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13 giu 2020

IL PROSCIUTTO DI SAURIS

Il prosciutto di Sauris
di Adriano Del Fabro

L'immagine può contenere: una o più persone

Da sempre in molte famiglie di Sauris (il Comune più alto del Friuli VG) si producono prosciutti affumicati e altri insaccati di grande qualità. Oltre un secolo fa, fu Pietro Schneider che iniziò a firmare una modesta produzione di prosciutti affumicati, speck e altri salumi tipici della zona; i suoi segreti di abile norcino passarono quindi di generazione in generazione.
La preparazione dei prodotti avviene utilizzando attrezzature moderne che rispettano comunque la consolidata metodologia di lavorazione. Per la produzione del Sauris si utilizzano cosce che arrivano in loco già pronte e rifilate. Le cosce sono appese a telai fissi e, dopo la pesatura, sono subito sottoposte alla salatura. Si effettuano più fasi di salatura, intervallati da periodi di riposo delle cosce deposte su bilancelle e conservate in celle frigorifere. Al termine di tali fasi le cosce vengono appese su telai e fatte riposare per circa 7-8 settimane durante le quali la temperatura e l'umidità vengono costantemente controllate. Nel periodo di riposo si esegue la toelettatura, la ripulitura e una rifilatura generale. Terminato il periodo di riposo, le cosce vengono preparate per l'affumicatura con legno di faggio: posate su telai, rimangono nell'affumicatoio per tre giorni. Al termine dell'operazione i telai con i prosciutti vengono rimessi nella cella di asciugatura assieme a quelli non affumicati, per 7 giorni. Poi vengono portati nei saloni di stagionatura, previo procedimento di sugnatura per proteggere dalle incrostazioni, microrganismi e insetti la parte del prosciutto senza cotenna.
Dopo 3-4 mesi di stagionatura, i prosciutti vengono nuovamente lavati sottoponendoli a getti d’acqua tiepida per eliminare impurità e muffe. Si esegue poi una seconda sugnatura con lo scopo di perfezionare lo strato di sugna dove è necessario. La stagionatura viene completata in altri 3-4 mesi nei saloni dove la temperatura e l'umidità vengono controllate giornalmente. Questo periodo è subordinato all'esito dell'operazione di puntatura. Le cosce che passano l'”esame” della puntatura vengono sottoposte a un nuovo lavaggio con la stessa procedura della volta precedente.
Nel caso di prosciutto venduto disossato, viene operato un taglio di parte dello stinco e provveduto all'asportazione dell'osso. Dopo un accurato esame organolettico, si procede con la saldatura dell'apertura prodotta per il disosso e la pressatura che ha lo scopo di ricomporre la coscia eliminando il foro derivante. La pezzatura è di 9 chili circa del prosciutto con osso e di 8 chili circa per quello disossato. Al taglio, la carne appare soda e compatta, di colore rosso granato.
Al prosciutto di Sauris (l’unico in Italia a essere affumicato), è stata assegnata la protezione dell’Indicazione geografica protetta, nel 2006. 

da fb

I cammini delle 44 Chiesette votive delle Valli del Natisone - parte due

Trincee del Monte Spik, grotte postazioni di artiglieria, Chiesette Votive
Partenza da San Leonardo. Si prende il sentiero CAI 760 per Spignon e, passando vicino al sasso che la leggenda vuole impresso dall’impronta del zoccolo dell’asino che portava la Madonna, si giunge a Castelmonte. Da qui al Monte Spick (m 661) per visitare gallerie e trincee del primo conflitto mondiale. Per prati e boschi di faggio si raggiunge la cinquecentesca Chiesetta Votiva di San Nicolò e le adiacenti lapidi dell’unico cimitero militare tedesco delle Valli del Natisone. Per sentieri e strade raggiungeremo la Chiesetta di Sant’Abramo XIV sec. in località Altana e potremo salire sul suo settecentesco campanile che offre una vista panoramica sulle Valli. Scollinando per strada interpoderale raggiungiamo la Chiesetta di San Leonardo XIV-XV sec. con altari lignei. Una bella scalinata in pietra ci favorirà il rientro all’area festeggiamenti di San Rocco. Ritorno a San Leonardo

12 giu 2020

Da domani, sabato 13 giugno, i residenti in Friuli Venezia Giulia potranno di nuovo entrare liberamente in Slovenia! 🇸🇮

È ufficiale, da domani, sabato 13 giugno, i residenti in Friuli Venezia Giulia potranno di nuovo entrare liberamente in Slovenia! 🇸🇮
Da lunedì 15, invece, cesseranno del tutto i controlli al confine e tutti gli italiani potranno entrare e circolare liberamente in Slovenia.
La lunga attesa è (quasi) finita! 🎆

Benvenute


Un caloroso benvenuto a Anna Maria Ottolini e alla Strega della Luna.
Buona lettura OLga

PROVERBIO FRIULANO

Il proverbio friulano della settimana
di Vita nei campi
“San Cansian cu la galete in man” ovvero a San Canziano (il 10 giugno) il bozzolo (del baco della seta) in mano, si era concluso il periodo di allevamento.

