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5 dic 2022

Piante natalizie

 


La pianta natalizia per eccellenza, da questo punto di vista, è la Poinsettia, anche nota come Euphorbia Pulcherrima o, più comunemente e semplicemente, stella di Natale.

L'Euphorbia pulcherrima nota come Poinsettia o Stella di Natale è una pianta ornamentale originaria del Messico, nazione nella quale cresce spontaneamente e dove, allo stato selvatico, può raggiungere anche un'altezza fra i due e i quattro metri. Il nome "Poinsettia" deriva da Joel Roberts Poinsett, il primo Ambasciatore degli Stati Uniti in Messico, il quale introdusse la pianta negli Stati Uniti nel 1825.

Appartiene alla famiglia delle Euphorbiaceae, ordine Euforbiali (Euphorbiales), classe delle Dicotiledoni (Magnoliopsidae), divisione delle Angiosperme (Magnoliophytae); all'interno del suo tronco e dei suoi rami vi è una sostanza lattiginosa (il lattice), leggermente irritante per la pelle.[1]

Altri nomi comuni della poinsettia sono: Mexican flame leafChristmas starWinter roseNoche BuenaLalupataeAtatürk çiçeği ("Fiore di Atatürk", in Turchia), Αλεξανδρινό (traslitterato "Alexandrinò", cioè Alessandrino, in Grecia).da wikipedia


Messaggi SPAM


 I messaggi di sedicenti maghi,streghe e chiaroveggenti non sono graditi Verranno cancellati e bloccati immediatamente.Avete capito è ora di finirla!

4 dic 2022

In 500 per l’udienza con Papa Francesco: il presepe di Sutrio in piazza San Pietro


 Ieri a Roma in piazza San Pietro è stato inaugurato il presepio donato da Sutrio un paesino della Carnia. E' fatto di legno con gli alberi  della tempesta Vaia ed è stato realizzato da artigiani friulani.Il Presepio occupa 116 m su cui sono disposte 18


statue.Era presente  il governatore Fedriga,il sindaco di Sutrio e un gruppo di ragazzi.Al Santo Padre  sono stati donati i scarpez (scarpa tipica della Carnia,un  merletto della scuola di Gorizia e un crocifisso ligneo del maestro Isaia Moro).



"Testa di rapa"

 


Nel gergo popolare, la rapa è associata a persona con la testa dura, ottusa, un po’ stupidella, che non è capace di capire o di fare (“è una testa di rapa”, “ cavar sangue da una rapa”, “valere quanto una rapa”, etc); al contrario, in cucina e in gastronomia, la rapa – sia come radice, che come ortaggio – è tutt’altro che insulsa o coriacea. È particolarmente tenera e rappresenta un concentrato di virtù salutari.

 

La rapa è un ortaggio di origine siberiana che, tuttavia, si è ben adattato ai nostri climi e di cui si utilizzano sia la radice tuberosa, all’esterno bianca, rosata o rossa, sia le sommità fiorite, fresche, preziose in nutrizione per il loro elevato contenuto in clorofillavitaminesali minerali e glucosinolati (composti solforati, facilmente inattivati dal calore) come del resto avviene per tutte le Cruciferae, la famiglia di cavoli e broccoli, a cui la rapa appartiene.

È un ortaggio tipicamente invernale ma oggi lo si trova anche in varietà più precoci o più tardive. Molto diffusa nella cucina meridionale, dove si usa prevalentemente cotta, nelle minestre, al burro o al forno, rappresenta oggi un alimento di prima scelta anche nelle ricette raffinate delle regioni del Nord Italia.https://www.unavitasumisura.it/sei-proprio-una-testa-di-rapa-o-no/

3 dic 2022

Le rape

immagine dal web


da Vita nei Campi

 Novembre: testa di rapa.

