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13 dic 2020

In Friuli le città si affollano

 

foto di Aran Cosentino
Udine piazza San Giacomo

Oggi a Udine e Pordenone piazze e strade affollate per shopping ed aperitivi.Il sindaco di Udine Fontanini ha detto che se si andrà avanti così si rischia la terza ondata.Queste persone incoscienti non si rendono conto che facendo  così mettono a rischio tutti noi?Io esco solo per fare la spesa con tutte le accortezze del caso.I rapporti sociali via telefono,facebook e skype.Io mi attengo alle regole come dovrebbero far tutti.Meditate gente!

DOTT. CANCIANI: FORSE NON SARA' NECESSARIO VACCINARSI OGNI ANNO CONTRO IL CORONAVIRUS

 


Forse il vaccino non si farà ogni anno

Anche in questo ventottesimo aggiornamento forniremo notizie pratiche sull’infezione da Coronavirus, basate sulle domande che ci vengono poste più spesso. Per facilitare la comprensione, cercheremo di usare il meno possibile termini medici e di semplificare i concetti, per esempio useremo il termine Corona invece di quello più scientifico di SARS-CoV- 2 per il nuovo tipo di Virus e COVID-19 per indicare la malattia. Il report non vuole sostituire il ruolo del curante, né quelle della sanità regionale, le cui indicazioni invitiamo sempre a rispettare. Per chi lo desiderasse, giovedì 10 dicembre il dott. Canciani sarà presente su UdineseTV, canale 110, alle ore 21.00. Si parlerà di problemi respiratori e allergici e del coronavirus. Causa le restrizioni legate al Corona, non si potranno fare delle domande in diretta. Chi avesse dei quesiti, può mandarli a: studio@mariocanciani.com.

È VERO CHE GLI ASMATICI SI AMMALANO DI MENO?

I primi dati a inizio pandemia avevano evidenziato un andamento peggiore, poi altri studi non avevano dimostrato differenze con i soggetti sani a meno che non si trattasse di asma non controllato. Una ricerca italiana ha evidenziato che gli asmatici allergici, specialmente se giovani, si ammalano di meno perché hanno un minor numero di recettori ACE-2 – attraverso cui il virus si attacca alle cellule respiratorie – e hanno un maggior numero di globuli bianchi eosinofili, i quali proteggono dall’infezione, tanto è vero che nelle forme gravi calano molto ed il loro numero è ritenuto un indice prognostico negativo.

SOFFRO DI ASMA GRAVE. SONO A RISCHIO?

Contrariamente a quanto segnalato in precedenza ora una ricerca italiana svolta su 558 pazienti con asma grave ha evidenziato che non c’è maggior rischio rispetto alla popolazione generale di sviluppare una forma grave di Corona, neanche chi assume la terapia biologica, che potrebbe interferire con la risposta immunitaria. Anche l’uso di cortisonici e broncodilatatori a lunga durata – usati di solito in questo tipo di asma – non ha aumentato i rischi. È stato inoltre evidenziato che il rischio degli asmatici gravi è minore di chi soffre di ipertensione e obesità.

LA CARICA VIRALE STA CALANDO? DA COSA DIPENDE?

In effetti sta succedendo proprio così ed è dovuto a un effetto di adattamento tra il nostro organismo e il Corona, quello che ci permetterà di sopportare sempre più l’infezione con l’andare del tempo. Mentre a ottobre le cariche infettanti erano di 1 milione di particelle virali in 1 milione di materiale biologico nell’80% dei casi, ora esse sono presenti solo nel 20% dei pazienti.

COM’È POSSIBILE CHE IL TAMPONE RAPIDO SIA NEGATIVO E QUELLO SOLITO POSITIVO?

Questo dipende dalla considerazione precedente: se la carica virale cala molto, il test antigenico, la cui positività dipende dal numero di particelle virali, potrà risultare negativo, mentre il test molecolare, che rileva la presenza del virus, risulta sempre positivo, indipendentemente dalla carica.

QUANTO DURANO GLI ANTICORPI?

Ancora non si sa con certezza, ma le ultime ricerche dimostrano che nel 90% dei pazienti sono ancora presenti in numero elevato. Per coloro che li hanno bassi, probabilmente dipende dal fatto che hanno contratto l’infezione in forma lieve, tale da non stimolare a sufficienza il sistema immunitario. Se i dati verranno confermati sul lungo periodo, probabilmente il SARS-CoV- 2 si comporta come gli altri Coronavirus, che producono un’immunità persistente per anni, come succede per la SARS classica, i cui anticorpi sono reperibili anche dopo 17 anni. Questo dato ha grande importanza anche per il vaccino, che probabilmente non richiederà richiami annuali.

