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IVAN TRINKO padre della Benecia

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18 mar 2023

SREČKO KOSOVEL


 " Il calice di una rosa è colmo di rugiada..."

Ricorre oggi l'anniversario della nascita di SREČKO KOSOVEL.
Il poeta, nacque a Sežana il 18 MARZO 1904.
*
18. marca 1904 se je v Sežani rodil slovenski pesni, kritik in publicist, Srečko Kosovel.
Vogliamo ricordarlo in questo giorno con alcune sue poesie, nella traduzione di Jolka Milič (1926 - 2021)
⚘️
Primavera
Il calice di una rosa è colmo di rugiada,
si è aperto in una sera ventosa che
dolcemente accarezza la rorida campagna.
In mezzo ai fiori una bianca stella spande il suo profumo fino al cielo.
Va' e riempi il tuo calice!
Pomlad
Kelih rože je rose poln,
odprt je v večer vetrovni,
ki mehko boža čez rosna polja.
Sredi cvetja bela zvezda
dehti do neba.
Pojdi in si svoj kelih napolni!
🪻
O MADRE
O madre, non so né come
né cosa dirti,
le rocce del Carso mi hanno travolto
abbattendomi al suolo.
E nell’anima lo splendore dei miei
roridi e lucenti sogni si è offuscato,
sul mio petto le rocce del Carso,
non so come farò a vivere.
Arde come indorata da fuoco
la finestra della tua camera a ponente,
sento grondare il sangue dal mio cuore,
sento l’impotenza delle mie braccia spezzate,
sento l’impotenza dei miei sogni.
🪻
USIGNOLI
Gli usignoli cantano
all'ombra dei cespugli
in mezzo alla dolina;
solo soletto erro per i campi
in quest'ora silenziosa.
Nella rugiada brillano
la collina e la campagna,
cristalli d'argento...
E nel mio cuore sereno
si specchia la luna.
⚘️
Sarebbe bello
Sarebbe bello
vagare tutta la vita
per verdi selve
senza fermarsi.
Essere uccel di bosco
che ignora i campi.
Essere qualcuno
dal cuore tanto
tanto buono.
Mi dicono:
Questa non è vita.
Ma io oppongo :
È vita forse il dolore?
*
Kako lepo bi bilo
romati vse življenje
skozi zeleni gozd
in se ne ustaviti.
Biti kot gozdna ptica,
ki ne pozna poljan.
Biti človek
z dobrim,
dobrim srcem.
Pravijo mi:
To bi ne bilo življenje.
A jaz jim odvračam:
Je li življenje bolest?
🌿
Canto carsico
Pini fragranti, pini odorosi,
il loro profumo è sano e forte
e chi torna dalla loro solitudine,
non è più malato.
Su questo lembo di terra pietrosa
tutto è bello e vero,
essere, vivere, lottare
sentirsi giovane e sano.
Pini fragranti, compagni tenaci,
dolci compagni di spazi perduti,
io vi saluto dalla mia solitudine,
densa di grave e desolata bellezza!
Srečko Kosovel nasce a Sežana , il 18 marzo 1904.
Nel 1915 conclude la scuola elementare a Tomaj, dove la famiglia si era frattanto trasferita.
Dal 1915 al 1922 frequenta il ginnasio a Lubiana.
Nell’autunno del 1922 si iscrive alla facoltà di filosofia di quell’università .
Muore a Tomaj, il 27 maggio 1926.

29 edizione di Dedica Festival

 Un unicum che da ventinove anni caratterizza il vivace panorama delle rassegne letterarie italiane: questo è il festival Dedica. Grazie alla sua originale formula che si concentra in un’intensa settimana di teatro, conversazioni, musica, arte, libri, la manifestazione si traduce in una vera immersione nel mondo dell’autore protagonista, attorno al quale ogni edizione costruisce uno specifico itinerario. Dedica offre dunque al pubblico l’occasione per condividere una riflessione sulla figura dell’ospite scelto come dedicatario, cosicché dal fulcro della sua produzione letteraria si possa spaziare sul pensiero, sui contesti culturali, sulle varie forme artistiche che i più diversi mezzi espressivi sanno far emergere dalla sua opera.

