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20 mag 2020
19 mag 2020
Grotte di Villanova-Zavarške jame
Col termine generico di grotte di Villanova vengono indicate le principali grotte che si aprono nell'area di Villanova delle Grotte(frazione di Lusevera, in provincia di Udine). In una piccola area delle Prealpi Giulie compresa fra il massiccio dei Monti La Bernadia e la catena del Gran Monte sono state scoperte numerose cavità fra cui le maggiori sono la Grotta Doviza, la Grotta Nuova di Villanova, la Grotta Egidio Feruglio e l'Abisso Vigant. Le prime tre cavità si aprono nel territorio del comune diLusevera, la quarta in quello di Nimis. Altre grotte si aprono nel territorio di Taipana (Monteaperta, ...).
Le grotte dell'area di Villanova sono state esplorate da intere generazioni di speleologi a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Attualmente sono stati esplorati e rilevati oltre quindici chilometri di gallerie.
La grotta Nuova di Villanova si trova esattamente in corrispondenza dell'abitato di Villanova delle Grotte (Lusevera). La Grotta Nuova è particolarmente interessante poiché si tratta di una delle maggiori cavità di contatto conosciute: si sviluppa infatti al contatto fra una bancata di flysch ed una di conglomerato calcareo. Le gallerie principali sono caratterizzate da una tipica sezione trapezoidale, col soffitto in conglomerato, pareti in flysch e fondo coperto da sedimenti.(wikipedia)
Verso la metà di maggio del 1925 Pietro Negro di Zavarh ,nel passare accanto ad una casa presso la chiesa parrocchiale,si accorse che da una fascina addossata ad una parete rocciosa usciva una strana condensa simile a fumo.Incuriosito si avvicinò alla fascina credendo che si trattasse ad un inizio d'incendio.Invece era tutt'altro: si trattava di vapore acqueo che usciva da un fessura della parete rocciosa.
Allora si ricordò dei racconti degli anziani su misteriose grotte che si trovavano sotto al paese,ma nessuno era riuscito a trovarle.Racconti di una meravigliosa sala ricca di cristalli ed altre meraviglie,che attraversava il paese,forse collegandosi con la vicina grotta Doviza,nota anche col nome di Zaiama.
Una frana o altro forse aveva ostruito questa galleria,per cui ogni ricerca era stata vana fino allora.
La fessura fu allargata per quanto bastava a far passare una persona,quindi con lampada e piccola picozza insieme ad un altro paesano,Negro esplorò la voragine.
Trovarono un biglietto sul quale c'era scritto:"13-14 aprile1911 G.B.De Gasperi e M. Rodaro del circolo speleologico qui ebbero quartiere durante il rilievo dei canali inferiori.9-10 settembre gli stessi passarono le ore di riposo in questo luogo .29 dicembre finito il rilievo di tutta la grotta.Saluti ai posteri".
Quel messaggio era stato lasciato dallo studioso G.B.De Gasperi che aveva fatto un rilievo della grotta per 2500 m,ponendola al primo posto tra le grotte italiane conosciute.
Il paese in seguito a queste esplorazioni assunse il nome di Villanova delle Grotte.(dalla guida di Villanova delle Grotte)
La leggenda del" polentar"
- Leggende, scoperte e nuove ricerche.
I vecchi di questo paese asseriscono che anticamente nella grotta di Villanova esisteva una vasta galleria tutta ornata di limpidi cristalli che, passando in prossimità della chiesa e della Borgata Dolina proseguiva verso il Monte Bernadia.
È storia antica, tramandataci dai nostri avi, che una volta nella casa Scudir del Borgo Dolina una famiglia di poveri contadini stava allestendo la cena.
Quando la padrona ebbe finito di cuocere la polenta disse in dialetto:
chi oce poblisati polentar? (chi vuol pulire il mattarello'?)
Daite mene, daite mene! (date a me, date a me!)
Daite mene, daite mene! (date a me, date a me!)
rispose una voce cupa proveniente dall'ignoto.
I presenti furono presi da tale spavento che, precipitosamente abbandonarono cena e casa senza farvi ritorno sino a due giorni dopo, cioè quando vennero a sapere che tre forestieri erano stati a visitare la grotta penetrando fin sotto la Borgata Dolina.