C’È UN LEGAME TRA GRUPPO SANGUIGNO E CORONA?

Ci sono già state delle segnalazioni in tal senso, ma ora un grosso studio canadese su oltre 200.000 pazienti, ha evidenziato che chi possiede il gruppo 0 Rh¯ ha il 21% in meno di possibilità di contrarre il virus, mentre chi ha solo il gruppo 0 ha il 12% in meno, rispetto ai gruppi A, B o AB. Per quanto riguarda le forme gravi e l’esito infausto, il gruppo 0 ha il 13% di possibilità in meno, rispetto agli altri gruppi.

È PERICOLOSO VIAGGIARE IN AEREO?

Qualche mese fa avevamo già detto che i viaggi in aereo sono a basso rischio di infezione. Ora uno studio che raccoglie le segnalazioni delle compagnie aeree mondiali aderenti alla IATA, ha individuato che il rischio di ammalarsi è di 1 caso ogni 27 milioni di passeggeri. Nella peggiore delle ipotesi, ammettendo che il 90% dei casi non sia stato riconosciuto, si arriva a 1 caso ogni 2,7 milioni di passeggeri. I motivi per cui il rischio è ridotto sono dati da: filtrazione dell’aria con filtri ad alta efficienza HEPA; controllo della temperatura dei passeggeri; obbligo della mascherina; pannelli in plexiglass al check-in e ai vari controlli; riduzione del numero dei passeggeri; imbarco più lento e iniziando dal fondo; disinfezione delle toilette e delle cabine; protezione offerta dallo schienale della poltrona. 
(www.associazionealpi.com)

IL PRESEPIO

 Il presepe, o presepio, è una rappresentazione della nascita di Gesù, che ha origine da tradizioni tardo antiche e medievali; l'usanza, inizialmente italiana, di allestire il presepio in casa nel periodo natalizio è diffusa oggi in tutti i paesi cattolici del mondo.

Per tradizione, il presepe si mantiene fino al giorno dell'Epifania, quando si mettono le statuine dei Re Magi di fronte alla Sacra Famiglia, o anche sino al giorno della Candelora, sia in Italia che in altri paesi. Esiste anche un altro modo per allestire il presepio: si tratta del presepe vivente, in cui agiscono persone reali; di origine medievale, ha avuto negli ultimi decenni in Italia una notevole diffusione.da wikipedia

Origine del Presepio

Le prime testimonianze storiche del presepe risalgono al III-IV secolo, quando i cristiani raffiguravano nei loro luoghi di ritrovo, come ad esempio le catacombe, le immagini di Maria con il piccolo Gesù in grembo. Non si trattava quindi di scene complesse, come quelle a cui siamo oggi abituati, ma di semplici iscrizioni simboliche, al pari ad esempio del disegno del pesce, che simboleggiava Gesù Cristo.

Le rappresentazioni medioevali

Dal Quattrocento e per tutto il Medioevo, esempi di presepe possono essere considerate le numerose raffigurazioni sulla natività di Cristo, eseguite da pittori come Botticelli, Giotto, Piero della Francesca e il Correggio, molte delle quali esposte nelle chiese per mostrare alla popolazione analfabeta le scene della vita di Gesù.

IL PRESEPIO MODERNO

Il primo presepe nel senso moderno del termine, però, si fa comunemente risalire a quello inscenato da San Francesco d’Assisi durante il giorno di Natale del 1223, nel piccolo paese di Greccio (vicino Rieti). Nel 1220 San Francesco aveva compiuto un pellegrinaggio in Terra Santa (Palestina) per visitare i luoghi della nascita di Gesù Cristo,ed era rimasto talmente colpito da Betlemme che, tornato in Italia, chiese a Papa Onorio III di poter uscire dal convento di Greccio per inscenare la rappresentazione della natività.

Il primo presepe della storia venne allestito nei pressi del bosco vicino al paese, in una grotta. Francesco portò in una grotta la mangiatoia con la paglia e vi condusse il bue e l’asino (non c’erano la Vergine Maria, Giuseppe e il bambinello). La popolazione accorse numerosa e così il santo poté narrare a tutti i presenti, che non sapevano leggere, la storia della nascita di Gesù.

