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IVAN TRINKO padre della Benecia

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20 feb 2022

L'erba di Alfonso Gatto

 


L’erba, il silenzio, il muovere dell’ombra

soli, nel pianto tuo della mattina,
l’erba, il silenzio, il muovere dell’ombra
e gli steli del vento. Il tuo sollievo
è di vederti calma nell’attesa
ch’io giunga da lontano, il tuo riposo
è la speranza d’incontrarci a sera
per caso in un inverno.
Lasciarti per sparire,
per essere il tuo cielo dove guardi
senza rimorsi, avere il tuo rimpianto,
la tua memoria, le tue mani vuote…
Forse è più dolce piangermi che avermi.

La gentilezza

 


Il più piccolo atto di gentilezza vale più della più grande delle intenzioni.
Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran)
Forza - da PensieriParole.it <https://www.pensieriparole.it/aforismi/frasi-forza/>

Italia-Slovenia: il raccordo ecologico

Buja, in Friuli e sullo sfondo le Prealpi Giulie - © Jay-Dee/Shutterstock

 Grazie alla lunga esperienza di collaborazione con il Parco nazionale del Triglav in Slovenia, il Parco Naturale delle Prealpi Giulie è stato coinvolto come partner di progetto nel progetto Adrion Interreg Dinalpconnect  . Le attività del parco si concentrano nell’area pilota a cavallo tra Italia e Slovenia, un’area particolarmente importante in quanto “raccordo” tra le montagne dinariche e le Alpi. Abbiamo intervistato il direttore del Parco Antonio Andrich.

Di cosa si occupa il progetto Dinalpconnect cosa significa “connettività ecologica”?

Il progetto riprende alcuni aspetti di un progetto precedente che si era realizzato sull’arco alpino, ALPBIONET 2030  , calandolo però sulle montagne dinariche e collegandoci all'arco alpino attraverso la nostra zona pilota, tra Italia e Slovenia, che è un punto di raccordo, di frontiera. 

Che cos'è la connettività ecologica? Nella sostanza il tema è quello di capire quali possono essere le barriere e gli ostacoli sia di natura fisica sia di natura gestionale che possono minacciare o impedire la “libera circolazione”, il movimento delle specie animali tra un territorio e l'altro.

Il progetto di fatto si concentra su questo all'interno di aree pilota che sono aree a cavallo tra vari stati. Questo tema della connettività ecologica è ovvio che si realizza in qualsiasi ambiente e in qualsiasi situazione, ma l'obiettivo è quello di cominciare a dialogare tra paesi che hanno ovviamente norme diverse, abitudini, regolamenti e una cultura anche magari gestionale diversa. 

L’obiettivo è dire: bene se questa è la situazione che abbiamo da una parte e dall'altra del confine, se queste sono le caratteristiche, geografiche, geomorfologiche, naturalistiche di quest'area vediamo quali sono gli elementi critici che possono in qualche modo condizionare il fatto che ci sia una continuità ecologica.

Ad esempio la gestione della caccia magari è diversa tra un paese e l'altro quindi già quello potrebbe essere un problema; oppure la gestione forestale si basa su principi differenti, magari da una parte c'è la gestione della selvicoltura naturalistica, dall'altra vi è ancora il taglio produttivo a raso; magari una specie animale da un lato è considerata una specie autoctona e dall'altra invece una specie alloctona, cioè ci sono differenze anche abbastanza importanti… 

In questo contesto l'obiettivo è quello di cominciare a dialogare e vedere se si riesce anche dal basso, anche attraverso i partner del territorio, a costruire delle reti di contatto e di condivisione di contenuti e di prospettive pur sapendo che in questo ci sono dei limiti perché poi certe decisioni vengono prese a determinati livelli politici: possiamo anche fare tante belle proposte, poi si sa che ci vuole sempre una volontà a livello macro, governativo. 

Il Parco Naturale delle Prealpi Giulie da anni collabora, sul lato sloveno, con il Parco del Triglav…

Sì, e facciamo entrambi parte dell’Europarc Federation  che è la Federazione europea dei parchi e delle aree protette che collega tutte le aree protette dei parchi d'Europa. Europarc ha individuato al suo interno una rete di parchi transfrontalieri, quindi parchi che pur da una parte e da un'altra di un confine collaborano e lavorano proprio nella direzione che dicevo prima cioè hanno cominciato anche in passato a fare attività di ricerca, di formazione, di informazione ambientale in modo sinergico sugli stessi temi che sono quelli legati alla gestione dell'area protetta. Nel nostro caso dal 2009 noi siamo riconosciuti come transboundary ecoregion delle Alpi Giulie, noi inteso come il territorio del parco più il territorio del parco del Triglav e anche della riserva della biosfera Alpi Giulie slovena, che è un’area ancora più ampia.

