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IVAN TRINKO padre della Benecia

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31 dic 2022

Buon anno a tutti


                                                     Buon Anno

Hab ein gutes Jahr

Srečno Novo Leto

Bon an

Spero che il 2023 sia un anno di Pace,Amore,Salute e tanta serenità in tutto il mondo.


 






30 dic 2022

Filmato-NO BOTTI PER CAPODANNO.wmv

Ma l’immigrazione non è arginabile

 


«Al confine sloveno tornano i respingimenti bocciati dal tribunale », è il titolo di un lungo articolo su «la Repubblica» di qualche giorno fa. Sono convinto che molti concittadini, non solo leghisti di vecchia data, abbiano moti di esultanza di fronte a provvedimenti simili, graditi a ogni destra che intenda riaffermare le proprie caratteristiche ideali politiche. Il provvedimento parte dalla direttiva, a firma del capo di gabinetto del ministro Piantedosi, che invita i prefetti di Trieste, Gorizia e Udine «ad adottare iniziative volte a dare ulteriore impulso ad attività di vigilanza sulla fascia di confine…». Il tutto basato sulla valutazione di un «massiccio afflusso di migranti attraverso la rotta balcanica», tanto per fare pendant con i blocchi navali nel Mediterraneo. Si tratta delle «riammissioni informali» che dovrebbero essere fatte verso la Slovenia dei migranti rintracciati sulla fascia confinaria.

Però, c’è un però. Una giudice romana, Silva Albano, pronunciandosi sul ricorso di un cittadino pachistano, ha definito le riammissioni informali illegittime sotto molteplici profili: contrarie al regolamento di Dublino, contrarie agli articoli 2 e 3 della procedura amministrativa in quanto ai respinti non veniva dato alcuna possibilità di impugnare il provvedimento, contrarie all’articolo 80 della Costituzione, contrarie all’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Su quella pronuncia il Viminale fece interrompere le riammissioni, così dalle oltre mille del 2020 esse si ridussero a meno di una ventina. Che la politica interna ed estera della nuova compagine governativa stia mostrando la sua vera anima lo si vede ormai palesemente. Presentando all’opinione pubblica in ogni occasione l’immigrazione come una caterva di pericoli, di minacce, di sconvolgimenti epocali, si vuole ingigantire fenomeni migratori che, comunque, sono difficilmente arginabili in considerazione delle vere ragioni che le causano.

A tal proposito cito come banale esempio la tragedia della frana-alluvione di Ischia o della necessaria salvaguardia del territorio. Ci si chiede, dopo i fatti, sebbene fossero prevedibili, i perché, le ragioni di tali fenomeni, se ne cercano i responsabili, si piange per i morti e per i danni. Il fatto rimane come esempio, premonitore di altrettante possibili e probabili tragedie. Ma il fenomeno è così ampio sul territorio nazionale che non trova soluzioni se non parziali e più riparative che preventive.

Che il fenomeno migratorio sia una continua inondazione dall’Est e dal Sud del mondo verso il nostro, ci dovrebbe far pensare e provvedere alle sue vere cause e non solo costruire barriere, stendere fili spinati, bloccare porti e, cosa ancor più disumana e incivile, dimenticare, richiudere, discriminare, chi già, con infiniti sforzi e rischi mortali da noi ci è già arrivato.

Mi piacerebbe sapere come la pensano i prefetti dei nostri capoluoghi di provincia, con quale spirito accolgono «l’invito» romano, in considerazione del ruolo che la nostra democratica Italia vorrebbe svolgere in ambito europeo e mondiale. Ma, tant’è, c’è un nuovo governo, pare giusto che faccia la sua parte di attore; il battimani verrà da chi sta ai loggioni e in platea, difficilmente da chi sta fuori, privo di biglietto e adeguato decolté. E non è detto che questa marea si metta a fischiare i nuovi attori.

Io penso, però, quanto bene anche economico e sociale ci sarebbe se, invece che emarginare i giovani che già si trovano sul territorio nazionale e quelli che premono ai confini, trovasse un modo di usufruirne delle capacità e dei talenti, creerebbe un circolo virtuoso tale da migliorare la loro vita ed anche quella dei cittadini, visto anche che così scarsa è la natalità ed è in aumento l’invecchiamento della popolazione autoctona. Lo dicono e ribadiscono i demografi della impellente necessità di incrementare la popolazione attiva, in modo che sia assicurato un futuro alle generazioni alla fine del ciclo lavorativo.

