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IVAN TRINKO padre della Benecia

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3 lug 2021

Pooh - Noi due nel mondo e nell'anima (Speciale 11 marzo 2016)

al tempo dei nonni


 Pruoti hudi uri 


Dan bot so uorili,ke pruoti hudi uri to ma uzeti sarp zat, to ma močno udareti trikrat ta na no pejč .   

Vecchi rimedi per allontanare il temporale

Una volta dicevano che per allontanare il temporale,si doveva battere fortemente il falcetto per tre volte su un masso.                                            

AFA DI LUGLIO

 Afa di luglio. Il canto che non varia

delle cicale; il ciel tutto turchino;
intorno a me, nel gran prato supino,
due fili d’erba immobili nell’aria.
(Camillo Sbarbaro)
L'estate di Monet














Estate nelle valli del Torre

 


🏞️ Quest'estate esploreremo assieme le Valli del Torre! 🏞️

In collaborazione con le guide di Wild Routes e di Insidefvg vi porteremo a camminare in queste terre tra le cime che si stagliano verso il cielo ⛰️ e le profondità della terra. 👷

“Estate nelle Valli del Torre” è un progetto promosso da Friuli Venezia Giulia Turismo con l’organizzazione tecnica di Arteventi Udine e la collaborazione del Consorzio Pro Loco Torre Natisone.

A questo indirizzo troverete i link dove chiedere informazioni e prenotarsi per le attività: https://www.studioforest.it/.../estate-nelle-valli-del.../

Le attività realizzate da noi di ForEst verranno pubblicate nella pagina ESPERIENZE: https://www.studioforest.it/esperienze/

BUONGIORNO DA UDINE

 

foto di Roberto Bardelli

2 lug 2021

Stazione Topolò

 Stazione _ Postaja 2021. com. stampa

Venerdì 2 luglio: Apertura
L’apertura è prevista in piazza grande per le sei di sera, con i saluti dei curatori e delle autorità.
A seguire, il primo dei molti appuntamenti che si svilupperanno fino al 18 luglio: il concerto di canti della tradizione mediterranea eseguiti dalla voce di Klarisa Jovanovič, accompagnata dalla chitarra di Luka Ropret. Il concerto è in collaborazione con Cooperativa culturale Maja-Across the border 2021
Con il buio, la prima assoluta di 4 corti di una stella del cinema d’arte, l’americano Bill Morrison che con Topolò mantiene un privilegiato rapporto di amicizia fin dalle primissime edizioni, quando vi giunse come giovane e ancora sconosciuto studente di Fabrica, il progetto di Benetton.
A seguire, nel buio della notte un’altra voce, quella di Patrizia Oliva con Le stelle di Topolò saranno sempre; il concerto di Oliva è anche il primo appuntamento del progetto internazionale Sweet Light-Seeking Darkness.
In funzione, in loop, anche le video-installazioni del regista nepalese Sagar Gahatraj, della regista Micol Roubini (Appunti per un film ucraino) e l’audio-installazione Suoni della Terra, realizzata a Topolò e nei suoi dintorni da Radio France Internationale nel corso del 2020.
Stazione di Topolò è resa possibile dal contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli,
Si raccomanda di rispettare le regole dovute all’emergenza sanitaria. Gli eventi si svolgeranno all’aperto e l’ingresso è libero.









Topolò e' un paesino delle #vallidelnatisone. Il nome del borgo deriva dall'albero del pioppo, in sloveno "topol". 🏘 E' famoso per la manifestazione internazionale"Stazione Topolò-Postaja Topolove" che tocca vari campi dell' arte e della comunicazione: filmati, disegno, fotografia, musica, poesia, teatro.
👉Si svolge ogni anno nel mese di luglio e gli artisti che provengono da tutto il mondo, sono impegnati nel campo della ricerca e della sperimentazione su varie discipline . Vengono ospitati nel piccolo borgo di Topolò dove effettuano un "intervento" sulla base degli stimoli ricevuti dal luogo stesso.
🥰 Non ci sono bar a Topolò, né negozi; qui finisce l'asfalto, non ci sono collegamenti con il fondovalle e solo 20 abitanti dei 400 che furono.
Gli incontri avvengono nelle piazzette, nei vicoli, nei fienili, nei boschi ........ 🌙Appuntamento “verso sera”, “al tramonto”, “nella notte”, “con il buio”....
E tutto è gratuito.