 


La XXIXa edizione di Dedica Festival avrà per protagonista la scrittrice francese Maylis de Kerangal.

 

Autrice di grande e profonda sensibilità, viene considerata uno dei nomi più rilevanti della letteratura contemporanea. I suoi romanzi spaziano in ambiti e contesti diversi e hanno sempre forti agganci con la realtà. La sua personalissima scrittura ha un ritmo incalzante e si avvale di un linguaggio ampio, frutto di una ricerca accurata dove le componenti specialistiche finiscono per alimentare la narrazione, stimolare riflessioni e arricchire una conoscenza non solo tecnica, ma anche e soprattutto emozionale.

 

Ideato e curato da Thesis Associazione Culturale, il progetto Dedica è sostenuto da istituzioni ed enti pubblici – in particolare dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone, dalla Fondazione Friuli – e realizzato con il sostegno di importanti soggetti privati: lo special partner Servizi CGN, COOP Alleanza 3.0, UnipolSai – AssiLab Previdenza e Servizi Pordenone, BCC Pordenonese e Monsile.

 

L’edizione 2023 del festival ha inoltre ottenuto il Patrocinio del Ministero della Cultura, dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, dell’Università degli Studi di Udine e dell’Alpen-Adria Universität di Klagenfurt.

 

Curatore del Festival è Claudio Cattaruzza.

PADRE, SE ANCHE TU NON FOSSI IL MIO

 




Padre, se anche tu non fossi il mio

padre, se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso, egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.

E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella, mia piccola ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
(la caparbia avea fatto non so che)
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura, ti mancava il cuore:
chè avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillante l'attiravi al petto
e con carezze dentro le tue braccia
avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo ch'era il tu di prima.

Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t’amerei.


CAMILLO SBARBARO, "Pianissimo", 1914

https://cantosirene.blogspot.com/2009/03/auguri-papa.html?m=0

MARZO

 Marzo si diverte ad aprire flaconi di profumo, mescolare essenze, inventare nuovi colori, poi fa scivolare qualcuno dei suoi fiori più luminosi dalla tasca profonda del suo grembiule e lo sparge sul mondo.

(Fabrizio Caramagna)

Buon sabato

 


17 mar 2023

IL BLOG DI UBER: MATTONCINO DOPO MATTONCINO...

 E gli italiani pagheranno!
IL BLOG DI UBER: MATTONCINO DOPO MATTONCINO...:   Salvini esulta, dopo anni di attesa e montagne di denaro buttato, il Governo Meloni vara l'ennesimo progetto di realizzazione del Pont...

pensieri

 


Citazione della Montalcini


 “Per me quello che conta, in una persona, non è che sia ebrea o cattolica, ma che sia degna di rispetto. E sono convinta che non esistano le razze, ma i razzisti.”


Benecia presto paradiso dei ciclisti?


Se fosse una corsa ciclistica, la situazione si potrebbe sintetizzare dicendo che non sappiamo ancora se il traguardo che si intravede all’orizzonte è la fine della corsa o l’ennesimo “Gran premio della montagna” che prelude ad altre impegnative salite. In realtà, non stiamo parlando di ciclismo, anche se le due ruote centrano tantissimo, ma del rapporto tra sviluppo economico della Slavia Friulana e burocrazia. La Comunità di montagna del Natisone e Torre è infatti in attesa di importanti notizie da Venezia. L’Autorità di bacino della città lagunare (che ha competenza anche sul regime idraulico del bacino del Natisone) deve decidere se il progetto di pista ciclabile che dal valico di Stupizza porterà a Ponte San Quirino rispetta le normative vigenti. Non si tratta di un’opera a sé stante, ma del fondamentale tassello del progetto “Bimobis” che a regime porterà i cicloturisti da Kobarid a Cividale e di qui verso il mare Adriatico, a Grado, oppure verso le montagne del Tarvisiano passando da Tarcento. Non a caso l’opera è anche al centro delle attenzioni del progetto strategico di sviluppo «Benecia 2028» promosso dall’Istituto per la Cultura Slovena che punta molto anche sullo sviluppo del cicloturismo.

