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4 mag 2020

Impara lo sloveno in musica (5) con Rudi Bučar

Dopo un po’ di tempo finalmente rispolveriamo la nostra rubrica “Impara lo sloveno in musica”, e lo facciamo con un cantante sloveno originario di Izola/Isola in Istria, che di quella terra racchiude in sé e nella propria musica tutta la solare vitalità.
Stiamo parlando di Rudi Bučar, che da anni conquista il pubblico e la critica con il suo mix fatto di canzoni d’autore e reinterpretazioni di canzoni tradizionali istriane, con arrangiamenti molto originali. Artista di grande talento, nei suoi concerti riesce a incantare il pubblico con la sua energia travolgente le sue coinvolgenti sonorità.
Rudi Bučar, fotografato da Bojan Stepančič.
Rudi Bučar, fotografato da Bojan Stepančič.
Oggi vi presentiamo la canzone “Tisti ljudje”, di cui Rudi Bučar è autore del testo e della musica. La canzone è contenuta nell’album Šentiment del 2017.
Rudi racconta che, mentre creava questa canzone, non si sentiva tanto il suo autore quanto piuttosto una sorta di elemento conduttore attraverso il quale la canzone prendeva corpo.
“Ultimamente non ho più voglia di additare tutte le cose che non vanno. Ce ne sono troppe. E non credo di poter cambiare concretamente qualcosa. Però so di poter indicare in modo semplice la via che porta al bello, al sole e a ciò che c’è di buono nelle persone. Così è nata la canzone Tisti ljudje.”

Testo e traduzione

Tisti ljudjeQuelle persone
Sanjamo z odprtimi očmi
in gledamo na lepe stvari.
Slišimo nežne glasove,
ki v mehko melodijo nas ovijajo.


[Ritornello]
O ja, to smo tisti ljudje,
ki pojemo in plešemo.
O ja, to smo tisti ljudje,
ki smo s soncem obsijani
in gledamo naprej.

Ko gledamo z višine na ta svet,
se tu in tam zazdi ves preklet.
Če se spustimo z oblakov
na hribe in gore,
nas reka pelje
v sinje modro morje.

Za nas, ki smo polni strasti,
za prave duše nas nič ne skrbi.

Daj, pridi z nami na pot,
ki nas vodi do tja,
kjer je radost in ljubezen doma.
Sogniamo a occhi aperti
e guardiamo alle cose belle,
ascoltiamo voci armoniose
che ci avvolgono in una dolce melodia.

[Ritornello]
Oh sì, noi siamo quelle persone
che cantano e ballano.
Oh sì, noi siamo quelle persone
illuminate dal sole
che guardano avanti.

Osservando il mondo dall’alto
a volte ci sembra tutto perduto.
Se scendiamo dalle nuvole,
sulle colline e sui monti
il fiume ci porterà
nel mare azzurro.

Noi che siamo pieni di passioni
non ci preoccupiamo delle anime pure.
Vieni con noi sulla strada
che ci porta là
dove sono di casa amore e felicità.

Glossario


domaa casa
dušaanima
glas (plur.: glasovi)voce
gledatiguardare
goramontagna
hribcolle, montagna
kjerdove
lepbello
ljubezenamore
mehektenero, delicato
morjemare
nežendelicato, soave
ničniente
oblaknuvola
očiocchi
odprtaperto
ovijatiavvolgere
peljati (peljem)portare, condurre
polnpieno
potvia, strada
prekletmaledetto
priti (pridem)venire
radostfelicità
rekafiume
sanjati (sanjam)sognare
sinjemodroazzurro
skrbetipreoccupare
slišati (slišim)sentire
spustiti sescendere
strastpassione
stvar (plur.: stvari)cosa
svetmondo
tja
vestutto
višinaaltezza
voditicondurre
zazdeti se (zazdim se)sembrare

