questo blog

questo blog

blog

blog

IVAN TRINKO padre della Benecia

IVAN TRINKO padre della Benecia
IVAN TRINKO padre della Benecia

calendario

GIF

GIF

giulio

#veritàegiustiziaperGiulioRegeni

slide benecia

slide benecia
benecia

profilo di OLga

profilo di OLga
profilo OLga

Translate

Cerca nel blog

Powered By Blogger

gif

gif

follower

5 feb 2022

Detto delle Valli del Natisone in dialetto sloveno


Predomisu je buajš  ku  misu.

La riflessione è meglio dell'idea,(pensiero)

Ponderare gli aspetti e le conseguenze di un'idea prima di attuarla.

http://www.lintver.it/cultura-tradizioni-proverbi.html


(Ponderare i possibili aspetti e le conseguenze di un'idea, prima di attuarla.

(Ponderare i possibili aspetti e le conseguenze di un'idea, prima di attuarla.La riflessi
La riflessione è meglio dell'idea (pensiero).
(Ponderare i possibili aspetti e le conseguenze di un'idea, prima di attuarla.
nsiero).
(Ponderare i possibili aspetti e le conseguenze di un'idea, prima di attuarla.

Contro lo spreco serve l'impegno di tutti

 


La crescita demografica e la crescente attenzione verso la sostenibilità di produttori e consumatori impongono la creazione di un modello di sviluppo che implichi la produzione di cibo di qualità e in quantità, ma anche una riduzione degli sprechi alimentari, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, le strategie sull’economia circolare dell’Unione europea e la “Farm to Fork”. Lo afferma Confagricoltura in occasione della nona Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare che ricorre domani, 5 febbraio.

Per prevenire lo spreco alimentare – aggiunge Confagricoltura - serve però l’impegno di tutti.

Dai dati emersi dallo studio condotto dell’Osservatorio Waste Watcher International in collaborazione con l’Università di Bologna e IPSOS sul “Caso Italia” si registra che, nel 2021, nel nostro Paese si sono sprecati circa 27 kg di cibo a persona. Sebbene l’andamento sia in calo rispetto all’anno precedente, allarmano i dati sulle quantità (3.624.973 tonnellate nel 2021) e sui costi (circa 10 mld di euro) del cibo sprecato nel corso dell’anno passato. L’iniziativa dell’Osservatorio Waste Watcher International, con il quale Confagricoltura ha avuto modo di collaborare nel quadro delle attività del Coordinamento Agrinsieme, accende i riflettori su una delle piaghe del nostro tempo e impone una reazione concreta.Le imprese agricole del nostro Paese – afferma Confagricoltura – possono svolgere un ruolo fondamentale nella lotta agli sprechi alimentari e nella prevenzione degli stessi. L’agricoltura non spreca in quanto, per natura, fa propri concetti come il recupero, il riutilizzo e la creazione di sistemi diffusi di economia circolare. Anche in fatto di prevenzione, è fondamentale che i virtuosismi produttivi dei nostri agricoltori siano conosciuti e spiegati ai consumatori e alle giovani generazioni.

https://www.ilfriuli.it/articolo/gusto/-contro-lo-spreco-serve-l-impegno-di-tutti-/10/260023

da wikipedia

La giornata di prevenzione dello spreco alimentare venne celebrata per la prima volta il 5 febbraio 2014 in Italia. La giornata è stata ideata ed istituita dalla campagna Spreco Zero e Università di Bologna - Distal con il Ministero dell'Ambiente, per iniziativa del coordinatore PINPAS Andrea Segrè. Nel 2004 furono convocati gli "Stati generali" della filiera agroalimentare italiana. PINPAS, promosso da Ministero dell'ambiente, è il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare[1][2] per sensibilizzare le persone sullo spreco alimentare.[3] Dal 2014 in poi, la giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare è l'occasione per la diffusione di nuovi dati da parte dell'Osservatorio nazionale sugli sprechi Waste Watcher (Lmm/Swg).

