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IVAN TRINKO padre della Benecia

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27 nov 2021

ASPETTANDO NATALE

 Ieri in molte città del Friuli hanno acceso gli alberi di Natale.


Voi farete l'albero o il presepio?

26 nov 2021

Il Manoscritto di Castelmonte


 Il Manoscritto di Castelmonte (Starogorski rokopis in sloveno) è uno dei più antichi documenti, fino a noi pervenuti, scritto in lingua slovena.

Epoca

Il manoscritto fu redatto presso il santuario della Beata Vergine di Castelmonte, situato nelle vicinanze di Cividale del Friuli, tra il 1492 ed il 1498 da Lorenzo da Mernico (Laurentius vicario di Mirnik). Il periodo corrisponde a quello in cui l'idioma sloveno, fino ad allora prettamente orale, cominciava a sviluppare le regole per dotarsi anche di una forma grafica.

Contenuto

Il manoscritto, composto da due fogli, contiene le principali preghiere del Cristianesimo e precisamente il Padre Nostro, l'Ave Maria ed il Credo. Nel testo sono presenti caratteristiche peculiari delle parlate della Carniola, del Carso interno e della Slavia Veneta. Insieme al manoscritto di Cergneu, custodito presso il Museo Archeologico Nazionale di Cividale, testimonia il contributo dato dall'idioma parlato nella Slavia friulana alla formazione della lingua slovena letteraria.[1]

Il documento, che faceva parte integrante del libro della Confraternita di Santa Maria del Monte, venne ritrovato solo verso gli anni 60 del XX secolo e fu pubblicato, a cura di Angelo Cracina, nel 1974.[2][3] Il manoscritto era inizialmente conservato presso l'Archivio arcivescovile di Udine[4]; attualmente risulterebbe custodito presso l'Archivio Capitolare della parrocchia di Santa Maria Assunta di Cividale del Friuli[5].

Preghiere

Il Padre Nostro

I.
Oratio dominicalis sclauonice
Otzha naſch kher ſy vnebeſſich poſſchwetſcheno
wody twoye yeme, pridi khnam twoye
Bogaſtwo, yſidiſſe twoye wuolle, khokher vnebeſſich
tochu Naſemle. Day nam donneſs ta vſſe-
dannj khruch ynuy nam odpuſti naſche douge
khokhr mi odpuſtimo naſchim dolſchnickham.
Naſs vnapellay, na reſreſchno, Naſs reſche
od ſlega. Amen.

L'Ave Maria

II.
Salutatio Angelica
Zheſchena ſy Maria gnade ſy pollna
goſpod ye ſtabo, ſegnana ſy me
vuſſemj ſchenamy, ſchegnan ye ta ſſadt,
twoyga telleſſa. Yhs Hps Amen.

Il Credo

III.
Symbolum Appoſtollor(um)
Yest veryo na boga vſſega mogotzhiga, otzha
ſtvarnickha nebeſs ynuy ſemle ynuy na
Jheſuſſa chriſtuſſa ſynnu nega ediniga
goſpodj naſchiga, kheter ye podtzhett od ſwetiga
ducha Royen od Marie diwitze, Martran
pod pontio pyllatuſſo. Na khriſch reſpett,
ys khriſcha ſnett, mortiw vgrob polloſchen,
pred pekhell yede, Na trettye dan od
ſmertte vſtall, Na nebw ſtoppl, tu ſydj
Na deſſnitzi ſwoyga otzha nebeſkhiga od
tod yma tudi pritti ynuy ſodittj zhes
ſchywe ynuy zhes me(o)rtwe
Yest veryo na sſwettiga ducha, sſwetto kherſchan-
ſckho Zerckho, gmayno vſſech ſwettikhow
odpuſchane grechow, ſtayenna tega ſchewotta
ynuy ta vi(e)tzhe leben. Amen [4]

https://it.wikipedia.org/wiki/Manoscritto_di_Castelmonte

25 nov 2021

SUPER GREEN PASS

 


Da lunedì 29 novembre, il Friuli Venezia Giulia sarà in zona gialla. In attesa dell’ordinanza, che sarà firmata domani dal ministro Roberto Speranza, il governatore Massimiliano Fedriga ha concordato con il Governo di applicare subito le misure contenute nel nuovo decreto, che nel resto d’Italia entreranno in vigore il 6 dicembre.