Da notare che in un angolo della casa esisteva un foro in cui si versavano le lavature della cucina. (web)
I presenti furono presi da tale spavento che, precipitosamente abbandonarono cena e casa senza farvi ritorno sino a due giorni dopo, cioè quando vennero a sapere che tre forestieri erano stati a visitare la grotta penetrando fin sotto la Borgata Dolina.
Da notare che in un angolo della casa esisteva un foro in cui si versavano le lavature della cucina. (web)
per il momento sono chiuse a causa del covid19
approfondisci qui http://www.grottedivillanova.it/wp/
LE ROGAZIONI
Rogazioni: 18, 19 e 20 maggio 2020.
Tradizioni perse...
A Monteaperta, le processioni delle Rogazioni si svolgevano per tre mattine consecutive: lunedì, martedì e mercoledì, tre giorni consacrati alla penitenza. Il percorso prendeva inizio già alle 5. Il punto di partenza era la chiesa parrocchiale, ma ogni giorno veniva seguito un percorso differente, che giungeva sul Briec, un luogo segnalato da una croce, in mezzo ai boschi. Tanti, sacerdoti e laici, camminavano a piedi nudi. Durante il cammino si recitava una preghiera di gruppo: il sacerdote intonava le Litanie dei santi. La processione si fermava alla croce in mezzo ai boschi, il prete alzava la sua croce e, rivolgendosi ai punti cardinali, recitava le invocazioni delle litanie: "A folgore et tempestate, A peste, fame et bello", ecc. a cui la popolazione rispondeva "Libera nos Domine"... (Croce rogazioni del Briec - Monteaperta)
Tradizioni perse...
A Monteaperta, le processioni delle Rogazioni si svolgevano per tre mattine consecutive: lunedì, martedì e mercoledì, tre giorni consacrati alla penitenza. Il percorso prendeva inizio già alle 5. Il punto di partenza era la chiesa parrocchiale, ma ogni giorno veniva seguito un percorso differente, che giungeva sul Briec, un luogo segnalato da una croce, in mezzo ai boschi. Tanti, sacerdoti e laici, camminavano a piedi nudi. Durante il cammino si recitava una preghiera di gruppo: il sacerdote intonava le Litanie dei santi. La processione si fermava alla croce in mezzo ai boschi, il prete alzava la sua croce e, rivolgendosi ai punti cardinali, recitava le invocazioni delle litanie: "A folgore et tempestate, A peste, fame et bello", ecc. a cui la popolazione rispondeva "Libera nos Domine"... (Croce rogazioni del Briec - Monteaperta)
Dalla parola latino rogatio: " azione di chiedere ", " supplicazione ", " preghiera ". L ' origine delle Roghe risale al V secolo: in un tempo tragico, San Mamert, vescovo di Vienna, istituì un digiuno e processioni cantate nei tre giorni precedenti l'Ascensione.
Le preghiere e le processioni si svolgono nei tre giorni precedenti l'Ascensione. Essi hanno lo scopo di chiedere a Dio di benedire le colture e di allontanare le malattie contagiose dagli uomini e dagli animali.
I giorni delle Roghe sono, nel calendario liturgico tridentino, i tre giorni immediatamente precedenti il giovedì dell'Ascensione, vale a dire il 37°, 38° e 39° giorno dopo Pasqua. Questo termine è ancora utilizzato oggi dalle chiese cattoliche, anglicane e alcune chiese ortodosse.
I giorni delle Roghe sono, nel calendario liturgico tridentino, i tre giorni immediatamente precedenti il giovedì dell'Ascensione, vale a dire il 37°, 38° e 39° giorno dopo Pasqua. Questo termine è ancora utilizzato oggi dalle chiese cattoliche, anglicane e alcune chiese ortodosse.
foto di Jean-Marc Pascolo da fb
LEGGERE
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18 mag 2020
Scarpets:calzature tipiche della Carnia,Benečija e Friuli
Gli scarpets o friulane sono delle calzature molto antiche che un tempo erano usate in Carnia.I primi documenti scritti risalgono al 1800,ma hanno origini più antiche.Venivano fatte in casa per tutta la famiglia con avanzi di stoffa e copertoni di bicicletta per la suola.Inizialmente li usavano per la festa di velluto nero,poi divennero di uso quotidiano.Per modellarli usavano design tramandato dalle nonne.Li usava anche mia mamma per andare a Nimis o Tarcento:partiva con i scarpets e giunta in pianura metteva le scarpe col tacco.
