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IVAN TRINKO padre della Benecia

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15 mar 2022

Hotel Kanin di Bovec/Plezzo in Slovenia torna in mani locali

 


Chiuso da quasi un decennio, l'Hotel Kanin attende ovviamente tempi migliori con un nuovo proprietario, il noto uomo d'affari sloveno Ivan Fornazarič. Un imprenditore di Vogrsko, che opera a Dubai da oltre 30 anni, ha acquistato il più grande hotel dell'Isonzo dalla società di Capodistria Alpe Adria Hotels con comproprietari russi. L'hotel dovrebbe riaprire nell'estate del 2023.

Dopo che la stazione sciistica di Kanin è stata temporaneamente chiusa a causa di un incidente in gondola nel 2013, anche il gestore dell'hotel Hit Bovec è finito in bancarotta. Due anni dopo, uomini d'affari di Capodistria con capitale russa vennero come salvatori e iniziarono a rinnovare l'edificio, ma l'investimento non fu completato."Sono rimasto deluso dai russi alla fine, ma l'hotel è stato salvato. Mi dispiace anche per alcuni altri acquirenti interessati che non hanno avuto l'opportunità in quel momento ", ha affermato il sindaco di Bovec Valter Mlekuž.

Come dice lui, il nuovo proprietario si è presentato di recente a Bovec. Ivan Fornazarič, che gestisce un'azienda di successo per la produzione di rimorchi e rimorchi, dovrà trasferire una grossa somma nella struttura con più di 100 camere e 250 posti letto oltre al prezzo di acquisto per completare la ristrutturazione, che comprende anche un centro benessere centro. "Naturalmente, i dettagli dell'investimento saranno presto rivelati dallo stesso proprietario", ha aggiunto Mlekuž.

L'Hotel Kanin è stato costruito nella regione di Bovec nel 1973. È stato progettato dall'architetto Janez Lajovic, che ha ricevuto il premio per il miglior design di quell'anno, e l'Associazione degli Architetti della Slovenia lo ha classificato tra i 50 edifici del patrimonio architettonico del 20° secolo. La cresta del suo tetto imita la cresta dei Monti Kanin.

Durante questo periodo, il più piccolo Hotel Soča della società locale Soča Rafting è cresciuto nel centro di Bovec e un nuovo hotel sarà costruito nell'aeroporto dall'imprenditore Dolenjska Ivan Kralj.

tradotto dal Novi Matajur

NO ALLA GUERRA

 


Ogni guerra lascia il mondo peggiore di come lo ha trovato.(Papa Francesco)


Favola resiana

 


Favola resiana

ANTONIO LONGHINO

 Un giorno Gesù e San Pietro stavano camminando lungo un sentiero e notarono una donna che seminava delle rape nel suo campo.

 Passandole vicino, Gesù le chiese per chi seminasse e la donna rispose che seminava per lei, per suo marito e per nessun’altro.

 Le rifece la domanda per altre due volte ma la risposta era sempre la stessa. Vedi, disse Gesù a S. Pietro — semina solo per lei e per suo marito — vedremo ancora questa.

 Più avanti incontrarono un’altra donna che seminava rape e fece anche a lei la stessa domanda. La donna, girandosi verso di loro, rispose: — io semino prima per i ladri, poi per i poveri e poi anche per me, se Gesù lo vorrà.

 Quando fu la stagione del raccolto, nel campo della prima donna incontrata, non crebbe nessuna rapa mentre in quello della seconda, prima si sfamarono i ladri, poi i poveri e, infine, ne rimasero molte anche per i suoi familiari.

Toni Longhino Livìn


 Din den Jëśuš anu S. Piëri ni so hodili po ni poti anu ni so vidale dno žanò k na usiawala rëpe tu-w njivi. Ko ni so prislï bliśu, Jëśuš an jo baral śa kogà na je usiala. Ta baba na mu raklà da na usiawa śa nju, śa njagà muza anu śa ninaga drugaga. An jo spet baral śauokir to mu parialu da an ni ciul lopu. Ta baba na mu raklà spet itaku. Vidiš, rekal Jëśuš Sampierinu, na sejë makoi śa njù anu śa sfega muža; ćjemo videt pa isö. Ni so naredli šćjë din kos poti ni so nalëslï no drugo žanò anu ni so spet jo barali to k ni so bili barali to drugo babo. Ta žanà, na se śvila tau nji nu na raklà: ja sejien pret śa ti k kradaio, anu dopo śa te böghe judi anu dopo śa mlè ćjë Jëśuš an bo tel. Ko to bilu śa pobràt, tau njvi uot te prve žanè k ni so bili srëtli, ni bilu urastlu nine rëpe tau ti njivi. Tapar ti drughi babi so se najëdli ti k so kradli, ti boghi ani neiśat je uostalu karie rëpow pa śa use sfe judi.


 Mi jo pravil te nun Štifan Di Lenardo Meu tu-w Osojane te din pet favraria 1989

fonte http://147.162.119.1:8081/resianica/x-sgo/lontfare.do

14 mar 2022

citazione di Tolstoj


"Come non si può spegnere il fuoco con il fuoco, né asciugare l'acqua con l'acqua, così non si può eliminare la violenza con la violenza."