Riccardo Ruttar

https://www.dom.it/ma-limmigrazione-non-e-arginabile_priseljevanja-se-ne-da-omejiti/

28 dic 2022

PROVERBIO

 Le bugie hanno le gambe corte.

Le menzogne si scoprono subito, hanno le gambe corte e non possono andare lontano.

Cittadinanza italiana al medico aggredito a Lignano

 


Ha ricevuto la cittadinanza italiana Andi Nganso, il medico del pronto soccorso di Lignano Sabbiadoro vittima, lo scorso agosto, di un grave episodio di razzismo da parte di un suo paziente che lo aveva insultato pesantemente, accusandolo di "portare malattie" per il colore della sua pelle.

Dopo 16 anni, il dottore 32enne di origini camerunensi, referente Public Health per la Croce Rossa Italiana, il 22 dicembre ha ricevuto l'attestato. Con un post su Facebook ha raccontato il traguardo raggiunto. "Stamattina ho giurato sulla Costituzione italiana fedeltà alla Repubblica. Acquisisco così, dopo 16 anni, la cittadinanza italiana", ha scritto Nganso.

"Sono nato una seconda volta a Varese, la mia Città, dove ho percepito per la prima volta che da adulto stavo mettendo in pratica i principi di civiltà, solidarietà e famiglia insegnatimi dai miei genitori. Varese è dove ho conosciuto una seconda famiglia con la quale condivido un legame che supera la biologia e le latitudini - prosegue il medico -. Sono nato una seconda volta nelle aule della facoltà di medicina all’università dell’Insubria dove ho costruito buona parte dei rapporti di amicizia e di affetto grazie ai quali sono maturato come uomo e professionista".

E poi ancora: "Sono stati anni di costruzione e di rafforzamento di un'identità complessa, mista, elaborata e orgogliosa. Sono stati anni di lotta, accettazione e di acquisizione di consapevolezza. L’Italia è il nido dal quale ho deciso di permettere alla mia energia di fiorire sul mondo. Sono felice di poterlo fare con maggior serenità da oggi - spiega il dottore -. Voglio ringraziare tutte le anime amiche che mi hanno tenuto per mano fino a oggi. Sono immensamente grato per l’affetto e l’amore dei miei genitori che hanno saputo reagire alla trasformazione di tutti i loro figli, nati camerunensi e diventati cittadini afroeuropei".

"Stamattina ho giurato sulla Costituzione italiana che il mio impegno per la giustizia sociale non finirà. L’istituto per la Cittadinanza rimane in Italia e in Occidente uno strumento di esclusione che racconta e rafforza le disparità tra i popoli". E poi una dedica speciale. "Dedico questa giornata al milione di Italiani senza cittadinanza".

Foto tratta dal profilo Facebook di Nganso

https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/cittadinanza-italiana-per-il-medico-aggredito-a-lignano/2/275652

27 dic 2022

Presepe animato per Nicola

Di Romeo Trevisan
Cosa si fa per nipotini...

Parco dei miti e delle leggende

 Siete mai stati in un parco dei miti e delle leggende

❓🧐
Ce ne sono due: uno in Croazia, non lontano da Abbazia/Opatija e un altro in Slovenia, a due passi dall'Italia, dove abbiamo avuto il piacere andare già un paio di volte.
🔴Il Mitski park - Interreg SI - HR di Rodik, sul Carso tra Divača e Kozina, è un luogo davvero particolare. Due percorsi da fare a piedi o in bicicletta alla scoperta delle antichissime leggende degli abitanti sloveni di queste terre. In più un centro visite con museo interattivo dove cercare di capirne qualcosa di più! Il tutto divertendosi.
🟢Ma non è tutto. A ogni "stazione" lungo i due percorsi troverete delle sculture che rappresentano i miti e le leggende di cui si narra la storia. Alle sculture si affiancano spesso delle vere opere artistiche di madre natura, sotto forma di doline, grotte, inghiottitoi...
🔵Un luogo davvero affascinante, un museo in gran parte all'aria aperta e decisamente diverso da tutti gli altri, dove scoprire le antiche leggende, spesso comuni a tanti popoli d'Europa e modificate nei secoli con l'avvento del Cristianesimo.
E come se non bastasse è del tutto gratuito (salvo che vogliate fare una visita guidata).
Vi abbiamo incuriosito❓
A noi è piaciuto molto, un'esperienza davvero fuori dal comune!
👉Correte a leggere il nuovo articolo sul nostro blog!