Quarant'anni fa moriva Josip Broz Tito



Le lacrime spontanee di quei giorni si sono però asciugate e le masse hanno trovato nuovi idoli. Mentre le élite politiche post jugoslave preferiscono tenerlo relegato in qualche angolo nascosto , non sono pochi quanti ricordano con nostalgia

Crollati i regimi comunisti del blocco sovietico crollò anche la Jugoslavia, quell'amalgama di popoli, culture e religioni che Tito seppe tenere in vita con colpi ora al cerchio ora alla botte dimenticandosi, però, di preparare la successione al trono. Chiaramente, quello che era rimasto dopo le epurazioni degli anni '70, non era all'altezza della situazione che ben presto, senza Tito, cominciò a sfuggire di mano. Di volta in volta emergono testimonianze, vere o presunte tali, di riflessioni e confidenze che il Vecchio avrebbe fatto nei suoi ultimi anni. La più recente rivelata da uno dei suoi nipoti dice che Tito si pentì, prima di morire, della costituzione del 1974, che rafforzò i poteri delle sei repubbliche e delle due regioni autonome incorporate nella Serbia. Con tutti i suoi meriti di stratega e statista Tito era rimasto bolscevico, dosando attentamente le aperture politiche poi troncate quando diventavano troppo pericolose. Se negli anni '50 le critiche di Đilas alla nuova classe potevano essere premature, in quel contesto storico, molti vedono la resa dei conti con le correnti liberali spazzate via negli anni '70, primavera croata, soprattutto il tandem Nikezić-Perović in Serbia, anche in Slovenia con Stane Kavčič, in Macedonia e in Bosnia Erzegovina, come quella che impedì l'evoluzione decisiva. Senza Tito, i presupposti per andare avanti cominciarono presto a venir meno, un nuovo Tito era inimmaginabile, nonostante la megalomania di Milošević acclamato dai suoi. Al massimo ci si poteva divertire, tra virgolette, con qualche imitazione patetica come Tudjman in uniforme bianca. La tragica fine dell’Unità e Fratellanza con la quale Tito vinse la guerra partigiana fu l'occasione per i nazionalismi più beceri e i risultati li conosciamo. Il nome di Tito proscritto dalla nuova democrazia viene oggi tuttavia ricordato, anche con nostalgia, da coloro che non si ritrovano nell'insicurezza generata dal capitalismo neoliberale e rimpiangono i tempi in cui il lavoro in pianta stabile non era un sogno. Chi ricorda la repressione non sarà, naturalmente, d'accordo. In Cina i meriti e i torti di Mao Tse-tung sono stati percentualizzati, nella Jugoslavia che non c’è più, l'ottica è bianca o nera.
Boris Mitar 

