi gratuiti (il più grande è quello a ridosso della vecchia stazione ferroviaria) oppure con la littorina di Ferrovie Udine Cividale (potete consultare gli orari qui). Da Udine ci sono inoltre diverse corriere della S.A.F. che raggiungono Cividale.

Gli aeroporti più vicini sono quello di Trieste (37 km) e Venezia (134 km)

https://belocalitalia.com/2021/05/22/cividale-del-friuli-un-crocevia-di-culture/

La catena dei monti Musi (prealpi Julie) vista da Godia (Udine)

21 mag 2021

PRIMAVERA


 Poeti sloveni del Litorale

traduzione di Jolka Milič ( 1926_2021)

Primavera

Il calice di una rosa è colmo di rugiada
si è aperto in una sera ventosa che
dolcemente accarezza la rorida campagna.
In mezzo ai fiori una bianca stella
spande il suo profumo fino al cielo.
Va' e riempi il tuo calice!

Pomlad
Kelih rože je rose poln,
odprt je v večer vetrovni,
ki mehko boža čez rosna polja.
Sredi cvetja bela zvezda
dehti do neba.
Pojdi in si svoj kelih napolni!

SREČKO KOSOVEL

CAMPOROSSO IN VALCANALE - ŽABNICE





In riferimento a quanto è successo a Camporosso/Žabnice (fraz. di Tarvisio) dove il nuovo vicario parrocchiale ha di fatto proibito la preghiera e i canti in lingua slovena, la senatrice Tatjana Rojc ha chiesto al Vescovo di Udine Mons. Andrea Bruno Mazzocato di intervenire per riportare pace e dialogo in una comunità turbata. Già da 130 anni la parrocchia vanta infatti una corale slovena, espressione di una comunità da sempre plurilingue.Tenendo conto anche della Legge n. 38 del 2001 che tutela la minoranza slovena del Friuli Venezia Giulia./

Il turismo riparte da Pasolini a Casarsa della Delizia



 Il turismo riparte da Pasolini a Casarsa della Delizia dopo il lungo inverno del Covid-19: sabato 22 maggio la rassegna Lùsignis propone un interessante evento che unisce una pedalata alla scoperta di alcuni luoghi pasoliniani e una riflessione sulla ruralità perduta del secondo Dopoguerra da parte del celebre poeta e intellettuale.


Si parte alle 15 dalla corte ex Zuccheri di San Giovanni in bicicletta per raggiungere il borgo abbandonato di Marzinis, appartenente al Comune di Fiume Veneto ai confini con quello di Casarsa della Delizia. Lungo il percorso l’architetto Moreno Baccichet offrirà chiavi utili alla lettura dei segni territoriali, delle sedimentazioni e dell’evoluzione socio-economica del paesaggio agrario. A Marzinis, Marta Mio e Gianfranco Badin faranno da guida alla storia del borgo, che era molto caro a Pier Paolo Pasolini.

Al rientro a Zuccheri alle 18 ci sarà l'incontro con il professor Davide Papotti dell'Università di Parma intitolato "Tornerà l'età del pane?" sulla riflessione civile pasoliniana che nel secondo Dopoguerra propose temi oggi di grande attualità: il recupero dell’economia agricola, l’attenzione alla sostenibilità, alla cura del paesaggio, alle scelte amministrative rispettose dei luoghi e di coloro che li abitano. Introduzione musicale dal vivo con il fisarmonicista Paolo Forte.


Partecipazione gratuita ma con prenotazione obbligaria contattando l'Ufficio cultura del Comune di Casarsa della Delizia (telefono 0434 873981 email cultura@comune.casarsadelladelizia.pn.it).
In caso di pioggia la visita guidata sarà annullata mentre l’incontro si svolgerà al Teatro Pier Paolo Pasolini.

Lùsignis - Nei borghi di Pasolini - Primavera 2021 è realizzato da Città di Casarsa della Delizia, Assessorato alle Politiche culturali e del Territorio con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con Comune di Sedegliano, Centro Studi Pier Paolo Pasolini, Centro Studi Padre David Maria Turoldo, Pro Casarsa della Delizia, Par San Zuan.

20 mag 2021

LA SFUGGENTE OCCASIONE

 

La sfuggente occasione


La poesia è il silenzio che si fa lettera e precipita sulle pagine, è la lettera che coglie la sfuggente occasione di dare un ordine, fosse pure precario da una parte, fosse pure minuscola dell’universo.

PIERLUIGI CAPPELLO
Un prato in pendio





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