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9 lug 2021
NOVA GORICA, PRIMA CITTÀ SOCIALISTA, COSTRUITA DAL NULLA DA MIGLIAIA DI GIOVANI JUGOSLAVI, AD ESSERE CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
8 lug 2021
Le migliori cicliste sul Matajur
L’evento sportivo dell’estate 2021 nelle Valli del Natisone è alle porte. Sabato, 10 luglio, le migliori cicliste del mondo si daranno battaglia sulle pendici del Matajur nella penultima, probabilmente decisiva, tappa del Giro d’Italia donne, che partirà il 2 luglio da Fassano di Cuneo, in Piemonte, per concludersi a Cormons l’11 luglio.
In gara ci saranno 144 atlete di 24 squadre, tra cui le nove World Tour. Tra le campionesse al via ci sarà la vincitrice del Giro 2020 e campionessa del mondo, Anna Van Der Breggen, la vincitrice di diverse edizioni e iridata Marianne Vos nonché l’italiana Elisa Longo Borghini, terza nella passata edizione. La gara sarà fondamentale anche per la scelta delle cicliste che, con le rispettive nazionali, gareggeranno un paio di settimane dopo alle Olimpiadi di Tokyo.
Nella tappa del Matajur, le cicliste, partite da Feletto Umberto a mezzogiorno e con il via effettivo dal territorio di Pagnacco, dopo aver percorso un anello tra Povoletto, Attimis, Nimis, Reana e Cavalicco, passando per Faedis, Campeglio e Cividale, entreranno nelle Valli del Natisone da Ponte San Quirino verso le 14.15. Attraverso Azzida,Scrutto, Merso di Sotto e Stregna saliranno ai prati di Tribil inferiore (dove sarà posto il secondo gran premio della montagna della giornata) e raggiungeranno Castelmonte, per poiscendere a Cividale, tornare a Ponte San Quirino e da lì raggiungere Savogna.Verso le 15.30 inizieranno la salita del Matajur lungo la strada turistica di Masseris. L’arrivo in località Laze, neipressi del rifugio «Pelizzo», avverrà verso le 15.50.
Gli organizzatori del Giro garantiscono spettacolo e grandi emozioni, che si potranno vivere ad ogni latitudine.
Infatti le immagini del Giro d’Italia donne saranno diffuse in 150 Paesi al mondo, sulle principali emittenti tv, broadcaster e Ott, grazie alla collaborazione con Athletic Sports Group e all’importante accordo con Eurosport, che trasmetterà la gara sul proprio circuito internazionale. Ci sarà, naturalmente, l’appuntamento su Rai Sport HD con il meglio di ogni tappa e i 50 minuti di immagini originali del Giro sul digital network e social network di Pmg Sport.
«L’elevata qualità tecnica della gara è garantita dalla presenza di tutte le più importanti squadre al mondo e da un percorso di difficoltà medio-alta e allo stesso tempo straordinario dal punto di vista paesaggistico e naturalistico, che tocca simbolicamente le zone del Paese maggiormente colpite dalla prima ondata della pandemia. Se lo scorso anno l’intenzione era essere l’edizione della ripartenza, quella di quest’anno vuole e può essere l’edizione della rinascita, in primis dello sport, di cui il ciclismo femminile può essere uno dei volani più importanti», ha detto alla presentazione il direttore generale di corsa, Giuseppe Rivolta.
«Questi 4 anni che ci hanno visti impegnati come distributori ci hanno portato nel 2020 a raggiungere, attra-verso broadcaster e streaming media nazionali e internazionali, una platea complessiva superiore a 6 milioni di utenti. Il 2021 è un nuovo punto di partenza, grazie una distribuzione ulteriormente amplificata, con l’ingresso nel circuito internazionale di Eurosport e nuovi media partner», ha affermato Ginevra Cividini, di Pmg Sport.
«Oltre al racconto sportivo – ha aggiunto –, quest’anno vogliamo raggiungere altri target dando visibilità anche a tematiche di stretta attualità come la sostenibilità ambientale e la valorizzazione della donna nello sport, sia attraverso progetti e azioni concrete, realizzati anche con la preziosa collaborazione di partner e sponsor. La grande risposta ottenuta dalle partnership istituzionali e commerciali conferma che solo una strategica sinergia tra organizzazione, produzione e distribuzione consente di valorizzare al massimo un evento come questo».https://www.dom.it/vrhunske-kolesarke-na-matajurju_le-migliori-cicliste-sul-matajur/
7 lug 2021
sulle orme dei dinosauri
6 lug 2021
CUCINA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA: TRA INNOVAZIONE E TRADIZIONE
Al via la seconda edizione de La Nuova Cucina, progetto promosso dal consorzio FVG Via dei Sapori
Dieci serate – dal 29 giugno al 29 luglio – in altrettanti ristoranti, quattro chef per ogni cena e un menù di sei portate con cinque vini in abbinamento in aggiunta ai distillati che accompagneranno i dolci: questi i numeri del II capitolo della Nuova Cucina, idea nata dal consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori. Scoprite tutti i dettagli ed il calendario nell’articolo e se avete qualche curiosità o domanda, potete farla nei commenti in fondo.
