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15 ott 2020

ALASIA GREGORIO (1578 - 1626) SERVITA, LESSICOGRAFO

 

Frontespizio del Vocabolario italiano, e schiavo... di Gregorio Alasia pubblicato a Udine nel 1607.

Nato nel 1578 a Sommariva del Bosco (Cuneo), all’età di diciotto anni entrò nell’ordine dei serviti, abbandonando il nome secolare di Alessandro. Si trasferì quindi a Roma, ma nel 1601 passò a Duino, al seguito del conte Raimondo VI della Torre Valsassina, che nel 1591 aveva fatto erigere presso il proprio castello la chiesa dello Spirito Santo, gestita dai serviti. Giunto a Duino, A. vi celebrò la sua prima messa (1602) e divenne supervisore dei lavori di costruzione del nuovo convento, terminato nel 1607. Per precisa volontà del conte, i compiti principali della piccola comunità religiosa dovevano essere da un lato l’istruzione della nobiltà, dall’altro la predicazione e l’acculturamento della popolazione locale, soprattutto con l’intento di arginare il diffondersi della dottrina protestante. In tale contesto l’A. compilò e diede alle stampe il Vocabolario italiano, e schiavo. Che contiene una breve instruttione per apprendere facilmente detta lingua schiava, le lor ordinarie salutationi, con un ragionamento famigliare per li viandanti, uscito a Udine nel 1607 presso Giovanni Battista Natolini, la cui edizione originale ci è pervenuta in un unico esemplare che fu acquistato a Vienna dallo slavista Jernej Kopitar per conto del barone Sigmund Zois von Edelstein (1747-1819), volume oggi conservato alla Biblioteca nazionale e universitaria (Narodna in univerzitetna knjižnica) di Lubiana. L’opera era destinata in primo luogo ad agevolare la comunicazione tra i religiosi e le popolazioni del luogo e rappresenta, pertanto, un documento di grande interesse per la cultura del Litorale e del Friuli austriaco e per la storia della lingua slovena (soprattutto relativamente alla parlata in uso nelle località costiere e sul Carso, sino a Gorizia ed al Collio). Il libretto, di formato molto ridotto, si apre con una dedica a monsignor Mattias della Torre Valsassina, il giovane nobiluomo che insegnò all’A. la «lingua schiava»; segue la prefazione «Al benigno lettore», contenente anche alcuni elementi di introduzione al lessico (ad esempio: Coniugatione di sum, es; Avertimenti circa i nomi; Salutationi ordinarie; «modo di numerare»). Il vocabolario vero e proprio, stampato su due colonne, consta di 2.617 lemmi in italiano e di 2.841 in sloveno. ... LEGGI


http://www.dizionariobiograficodeifriulani.it/alasia-gregorio/

LA LEGGENDA DI ZLATOROG OVVERO L'INCANTATO GIARDINO DEL CAMOSCIO E DEI FIORI ROSSI

   

Zlatorog-l'Auricorno
Stefan Turk (illustratore di Trieste)

 Narra la vicenda, di matrice preistorica e popolarissima nell'area austro-slovena-friulana,di un bianco camoscio dai corni d'oro(zlati rog)che all'alba dei tempi viveva in un giardino posto sulle alte balze del monte Triglav(la massima vetta della Slovenia con 2864 m. nella val Trenta) protetto dall'incantesimo,che lo rendeva invulnerabile,di tre fate,le ROJENICE,dal cuore tenero e misericordioso ke il popolo sloveno con quello carinziano ricorda con gratitudine,con le quali vegliava un poderoso tesoro ivi nascosto,e amava correre libero anche per prati vicino alle case perchè allora uomini e animali vivevano in pace.