Arboretum di Volčji Potok: il paradiso della botanica

C’è un luogo unico in Slovenia dove andare ad ammirare piante e fiori, ma anche solo a passeggiare immersi nei colori e nei suoni della natura. Questo posto incantevole è l’Arboretum di Volčji Potok, a pochi chilometri da Kamnik e non lontano dalla capitale Ljubljana. Un vero paradiso della botanica in tutte le stagioni dell’anno, anche se ovviamente la primavera resta il momento più splendente!
I meravigliosi colori della primavera - Arboretum Volčji Potok
I meravigliosi colori della primavera
La tenuta che oggi è occupata dall’Arboretum è passata attraverso le mani di svariate famiglie nobiliari. Qui sorgeva un castello medievale di cui si ha notizia nel 1220, già ritratto in rovina nelle illustrazioni di Valvasor che visitò il parco nel XVII secolo. L’ultima famiglia proprietaria di questo immenso terreno è stata quella di Ferdinand Souvan, che nel 1885 ricostruì la residenza al centro del parco circondandolo da mura. Suo figlio Leon demolì le mura per ingrandire ulteriormente di 12 ettari il parco, dove piantumò numerose specie diverse di alberi, sia sloveni sia esotici, oltre a una siepe di faggio là dove un tempo sorgevano le mura.
Fiori, fiori e ancora fiori! - Arboretum Volčji Potok
Fiori, fiori e ancora fiori!
La villa all’interno del parco venne fatta saltare in aria dai partigiani nel 1944, mentre il parco dell’Arboretum fu dichiarato d’interesse nazionale nel ’50 e fu direttamente gestito dall’Università di Ljubljana a partire dal 1952, ma solo fino al 1965. Con l’indipendenza della Slovenia, a partire dal ’99, l’Arboretum è gestito dal Ministero sloveno della cultura, attraverso una fondazione istituita nel 2003 il cui scopo è promuovere la cultura botanica in Slovenia, oltre che gestire l’intero parco e organizzare eventi nazionali e internazionali.
Le alpi di Kamnik fanno da sfondo all'Arboretum
Le alpi di Kamnik fanno da sfondo all’Arboretum
Oggi l’Arboretum di Volčji Potok è il parco più visitato della Slovenia e consta di ben 80 ettari di superfici sulle quali crescono 2500 diverse varietà di piante (in particolare alberi e arbusti). E’ visitabile durante tutto l’anno e ogni stagione regala colori ed emozioni diverse. Senza dubbio le stagioni calde, in particolare la primavera col suo risveglio della natura, offrono i momenti più colorati, ma anche i caldi colori autunnali o quelli freddi dell’inverno (neve permettendo!) possono regalare panorami indimenticabili.
L'Arboretum in primavera - Arboretum Volčji Potok
L’Arboretum in primavera
In particolare verso fine aprile – inizio maggio si può godere dello spettacolo offerto dai tulipani che in quel periodo raggiungono il picco della loro fioritura. Colori sgargianti e grandi composizioni floreali rendono il paesaggio davvero unico. Il primo maggio è forse il giorno più affollato dell’anno, grazie a questo spettacolo e alle feste pubbliche in tutto il paese, ma, nonostante la ressa, merita senza dubbio la visita.
Tulipani e non solo! - Arboretum Volčji Potok
Tulipani e non solo!
Se i fiori sono senz’altro l’aspetto più variopinto che subito cattura l’attenzione del visitatore, sono gli alberi a rendere l’Arboretum un luogo unico. Acero, tiglio, betulla, faggio sono solo alcuni degli alberi che possiamo trovare in abbondanza a Volčji Potok, ognuno proveniente dai più disparati angoli del mondo (Europa, Asia, America…). Una lunga passeggiata ci porta attorno alla collina dove un tempo sorgeva il castello medievale, addentrandoci in una vera e propria foresta, di meraviglioso refrigerio durante la calura estiva.
La foresta all'interno del parco - Arboretum Volčji Potok
La foresta all’interno del parco
Se la fioritura dei tulipani è forse l’evento più noto legato all’Arboretum di Volčji Potok, durante tutto l’anno vengono allestite numerose mostre dedicate alle più disparate piante: dai narcisi alle orchidee, dai cactus ai rododendri, dalle rose alle zucche e agli alberi da frutta. Ogni stagione ha ovviamente la sua mostra tipica e ogni anno ha il suo programma ricco di iniziative. Insomma, l’Arboretum è senza dubbio un luogo ricco di fascino dove passare una bella giornata a contatto con le meraviglie della natura. Davvero imperdibile!
I magnifici alberi dell'Arboretum - Arboretum Volčji Potok
I magnifici alberi dell’Arboretum

Informazioni utili

L’Arboretum di Volčji Potok è aperto tutto l’anno, ogni giorno della settimana, a partire dalle 8 del mattino, con chiusura variabile a seconda della stagione (17:00 da novembre a febbraio, 18:00 a marzo e ottobre, 19:00 a settembre e 20:00 da aprile ad agosto). Il biglietto d’ingresso costa 8,50€ durante tutto l’anno. Sono previsti sconti per gruppi, studenti, pensionati e famiglie. I cani devono pagare un biglietto anche loro, del costo pari a 1,50€.