Le serate si terranno il martedì e il giovedì e i menù completamente inediti saranno pensati da due chef del consorzio e due dei locali amici. La cucina sarà sì contemporanea ma rileggerà un piatto o un prodotto della tradizione del Friuli Venezia Giulia; le ricette proposte saranno più equilibrate rispetto all’edizione dell’anno scorso. La prima portata consisterà in un benvenuto con “pan e formadi” ovvero pane e formaggio con protagonista il Montasio. Seguiranno quattro portate e il dolce finale. I ristoranti La Subida e il Vitello d’Oro faranno i dolci autonomamente mentre gli altri chef si avvarranno degli artigiani del gusto, ovvero delle pasticcerie Cocambo di Aquileia e Maritani di Monfalcone. Alla fine ci sarà anche un omaggio: una gubanina o dei cioccolatini a suggellare la serata. In abbinamento i vini dei 21 vignaioli partners, i distillati di Nonino e il caffé di Oro Caffé.
Come prenotare, costo e scopo dell’iniziativa
Per prenotare la vostra serata speciale, dovete chiamare direttamente il ristorante che avete scelto. I menù – che non si possono modificare – e ulteriori informazioni le potete trovare consultando il sito www.fvg-lanuovacucina.it o telefonando allo 0432 530052. Il costo per una cena è fisso ed è di 80 euro. Lo spirito della Nuova Cucina è continuare a stimolare gli chef e dar loro un aiuto psicologico in un periodo così prolungato di fermo attività. Il consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori vuole sostenere ed appoggiare giovani talenti e vuole far partecipare anche i “nuovi amici” per far loro sperimentare e provare nuove ricette. I prodotti usati durante queste cene saranno quasi tutti regionali proprio perché lo scopo è far assaggiare e conoscere i produttori d’eccellenza del territorio. Un’anticipazione: il III capitolo sarà dedicato alla sostenibilità sia per quanto riguarda la filiera che la regione.
IL CALENDARIO
6 luglio – La Taverna (Colloredo di Montalbano)
assieme agli chef di: La Torre, Antica Ghiacceretta, Osteria Dvor
8 luglio – Al Grop (Tavagnacco)
assieme agli chef di: Tavernetta All’Androna, Caffetteria Torinese, Alla Casasola
13 luglio – Vitello d’Oro (Udine)
assieme agli chef di: Mondschein, Enoteca di Buttrio, Hostaria la Tavernetta
15 luglio – Ai Tre Merli (Trieste)
assieme agli chef di: Al Gallo, La Buteghe di Pierute, San Michele
20 luglio – Al Paradiso (Pocenia)
assieme agli chef di: Ristorante Ilija, La Pigna, La Luna
22 luglio – Costantini (Collalto di Tarcento)
assieme agli chef di: Al Ponte, 1883 Restaurant&Rooms, Il Piron dal Re
27 luglio – La Subida (Cormons)
assieme agli chef di: La Torre, Barcaneta, Da Alvise
29 luglio – Ristorante Ilija (Tarvisio)
assieme agli chef di: Da Toni, Sal de Mar, Valeria 1904
Affrettatevi a prenotare perché qualche serata ha già registrato il tutto esaurito! Non mi resta che augurarvi buon appetito con questa Nuova Cucina del Friuli Venezia Giulia.https://www.torzeando.com/friuli-venezia-giulia/cucina-del-friuli-venezia-giulia/
5 lug 2021
All'aperto a Stolvizza
La visione delle montagne che sovrastano il paese con rivoli di candida neve, testimonianza di un inverno ricco di abbondanti precipitazioni nevose; giornate sempre più lunghe baciate da un sole che scalda, prati fioriti, un’insospettata energia negli sguardi della gente dopo il lungo inverno e la forzata chiusura danno a tutti la sensazione che ormai si riparte, anche perché sembra che l’odiosa pandemia abbia le ore contate. Ed è tempo, quindi, di pensare alla bella stagione, da trascorrere finalmente all’aria aperta.
L’Associazione ViviStolvizza si sta impegnando da anni a migliorare la qualità della vita sul territorio e a contribuire alla sua crescita economica attraverso proposte mirate e innovative. Nel pieno della stagione estiva, offre escursioni sui conosciutissimi percorsi nei dintorni del paese.