Se venisse colpito,narra il racconto sloveno vissuto nella tradizione orale fino all'800,dal suo sangue sboccerebbero dei fiori rossi che lo risanerebbero,ma significherebbe anche la morte per il feritore. Chi riuscisse poi a impossessarsi dei suoi corni,avrebbe la chiave dei tesori nascosti nel monte Bogatin da un serpente a più teste;tesori che 700 carri non basterebbero a portare via.
L'ingratitudine e l'avidità umana però trasformarono quel paradiso alpino nei pressi dei laghetti Jeserca in un deserto roccioso.Accadde che tra le pendici del monte e la valle si consumò una tragica storia d'amore.SPELA bruna e appassionata pastora di malga KOMNA (altopiano roccioso omonimo)contende a JERICA l'amore di un aitante giovane cacciatore di val Trenta.
I capricci di Jerica spingono però il giovane a sfidare la sorte e a salire il monte per impossessarsi del tesoro e conquistare la ragazza;diede la caccia al camoscio fatato,lo ferì ma non riuscì a catturarlo.
Dal sangue dell'animale sacro fiorirono meravigliosi boccioli rossi,ROZA MOGOTA,"con tutti i poteri"che gli donarono una nuova vita.Abbagliato dallo scintillare della dorata impalcatura,il cacciatore invece precipitò nell'abisso;il suo corpo,con un mazzetto di rose del Triglav,sarà restituito dal fiume alla ragazza ormai pentita.
Il misterioso camoscio bianco nascose il tesoro tra sommità poste altrove,lasciando un desolato paesaggio roccioso,non si fece più vedere deluso dal tradimento degli uomini e fuggendo in una terra lontana senza agguati e cacciatori.
A ricordare l'auricorno ancora oggi sono i fiori rossi della POTENTILLA NITIDA o ROSA DEL TRIGLAV che d'estate macchiano come sangue i monti circostanti;un tipo di birra con l'immagine di Zlatorog,e la maledizione che fuggendo l'animale predisse agli uomini secondo la quale essi non sarebbero più vissuti in pace nè con gli animali nè con i loro simili.
Questo mito simboleggia l'eterna lotta tra il bene e il male;l'Auricorna è messaggero di luce e vita:punendo l'uomo che ha osato violare l'integrità della natura e con essa la legge divina.
C'è nell'alto Isonzo(Soca)una croce di monito ai cacciatori con questi versi:
Sono andato ad ammazzare camosci
Ma Dio ha detto:
la tua morte deve essere,Andre Komac
Pregate Dio per la mia anima credente.
In lingua slovena:
Sim sal gamse smertit
Al Bog je djal:
toja smert more bit
Jest Andre Komac
prosite Boga za mojo verno duso.

Come questa,anche tutte le leggende fiorite attorno al Triglav,il monte a tre teste,parlano sempre di qualcosa difficile da vedere,avere e trovare come la bellezza di questa montagna:non immediata, pronta a svelarsi solo a chi la cerca con infinita pazienza e rispetto.Chi arrampica sulle pendici del monte Tricorno con questi atteggiamenti potrà sperare di venir premiato con ogni genere di sorpresa.Forse anche quella di intravvedere l'Auricorno,di trovare il tesoro nascosto o scoprire un fiore ancora sconosciuto.

14 ott 2020

Tre nomine a incarico di reggenza, pochi responsabili dei servizi amministrativi

 


SCUOLA – ŠOLA 

Tre nomine a incarico di reggenza, pochi responsabili dei servizi amministrativi 

All’inizio dell’anno scolastico 2020-2021 

In vista dell’anno scolastico 2020-2021 cinque scuole con lingua d’insegnamento slovena in Friuli-Venezia Giulia hanno visto l’arrivo di un nuovo responsabile dei servizi amministrativi; per tre scuole prive di dirigente, invece, è stato nominato un incarico di reggenza. All’Istituto comprensivo di Aurisina-Nabrežina la funzione di dirigente sarà assunta da Carolina Visentin, che è già dirigente all’Istituto comprensivo Vladimir Bartol di Trieste-Trst. La reggenza dell’Istituto comprensivo con lingua d’insegnamento slovena di San Giacomo-Sveti Jakob va, invece, a Annamaria Zeriali, dall’anno scorso dirigente di ruolo all’Istituto comprensivo di Opicina-Opčine. All’Istituto comprensivo di Gorizia-Gorica la reggenza andrà a Mara Petaros, che dall’anno scorso è dirigente alla scuola secondaria di secondo grado Ivan Cankar. Al bando per dieci posti quale responsabile dei servizi amministrativi le prove di selezione sono state superate con successo da solo sette candidati, ma soltanto cinque si sono presentati al momento della scelta del posto di lavoro. Jakob Leopoli sarà responsabile dell’amministrazione al liceo Simon Gregorčič di Gorizia, Vesna Skrlj all’Istituto Vladimir Bartol di Trieste, Mara Bertocchi a San Dorligo della Valle-Dolina,Veronika Martelanc al liceo France Prešeren di Trieste, Igor Cerno alla scuola bilingue di San Pietro al Natisone-Špietar. Un responsabile dei servizi amministrativi manca alle scuole di Doberdò-Doberdob, all’Istituto comprensivo di Gorizia-Gorica, a Aurisina-Nabrežina, a San Giacomo-Sveti Jakob, all’Istituto Jožef Štefan e al liceo Anton Martin Slomšek. (Dal Primorski dnevnik del 30. 8. 2020)