La particolarità di questo presepe, oltre a quella di essere stato il primo nella storia, risiede nel fatto di essere stato anche il primo presepe vivente del mondo, sebbene non ancora rappresentato nella forma completa.

https://artepresepe.it/storia-presepe/


Di Giotto - Web Gallery of Art:   Immagine  Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4989080
1303/1305
Cappella degli Scrovegni(PD)


SANTA LUCIA

 


Il 13 dicembre è il giorno di Santa Lucia, la santa che secondo la tradizione diffonde la luce attraverso i suoi occhi accecati.

La storia narra che a Siracusa, nell’anno 304, Lucia rinuncia al matrimonio per consacrarsi totalmente al Signore, e il fidanzato, sconvolto, reagisce denunciandola come cristiana a Pascasio: il governatore la fa arrestare e la obbliga a sacrificare agli dei pagani in cambio della libertà. Ma Lucia rifiuta, senza esitazioni. E allora Pascasio la condanna al lupanare (bordello), oltraggio estremo per una vergine: ; ma quando i soldati provano a portarla in quel luogo della vergogna, l’esile corpo da ragazzina assume una forza miracolosa e né uomini, né buoi, né il fuoco, né la pece bollente riescono a smuoverla. Lucia viene così condannata a morte.

Lucia è protettrice della vista sia per il nome – Lucia significa “luminosa, splendente”, dal latino – sia per una frase che avrebbe pronunciato durante le torture: “Farò vedere ai credenti in Cristo la virtù del martirio e ai non credenti toglierò l’accecamento della loro superbia”. Si dice che a Santa Lucia venissero cavati gli occhi e che le fossero immediatamente restituiti dal Signore...

Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi
e gli occhi e un cuore che non basta agli occhi
e per la tranquillità di chi va per mare
e per ogni lacrima sul tuo vestito,
per chi non ha capito.
Santa Lucia per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge
e cade sul suo ultimo metro,
per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l’anima e le ali.
Per chi vive all’incrocio dei venti
ed è bruciato vivo,
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia.
(Francesco De Gregori)

https://aforisticamente.com/frasi-citazioni-poesie-santa-lucia/


Il Natale di un tempo

 


Quadro del famoso pittore sloveno popolare Maksim Gaspari che illustra come si festeggiava un tempo il Santo Natale che era simile anche nell' Alta Val Torre e nelle valli del Natisone.

Osserviamo la mamma che fila la lana,il papà che lavora il legno,la nonna che racconta qualcosa ai nipoti,la figlia che fa la maglia ed il figlio che fa la punta ad un legnetto con il coltellino.Nella cucina si nota la religiosità :il presepe nell'angolo,l'alberello,l'acquasantiera vicino alla porta.La stufa di maiolica da noi non c'era,ma era sostituta dallo spolert,lo stile delle sedie era diverso ,si usavano quelle impagliate.

12 dic 2020

Ci siamo. Il processo per la verità per Giulio è alle porte, coinvolti esponenti di spicco del regime di Al Sisi

 


Tra una ventina di giorni potrebbe avviarsi l'iter che porterà al processo vero e proprio. Uno stato di diritto come il nostro vuole che si rispetti la procedura, quella che in Egitto non conoscono, e che darà la possibilità agli indagati di effettuare delle proprie memorie. A processo finiranno esponenti di spicco della dittatura egiziana. Generali, colonnelli, in un paese retto da una dittatura militare, con un generale al potere, Al Sisi, con un colpo di stato che ha fatto cadere Morsi nel luglio del 2013. Nella conferenza stampa dei magistrati Michele Prestipino e Sergio Colaiocco è emersa la fatica umana nel raccontare le vicissitudini drammatiche, atroci, che Giulio ha dovuto patire. Grazie alla tenacia della famiglia di Giulio, dell'avvocato Ballerini e alle sue indagini difensive, nonostante sia stato reso difficilissimo il diritto alla difesa perchè in Egitto non poteva mettere piede senza correre il rischio di essere arrestata, della magistratura che si è attivata, è stato possibile avviare un qualcosa ai limiti dell'impossibile visto che buona parte della politica istituzionale italiana ed europea altro non hanno fatto che sostenere i rapporti di normalizzazione con l'Egitto che hanno avuto come effetto diretto la realizzazione di un diabolico muro di gomma. Inizia a cinque anni dall'uccisione di Giulio una nuova fase. Gli indagati che andranno a processo sono il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi e Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest'ultimo probabilmente ci sarà anche  il concorso in lesioni personali aggravate  e il concorso in omicidio aggravato. Una decina di indagati rimarranno fuori al momento dal processo perchè il muro di gomma egiziano, con un comportamento omertoso tipicamente in stile mafioso, ha favorito la tutela di altri soggetti coinvolti. Il processo ci sarà, sarà  uno solo e verrà fatto in Italia. In questo 10 dicembre, giorno della ricorrenza della tutela dei diritti umani, si è scritta una pagina tutt'altro che di retorica e sterile dialettica.  