PROGRAMMA E INFO
https://www.stazioneditopolo.it/.../index_edizione2021.php

www.slow-valley.com

credits by: https://www.cividale.com/it/stazione_di_topolo
Cividale.COM 

IL FVG NON DIMENTICA I FUCILATI DI CERCIVENTO

 

Il caporal maggiore Silvio Gaetano Ortis,25 anni di Paluzza, il caporale Basilio Matiz, 22 anni di Timau, il caporale Giovan Battista Corradazzi 23 di Forni di Sopra e il soldato Angelo Massaro 22 di Maniago dell’VIII Reggimento alpini appartenenti alla 109.ma Compagnia del Battaglione ‘Monte Arvenis’, i fucilati di Cercivento, i fusilâz di Çurçuvint in friulano, vennero uccisi all’alba del primo luglio del 1916, con la faccia rivolta al nemico, davanti al muro di cinta del cimitero di Cercivento, Udine. Alpini appartenenti alla 109.ma Compagnia del Battaglione ‘Monte Arvenis’, si erano opposti al comando del loro capitano di uscire in avanscoperta sul monte Cellon richiedendo l’ausilio dell’artiglieria e di agire di notte e accusati dal proprio Comandante di Compagnia, il capitano Armando Ciofi e il suo vice tenente Pietro Pasinetti, d’insubordinazione e ribellione .In base all’articolo 114 del codice penale militare: rivolta in faccia al nemico, per quattro Alpini le accuse del tribunale si commutarono in condanne a morte, per altri ventinove a 145 anni di carcere complessivi e per i rimanenti militari in assoluzioni.

Ne ha scritto Paolo Rumiz in un articolo del 31 ottobre 2014 pubblicato sull’Espresso:

Quella di Cercivento è una storia che riassume le altre. È il giugno del ’16. Gli austriaci stanno sfondando su Vicenza con la Strafexpedition. Nella zona del Monte Coglians c’è il battaglione alpini Tolmezzo, considerato infido dagli ufficiali “forestieri” per via dei cognomi mezzi tedeschi dei carnici arruolati e dei tanti di essi che hanno lavorato da emigranti in terra d’Austria. Hanno una perfetta conoscenza del terreno, ma gli alti comandi non si fidano a sfruttarla e insistono a ordinare azioni suicide. Quando viene deciso un attacco alle rocce della cima Cellon in pieno giorno e senza supporto di artiglieria, alcuni soldati suggeriscono di compiere l’assalto col favore della notte. È quanto basta perché il comandante, un napoletano di nome Armando Ciofi, coperto dal tenente generale Michele Salazar, comandante della 26ª divisione, gridi alla “rivolta in faccia al nemico” e ordini la corte marziale. Il processo si svolge di notte, in una cornice lugubre, nella chiesa che il prete di Cercivento, terrorizzato, è obbligato a desacralizzare. Sul processo incombono le circolari Cadorna, che chiedono “severa repressione”, diffidano da sentenze che si discostino “dalle richieste dell’accusa” e ricordano il “sacro potere ” degli ufficiali di passare subito per le armi “recalcitranti e vigliacchi”. Gli accusati sono decine, e ciascuno ha nove minuti per l’autodifesa. Un’ora prima dell’alba, la sentenza. Quattro condanne alla fucilazione. Tutti carnici: Giambattista Corradazzi, Silvio Gaetano Ortis, Basilio Matiz e Angelo Massaro, emigrante in Germania che ha scelto di rientrare “per servire la patria”. Mentre lo portano via grida: “Ecco il ringraziamento per quanto abbiamo fatto”. Il prete, don Zuliani, confessa i morituri. È sconvolto, propone inutilmente di sostituirsi ai soldati davanti al plotone. Dopo, non vorrà più rientrare nella chiesa “maledetta ” e diverrà balbuziente a vita. La prima scarica uccide tre condannati, solo Matiz è ferito e si contorce urlando. Lo rimettono sulla sedia. Nuova scarica e non basta ancora. Perché sia finita ci vogliono tre colpi di pistola alla testa.