INFO PREZZI CARBURANTE IN SLOVENIA


🚗
In Slovenia il prezzo del carburante è stato liberalizzato, quindi presso i vari distributori si possono trovare prezzi diversi. Come trovare il distributore più vicino con il prezzo più basso?
Semplice: basta andare sul sito www.goriva.si e nel campo "naslov / kraj" scrivere il nome del luogo desiderato. Infine cliccare su "Išči" (=cerca). Verranno visualizzati i distributori vicini con i relativi prezzi e gli orari di apertura.da fb

13 ott 2020

Riuniti nella fede per San Michele Arcangelo

 MONTEMAGGIORE/BREZJE Comunità raccolta in occasione della festa patronale nella chiesa del paese

Una comunità piccola riunita in una festa che a livello locale riveste grande significato domenica, 27 settembre, nella chiesa di Montemaggiore/Brezje di Taipana. Anche se in considerazione delle misure di prevenzione della diffusione della pandemia di Covid-19 non sono stati organizzati grandi festeggiamenti, la comunità si è in ogni caso riunita in chiesa per la Messa solenne, celebrata da don Roberto Borlini.

La festa patronale di San Michele è sempre stata centrale nella vita della comunità. Una volta veniva celebrata proprio nella ricorrenza del Santo, il 29 settembre. Donato Sturma, che ha quasi 71 anni e che a Montemaggiore ci è nato, ricorda ancora i festeggiamenti di un tempo. «La mattina squillavano le campane al mattino presto; la Messa era celebrata alle 10.00. Anche se allora non c’erano chioschi, veniva tanta gente. Si trattava di una festa religiosa che nel corso della giornata si trasformava in festa di paese, perché qui c’erano tre osterie e là la fisarmonica allietava tutti per l’intera giornata». In occasione della festa si usava mangiare un piatto particolarmente goloso, la polenta polita, che nei paesi vicini è chiamata anche

polenta nareta. Oggi Montemaggiore conta dieci abitanti, ma allora erano circa un centinaio. Donato abitava nel Borgo di sopra/Horenja uas. «Tra bambini e ragazzini eravamo una ventina e

venivamo giù in fila alla Messa ».

Gli fa eco Anita Tomasino, anche lei di 71 anni e di Montemaggiore: «Abbiamo fatto tutti la Comunione e la Cresima qui a Montemaggiore. In paese c’era anche la scuola. È rimasta attiva fino agli anni Sessanta; ora ospita un centro di accoglienza per i pellegrini lungo il Cammino celeste. Una volta era frequentata da così tanti bambini che erano divisi in due turni, uno al mattino e uno al pomeriggio. Altrimenti non ci sarebbero stati tutti, né c’erano banchi a sufficienza». Ma non solo. Una volta Montemaggiore aveva un proprio parroco, la latteria, dove gli abitanti portavano il latte che proveniva dalle loro stalle, e un negozio, spiega ancora Anita. «Nel secondo dopoguerra ci si arrangiava e si scambiavano generi alimentari e prodotti con i vicini d’oltreconfine. Loro fornivano più che altro carne, noi altri prodotti». Molto importante per la comunità di Montemaggiore era la località di Srednjebardo, più esposta al sole, dove si trascorreva l’inverno. L’insediamento in pietra ha subito forti danni dopo il terremoto del 1976.

Anche se gli abitanti sono pochi, a Montemaggiore è ancora parlato il locale dialetto sloveno, in chiesa a volte presente nel canto. «Qui in chiesa – spiega Anita – si cantavano diversi canti in sloveno, ancora conservato è soprattutto Čestito, eseguito in occasione

delle celebrazioni funebri. Qui in zona la tradizione del canto sloveno in chiesa è ancora abbastanza viva soprattutto a Platischis».

La celebrazione nella chiesa paesana.

La statua di San Michele.

Una casa tradizionale a Horenja uas.

dal Dom del 30 settembre


Monte Lussari da Camporosso Valcanale (UD), Sentiero del Pellegrino


La stagione dei pellegrinaggi a Lussari è finita



Fino alla fine di settembre la funivia era in funzione solo il sabato e la domenica. Alla fine della stagione non sarà in funzione e il santuario sarà accessibile solo a piedi, come è stato per secoli. La fine della stagione dei pellegrini sarà domenica 4 ottobre di quest'anno.La Santa Messa sarà celebrata nel Santuario alle ore 12.00. La funivia sarà poi chiusa fino all'inizio di dicembre, quando attirerà sciatori ma anche pellegrini invernali in condizioni di neve favorevoli.