di Angelo Floramo
Prodotto povero per antonomasia, la rapa ha da sempre rappresentato un alimento fondamentale del contadino friulano. Coltivata a margine dei campi o negli orti, venne considerata talmente preziosa per la sopravvivenza “nei mesi freddi” che i legislatori medievali punirono con grande severità chi le rubava, mettendo a repentaglio la sussistenza dei ceti più svantaggiati. Così ad esempio gli statuti di Ragogna, risalenti alla fine del secolo XV, colpiscono con particolare asprezza coloro che, intromettendosi nei fondi altrui ardiscono “portare via rape o foglie di rape”, conosciute in Friuli come viscjes, importante fonte di sostentamento, assieme al vino, per la gente comune. La celebre “brovada” non era l’unica ricetta: le donne sapevano bene che dopo la prima gelata veniva il tempo della raccolta. Le rape diventavano così gustosissimi “ufiei” se tagliate a tocchettini, fatte lessare e poi passate in padella nello strutto; le foglie si conservavano invece sotto sale ottime per condire le zuppe. Correva il 1547 quando con il nome d’arte di Andrea Bergamo Pietro Nelli stampò un libretto godibilissimo, che contiene ventisei capitoli scritti in rima conosciuto come le “Satire alla charlona”. Il contenuto è ispirato alla grande tradizione burlesca del ‘500. Ne esce un quadro estremamente colorato di straordinaria vivacità, che ha il sapore di quel vino che si versa sulle tavole di legno di un’osteria piuttosto che l’abboccato dolce e stucchevole di un liquore offerto in calici di cristallo nel salotto di una corte raffinata. I contenuti sono rabbiosi ma l’acidulo si mescola sempre alla leggerezza che scaturisce dalla risata, mantenendo intatto il piacere ruvido e il gusto di mordere quando capita. Nel capitolo dedicato alla “lingua” l’autore si occupa anche dei friulani: “Ma dà vanto al Friul d’un tal contento, lingue furlane, anchor che fosser nate cento miglia di qua dal Tagliamento, o fosser pur delle vacche impastate ne pestrini in Venezia, assai più degne che le furlane, con rape ingrassate”. Mi sembra il complimento più bello fatto all’idioma che schiocca in queste nostre contrade, definito schietto e vero, forse perché corretto con l’asprigno delle rape, così lontane dai confetti veneziani. Per questo destinato a farsi riconoscere anche lontano dal Tagliamento. Come a dire che Popolo e Lingua si assomigliano. E che c’è più dignità in una scodella di “brovada”, ma gustata da uomini liberi, che in un piatto d’argento leccato con la lingua di un servo.

2 dic 2022

Messa con concerto

 


Združenje/Associazione Don Eugenio Blanchini

📆🎅V nedeljo 4. decembra nadaljujemo z ciklom adventnih koncertov v Černeji – pridite in se prepustite glasbi v slovenskem jeziku skupaj z Slovenskim pevskim zborom iz Tržaškega 🤩
👉Ob 11:00 koncert pri maši v cerkvi Svetega Jakoba v Černeji skupaj v organizaciji z Associazione Culturale Cernedum
📆🎅Domenica 4 dicembre continuiamo con il concerto dell'Avvento a Cergneu Superiore - venite e lasciatevi andare nella musica della lingua slovena con il coro sloveno di costa triestina 🤩
👉Alle 11:00 Concerto alla messa nella chiesa di San Giacomo a Cergneu Superiore organizzato in collaborazione con l'Associazione Culturale Cernedum

Mercatini di Natale nelle Valli del Natisone


 Oggi,Sabato 3 Dicembre, e Domenica 4 Dicembre dalle 10 alle 19 vi aspettiamo a San Pietro al Natisone, zona Centro Studi.

Con qualunque tempo, il Mercatino si svolgerà al coperto in ambiente riscaldato, dove sarà possibile anche gustare bevande e piatti caldi presso i punti ristoro.
Un'occasione per conoscere tanti artigiani e produttori agricoli delle nostre zone, vedere dal vivo ed acquistare i loro prodotti.

Nelle Valli del Natisone arrivano i mercatini di Natale

Valli del Natisone pronte a far vivere ai visitatori un fantastico periodo natalizio: la Pro Loco Nediške Doline – Valli del Natisone ha presentato il suo programma che prevede Mercatini di Natale, Agribus tra le aziende agricole e ricette della tradizione e tanti altri eventi.

Si inizia sabato 3 e domenica 4 dicembre a San Pietro al Natisone nelle strutture al coperto e riscaldate del Centro studi con i Mercatini di Natale delle Valli del Natisone dalle 10 alle 19. “Saranno presenti - spiega il presidente della Pro Loco Antonio De Toni - oltre 100 artigiani, agricoltori e artisti del Friuli Venezia Giulia e della vicina Slovenia, con opere creative e manufatti utili e suggestivi, pezzi unici e realizzati rigorosamente a mano”.

I visitatori potranno trovare sculture in legno, maglieria di lana lavorata ai ferri, cesti e creazioni artistiche e tutte le produzioni agroalimentari tipiche della zona come mele, miele, vino, formaggi, salumi e dolci della tradizione. L'evento giunge alla sua 18esima edizione ed è organizzato da Pro Loco Nediške Doline – Valli del Natisone APS e Comune di San Pietro al Natisone. Durante i due giorni, saranno presenti anche punti ristoro con prodotti a Km 0 per una merenda o uno spuntino durante la visita.