Grazie anche all’impegno del Parco delle Prealpi Giulie e al patrocinio della Fiasp, essi sono stati riattivati, puliti e tabellati dopo il lungo e nevoso inverno. Parliamo di Ta lipa pot, Il sentiero di Matteo, Pusti Gost sulle tracce del passato, Vertical Kilometer, P4 della grande guerra, Ta-na rado e il sentiero Stolvizza facile. Quest’ultimo può essere percorso da tutti, anche da categorie di persone con diversa abilità. Tutti i sentieri sono stati particolarmente curati e permettono di effettuare escursioni in grande sicurezza. Inoltre, si possono fare giri in bicicletta sui suggestivi sentieri di montagna; attività di canyoning sul Rio Lommig; discese con le coloratissime canoe nelle acque del torrente Resia.
Stolvizza ha anche una profonda anima culturale che si può respirare visitando il Museo dell’Arrotino e il Museo della gente della Val Resia; entrando nella chiesa di S. Carlo Borromeo, imbattendosi in splendidi murales, camminando nei vicoli del secolare Borgo Kikej. Oppure si può godere della vista di tutta la valle dal Belvedere Roberto Buttolo, mentre i bambini sono a giocare a calcetto o a pallavolo sui campi allestiti all’ombra del monte Canin.
L’Associazione ViviStolvizza continua a puntare sul turismo lento e sostenibile, per quanti intendono immergersi nella natura e conoscere la cultura dei luoghi visitati.
Il sodalizio sta già lavorando alle prossime iniziative in programma per luglio e agosto. Per restare sempre aggiornati a riguardo, potete consultare il sito internet www.vivistolvizza.it
https://www.dom.it/na-odprtem-na-solbici_allaperto-a-stolvizza/
4 lug 2021
Una rete per musei e lingue di minoranza
Venerdì 2 luglio, alle ore 14, si è svolto nel Palazzo Veneziano di Malborghetto il convegno Musei: spazi abitativi con un linguaggio vivente , organizzato in occasione del 20° anniversario della Legge di Tutela n. 482 del 1999.
Vi hanno preso parte diverse istituzioni delle comunità friulana, slovena e tedesca del nostro Paese. Questi sono: Cjase Cocèl (Fagagna/Feagne), Museo Sappada (Sappada/Ploden), Museo Sauris (Sauris/Zahre), Museo Etnografico Bardo, Centro Culturale Sloveno Planika (Ugovizza/Ukve), Associazione Don Mario Cernet (Valbruna/Ovčja vas ) e la Società Culturale Ivan Trinko (Cividale / Cividât / Čedad). Nell'ambito di una conferenza moderata da Roberto Dapit dell'Università di Vienna e Luigia Negro del Museo di questi ebrei del Rosario ,hanno discusso la posizione di sloveno, friulano e tedesco con le loro versioni locali nei musei. Intervengono: Lara Magri, Gianpaolo Gri, Marcella Benedetto, Lucia Protto, Jasna Simoneta e Luigia Negro. Le conclusioni sono state fornite dal coordinatore del progetto, Živa Gruden. È molto incoraggiante che abbiano presentato la rete museale e firmato una relativa convenzione.
L'evento, che si è svolto sia in diretta che sulla piattaforma Zoom , è stato organizzato dall'Istituto di Cultura Slovena e dal Museo di questi ebrei del Rosario sotto l'egida dei Comuni di Malborghetto-Ovčja vas, Rezija e Tarvisio e con il sostegno del Regione Friuli Venezia Giulia.
Nei musei della Valle della Manica si sta lentamente espandendo la presenza di lingue, identità e culture autoctone. Negli ultimi anni sono stati compiuti diversi passi. La convivenza di quattro lingue e culture, insomma diverse identità domestiche, rappresenta un grande potenziale per il territorio turistico, che va valorizzato. Ci stanno scommettendo molto con risultati incoraggianti anche altrove, basti pensare alle zone trilingue dell'Alto Adige dove si parla ladino, tedesco e italiano.
tradotto dal giornale DOM
Vaccinarsi per noi e chi ci è caro
Ottanta per cento. È questa la percentuale di vaccinati contro la Covid-19 che serve per raggiungere il livello di sicurezza.
Lo fa sapere il dott. Mario Canciani, noto allergo-pneumologo udinese dalle origini slovene, che fin dall’inizio della pandemia ha dispensato preziose informazioni e suggerimenti per affrontare l’emergenza del coronavirus.