Da un po' di tempo alcune ditte la ditte friulane le hanno riproposte .
17 mag 2020
Lussari-Svete Višarje
da fb
Secondo la leggenda, nel 1360 sul Lussari un pastore di Camporosso smarrì le pecore. Le cercò, trovandole in ginocchio attorno a un cespuglio di ginepro, nel mezzo del quale c’era una statua della Madonna col Bambino.
La prese e la portò alla parrocchia di Camporosso, dove il sacerdote la chiuse a chiave in un armadio. Il giorno dopo la statua era di nuovo sul Lussari nello stesso posto, ancora attorniata dalle pecore in ginocchio. Così si ripeté tre volte. Il parroco informò del fatto il Patriarca di Aquileia, che gli ordinò che nel luogo di ritrovamento della statua fosse costruita una cappella.
La cappella divenne in seguito la chiesa del Lussari.
Iz knjige/Dal libro: »Jezak – karanina naše kulture« »Jezik – korenina naše kulture« »La lingua – la radice della nostra cultura« Združenje/AssociazioneDon Mario Cernet, 2018
Progetto Fvg per una Regione Speciale
✴️🆓 IL 18 MAGGIO RIAPRONO NEGOZI, BAR, RISTORANTI E PARRUCCHIERI E CENTRI ESTETICI ! 🆓✴️
✅ Il pressing sul Governo ha avuto successo: accolte le richieste delle regioni di riapertura, in tutta sicurezza, di tutte le attività economiche !
✅ Premiato il lavoro delle regioni più virtuose come il Friuli Venezia Giulia, che ora potranno discostarsi in autonomia dal quadro nazionale non solo per restringere le misure, ma anche per allentarle.
✅ Domani il nostro Governatore Massimiliano Fedriga comunicherà al Governo che il FVG - Grazie ad un grande lavoro di squadra di tutti - riapre !
🔜 FINALMENTE SI RIPARTE !!! 💯🆓
zbor zbirk TAIPANA_TIPANA
Taipana (Tipána in sloveno[3], Taipane in friulano[4]) è un comune italiano di 587 abitanti in Friuli-Venezia Giulia. Fino al 1935 il comune prendeva il nome dell'odierna frazione di Platischis.
Geografia fisica
Taipana sorge a 478 m s.l.m. tra i primi rilievi delle Prealpi Giulie, nel bacino del torrente Cornappo. Oltre al capoluogo fanno parte del comune le frazioni di Cornappo, Debellis, Monteaperta, Montemaggiore, Ponte Sambo, Platischis e Prossenicco, paesini che soffrono quasi tutti di un grave fenomeno di spopolamento.
Storia
La storia del comune di Taipana si intreccia con quella della Pieve di Nimis e di Tricesimo fino alla creazione della parrocchia risiedente a Taipana nel 1896. La prima fonte scritta che attesta l'esistenza del toponimo Taipana (citato con il nome Taypana) risale ad un atto notarile depositato il 20 luglio 1320 presso la pieve di Nimis in cui si accerta che " Presentibus... Leonardus filius Marini de Taypana... medietas vertat presbitero...in dicta Ecclesia.
Rimasta prima sotto la giurisdizione del Patriarcato di Aquileia in seguito a quella austro-ungarica, sotto la Repubblica di Venezia Taipana e le frazioni vicine assunsero importanza e si svilupparono come ville, poi raggruppate in epoca napoleonica nella "vicinia" (l'assemblea dei capi famiglia) di Taipana.
Seconda guerra mondiale
Durante la seconda guerra mondiale il territorio del Comune fu coinvolto dalle attività della resistenza friulana con la partecipazione delle Brigate Garibaldi e delle Brigate Osoppo.[5]
Nel 1976 il comune fu devastato dal terremoto del Friuli, che provocò enormi crolli e danni.
continua qui https://it.wikipedia.org/wiki/Taipana
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