Mappa della zona

Leaflet | Map data (c)OpenStreetMap

Come arrivare

Da Trieste: si prende l’autostrada per Fernetti e si prosegue fino a Ljubljana da dove si seguono le indicazioni per Maribor. Si prosegue fino all’uscita di Domžale, dalla quale si prosegue lungo la statale seguendo le indicazioni per Kamnik e per l’Arboretum, già indicato anche in autostrada. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30m.
Da Gorizia: si prende l’autostrada slovena H4 fino al casello di Nanos dove ci si immette sull’autostrada per Ljubljana. Seguire quindi le indicazioni qui sopra. Tempo di percorrenza: 1 ora e 30m.
Da Udine e dal resto d’Italia: conviene passare da Gorizia (uscita Villesse, quindi la nuova autostrada A34 che porta direttamente in Slovenia). Tempo di percorrenza: 2 ore. (da Udine).

Vinjeta


I luoghi indicati in questo articolo richiedono l’utilizzo dell’autostrada e pertanto è necessaria la vinjeta.

12° ordinanza in #fvg#fase2#coronavirus

EMERGENZA CORONAVIRUS (COVID19): NORMATIVA VIGENTE | Protezione ...

La dodicesima ordinanza in #fvg #fase2 #coronarvirus dal sito della regione:Entrando nello specifico, l’ordinanza contiene l’obbligo di chiusura nelle giornate festive solo per i supermercati e gli ipermercati; vengono invece prorogate le disposizioni relative ai mercati all’aperto e al chiuso – ovvero le analoghe forme di vendita su area pubblica o privata di generi alimentari e prodotti florovivaistici – nei Comuni nei quali sia stato adottato un apposito piano che preveda la perimetrazione delle superfici, la presenza di un unico varco d’accesso separato da quello di uscita, il contingentamento delle presenze, l’uso obbligatorio di dispositivi di protezione individuale e il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro.


In tutti i negozi resta l’obbligo di mettere a disposizione dei clienti all’ingresso e all’uscita soluzioni idroalcoliche per la igienizzazione delle mani; per i negozi di generi alimentari e laddove vi sia manipolazione di ortofrutta, pane o altri alimenti a questo obbligo si aggiunge l’utilizzo dei guanti monouso.
L’ordinanza 12 introduce inoltre la possibilità di accedere ai locali di qualsiasi attività, comprese quelle sospese, per lo svolgimento di lavori di vigilanza, manutenzione, pulizia e sanificazione, nonché per la ricezione in magazzino di beni e forniture.
Il permesso di svolgere attività di manutenzione e riparazione, precedentemente limitato alle imbarcazioni, viene allargato agli immobili diversi dall’abitazione principale, alle biciclette, ai camper, alle roulotte e ai velivoli.
Per quanto concerne l’attività motoria, permane il vincolo delle distanze di sicurezza e il divieto a utilizzare gli spogliatoi, ma decade l’obbligo di non uscire dal proprio Comune di residenza e di utilizzare le mascherine (o una protezione per naso e bocca) nei luoghi isolati; via libera inoltre agli allenamenti in forma individuale di atleti professionisti e non, anche con l’istruttore, senza distinzione tra discipline individuali e di squadra.
L’accesso a parchi, giardini e cimiteri, consentito ai sensi dell’ordinanza 12, andrà regolamentato, tanto nelle modalità quanto negli orari, dalle singole Amministrazioni comunali. In merito alla riapertura delle biblioteche, è permessa per la sola attività di prestito, assicurando che la consegna e la restituzione dei volumi avvenga con modalità che evitino il rischio di contagio.
Tra le ulteriori misure previste dall’ordinanza 12, l’autorizzazione alla pratica della pesca sportiva dilettantistica e all’allevamento e addestramento di animali. Di particolare rilevanza è infine l’articolo che deroga all’obbligo di utilizzare le mascherine (o adeguate protezioni per naso e bocca) e al rispettare le distanze di sicurezza: esso decade infatti quando si è alla guida di autoveicoli o motoveicoli, salvo quelli aziendali in cui valgono le regole del proprio datore di lavoro; per i bambini di età inferiore ai sei anni; in caso di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina; per chi soggiorna da solo in locali non aperti al pubblico.
da fb Barone Marco