La settima edizione del 2020 ha ottenuto il Patrocínio del Ministero dell'Ambiente e di quello della Salute.

4 feb 2022

Malborghetto il Comune senza debiti


 Il Comune di Malborghetto-Valbruna/Naborjet-Ovčja vas è entrato nell’anno nuovo senza alcun debito. E, con ogni probabilità, è un primato a livello italiano.

«In questo passaggio dall’anno 2021 al 2022, problematico per tanti versi, al Comune di Malborghetto- Valbruna registriamo la prima novità dell’anno nuovo. Con il 2022 il nostro Comune ha zero debiti. Niente mutui, niente passività, niente pendenze a carico dei suoi concittadini», ha esultato il sindaco, Boris Preschern, sul proprio profilo Facebook.

Ma l’assenza di debiti per la municipalità della Valcanale, 900 residenti circa, non è frutto di immobilismo, ordinaria amministrazione, assenza di iniziative. Anzi, è proprio il contrario. Negli ultimi anni gli investimenti sono stati parecchi, nell’ordine di una decina di milioni di euro.

È recentissima, dello scorso 29 dicembre, ad esempio, l’inaugurazione del «Kinderalm», lo snow park nell’area tra Valbruna/Ovčja vas e Ugovizza/Ukve che ha riportato la pista dell’ex skilift «Kugy 1» al suo splendore, attirando subito i bambini e le loro famiglie a divertirsi con slittini, bob e sci. L’impianto, costituito da due tappeti mobili di risalita, è il primo lotto di una serie di tre progetti che puntano al rilancio del turismo invernale.

Circa un anno fa è stata inaugurata, poi, la nuova pista da fondo omologata Fisi della Val Saisera/Zajzera, intitolata a Piero Di Lenardo, che da questa stagione è anche la sede operativa della scuola da sci di fondo «Alpi Giulie».La scorsa estate è stata aperta a Ugovizza la pista di PumpTrack, inserita nell’area della vecchia stazione ferroviaria di Ugovizza, adiacente alla Ciclovia AlpeAdria FVG1, in un sito dove, oltre alla nuova struttura si trovano anche un’area di sosta, prati, attrezzature per il tempo libero e servizio di ristorazione. Ancor prima avevano preso vita il «Saisera Wild Track» e il «Puanina Tour».

Per non parlare dell’iniziativa «Advent Pur», che durante lo scorso avvento ha richiamato parecchie migliaia di visitatori.

Alcuni anni fa l’amministrazione Preschern, in carica dal 2014, ha fatto partire con fondi propri anche la sperimentazione dell’insegnamento trilingue (italiano, sloveno e tedesco) nella scuola dell’infanzia e primaria di Ugovizza, poi finanziato dalla Regione (con i fondi per la minoranza slovena) e da quest’anno dallo Stato nell’ambito del programma di sostegno alle Aree interne.

Certo, il Comune, a differenza di altre municipalità montane, dispone di risorse proprie, in particolare di quelle derivanti dalla produzione di energia idroelettrica, ma va sottolineata l’oculatezza nella loro gestione da parte dell’attuale e delle precedenti amministrazioni.

«Non so quanti Comuni in Italia possono vantare l’assenza di ogni debito. Certamente non quelli (specialmente Comuni grandi di città importanti) che, per evitare di fallire, hanno dovuto chiedere al Governo centrale centinaia di milioni di euro per appianare i loro debiti accumulati», scrive con giustificato orgoglio Preschern. «Voglio ringraziare tutti gli amministratori comunali passati e presenti, per aver sempre amministrato bene il nostro Comune. Viva Malborghetto-Valbruna»

.https://www.dom.it/naborjet-ovcja-vas-nima-dolgov_malborghetto-il-comune-senza-debiti/