“Complimenti alla Pro Loco - commenta il presidente del Comitato regionale Unpli Pro Loco del Friuli Venezia Giulia Valter Pezzarini - per questo evento che sa valorizzare le eccellenze delle Valli del Natisone, rendendo più speciale il Natale. Questo come gli altri eventi natalizi delle nostre associate, con tanti volontari impegnati in questi giorni nell’organizzazione, è un messaggi di speranza per il futuro e un invito a condividere le gioie più semplici che sono però anche le più durature”.

Domenica 11 dicembre si terrà invece un'edizione speciale dell'Agribus delle Valli, con partenza da Udine (Piazza Primo Maggio) alle 9 e rientro alle 18 con tour e degustazioni alla scoperta di prodotti tipici nei luoghi di produzione come la gubana, il vino, l'olio d'oliva, il miele e la visita al suggestivo mercatino di Natale di Borgo Stremiz a Faedis. Previste tappe presso il Gubanificio La Gubana della Nonna, l'azienda agricola Ronc dai Luchis e l'agriturismo Le Cuccagne che proporrà un gustoso pranzo friulano. Solo pochi posti disponibili per questo viaggio enogastronomico, in cui sarà possibile anche acquistare prodotti agricoli ed artigianali in vista del Natale.

Domenica 18 dicembre la Pro Loco Nediške Doline – Valli del Natisone inaugurerà infine la stagione più fredda con i pomeriggi d'inverno nelle Alte Valli del Natisone. “Pomeriggi d’inverno in Benecija – riti e ricette con Le Donne della Benecija” propone la condivisione con il pubblico dell'antica ricetta degli strucchi lessi, la creazione di un centrotavola delle feste con gli elementi naturali del bosco e una degustazioni di vino in abbinamento a formaggi e prelibatezze locali. Il tutto avrà luogo a partire dalle 15 presso l'Agriturismo La Casa delle Rondini a Dughe di Stregna.

Per maggiori informazioni e iscrizioni agli eventi: segreteria@nediskedoline.it, 339-8403196 / 349-3241168, www.vallidelnatisone.eu https://www.ilfriuli.it/articolo/viaggi/nelle-valli-del-natisone-arrivano-i-mercatini-di-natale/11/274299


1 dic 2022

Proverbio friulano


 Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei Vita Nei Campi
“Se al plûf a Sante Bibiane, al plûf par un mês e une setemane”, ovvero se piove il giorno di Santa Bibiana (il 2 dicembre) pioverà per un mese e una settimana

L'elleboro

 


ELLEBORO: ROSA DI NATALE

di Alessandro Squizzato
L’elleboro appartiene alla famiglia delle Ranuncolacee, conta circa 25-30 specie di perenni, la maggior parte a foglia sempreverde, alcune sono a foglia caduca. Abituato alle basse temperature, l'elleboro viene anche chiamato rosa di Natale o rosa d'inverno perché fiorisce tra dicembre e marzo. Lo possiamo trovare nelle regioni di montagna ad altitudini fino ai 1900 metri.
Sono molto tolleranti e sono generalmente semplici da coltivare, preferiscono una posizione riparata, in mezzo ombra, perché l’ombra densa può ridurre la fioritura ma facciamo attenzione al sole estivo. Il mio consiglio è di porre la pianta in ombra nei mesi estivi e in mezz’ombra nei mesi invernali. Se decidiamo di piantarla a terra, troviamo una zona in cui non riceva i raggi solari nelle ore centrali della giornata. Nonostante siano tolleranti a vari tipi di terreno, gli ellebori preferiscono suoli alcalini, ricchi di sostanza organica, umidi ma che drenino molto bene. Hanno radici profonde e per fiorire al meglio apprezzano concimazioni consistenti.
Possono crescere fino a un'altezza compresa tra 10 e 30 cm. Si adattano molto bene alla coltivazione in vaso purché s’impieghino vasi profondi.
I fiori possono persistere fino a due mesi, se la pianta viene tenuta nel luogo giusto e il clima è clemente. I colori dell'elleboro sono generalmente il bianco ed il porpora, ma esistono varietà con fiori che vanno dal rosa delicato, al verde, al crema.
La Rosa di Natale non necessita di potature se non per eliminare le parti secche e danneggiate. Si moltiplica per seme, oppure anche per divisione dei rizomi.
Anche se non in fiore durante i mesi caldi, gli ellebori producono molto fogliame, costituendo così piccoli cespugli decorativi. da Vita nei campi

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