L. Tolstoj 

PI DAY

 


Il Giorno del Pi greco (Pi day, in inglese) è una ricorrenza dedicata alla costante matematica pi greco, festeggiata solitamente il 14 marzo.Il giorno dedicato al Pi greco è il 14 marzo: la scelta è ispirata dal formato della data mese-giorno, in uso negli Stati Uniti, in base al quale si indica prima il mese (3) e poi il giorno (14), ottenendo così il numero "3,14", grafia che indica l'approssimazione ai centesimi di pi greco. Inoltre alcuni celebrano la ricorrenza dalle ore 15, in modo da adeguarsi all'approssimazione 3,1415.

La prima celebrazione del "Pi Day" si tenne nel 1988 all'Exploratorium di San Francisco, per iniziativa del fisico statunitense Larry Shaw, in seguito insignito del titolo di "Principe del pi greco".[1] Il calendario della prima manifestazione prevedeva un corteo circolare attorno a uno degli edifici del museo e la vendita di torte alla frutta, decorate con le cifre decimali del pi greco (iniziativa dovuta al fatto che pi, in inglese, ha la stessa pronuncia di pie, una torta o crostata tipica dei paesi anglosassoni). Con gli anni, nei dipartimenti di matematica e in varie istituzioni nel mondo si coglie l'occasione per organizzare delle feste.

Nel 2009, con la Risoluzione H.RES.224, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti d’America riconosce il 14 marzo come giornata ufficiale per celebrare la nota costante matematica e si invitano i docenti a vivere il Pi Day come occasione per “incoraggiare i giovani verso lo studio della matematica”.[2] Nel 2017 anche l'Italia ha celebrato ufficialmente il giorno del Pi greco.[3]

Il 14 marzo 2018, in occasione dei 30 anni dell'istituzione della Giornata, Google ha reso omaggio alla giornata del pi greco con una versione artistica del proprio logo[4]. Un'iniziativa simile ha avuto luogo anche nel 2010[5fonte wikipedia

Una buona azione


 Olga aveva donato la casa al Comune di Pasian di Prato (Udine) a condizione che si prendesse cura della propria tomba,ora nella sua casa abiteranno due famiglie ucraine. Sono bastati pochi giorni, all’amministrazione comunale di Pasian di Prato, per decidere che destinazione dare all’abitazione donata da Olga Zilli dopo la sua morte. La casa, il cui lascito è stato accettato nel corso dell’ultimo consiglio, servirà per dare ospitalità alle famiglie ucraine in fuga dalla guerra.

buona giornata


 Tutti i prati della Benecia sono fioriti,è come un mare viola.Godiamo di tanta bellezza!

13 mar 2022

LA NASCITA DEL CARSO

 

Il Friuli Venezia Giulia, regione situata nel Nord Italia, nasconde varie leggende, tra cui quella del Carso. Il Carso è una terra arsa di sassi, rocce, spine, priva d’acqua, vegetazione, persone. Terra di sofferenza per migliaia di nostri soldati che vi combatterono durante la Guerra Mondiale. L’arsura del Carso ha dato il nome a questa popolare leggenda.

Si racconta che un giorno il Signore camminava con San Pietro faticosamente per attraversare la paurosa pietraia. Erano entrambi poveri e avevano un asinello caricato di semplici provviste: pane, acqua, formaggio e un po’ di pesce secco. Fin dal mattino avanzavano per la balze e le rupi, cercando qualche creatura in pena da consolare. Erano stanchi e stufi, così fu tempo di mangiare. San Pietro mise il suo mantello su un sasso per dare al Signore una specie di sedile. Poi cercò le provviste attaccate all’asinello, ma il formaggio non c’era. “Signore”, esclamò, “ce l’hanno rubato”. E il Signore ebbe un lampo di sdegno: perché rubare a lui che era sempre pronto a donare?. Allora Gesù disse: “Pietro, d’ora in poi chiunque abiterà nel Carso avrà scarsezza d’acqua perché così mai più deve estinguersi la sete di colui che ci rubò il nostro umile cibo”. Da allora, si racconta, il Carso fu aspro, sassoso, senza ombra e senza sorgenti.

da https://www.ilcomuneinforma.it/viaggi/7295/leggende-del-friuli-venezia-giulia/

Buona domenica ...


 

Prima la pandemia e ora la guerra: rabbia e sfiducia per 8 adolescenti su 10

 


Aumentano i casi di rabbia, l'incapacità di immaginare un futuro, gli atti di autolesionismo e l'autoisolamento. I dati dell'ultimo sondaggio dell'Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze tecnologiche, GAP, cyberbullismo) in collaborazione con il portale Skuola.net su un campione di 4.935 giovani di età compresa tra gli 8 e i 19 anni

Prima la pandemia, ora la guerra in Ucraina. I ragazzi non stanno bene. Pensando al conflitto in Ucrania infatti il 68% dei giovani si dice estremamente preoccupato e oltre 8 su 10 afferma che questo evento ha un impatto negativo sul proprio umore.

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