LA VALERIANA


 La valeriana

di Sara Bosco
Oggi mi vorrei occupare della valeriana o più correttamente valerianella, un ortaggio tipico di questo periodo che resiste bene al freddo e può essere coltivato facilmente sia negli orti che sul balcone.
Questa coltura non ama i periodi caldi e siccitosi e non risulta essere troppo esigente per le tipologie di terreno, è importante solo che sia ben drenato. Può essere seminata dalla primavera all’autunno sia in pieno campo che in tunnel freddi, in particolare per le semine più tardive.
La semina viene eseguita a spaglio o a file distanti circa 15- 20 cm che si riducono a 8-10 cm nel caso vengano coltivata in vaso. Può essere necessario un diradamento quando le plantule sono emerse per assicurare un adeguato spazio di crescita. La semina a file permette una maggior facilità di gestione delle malerbe rispetto a quella a spaglio.
Durante la coltivazione non ha particolari esigenze se non un’adeguata irrigazione, in particolare nei mesi estivi più caldi.
La raccolta avviene quando le piantine hanno raggiunto una buona grandezza e potrà richiedere una tempistica diversa in funzione del periodo di coltivazione. Questa può avvenire sia tagliando le foglie alla base del coletto affinché si possano eseguire ulteriori tagli oppure togliendo tutta la pianta.
La valeriana è un ortaggio molto semplice che non ha criticità elevate durante la coltivazione se non l’insorgenza di possibili marciumi nel caso di terreni che trattengono l’acqua o periodi molto umidi. Risulta essere però una buona alternativa alle colture di questa stagione.
da vita nei campi

25 dic 2022

Taglio di 400.000 euro, ecco i sindaci


ìI sindaci di Benecia, Resia e Valcanale non intendono restare passivi di fronte alla drastica riduzione dei fondi – da 900 mila a 500 mila euro – per lo sviluppo dell’area della provincia di Udine nella quale è presente la minoranza linguistica slovena, provenienti dallo Stato sulla basa della legge di tutela.

Amareggiati per il taglio approvato dalla Commissione regionale consultiva per la minoranza slovena, quando le organizzazioni slovene dicono di voler sostenere con forza la loro comunità in provincia di Udine, i primi cittadini considerano quei soldi importanti per il territorio e non intendono rinunciarvi a cuor leggero. Così hanno redatto una lettera indirizzata all’assessore regionale alle Autonomie locali con delega alle Identità linguistiche, Pierpaolo Roberti.

«L’iniziativa vede come capofila il presidente della Comunità di montagna del Natisone e Torre, Maurizio Steccati. L’accordo è che ognuno dei 16 sindaci interessati al provvedimento entro metà dicembre invii in Regione lo stesso testo su carta intestata del proprio Comune», fa sapere Mariano Zufferli, sindaco di San Pietro al Natisone e vicepresidente della Comunità di montagna.

«Se l’anno scorso avevamo accolto con soddisfazione l’assegnazione di 900.000 euro», si legge nel testo della lettera, «ora non possiamo non esprimere delusione per il passo indietro che si intende compiere. Infatti non sono venute meno le ragioni che l’anno scorso avevano portato tutti i componenti della provincia di Udine della Commissione consultiva, di concerto con gli amministratori locali del territorio interessato dal provvedimento, a chiedere un aumento ed una stabilizzazione della dotazione annuale a 1.000.000 euro dei fondi previsti dall’Art. 21 della L. n. 38/01,in quanto, vista la vastità del territorio rappresentato ed i suoi articolati problemi, l’importo definito oltre venti anni fa dalla legge di tutela pari a 1.000.000.000 di lire (516.000,00 €) annui, oggi non risulta essere più adeguato alle aspettative».