Malborghetto-Valbruna (Malborgeth-Wolfsbach in tedescoNaborjet-Ovčja vas in sloveno[4] e Malborghet e Valbrune in friulano[5]) è un comune italiano sparso di 913 abitanti in Friuli-Venezia Giulia, la cui sede comunale è posta nella frazione di Malborghetto.Il comune si trova nella regione montuosa di confine tra Alpi carniche orientali e Alpi Giulie occidentali, con gli abitati situati nel fondovalle della Val Canale, dominati dalle cime lo Jôf di Montasio (2.754 m), lo Jôf Fuart (2.666 m), lo Jôf di Miezegnot (2.087 m), il monte Osternig (2.052 m) e il monte Poludnig (2.000 m). Il territorio comprende alcuni valloni laterali della Val Canale tra cui la Val Saisera o Valbruna.Fin dall'alto medioevo, come tutta la Val Canale appartenne, con il nome di Buonborghetto, ai vescovi di Bamberga, e in questo periodo divenne importante centro commerciale. Pare che abbia mutato nome in Malborghetto in seguito alle continue contese con Venezia. Vi fiorirono l'industria del ferro e del legno, che contribuirono allo sviluppo economico del paese e ancora oggi sono praticate.

Gli Asburgo vi costruirono una fortezza (poi detta forte Hensel) che fu occupata dai Veneziani nel 1616, dal Massena nel marzo 1797 e dal viceré Eugenio di Beauharnais nel 1805. Nel 1809, dal 14 al 16 maggio, all'interno del forte il capitano austriaco Friedrich Hensel si difese per tre giorni (Battaglia di Tarvisio) prima di cedere alle armate di Napoleone I.

Venne assegnato all'Italia nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale, sebbene fosse abitato prevalentemente da genti tedesche e slovene. Nel 2003 il comune è stato colpito dall'alluvione della Val Canale, che ha causato due morti e danni rilevanti. Con le frazioni di Valbruna e Ugovizza costituisce attualmente una località di villeggiatura e di sport invernali. I paesi sono basi di partenza per escursioni nelle Alpi Giulie. Fino alla realizzazione della nuova ferrovia pontebbana era servito da varie stazioni, delle quali rimane in uso solo quella di Ugovizza-Valbruna.

da https://draft.blogger.com/blog/post/edit/2963768517500394620/1237606353801892102

3 feb 2022

SAN BIAGIO

 


Oggi, 3 febbraio, la tradizione cristiana celebra San Biagio, santo protettore della gola. Per questa giornata è prevista la benedizione della gola, che viene impartita usando due candele benedette nel giorno precedente, alla festa della Candelora. La tradizione della benedizione della gola nasce dal fatto che San Biagio guarì miracolosamente un bambino a cui si era conficcata una spina nella gola.

La giornata dedicata a San Biagio è stata istituita nel secoli scorsi anche per chiedere al Santo di proteggere i bambini e gli adulti dalla difterite, un’infezione della gola che provoca soffocamento, molto contagiosa, conosciuta fin dall’antichità e che fece anche tanti morti nell’Astigiano fino ad inizio del Novecento. Se una volta si ricorreva alla benedizione, dal 1920 è disponibile il vaccino antidifterico ed attualmente è tra i vaccini consigliati a tutti i bambini nel primo anno di vita.

Anche se c’è il vaccino, si porta comunque avanti la tradizione, con il rito della benedizione della gola che viene impartita durante le celebrazioni liturgiche, o con una Messa il giorno stesso oppure in quelle del sabato e della domenica successive a San Biagio.

fonte https://www.atnews.it/2022/02/oggi-e-san-biagio-protettore-della-gola-3-167118/#:~:text=Oggi%2C%203%20febbraio%2C%20la%20tradizione,precedente%2C%20alla%20festa%20della%20Candelora.

Buongiorno

 

La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è quella di essere di buon umore.
Voltaire

2 feb 2022

Citazione di Tolstoj

 


Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiar se stesso.

(Lev Tolstoj)


Una teleferica per il Gran Monte

 


Dopo anni di attesa, il momento è arrivato. La teleferica a servizio del Rifugio Ana di Monteaperta/ Viškorša, situato sul Gran Monte a 1468 metri, si farà.