Per capire quanto potrebbe essere importante quest’opera, si può prendere ad esempio Palmanova. Prima che venisse realizzata la bella pista ciclabile che dalla Città Stellata porta a Grado, utilizzando da Cervignano in giù l’antico sedime della ferrovia commerciale che ai primi del ‘900 portava fino a Belvedere, di turisti nella Fortezza se ne vedevano davvero pochi e in modo molto discontinuo. Ora con la pista ciclabile, la presenza di visitatori, spesso parlanti lingue straniere, in sella alla loro bici, è pressoché continua dalla primavera all’autunno, con benefici effetti sul tessuto economico ma soprattutto per le nuove prospettive di investimenti nel turismo e nell’abbellimento e ristrutturazione della città. E’ vero che non è tutto merito delle due ruote, perché contemporaneamente Palmanova è diventata sito Unesco patrimonio dell’umanità, ma anche le Valli del Natisone possono giocare la carta della vicinanza a Cividale, anch’essa Patrimonio dell’umanità Unesco e importante tappa della pista ciclabile, unendo le attrattive naturalistiche a quelle storico-monumentali.

«Siamo ad un bivio cruciale – spiega Antonio Comugnaro, sindaco di San Leonardo e membro del comitato esecutivo della Comunità di montagna Natisone e Torre (nella foto a sinistra) – per il decollo dell’opera. In pratica ci manca una sola autorizzazione, l’ultima di una lunga serie già ottenute». L’Autorità di bacino deve certificare che il progetto presentato rispetti le dinamiche idrauliche del Natisone anche in situazione di piena secolare e risulti compatibile con l’habitat naturale fluviale. «Ci hanno detto che l’istituzione veneziana generalmente è efficiente e siamo fiduciosi in un via libera rapido», spiega Comugnaro.

Le attenzioni sono, naturalmente tutte puntate sulla gola di Stupizza che non solo è il tratto più bello ed emozionante della pista ciclabile, ma anche quello tecnicamente più difficile da progettare. «Nei punti più stretti la larghezza della gola è così esigua che la progettazione ha dovuto trovare soluzioni innovative – evidenzia Comugnaro –. Salendo verso Caporetto correrà dapprima parallela alla statale e prima della galleria si sposterà sul versante opposto con un ponte ciclabile. In quel tratto si è dovuta elevare parecchio la quota del tracciato sul greto del fiume per evitare problemi con le piene. D’altra parte l’Anas ha detto che non si poteva utilizzare neanche un centimetro dell’attuale sede stradale e purtroppo, per problemi di caduta massi, non si è potuto utilizzare in quel tratto (come invece è avvenuto in altri tratti) nemmeno il tracciato della vecchia ferrovia Cividale- Caporetto costruita durante la prima guerra mondiale». I progettisti sono riusciti a risolvere il rebus con un solo ponte ciclabile sul Natisone e a realizzare un tracciato che ha già avuto il via libera dall’Ente tutela pesca (sotto il profilo della protezione della fauna ittica), del servizio geologico regionale e di quello ambientale (anche per il tema della nidificazione di alcune specie di uccelli che era stato a suo tempo sollevato da Legambiente).

«Sono fiducioso che le soluzioni tecniche che abbiamo trovato supereranno il vaglio delle autorità, così presto passeremo alla fase realizzativa – conclude Comugnaro –. E con la realizzazione dell’opera cominceremo anche a lavorare con gli esercenti e gli imprenditori del territorio per vedere come fare di questa pista ciclabile un volano di sviluppo e di reddito per le Valli del Natisone». (Roberto Pensa)

dal Dom

16 mar 2023

proverbio friulano

 




Il proverbio friulano della settimana

di Vita nei Vita Nei Campi
“Marc’ las cjàlces pal beârc, avril las cjàlces pal curtîl” Ovvero a marzo le calze nel “beârc” (terreno recintato attiguo alla casa) ad aprile le calze nel cortile (si va sempre scalzi)

vignetta

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vauro

io sto con emergency

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