In più sempre all'interno di questa ecoregione abbiamo dal 2015 anche un altro riconoscimento che è quello della carta europea del turismo sostenibile. 

Nella vostra “area pilota” del progetto Dinalpconnect vi occupate di alcune specie animali particolari?

All'interno del progetto - tra le molte cose - abbiamo cominciato a lavorare su delle linee guida che dovrebbero mettere in evidenza quelle che potrebbero essere le buone pratiche, le politiche che favoriscono la connettività con specifico focus sulla questione gestionale agricola forestale. In questo contesto abbiamo anche individuato delle specie su cui focalizzare l'attenzione: camoscio, stambecco e poi due specie di uccelli, gallo cedrone e l'allocco degli Urali.

Ad esempio per quanto riguarda lo Stambecco, che comunque è abbastanza stanziale, il tema forte tra noi e la Slovenia è che di qua non è cacciabile e di là lo è. Per quanto riguarda quest’ultimo e il camoscio ad esempio il lavoro che è stato fatto è stato quello di cominciare a condividere perlomeno le metodiche di monitoraggio, alla base delle politiche gestionali...continua qui

https://www.balcanicaucaso.org/aree/Italia/Italia-Slovenia-il-raccordo-ecologico-215423

19 feb 2022

PER GUARIRE

 


Per guarire,

il mondo ha bisogno di poeti,
artisti, portatori di pace,
guaritori d’anime,
saggi, aggiustatori di cuori infranti,
seminatori d’amore,
sognatori dell’impossibile
Ha bisogno di eterni sognatori
che vivono fuori dalle mode
e dalle convenzioni sociali,
di persone che pensano
e vivono diversamente,
originali e un po’ folli,
fiere di essere quel che sono,
della loro diversità e unicità,
consapevoli di non piacere a tutti.
Il mondo ha bisogno
di chi sa guardare oltre le apparenze
e sa leggere le persone,
di eterni viaggiatori,
di chi sa guardare oltre i muri e i confini,
di seminatori di dubbi,
di costruttori di ponti.
Ha bisogno di folli creativi, originali,
visionari e sognatori.
(Agostino Degas)

OGGI NON C'E' IL SOLE

 


Quando il tempo è uggioso il mio umore è a terra,oggi è una giornata così.



Anche il Posočje (Slovenia) si prepara al Giro

 


Giovedì, 20 gennaio, si è svolto il primo incontro organizzativo on line in vista dell’arrivo del Giro d’Italia nel Posočje. La 19. tappa si svolgerà venerdì, 27 maggio, e sarà lunga 178 km. Entrerà in Slovenia e nel Posočje da Uccea/Učja, per poi raggiungere Žaga, Kobarid (Caporetto), il Kolovrat e dirigersi verso l’arrivo a Castelmonte/Stara Gora.

A organizzare l’incontro è stato lo Javni zavod za turizem Dolina Soče (in italiano Ente turismo della Valle dell’Isonzo), cui i sindaci della zona hanno affidato il compito di coordinare l’evento. Nell’ambito dell’incontro sono state condivise alcune informazioni essenziali e si è cercato di mettere in sinergia idee e proposte di circoli, imprese, organizzazioni, operatori turistici e singoli. Anche nel Posočje l’arrivo del Giro è visto come una grande opportunità. Lo Javni zavod za turizem Dolina Soče invita quanti intendano contribuire a livello di idee o organizzando eventi collaterali a scrivere all’indirizzo e-mail info@dolina-soce.

sihttps://www.dom.it/tudi-posocje-se-pripravlja-na-giro_anche-il-posocje-si-prepara-al-giro/?fbclid=IwAR2370-ETonKX531aNeBE72TQUv-g7K1nbGC2Gt1MNAUUW6YWRWajw7FjVM

18 feb 2022

lupo investito


 Pena grande

Lupo dotato di radiocollare investito e ucciso a Gemona: era monitorato dagli studiosi sloveni.
Si chiamava Jelko: l’animale è stato recuperato privo di vita lungo la statale all’altezza di Ospedaletto.
Dal Messaggero Veneto on line

buongiorno

foto di Franco e Mirella

 

No vax individuati


 Sono stati individuati gli autori delle scritte no vax nei muri di varie scuole ed edifici pubblici di Udine e Cividale. Si tratta di un uomo di 58 anni residente nella città ducale e di un giovane di 28 anni e una donna 32enne che abitano nel capoluogo friulano: per tutti e tre è scattata la denuncia per il reato di deturpamento e imbrattamento di cose altrui.

dal web

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