Il sindaco di Taipana/Tipana, Alan Cecutti, non riesce a trattenere l’entusiasmo: «Al Comune è stato da poco assegnato un contributo da parte della Direzione turismo della Regione Friuli-Venezia Giulia, per la realizzazione di quest’infrastruttura per il rifugio. Allo scopo sono stati stanziati 250.000 euro; 200.000 è la quota messa sul piatto dalla Regione, la parte restante è in compartecipazione con il Comune». Alla realizzazione di quest’idea si puntava da molti anni, col coinvolgimento del locale gruppo di alpini, tra i quali va ricordato Ivano Carloni, memoria storica delle penne nere di Monteaperta.

La domanda era stata presentata a sostegno della gestione del Rifugio Ana, che nei periodi di apertura richiama sulGran Monte un numero crescente di persone, anche per la propria posizione lungo alcuni itinerari a piedi. Non da ultimo quello del Cammino celeste, il percorso di devozione tra Barbana, Aquileia e Lussari/Svete Višarje.

Cecutti osserva: «Ogni anno si fa utilizzo dell’elicottero, con spese abbastanza importanti, per portare in quota i viveri e i materiali che servono alla gestione e alle attività che vengono svolte al Rifugio. La teleferica ovvierà a questa necessità; avrà il punto d’arrivo nei pressi dell’edificio e sarà riservata al trasporto di materiali e beni, non di persone».

Ora che le risorse sono sul piatto, è tempo d valutare se sia più opportuno fare partire il tracciato della nuova infrastruttura dalla vallata di Tanamea- Na meji, in comune di Lusevera/ Bardo, o dalla zona di Monteaperta e Cornappo/Karnahta. La valutazione terrà conto di diversi elementi, non da ultimo della conformazione del territorio e della composizione del suolo, oltre che della distanza.

A interessare la zona del Gran Monte, spiega ancora Cecutti, è anche un progetto preliminare con cui l’amministrazione comunale intenderebbe mettere in sicurezza la mulattiera in salita al Rifugio Ana da Monteaperta, tra l’altro allargandone alcuni punti per renderla accessibile alle e-bike. Un ulteriore proposito è, poi, quello di mettere in sicurezza anche il sentiero sul crinale del Gran Monte, in arrivo dal monte Stol e dalla Slovenia.

Ponte Vittorio/Most na Nediži

Un altro importante progetto, che la compagine amministrativa di Taipana ha presentato a fine gennaio alla Regione Friuli-Venezia Giulia nell’ambito delle concertazioni, riguarda la zona Prossenicco/Prosnid. L’idea è realizzare un campeggio a Ponte Vittorio. «L’infrastruttura – spiega il sindaco Cecutti – offrirebbe circa 240 posti, con un servizio a due o tre stelle. Mirerebbe a portare ulteriore sviluppo al territorio e creare connessioni coi comuni vicini e la Slovenia». Il progetto, per un valore di 1.380.000 euro, punterebbe alla nascita di un “centro” di partenza per percorsi ciclabili e a piedi, per fare permanere i turisti sul territorio per un periodo medio-lungo durante l’anno.

Sempre caldo, a Taipana come in tutta la Slavia, è il tema dello spopolamento. Nella ricerca di strategie per farvi fronte, Alan Cecutti confida in un prossimo inserimento del proprio Comune tra le aree interne.

Il sindaco di Taipana, Alan Cecutti/Tipajski župan Alan Cecutti

«Recentemente il direttore del Servizio coordinamento politiche per la montagna, Loris Toneguzzi, ha spiegato che la Regione sta procedendo anche per l’inserimento di Valli del Torre e del Natisone. Nei prossimi mesi i Comuni dovranno adempiere alle condizioni poste dalla Regione per accedere ai relativi fondi. Circa cinque milioni di euro potrebbero essere calati su sanità, istruzione e trasporti, con l’obiettivo di creare iniziative che frenino lo spopolamento e portino giovani sul territorio».