«Gli epidemiologi americani – spiega – hanno provato a fare delle simulazioni per predire come sarà il prossimo futuro e hanno visto che il livello di sicurezza sarebbe con l’80% di vaccinati. Tale percentuale sarà difficilmente raggiungibile, sia per la mancata copertura della popolazione pediatrica – nella quale mancano ancora studi di sicurezza – sia per i rifiuti ai vaccini e per le probabili reinfezioni dei soggetti che si sono vaccinati tra dicembre 2020 e febbraio 2021, che potrebbero presentare un calo dell’immunità e aver bisogno di un richiamo di vaccino».
A proposito, dott. Canciani, gli allergici sono più a rischio di reazioni ai vaccini?
«Ormai le casistiche sono talmente ampie che possiamo fornire delle indicazioni: il rischio più grosso è di essere allergici al PEG (Polietilenglicole), un eccipiente dei vaccini che serve a renderli più efficaci e che può dare, nelle persone allergiche ad esso, delle reazioni gravi, fino allo shock. Da tempo eseguiamo questo test sulla cute nei pazienti a rischio, sia mediante i prick che i patch test, con ottimi risultati, soprattutto sulla tranquillità dei pazienti».
Perché ogni tanto si parla di rischio delle mascherine?
«Fermo restando che esse sono il presidio più utile a ridurre la trasmissione del Corona, se prendiamo in esame quelle più diffuse – cosiddette chirurgiche – esse sono formate da 3 strati: uno esterno in poliestere, uno intermedio in polipropilene e uno interno in cotone. Purtroppo il polipropilene è un irritante delle vie aeree, specialmente negli asmatici che hanno i bronchi più sensibili e inoltre si degrada molto lentamente nell’ambiente, contribuendo a formare le “microplastiche” di cui si parla molto ultimamente».
Si potrà rinunciare alle mascherine?
«In Inghilterra ci sono stati i primi test in discoteca e concerti, senza di esse. I partecipanti a un concerto hanno dovuto effettuare un tampone il giorno prima e poi caricare il risultato su un sito, per collegarlo al biglietto acquistato. Una volta presentati biglietto e tampone negativo all’ingresso, sono potuti entrare e comportarsi come se nessuna restrizione contro il Coronavirus fosse in vigore. Dentro il locale erano presenti dei sensori per calcolare il livello di ventilazione. Ora siamo in attesa di conoscere i risultati».
Che legame c’è tra miocarditi e vaccini?
«Come sempre, Israele ci propone dati molto interessanti: hanno visto che alcuni giovani maschi, vaccinati con i vaccini a mRNA (Pfizer e Moderna), possono presentare una lieve infiammazione del cuore, che si verifica entro 4 giorni dalla seconda dose e che recede dopo assunzione di banali antinfiammatori. Anche se il dato venisse confermato su più ampie casistiche, non dobbiamo dimenticare che la miocardite da infezione non è rara e più grave di quella da vaccino. Tutte le persone che presentano dolori al petto dopo il vaccino andranno monitorate».
Come potremo difenderci dalle varianti?
«A parte che i vaccini attuali stanno dimostrando un’ottima protezione anche contro le varianti, si sta studiando un anticorpo contro il virus che verrebbe somministrato mediante uno spray nasale e che sta dando ottimi risultati negli animali da esperimento. Considerata la via di somministrazione, la mancanza di strette misure di conservazione e il costo modesto, questa potrebbe essere un’ottima forma di prevenzione».
Perché si parla di nuovo di tracciamento quando questo nei mesi scorsi è fallito?
«Più il numero dei contagiati è alto, più è difficile registrare gli infetti ed isolare i contatti. Con un basso numero di infetti sarà più facile farlo ed impedire così la trasmissione ad altre persone. Il modello più efficace almeno in Europa si è dimostrato quello finlandese che ha attuato un rigoroso tracciamento ed isolamento, anche pagato per aumentare l’adesione. Se vogliamo eliminare il virus, soprattutto nelle sacche dei non vaccinati, possiamo farlo solo con questo metodo».
In questo momento quali sono i luoghi più a rischio?
«Sono la famiglia, i gruppi di persone che stanno assieme, come gli amici. Sono calate molto le infezioni nei luoghi di lavoro, per merito della vaccinazione. Ora bisognerà insistere con la vaccinazione tra i giovani e tra quelli che hanno rifiutato il vaccino. Gli asintomatici sono quasi il 50%, solo il 3% degli ammalati viene ricoverato, il resto ha sintomi lievi, le rianimazioni sono quasi vuote».https://www.dom.it/cepljenje-zase-in-za-bliznje_vaccinarsi-per-noi-e-chi-ci-e-caro/
MEDUSA E ATENA
#Medusa e #Atena nella stessa piazza!