Da questo preciso momento non ci sono più alibi. Come hanno ricordato per l'ennesima volta i genitori di Giulio, in una emozionante conferenza stampa, che è seguita a quella dei magistrati romani, non resta che dichiarare l'Egitto insicuro e richiamare l'ambasciatore per interrompere quella normalizzazione dei rapporti con l'Egitto che è da complici portare avanti come è stato fatto sino ad oggi in modo a dir poco scandaloso. Certo, è vero che c'è la presunzione d'innocenza, ma è anche vero che gli indizi sono così gravi, precisi e concordanti da costituire una chiara prova della colpevolezza del regime di Al Sisi in quello che è a tutti gli effetti un chiaro omicidio di Stato e che ha avuto come vittima purtroppo il nostro Giulio.
mb

RICORDI ...

 


Quando ero piccola (anni 60) per Natale andavo a trovare i nonni materni a Lubiana,Non era festa quel giorno,tutti lavoravano,nelle scuole si faceva lezione, nelle chiese  le messe come da noi in Italia.I regali ai bambini li portava "Dedek mraz"(nonno inverno),in casa  del nonno facevano l'albero e il Presepio.Io andavo a messa con i miei cugini,così una volta ritornata a Udine potevo raccontare come avevo passato Natale.Nessuno credeva che a Natale si potesse andare a Messa.Il dolce natalizio che non mancava mai sulla tavola era la "potica" con le noci simile alla gubana delle Valli del Natisone.

Oggi è tutto diverso;Natale è giorno festivo dal 1989.



Leggenda dell'albero di Natale

 A Natale, facciamo tutti l’albero. Bello e pieno di luci e colori. Ma vi siete mai chiesti da dove viene questa tradizione? Si dice che…


C’era una volta un boscaiolo molto innamorato di una giovane fanciulla, così che un giorno decise di sposarla. Per non farle mancare nulla il boscaiolo spendeva molto tempo nei boschi a tagliare la legna, sia per poterla rivendere in città sia per mantenere la casa sempre calda grazie al loro camino di pietra.

La sera di Natale, tornando a casa dal bosco, notò un maestoso abete sulla via del ritorno e, data la sua bellezza e imponenza, ne venne subito attratto. Ma, in particolare fu una cosa a catturare la sua attenzione. Nonostante la notte fosse incredibilmente buia, il boscaiolo notò che tra i rami dell’abete si riuscivano a cogliere le stelle e che proprio la luce delle stelle sembrava fuoriuscire dai rami.
Sbalordito da questo spettacolo il boscaiolo corse a casa per raccontare alla moglie questa cosa strabiliante. Sulla via del ritorno però, gli venne un’idea e tagliò un abete più piccolo. Una volta arrivato davanti a casa, piantò l’albero e mise delle piccole candele sui suoi rami in modo tale da rendere l’abete illuminato. Quando la moglie del boscaiolo lo notò dalla finestra ne rimase incantata e decise di volere sempre un albero illuminato a Natale.
E’ così che nacque l’albero di Natale.

https://www.cosepercrescere.it/la-leggenda-dellalbero-di-natale/fonte

11 dic 2020

L'albero di Natale in Piazza San PIetro

 


L'albero di Natale è, insieme con la tradizione del presepe, una delle più diffuse usanze natalizie. L'albero di Natale è un uso di origine nordica, particolarmente diffuso nell'area tedesca. Si tratta in genere di un abete o un sempreverde addobbato con palline, piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi; alla base o sui rami si pongono piccoli regali impacchettati. Un tempo l'albero era sempre di origine naturale, di solito un piccolo abete che veniva tagliato nel bosco e portato in casa come addobbo natalizio. In epoca industriale iniziarono il commercio degli abeti coltivati e degli abeti di materiale plastico, in vari formati e colori.