Ma ancora di più, a Taipana e non solo, ci si aspetta anche dalla programmazione europea transfrontaliera e dalla collaborazione con la Slovenia. «Nelle prossime settimane i sindaci delle Valli del Torre, del Natisone e del Posočje s’incontreranno nuovamente a riguardo», assicura Cecutti. (Luciano Lister)

https://www.dom.it/nova-zicnica-do-koce-nad-viskorso_una-teleferica-per-il-gran-monte/

1 feb 2022

Fiori d'inverno



 
immagine dal web

Helleborus niger (L.1753), comunemente nota come elleboro nero o rosa di Natale, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Ranunculaceae, diffusa sulle catene montuose di Alpi ed Appennini.La denominazione del genere Helleborus è stata attribuita dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (Aix-en-Provence, 5 giugno 1656 – Parigi, 28 dicembre 1708) ed è stata formata (a quanto pare) dall'unione di due parole greche (elein= ferire e bora= alimentare) il cui significato finale è "pietanza, nutrimento o cibo mortale". Altre etimologie sembrerebbero far riferimento a un'antica città greca famosa per curare la pazzia con una pianta di questo genere. L'epiteto specifico niger (= nero, scuro) fa riferimento al colore del rizoma.

Il binomio scientifico attualmente accettato (Helleborus niger) è stato proposto da Carl von Linné (1707 – 1778) biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.

Descrizione

Sono piante erbacee la cui altezza totale varia da 15 a 30 cm. La forma biologica di questa pianta è geofita rizomatosa (G rhiz), ossia è una pianta perenne che porta le gemme in posizione sotterranea. Durante la stagione avversa non presenta organi aerei e le gemme si trovano in organi sotterranei chiamati rizomi, dei fusti sotterranei dai quali, ogni anno, si dipartono radici e fusti aerei. Tutta la pianta ha un debole odore acre.https://it.wikipedia.org/wiki/Helleborus_niger

FEBBRAIO

 

SVEČAN ( Februar)
FEBBRAIO
Gennaio ( Prosinec) ci saluta per lasciare il posto al mese più corto dell'anno. Lo sloveno conserva il nome Svečan, che deriva da sveča, candela. Questo nome, infatti, si collega alla candela che può essere di cera e la cui luce era estremamente necessaria, ma anche alle candele di ghiaccio, in questo freddo mese invernale.
Il dipinto è del pittore impressionista sloveno Rihard Jakopič ( Ljubljana, 1860 - 1943). Studiò a Vienna , Monaco e Praga. Svolse la sua attività di pittore a Lubiana, dove fu a capo dell'Impressionismo sloveno.

31 gen 2022

Buona giornata/Lep dan/Buine giornade


 

Contadini e maestri


 La buona notizia per l’anno nuovo è arrivata alla fine di quello vecchio. Riguarda l’aumento da 500 mila a 900 mila euro l’anno dei fondi destinati dalla legge di tutela per la minoranza slovena allo sviluppo socioeconomico di Benecia, Resia e Valcanale. Il voto del Consiglio regionale, che ha respinto l’ultimo tentativo di bloccare l’incremento, con un emendamento presentato dal consigliere triestino Roberto Cosolini (Pd), è stato accolto con sollievo nei territori interessati. Dai quali è andato anche un plauso all’assessore alle Identità linguistiche, Pierpaolo Roberti, che ha accolto l’indicazione presa a maggioranza dalla Commissione consultiva regionale per la minoranza slovena su proposta dei sei membri della provincia di Udine e l’ha difesa dal fuoco di sbarramento poi messo in campo da esponenti di primissimo piano della stessa comunità slovena.

L’ostilità contro aiuti specifici per il territorioconfinario da Tarvisio a Prepotto, rimasto indietrorispetto agli altri di insediamento della minoranza,da parte di ambienti triestini e goriziani si era manifestata fin dall’approvazione della legge 38/01, in barba alla tanto decantata «globalità» (cioè non solo linguistica e culturale, ma anche economica e sociale) della tutela.

