L’estate è ormai alle porte e in molti si chiedono che ne sarà della stagione turistica in Benecia, Resia e Valcanale. Secondo gli esperti di turismo, borghi alpini autentici, seconde case, attività sportive in solitaria, esperienze a contatto con la natura saranno quest’anno le tendenze, in quanto bisognerà passare anche le vacanze con le mascherine ed evitando assembramenti, condizione che pone come meta ideale la montagna. E non quella delle località turisticamente rinomate, bensì quella vera, quella più tranquilla e autentica, come la nostra. Lo testimoniano le notevoli presenze di escursionisti registrate nelle scorse settimane sul Matajur, sul Colovrat, sullo Joanaz, in Val Resia e in Valcanale.
«La prossima estate le regole relative al distanziamento sociale porteranno gli ospiti a preferire luoghi all’aperto, ma senza affollamento – riporta il documento previsionale dell’Osservatorio italiano di turismo montano –. Si tratterà soprattutto di un turismo di prossimità, infraregionale».
Abbiamo chiesto, allora, ad alcuni operatori del territorio cosa si aspettano per i prossimi mesi.
«Quest’anno sarà probabilmente un anno in cui pensare più che altro alla promozione, perché immagino che non tutte le persone, soprattutto gli stranieri, se la sentiranno di venire in vacanza – dice Andrea Trusgnach dell’Albergo diffuso delle Valli del Natisone –. Abbiamo avuto diverse cancellazioni da parte dei camminatori per i mesi di maggio e di giugno, legate soprattutto al discorso delle frontiere chiuse».
Ma, dopo un periodo di stop, già dalla settimana precedente al 18 maggio le strutture dell’Albergo diffuso hanno ripreso a ricevere chiamate da parte di turisti, soprattutto italiani e per lo più interessati a richiedere informazioni.
«Le prenotazioni che già avevamo per il periodo luglio-agosto non sono state cancellate. Con i camminatori di maggio e giugno, però, si è perso tanto quest’anno», sottolinea Trusgnach, che aggiunge come siano saltate le prenotazioni anche da parte dei gruppi: «Avremmo dovuto avere tanti gruppi quest’anno. Al momento, non credo nemmeno che li potremo ricevere. Stiamo preparando un protocollo di sicurezza per capire come limitare i contatti. Limiteremo molto probabilmente la capienza».
Per quanto riguarda il futuro, Trusgnach è ottimista: «La gente probabilmente cercherà posti come i nostri, invece di andare in luoghi più gettonati e affollati. Prediligerà le camminate all’aperto». I turisti prenotano anche per periodi più lunghi, fino ad anche un mese: «Chi vive in città cerca anche un po’ di isolamento».
L’iniziativa gastronomica Invito a pranzo di primavera sarebbe dovuta partire il 3 aprile e andare avanti fino al 7 giugno, ma quest’anno è saltata.
Tiziana Strazzolini, presidente dell’associazione Invito a pranzo, fa sapere che «qualcuno proporrà comunque il menù degustazione per un breve periodo». Pur essendo prematuro pensare all’Invito a pranzo dell’autunno, quasi sicuramente si rinuncerà a stampare gli opuscoli, optando piuttosto solamente per una pubblicazione on-line. «In autunno probabilmente ci sarà anche la voglia di uscire e di assaggiare i piatti. Le Valli del Natisone sono state abbastanza fortunate e risparmiate dal virus. Adesso c’è parecchia gente che viene e che gira. Per ora ci sono ancora pochi locali aperti», sottolinea la presidente, aggiungendo che «probabilmente dovremo dimenticarci i grandi gruppi. Stiamo insistendo sul fatto di rivolgersi maggiormente ai nostri produttori».
I locali che hanno già riaperto sono Alla cascata, Il monte del Re, Pestrofa, Vartacia, Rifugio Pelizzo, da Na.Ti (nella fine settimana continuerà con l’asporto), La taverna fiorita (giovedì 28 maggio), trattoria da Walter e al Colovrat (venerdì 29 maggio) e Colli di Spessa. La casa delle rondini e Gastaldia d’Antro riapriranno il 6 giugno, mentre Il giro di boa a fine giugno. Delizia e curiosità di Castelmonte sarebbe dovuta essere la novità di quest’anno, al momento sta ultimando dei lavori e prossimamente aprirà. È comunque consigliabile chiamare il locale prima per prenotare.