Un docufilm “Cercivento, una storia che va raccontata”, realizzato dalla Regione FVG con il Comune di Cercivento, ricostruisce la fucilazione dei 4 alpini, la cui presentazione e prima proiezione è avvenuta lo scorso 25 maggio a Tolmezzo. Il documentario é stato proiettato lo scorso 16 luglio a Roma, nella sala Caduti di Nassirya del senato. Organizzatrice è stata la senatrice Tatjana Rojc che poco prima aveva dichiarato a Friuli sera: “Sono orgogliosa di contribuire a presentare al Senato un capitolo della nostra storia più dolente, vissuta sulla terra del Friuli Venezia Giulia durante la Grande Guerra. Il disegno di legge per la restituzione dell’onore ai cosiddetti ‘fusilaz’ di Cercivento è il pagamento di un debito ancora sospeso, per le vite strappate a giovani ingiustamente accusati di viltà”.
Il link con il trailer del documentario è il seguente:
https://www.youtube.com/watch?v=2Y2iQQZtjC0

La senatrice triestina Rojc è prima firmataria del ddl “Disposizioni per la riabilitazione storica degli appartenenti alle Forze Armate italiane condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra nel corso della Prima Guerra mondiale”. Il documento, chiede all’art. 1: “la restituzione dell’onore agli appartenenti alle Forze armate italiane che, nel corso della Prima Guerra mondiale, vennero fucilati senza le garanzie del giusto processo, con sentenze emesse dai tribunali di guerra” e promuove “il recupero della memoria” di tali caduti e in particolare iniziative di “ricerca storica volta alla ricostruzione delle drammatiche vicende del primo conflitto mondiale con specifico riferimento ai tragici episodi dei militari condannati alla pena capitale”.

1 lug 2021

Terre da scoprire, quindici itinerari per vivere le bellezze nascoste del Friuli Venezia Giulia

 Qui abbiamo raccolto quindici itinerari per riscoprire questi piccoli mondi segreti. Ogni settimana, fino alla fine del mese, andremo alla ricerca di angoli della nostra regione, da percorrere a piedi o in bicicletta, percorsi per tutte le età

Il Friuli Venezia Giulia è una terra dai mille volti, uno dei pochi luoghi in Italia e forse in Europa che consentono in tempi e spazi ridotti di passare dalla pianura alle montagne, dai laghi al mare, dalle colline egli orridi scavati dalle acque. E, naturalmente una terra ricchissima di storia, di arte, di cultura, in una natura contraddistinta da una straordinaria biodiversità.

Qui abbiamo raccolto quindici itinerari per riscoprire questi piccoli mondi segreti. Ogni settimana, fino alla fine del mese, andremo alla ricerca di angoli della nostra regione, da percorrere a piedi o in bicicletta, percorsi per tutte le età. (Per visualizzare il contenuto a schermo intero, clicca qui)

Messaggero Veneto


NEL DESERTO DEL LETTO

 

In questa sonnolenza


SIRO ANGELI

NEL DESERTO DEL LETTO

Nel deserto del letto
bocconi, su di un fianco,
riverso (eguali in alto
le ore il vuoto, bianco
quadrante del soffitto
ripete), nel bruciore
degli occhi (ho letto, scritto,
fumato), cieco brancolo
in questa sonnolenza,
nemmeno inferno, limbo
che lentamente svena
i sensi e lascia il cuore
più vivo alla cancrena
dei sogni, alla tua assenza;
mentre, a eguale intervallo,
gocciola sullo smalto
gelido, con un timbro
eguale di metallo,
un filo d’acqua senza
pietà dal rubinetto.


(da L’ultima libertà, Mondadori, 1962)

.

Ore apatiche, abuliche, ore di insonnia o di afa. Il poeta friulano Siro Angeli si perde in questo “deserto” e vi brancola in una ridda di pensieri alla soglia del dormiveglia: è ancora una volta l’assenza della donna amata a prendere possesso di tutto, quella Liliana che il destino ha voluto strappargli giovane: “Ecco viva a me torni, ecco rimuori / dentro un battito e l’altro delle palpebre”.

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ALISSA MONK, "IL MATTINO DOPO"

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LA FRASE DEL GIORNO
Che a me venisse amore / con i tuoi occhi alfine / tanto creduto avevo / che a me è venuto, amore
.
SIRO ANGELI, L’ultima libertà




Siro Angeli (Cesclans, 27 settembre 1913 – Tolmezzo, 22 agosto 1991), poeta, autore di teatro e critico letterario italiano. Combattente in Russia, diresse a lungo il terzo canale radiofonico della Rai. La sua poesia, segnata dalla scomparsa della moglie dopo dieci anni di matrimonio, si muove nell’ambito di una ricerca della verità superiore, contemplata spesso in una figura di donna stilnovista

30 giu 2021

CITAZIONE

 

Natisone a Cividale

Una specie di fiume

 

Il tempo è una specie di fiume degli eventi o un torrente impetuoso. Appena una cosa è comparsa, ed è già portata via e un’altra è tratta e un’altra ancora vi sarà inghiottita. MARCO AURELIO 

da https://lunarioaforismi.blogspot.com/

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io sto con emergency

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