I cammini delle 44 chiesette votive delle Valli del Natisone 1 parte


Fontane allegoriche, lastre di pietra, banche, castelli, fortilizi, grotte
Partenza da Biacis -Antro-Spignon visita alle chiesette di San Giacomo, San Giovanni d’Antro, Santo Spirito. A Biacis visita alla singolare fontana costruita dal 14° Reggimento Cavalleggeri di Alessandria nel 1916 con le effigi satiriche dei Sovrani degli Imperi Centrali. Il paese è sede della Banca di Antro rappresentata dalla sua lastra. Visita al Museo Raccaro e al Castello di Ahrensberg del XII sec. Si prosegue per visita al complesso della Grotta d’Antro “Il Fortilizio degli Schiavi” e alla Chiesetta di Santo Spirito del XV sec, su costruzione originaria antecedente, dove sorge anche un cippo a ricordo dei caduti della seconda guerra mondiale. Arrivo sulla cresta del Craguenza con panorami straordinari verso la pianura friulana, il Monte Matajur simbolo della Benecjia e le Alpi Giulie Partenza per Pegliano-Lasiz-Cicigolis-Pulfero e visita alle chiesette di San Nicolò vecchio, San Nicolò nuovo e San Donato e visita al castagno monumentale di Pegliano Ritorno a Biacis, Comune di Pulfero

Il sambuco - Natura delle Valli del Natisone/Nediške doline


Angelo Sinuello, guida naturalistica, ci racconta alcuni aspetti della natura delle Valli del Natisone in questa stagione. In questo primo filmato, Angelo narra proprietà, usi e leggende del SAMBUCO

10 giu 2020

La parola della settimana


razzismo s. m. [der. di razza, sull’esempio del fr. racisme]. – Ideologia, teoria e prassi politica e sociale fondata sull’arbitrario presupposto dell’esistenza di razze umane biologicamente e storicamente «superiori», destinate al comando, e di altre «inferiori», destinate alla sottomissione, e intesa, con discriminazioni e persecuzioni contro di queste, e persino con il genocidio, a conservare la «purezza» e ad assicurare il predominio assoluto della pretesa razza superiore: il rnazista, la dottrina e la prassi della superiorità razziale ariana e in partic. germanica, elaborata in funzione prevalentemente antisemita; il rdella Repubblica Sudafricana, basato sulla discriminazione razziale sancita a livello legislativo e istituzionale (v. apartheid); il rstatunitense, riguardo a gruppi etnici di colore, o anche a minoranze diverse dalla maggioranza egemone. Più genericam., complesso di manifestazioni o atteggiamenti di intolleranza originati da profondi e radicati pregiudizî sociali ed espressi attraverso forme di disprezzo ed emarginazione nei confronti di individui o gruppi appartenenti a comunità etniche e culturali diverse, spesso ritenute inferiori: episodî di rcontro gli extracomunitarî.
http://www.treccani.it/vocabolario/razzismo/


Spiegatemi voi dunque,‎

in prosa od in versetti,‎
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.‎

(Gianni Rodari)

9 giu 2020

Martedì 9 giugno, a Savogna d’Isonzo l'omaggio in occasione del 512° anniversario dalla nascita

Omaggio a Primož Trubar, padre della letteratura slovena


Omaggio a Primož Trubar, padre della letteratura slovena

Martedì 9 giugno, alle 11, si terrà dinanzi al Castello di Rubbia a Savogna d’Isonzo (Gorizia), un omaggio al padre della letteratura slovena Primož Trubar (1508 – 1586) in occasione del 512° anniversario dalla nascita. L’evento è promosso dal Kulturni dom di Gorizia e dal Comune di Savogna d’Isonzo, in collaborazione con l’azienda Castello di Rubbia (Vrh - San Michele del Carso).

Primož Trubar è nato a Raščica il 9 giugno 1508, minuscolo villaggio della Carniola inferiore. Fu dapprima sacerdote cattolico e, in seguito, pastore luterano in Germania. Si avvicinò al luteranesimo alla scuola del vescovo di Trieste, Pietro Bonomo, e divenne il più attivo animatore della riforma protestante in terra slovena.
Nel 1551, pubblicò il primo libro scritto in lingua slovena, Katekizem in Abecednik (Abecedario e breve catechismo). Considerato il padre della letteratura slovena, Trubar fu autore di più di 25 libri in lingua slovena, i più importanti dei quali furono le traduzioni in sloveno del Nuovo Testamento (1555-1577) e dei Salmi (1566).
L'opera di Trubar, trasse senz'altro notevole ispirazione dall'incontro, in terra tedesca, con Pier Paolo Vergerio (1498-1565), in precedenza nunzio apostolico a Vienna e in Germania, già vescovo di Capodistria, e passato anch'egli alla Riforma, con il quale collaborò alla traduzione in sloveno del Nuovo Testamento.
In seguito i due, con la protezione e l'aiuto finanziario del barone Johannes Ungnad von Sonneck (1493-1564), ex governatore della Stiria e della Carinzia, aprirono una tipografia e un istituto di studi biblici a Urach (nei pressi di Tubinga in Baviera), che, dal 1561 al 1564, stampò una serie di opere religiose (37 libri per un totale di 25.000 copie) in lingua slovena, croata ed italiana, quali: il Piccolo Catechismo di Lutero, il Beneficio di Christo, la Confessio Augustana e la relativa Apologia. Nel novembre del 1563 Trubar fu ospite del Castello di Rubbia a Savogna d’Isonzo. Dinanzi al menzionato castello è stato allestito nel 2008, da parte di varie organizzazioni culturali slovene dell’Isontino, un monumento in omaggio al padre della letteratura slovena.
https://www.ilfriuli.it/articolo/cultura/omaggio-a-primo%C5%BE-trubar-padre-della-letteratura-slovena/6/221314

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