Proverbio di vita nei campi


 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei campi
“Jo soi otobri strac, ciapi al lievri e al corvat” ovvero Io sono ottobre stanco, demotivato, prendo la lepre e il corvo, dunque quello che mi capita, la lepre che è
buona e il corvo che non da carne buona per mangiare

12 ott 2020

Columbus Day

 




Il Giorno di Colombo (Columbus Day in inglese) è una ricorrenza celebrata in molti paesi delle Americhe per commemorare il giorno dell'arrivo di Cristoforo Colombo nel Nuovo Mondo, il 12 ottobre 1492.

Feste simili, celebrate con i nomi Día de las Culturas (giorno delle culture) in Costa RicaDiscovery Day (giorno della scoperta) nelle BahamasDía de la Hispanidad (giorno della ispanità) in Spagna, e rinominato dal 2002 Día de la Resistencia Indígena (giorno della resistenza indigena) in VenezuelaGiornata Nazionale di Cristoforo Colombo in Italia,[1] commemorano tutte lo stesso evento.

La ricorrenza negli Stati Uniti d'America

Il Columbus Day è stato celebrato per la prima volta da italiani a San Francisco nel 1869, seguendo le celebrazioni italiane di New York.

Il primo Stato a riconoscere ufficialmente la ricorrenza fu il Colorado nel 1905 e nel 1937, su impulso dei Cavalieri di Colombo (un'associazione cattolica che aveva adottato il nome del grande viaggiatore), il presidente Franklin Delano Roosevelt stabilì che il Giorno di Colombo diventasse festa nazionale in tutti gli Stati Uniti d'America. A partire dal 1971 il giorno in cui cade questa ricorrenza è fissato per il secondo lunedì del mese di ottobre, lo stesso giorno in cui nel vicino Canada si celebra invece il Giorno del Ringraziamento.

Gli italoamericani sentono molto questa festività e sono particolarmente orgogliosi del fatto che sia stato Cristoforo Colombo, un navigatore italiano, il primo europeo a scoprire il continente americano. Negli Stati Uniti il Giorno di Colombo le banche, uffici postali e uffici federali sono chiusi, così come gli uffici dell'ambasciata italiana a Washington D.C. e tutti i vari consolati italiani che si trovano nel paese. L'Empire State Building di New York da vari anni usa accendere le sue luci, riproducendo così il tricolore italiano.

Il Día de la Raza

In America latina (ed in alcune comunità latinoamericane negli Stati Uniti) il giorno dell'arrivo di Colombo nel continente viene celebrato con il nome di Día de la Raza o Día de la Hispanidad (letteralmente "Il Giorno della Razza") e si commemora il primo incontro tra gli Europei e i nativi americani. La festa è stata celebrata per la prima volta in Argentina nel 1917, in Venezuela nel 1921, in Cile nel 1923 e in Messico nel 1928. Questa festa si teneva anche in Spagna fino al 1958, quando il suo nome fu cambiato in "Día de la Hispanidad". In Spagna "la raza" (la razza) citata nel nome originale della festa era semplicemente quella spagnola, e non era presente la caratterizzazione di festa dei meticci presente in molti paesi sudamericani. Nel 2002 anche il Venezuela ha deciso di cambiare nome alla festa, chiamandola Día de la Resistencia Indígena (Giorno della resistenza indigena).

Negli ultimi anni sono state mosse diverse critiche a tale ricorrenza (in particolare negli Stati Uniti), legate al fatto che l'arrivo di Colombo nel nuovo continente avrebbe dato inizio allo sterminio delle popolazioni indigene. Alcune città hanno infatti annullato la festività, talvolta sostituita con una giornata per commemorare, appunto, le popolazioni indigene. Una esternazione di tali critiche è rappresentata anche da atti di vandalismo verso monumenti rappresentanti simboli o personaggi legati alla cultura italo-americana o lo stesso Cristoforo Colombo.[17][18]

https://it.wikipedia.org/wiki/Columbus_Day

A Masarolis...

 A Masarolis ascoltiamo favole nei dialetti e nelle lingue della nostra regione.




V Mažeruolah poslušamo pravce v narečijh an izikih naše dežele.

foto dal Novi Matajur

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