L’obiettivo? E’ quello di non creare confusione, nei cittadini e nelle attività, che si sarebbero trovate sottoposte alle regole più restrittive (in particolare in termini di capienza) dal cambio di colore.

Il nodo da sciogliere? E’ l’aggiornamento del codice Qr, per distinguere tra guariti/vaccinati e ‘tamponati’. Il Governo sta cercando di adeguare l’App C19 ma non è scontato che ciò avvenga entro lunedì. Se il sistema non fosse ancora adeguato si procederà, almeno per i primi giorni, con le verifiche cartacee dei certificati.

La certificazione verde ‘rinforzata’, valida, cioè, solo per vaccinati (nove mesi dal completamento del ciclo) o guariti dal Covid, consentirà di tenere aperte le attività con le stesse regole della zona bianca attualmente in vigore. Si potrà accedere in locali al chiuso, palestre, impianti sportivi, cinema, teatri e discoteche, ma anche feste e cerimonie.

Per recarsi sul posto di lavoro, invece, sarà sufficiente il Green Pass ‘base’, ovvero ottenibile anche da tampone, che sarà richiesto anche per prendere i mezzi pubblici locali, prendere treni regionali e a lunga percorrenza.

https://www.ilfriuli.it/articolo/politica/fvg-in-zona-gialla-fedriga-anticipa-il-super-green-pass/3/255965


Giornata contro la violenza sulle donne


Oggi ricorre la Giornata contro la violenza sulle donne

In questi giorni sono stati diffusi i dati in merito alla  violenza sulle  nel donne nel 2021.Ogni giorno 89 vittime di violenza.Nell'anno 109 donne sono state uccise,83 di queste in famiglia.


A tutte le donne, la poesia

A tutte le donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.

Alda Merini

25 novembre Giornata contro la violenza sulle donne

 



La Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.[1]

La data della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne segna anche l'inizio dei "16 giorni di attivismo contro la violenza di genere" che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, promossi nel 1991 dal Center for Women's Global Leadership (CWGL) e sostenuti dalle Nazioni Unite, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.[2] Questo periodo comprende una serie di altre date significative, tra cui il 29 novembre, il Women Human Rights Defenders Day (WHRD),[3] il 1º dicembre, la Giornata mondiale contro l'AIDS e il 6 dicembre, anniversario del massacro del Politecnico di Montreal, quando 14 studentesse di ingegneria furono uccise da un venticinquenne che affermò di voler "combattere il femminismo".[4][5] Il colore arancione è utilizzato come colore di identificazione della campagna, ogni anno concentrata su un tema particolare. Dal 2014 ha assunto come slogan "Orange the World".[6]

In molti paesi, come l'Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. L'idea è nata da un'installazione dell'artista messicana Elina ChauvetZapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all'omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani.[7][8] L'installazione è stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo, fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia. La campagna in Italia viene in particolar modo modo portata avanti dal Centri antiviolenza e dalle Associazioni di donne impegnate nell'ambito della Violenza contro le donne.


L'indagine ISTAT del 2014 ha rilevato che il 31,5% delle donne italiane tra i 16 e i 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale.[28] Un rapporto del 2018 relativo alle molestie sul luogo di lavoro ha messo in luce che nel corso della loro vita, 1.100.000 donne (pari al 7,5% delle lavoratrici) ha subito ricatti sessuali per ottenere un lavoro, per mantenerlo o per ottenere progressioni nella carriera.[29]