«Il rammarico per la volontà espressa in sede di Commissione consultiva – proseguono i sindaci –, è ancora più grande per il fatto che si intenda destinare la quota tolta allo sviluppo dei 16 comuni della provincia di Udine a interventi esterni al nostro territorio. E questo in un periodo di forte crisi economica».

Gli amministratori locali non mancano di evidenziare che «nel corso degli ultimi dieci anni i fondi dell’art. 21 sono stati impiegati in maniera efficace ed efficiente in interventi degli enti pubblici per progetti di carattere economico, aiuti alle imprese, progetti di sviluppo di carattere turistico, scolastico e sociale». Pertanto chiedono «di riconsiderare la questione in sede di Giunta e Consiglio regionali nello spirito delle decisioni adottate l’anno scorso».

A questo punto l’assessore Roberti porterà avanti la posizione della Commissione consultiva o ascolterà la voce dei rappresentanti eletti del territorio? E come si comporteranno i consiglieri regionali quando la questione arriverà nell’aula del Consiglio del Friuli Venezia Giulia.

Il consigliere regionale Giuseppe Sibau segue la vicenda e dei malumori in Benecia, Resia e Valcanale è stato informato anche il suo collega della Slovenska skupnost, Marko Pisani. In tutto questo fa rumore il silenzio delle organizzazioni della minoranza slovena… (M. Z.) https://www.dom.it/pismo-zupanov-o-rezu-400-000-evrov_taglio-di-400-000-euro-ecco-i-sindaci/

La gubana dolce natalizio delle valli del Natisone

 Buon Natale-Vesel Božič-Bon Nadal-

La gubana il tipico dolce delle Valli del Natisone/Nediške doline


La signora  Romilda Filipig di Topolò ci racconta  e ci mostra come si fa la gubana.
La ricetta è stata  tradotta ed adattata nelle dosi .
La parola gubana  deriva dallo sloveno "gubati" cioè arrotolare,infatti questo dolce ha la forma di chiocciola.
E' un dolce che si faceva per Natale,Pasqua, matrimoni e per la fine della fienagione.


Ingredienti

Impasto per 2 gubane

Mezzo chilo di farina ,3/4 uova,sale,la buccia di un limone grattugiato,2 cubetti di lievito,due cucchiai tra burro sciolto ed olio,zucchero,una fiala di vanillina.

Ripieno:
250 g di noci macinate,100 g di amaretti sbriciolati,un cucchiaio di zucchero,un panino raffermo, un po' di burro,30 g di pinoli,100 g di uvetta ammollata nel marsala, mezzo bicchiere di grappa,qualche cucchiaio di cacao.

Preparazione
La pasta deve lievitare due volte.
Mettere  la farina sul tavolo ed aggiungere il lievito precedentemente sciolto in un po'di latte tiepido, zucchero e una presa di sale. La pasta deve essere piuttosto molle ,altrimenti stenta ad alzarsi.
Lavorare  bene il composto.
Coprire con un panno caldo e lasciar lievitare.(deve raddoppiare)
Nel frattempo rosolare nel burro i pinoli,poi il panino raffermo sminuzzato,sbriciolare gli amaretti che ci serviranno per il ripieno.

Quando è ben lievitato si prepara per la seconda lievitazione.
Scaldare il latte e metterci dentro il lievito sciolto nel latte e un po' alla volta  il burro sciolto e le uova precedentemente sbattute.L'impasto deve essere morbido,se necessario aggiungere un po' di farina.La pasta deve essere lavorata per un quarto d'ora.
Si copre con un panno e si aspetta che lieviti nuovamente ( minimo un'ora  )
Mettere in una terrina tutti i componenti del ripieno.
Quando è ben lievitato spianare col mattarello una sfoglia di 1 cm e mezzo,mettere sopra il ripieno con qualche fiocchetto di burro.Fare un rotolo ,pressare livemente  per chiuderlo ed arrotolarlo a chiocciola.
Prendere una teglia imburrata,spennellare la gubana con la chiara d'uovo sbattuta e mettere nel forno preriscaldato.
Cuocere a  per circa un'ora e un quarto a 170°.

La gubana è pronta,buon appetito !!!


Buon Natale-Vesel Božič-Bon Nadal-Frohe Weihnachten

 



  • “È Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri” (Madre Teresa di Calcutta).

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