L'abete può essere portato in casa o tenuto all'aperto, viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale e rimosso dopo l'Epifania. Nelle grandi città è d'uso abbellire una delle piazze principali con un grande abete.

Quando l'albero viene collocato in casa, è tradizione in Italia che nei pressi o ai suoi piedi venga collocato anche il presepe, come pure siano collocati anche i regali di Natale ben impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.

Il grande abete sloveno: orgoglio nazionale

È la seconda volta che la Slovenia dona un albero di Natale al Papa. La prima fu nel lontano 1996 con Giovanni Paolo II. “Questa per noi - spiega Jakob Stunf, ambasciatore della Repubblica Slovena per la Santa Sede -  è una bella occasione di commemorare il trentesimo anniversario del Plebiscito Nazionale dove abbiamo preso la decisione di continuare la nostra via verso l'indipendenza nazionale. Siamo molto felici e orgogliosi quindi di poter donare proprio quest’anno, dopo 24 anni, un altro albero al Papa”.

Slovenia: terra verde di foreste

E gli addobbi che sono andati ad ornare gli altri alberi di Natale più piccoli donati al Vaticano, sono stati realizzati dai nonni e dai nipotini sloveni. “Con questa iniziativa – continua l’ambasciatore Stunf – abbiamo voluto dimostrare una cooperazione tra generazioni diverse, un collegamento tra i nonni e nipoti, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria. Abbiamo usato questa occasione come una opportunità dove le famiglie con i bambini e i nonni potevano fare qualcosa di creativo e contribuire così a questa festa”. Questo maestoso abete rosso, ha 75 anni, è alto 28 metri per un diametro di 70 centimetri, e arriva dalla Slovenia sudorientale, esattamente dal comune di Kočevje, sul fiume Rinža. “Le foreste coprono circa il 60% del territorio sloveno – sottolinea sua eccellenza Stunf - siamo molto orgogliosi e le curiamo molto bene, perché solo così si può presentare questa nostra idea di creare un futuro verde, ma anche molto creativo”. 

All’accensione dello scintillante albero, era presente anche l'arcivescovo metropolita di Maribor, mons. Alojzij Cvikl, come guida della delegazione slovena. “L’albero qui presente – ha detto ai presenti il presule - quest’anno viene da una zona della Slovenia che è bagnata dal sangue di martiri dopo la seconda guerra mondiale. Proprio perciò quest’albero sempreverde

L’albero sempreverde segno dell’amore infinito di Dio

All’accensione dello scintillante albero, era presente anche l'arcivescovo metropolita di Maribor, mons. Alojzij Cvikl, come guida della delegazione slovena. “L’albero qui presente – ha detto ai presenti il presule - quest’anno viene da una zona della Slovenia che è bagnata dal sangue di martiri dopo la seconda guerra mondiale. Proprio perciò quest’albero sempreverde, vuole essere segno dell’amore di Dio che è sempreverde ed eterno. In Gesù, Dio si inchina verso ognuno di noi perché ci vuole immensamente bene e ci vuole donare la propria pace”.

da https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2020-12/presepe-albero-natale-papa-sanpietro.html



Poesia di Siro Angeli poeta friulano

 


SIRO ANGELI


DICEMBRE NELLA STANZA

Dicembre nella stanza
vuota mi inoltra. Duole
agli occhi quel riflesso
di sole che si insinua

dalle persiane. Sole
sul bianco soffitto
due mosche immote stanno.
Ma la vita continua

dicono. Il raggio fruga
inquieto l'ombra, sfiora
il letto intatto. Dentro
lo specchio c'è una fuga

di oggetti che ti ignorano.
Rigermina, all'inganno
del raggio, una precaria
estate. Ed ebbre, adesso,

le mosche in una danza
d'amore e morte vanno.
La vita è così varia.
D'oro per un momento

palpitano nell'aria;
poi giù sul pavimento
scendono a capofitto
come la mia speranza.

(da “L’ultima libertà”, Mondadori, 1962)

https://cantosirene.blogspot.com/search?q=dicembre

Siro Angeli (Cavazzo Carnico27 settembre 1913 – Tolmezzo22 agosto 1991) è stato un poetadrammaturgo e sceneggiatore italiano.

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