Confrontando gli omicidi volontari di donne nel 2018 (133 omicidi, pari allo 0,43 per 100.000 donne), l'ISTAT ha collocato l'Italia fra i paesi europei con una più bassa percentuale, dietro solo a Grecia e Cipro; ai primi posti Lettonia e Lituania. È stato tuttavia evidenziato come mentre la serie storica rilevi un notevole calo degli omicidi di uomini nel corso di 25 anni (da 4,0 per 100.000 maschi nel 1992 a 0,8 nel 2016), il numero di donne uccise registrate nello stesso periodo (da 0,6 a 0,4 per 100.000 femmine) rimanga perlopiù stabile.[30]

Nell'opuscolo pubblicato dalla Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, a sostegno della campagna "…questo NON È AMORE" per aiutare le vittime di violenza a vincere la paura di denunciare, i dati parlano di un aumento delle vittime di sesso femminile dal 2016 (68%) al 2019 (71%). Sia le vittime che gli autori di questi reati sono in alta percentuale di nazionalità italiana: nel 2018 erano italiani il 73% dei soggetti segnalati all'autorità giudiziaria dalle forze di polizia, nel 2019 il dato è salito al 74%. Nel 2018-2019 tra le donne straniere sono le romene a denunciare più di altre di aver subito maltrattamenti in famiglia, percosse, violenze sessuali e atti persecutori. Nel 2018 l'82% degli autori di omicidi femminili è un familiare.[31]

Secondo il Rapporto EURES sul femminicidio in Italia, tra il 2000 e il 31 ottobre 2020 sono 3.344 le donne uccise in Italia, pari al 30% degli 11.133 omicidi volontari complessivamente censiti. Nel 2019 sono state uccise 99 donne, 85 in ambito familiare. Nei primi 10 mesi del 2020 le vittime registrate sono 91, con un leggero calo nella percentuale di donne straniere. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, viene rilevata una flessione del numero di femminicidi al centro-sud e un aumento al nord: in Lombardia e Piemonte si concentra il 36% dei casi nazionali.[32]

https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_per_l%27eliminazione_della_violenza_contro_le_donne



 

23 nov 2021

Citazione


 Il bene, il male, come possiamo riconoscerli? Il bene è : Ama il prossimo tuo come te stesso, non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Il male è il contrario di tutto ciò e anche l'indifferenza o il compiacimento per le disgrazie altrui.

~Margherita Hack~

Torre Valley #stefanomorandini #torrevalley #friuli #djimavic

21 nov 2021

SONO UN ALBERO

 


SONO UN ALBERO

JAZ SEM DREVO,
ki je samo ostalo.
Gnezdo je prazno,
ptički so se razšli.
Kadar se moker večer
nasloni na pobešene veje
in v megli klikne prezebla ptica,
srce zaječi.
Le kakšen rumen list še
- spomin na davno poletje -
se v meni kot odsoten sam vase smehlja.
Še malo in kaplje samote
bodo dolble dolble
nage veje in prezebla tla.
Da.
Šlo je, kot gre vse - mimo.
In jaz sem samo še
trudno trudno drevo.
Ivan Minatti
SONO UN ALBERO
rimasto solo.
Il nido è vuoto,
gli uccellini son volati via. Quando la pioggia della sera
si posa sui rami chini
e nella nebbia s’ode il fremito d'ali infreddolite,
sale un gemito dal cuore.
Qualche foglia gialla ,ancora
- ricordo dell’ estate -
dentro di me , quasi assente, sola sorride.
Ancora per poco e gocce di solitudine
scaveranno , scaveranno
rami nudi e terra intirizzita.
Si.
Così è andato, come tutto se ne va– Via.
E io sono ancora, soltanto
un albero stanco, stanco.
Ivan Minatti ( 1924 - 2012). Poeta di rara sensibilità, dai sentimenti profondi e puri.

Ivan Minatti (22 marzo 1924 – 9 giugno 2012) è stato un poeta , traduttore ed editore sloveno Ha iniziato a scrivere poesie prima della seconda guerra mondiale , ma appartiene principalmente alla prima generazione di poeti sloveni del dopoguerra. È uno dei migliori rappresentanti dell'intimismo sloveno . 

Dallo sloveno Aleksandra Devetak

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