3 mag 2020

Dal 4 maggio cosa SI'/NO


La Giornata Mondiale dei Blogger




Lo sapevi che il 2 maggio  è il World Blogger’s Day?
Sono passati anni da quando è nato il primo blog e molte cose sono cambiate da allora. Tanto che oggi quella del blogger è riconosciuta come una professione a tutti gli effetti.
Il blog era nato come uno spazio personale, in cui scrivere di svariati argomenti in maniera soggettiva.
Purtroppo però, non sono pochi i blogger che hanno perso la vita a causa di alcune opinioni espresse sul loro sito. È il caso di Omid Reza Mir Sayafi, blogger iraniano morto per aver criticato l’Islam sul suo blog.
Ed è proprio per ricordare persone come lui, che nel 2010 è nata la giornata mondiale dei blogger!

Il World Blogger’s Day è nato nelle Filippine nel 2010

Non solo. Questa giornata vuole anche ricordare l’importanza della libertà di espressione, e invitare i blogger di tutto il mondo a portare avanti le proprie cause, senza paura!
Il blog è uno strumento di espressione, che ci consente di condividere passioni e pensieri con un vasto pubblico. È un mezzo in grado di unire utenti con gli stessi interessi, seppur geograficamente distanti e con un background culturale diverso.

FRASE

la musica è il nostro modo di rendere sonoro il tempo

#unapiantaalgiorno

Oggi ci dedichiamo ad una Regina dell’inganno, una pianta affascinante, in grado di suscitare un desiderio passionale negli uomini e non solo. 🌹
L'immagine può contenere: pianta, fiore, natura e spazio all'aperto

💚 𝓞𝓹𝓱𝓻𝔂𝓼 𝓪𝓹𝓲𝓯𝓮𝓻𝓪

Nome comune: OFRIDE FIOR D’API

DOVE SI TROVA: Specie prativa e dei margini dei boschi, pur non essendo molto frequente si adatta abbastanza bene a diversi tipi di suolo. Insomma: ci sono pochi individui ma sparsi un po’ per tutti i prati della regione, fino a 800-1000 metri.

AMMALIATRICE D’INSETTI😍
E se vi dicessi che questa piccola meraviglia della natura è una manipolatrice?
Come altre orchidee, questo bellissimo fiore si è evoluto sviluppando un adattamento davvero straordinario. Il suo petalo inferiore, detto labello, è fatto di modo da assomigliare il più possibile alla femmina di alcune specie di api 🐝. Ma la somiglianza non si limita alla forma e ai colori. L’uomo, si sa, è una specie prettamente visiva 👁: sviluppando degli occhi capaci di percepire molto bene colori, forme e anche la tridimensionalità, abbiamo relegato i nostri sensi in secondo piano. Negli insetti, però, anche il “naso” 👃🏻 vuole la sua parte. Per questo la nostra Ofride emette gli stessi ormoni normalmente emessi dalle api femmine.
Ma perché darsi tutta questa pena per assomigliare a loro? 🔞
È presto detto: in tal modo attirano i maschi, che in questa stagione si rimettono in movimento prima delle loro compagne dopo la pausa invernale. Una volta arrivati su quella che loro credono una bellissima partner💑 (pensate che il fiore simula anche la stessa morbidezza al tatto e pelosità!), fanno... beh, ci siamo capiti, e agitandosi cade sulla loro testa del polline, che andranno a cedere alla prossima ap… pardon! al prossimo fiore.

Dato che non riusciamo a chiudere questa rubrica, con cui ci siamo divertiti e abbiamo scoperto cose curiose e invisibili ai nostri occhi, posticipiamo la sua fine a domattina! 🌺

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