Anche per questo il risultato è straordinario. Ora bisogna far sì che si continui su questa strada. Giuseppe Firmino Marinig, probabilmente il politico più lungimirante che la Benecia abbia espresso nella storia repubblicana, alcuni anni fa aveva calcolato in 10 milioni l’anno per cinque anni l’intervento pubblico necessario per mettere al passo con il resto della regione le sole Valli del Natisone.

900 mila euro sono comunque una bella cifra, di gran lunga superiore a quella per la cosiddette Aree interne (350 mila euro per valli del Natisone e del Torre dalla Regione nel 2021), e di certo, se spesi bene, produrranno buoni risultati. Basti pensare che con i fondi 2020 hanno ricevuto un importante sostegno ben 81 aziende agricole e forestali della Benecia. Si tratta in gran parte di realtà gestite da giovani imprenditori, attività indispensabili a tenere in vita il territorio e quindi la lingua e cultura che lo caratterizzano.

Di contadini e maestri di sloveno hanno bisogno in primo luogo Benecia, Resia e Valcanale. Il Südirol/Alto Adige indica la strada.

Ezio Gosgnach

https://www.dom.it/contadini-e-maestri_kmetje-in-ucitelji/

30 gen 2022

Tre vicari per Valcanale

 


Nella chiesa di Tarvisio/Trbiž è stata celebrata, giovedì, 30 dicembre, la Messa di presentazione dei sacerdoti che aiuteranno il parroco della Collaborazione pastorale, don Alan Iacoponi. Nel presiedere la celebrazione insieme a padre Gabriel Msuya, proveniente dalla Tanzania, e don Sudhakar Gode e don Kouju Ventkata Ratnam, provenienti dall’India, don Iacoponi ha notato come, sull’altare, tre continenti incontrassero l’Europa. Il parroco di Tarvisio, infatti, viene dalla Bolivia. Similmente, partendo dalla piccola Betlemme, la forza di Cristo ha avvolto il mondo intero. Nel corso della celebrazione, una fedele della diocesi di Concordia-Pordenone ha espresso parole di ringraziamento a don Sudhakar e don Kouju, a nome della propria comunità. Prima di giungere in Valcanale alcune settimane fa e stabilirsi a Camporosso/Žabnice, dove resteranno per due o tre anni, infatti, i due sacerdoti hanno prestato per sei anni la propria opera nel Friuli occidentale.

Ritornato da poco da un periodo in Tanzania, invece, padre Gabriel Msuya risiede a Valbruna/Ovčja vas e presta la propria azione pastorale nella Collaborazione pastorale di Tarvisio da oltre un anno. Afferisce alla Comunità religiosa dell’Opera dello Spirito Santo e resterà nella Collaborazione di Tarvisio per un tempo indeterminato, a seconda degli accordi che prenderanno lui e i suoi superiori coll’arcivescovo di Udine, mons. Mazzocato. Don Gabriel Msuya ha notato come nella Collaborazione pastorale di Tarvisio, in una zona di confine, oltre all’italiano che i due vicari parrocchiali indiani hanno già imparato, vi siano anche altre culture e lingue da imparare, come lo sloveno, il friulano e il tedesco.

Il tema della grande ricchezza rappresentata da questa varietà linguistica e culturale è stato ripreso da don Iacoponi, che ha tenuto a ringraziare mons. Mazzocato per la presenza di ben tre vicari parrocchiali sul territorio, con cui dividerà le incombenze. Permetteranno di celebrare l’Eucarestia con molta più frequenza che in altre zone dell’arcidiocesi. Alla celebrazione è seguito un breve momento conviviale.

continua in sloveno https://www.dom.it/trije-vikarji-za-kanalsko-dolino_tre-vicari-per-la-valcanale/

vignetta

vignetta
vauro

io sto con emergency

logotip

logotip
blog