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IVAN TRINKO padre della Benecia

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15 mar 2023

La storia della vita di Dorič Predan è un'immagine dell'intera Benecia del dopoguerra


 "Ricordiamo tutti 'Doric' come un uomo che ha difeso i nostri diritti, era coraggioso, audace, focoso, credeva profondamente nei suoi ideali di solidarietà, giustizia, uguaglianza. Per i nazionalisti italiani e oppositori degli sloveni, Izidor Predan aveva anche questa colpa di essere comunista».

Con queste parole di apertura, Iole Namor, presidente del Circolo culturale Ivan Trinko, ha presentato il film documentario su Izidor Predan, che è stato presentato in anteprima mercoledì 22 febbraio nell'intera sala del Centro culturale sloveno di San Pietro al Natisone, su iniziativa del Circolo Ivan Trinko e in collaborazione con il programma sloveno della sede regionale della RAI per il fvg, della società Video pro e dell'Istituto di cultura sloveno nell'ambito della serie 'La parola che abbiamo ereditato non si estinguerà'. Il regista Aljaž Škrlep, che è anche l'autore del documentario su Viljem Černo, che è stato mostrato una settimana prima, ha sottolineato come sia stato sorpreso di scoprire che Černo e Predan erano una sorta di "supereroi" durante la ricerca. "C'erano due poli che erano assolutamente necessari, in modo che siamo seduti qui oggi, che la Slovenia e la cultura siano preservate qui ad un livello molto alto", ha detto. Ha aggiunto.
Anche il vicepresidente dell'Istituto per la cultura slovena, Živa Gruden, si è rivolto al pubblico, sottolineando che l'entusiasmo del giovane regista "ci fa sperare che il percorso che hanno iniziato allora sia quello su cui dobbiamo continuare".
Il documentario si basa su interviste con i figli di Predan e sua moglie Adele, e intreccia fotografie in bianco e nero, filmati a colori della Rečanska Dolina, narrazioni sulla vita culturale, politica e "pubblica" e sull'impatto di questi eventi sulla vita personale o familiare di Dorič.
Il ritratto di un politico e giornalista beneciano, realizzato da Aljaž Škrlep, è quindi in realtà un'immagine dell'intero dopoguerra della Benecia ed è ispirato alla fame infantile di Doric ("la prima volta che mi sono sentito sazio è stato quando avevo 17 anni, era sempre mio padre", racconta Vladimir in un'intervista) ai primi contatti con il movimento partigiano, agli attacchi dei nazionalisti italiani con il 'sostegno' dello Stato, per esempio, quando, a 23 anni , fu accusato di spionaggio e tradimento, arrestato, senza informarne la famiglia, e tenuto in prigione per sei mesi.
Nonostante le difficoltà e l'opposizione negli 'anni bui della Slavia', Predan ha guidato per lungo tempo il circolo Ivan Trinko, il Fronte democratico degli sloveni e, naturalmente, il giornale Novi Matajur, che ha firmato dal 1974 al 1984. Il nome di Predan è associato anche alla letteratura della Benecia: Živa Gruden osserva nel documentario che Predan fu probabilmente il primo scrittore a usare sistematicamente il dialetto beneciano in prosa. È stato anche l'iniziatore degli incontri transfrontalieri degli sloveni a Kamenica e Matajur. Come racconta Marco Predan nel film, Dorič era un personaggio popolare oltre confine, tutti lo amavano, anche quegli sloveni che non erano comunisti. Morì improvvisamente all'incontro degli sloveni a Matajur l'11 agosto 1996.
La Namor ha aggiunto i seguenti pensieri : "L'eredità lasciataci da Černo e Predan è anche nella convinzione che dobbiamo essere ambiziosi e avere obiettivi elevati. Come ci ha sempre detto Bruna Dorbolò, dobbiamo sognare, perché se siamo fiduciosi, se ci rimbocchiamo le maniche e lavoriamo bene, possiamo realizzare quei sogni. La scuola bilingue, il museo SMO, che sono a livello europeo per qualità, ne sono una prova e uno stimolo per noi”.

tradotto dal Novi Matajur


14 mar 2023

Papa Francesco: 10 anni di pontificato in 10 punti

IL PAPA

 Il Papa ha detto che la fede non ha bisogno di veggenti.MEDITATE GENTE!!!

E la pioggia

 




E la pioggia


SANDRO PENNA

MI AVEVANO LASCIATO SOLO

Mi avevano lasciato solo
nella campagna, sotto
la pioggia fina, solo.
Mi guardavano muti
meravigliati
i nudi pioppi. Soffrivano
della mia pena, pena
di non saper chiaramente…

E la terra bagnata
e i neri altissimi monti
tacevano vinti. Sembrava
che un dio cattivo
avesse con un sol gesto
tutto pietrificato.

E la pioggia lavava quelle pietre.

(da Poesie, Garzanti, 1989)


Sandro Penna chiama la natura a testimone della sua infelicità: è una solitudine umana, alla quale fanno da controcanto la voce della pioggia e i tristi pioppi nudi d’inverno, la terra che si bagna come di pianto e i monti avviliti, compagni dello stesso pathos del poeta.

La verde garitta

 L’11 marzo 1923 nasceva a Vailate, nel cremonese, Alberico Sala, poeta che fece della Città Alta di Bergamo la sua casa e che fu critico letterario, artistico e cinematografico per l'Eco di Bergamo e il Corriere d'Informazione. La sua poesia nasce nel primo dopoguerra con derivazione postermetica: coglie dati sentimentali e voci della memoria e li rielabora con sensibilità innestandovi con il passare degli anni temi più sociali quali la città e la condizione della vita moderna, rimanendo però legato agli affetti familiari e alla terra, a quella “gera” d’Adda della pianura bergamasca dove era nato: “È la mia terra, che non ho mai barattato con la carta. Anzi, neppure terra, ma ‘gera’, cioè ghiaia, proprio dell’Adda, fiume erratico, vagabondo nei secoli, per la forza delle piene e del vento”.

.

ALBERICO SALA RITRATTO DA MARIO CAROTENUTO - SULLO SFONDO, LA "GERA" D'ADDA



LA VERDE GARITTA

Sirena di mare non saprebbe
legarmi di più all’isola
del tuo silenzio. È rimasta
più tonda del popone sul granturco
la luna; i merli della torre non fischiano,
li avvolge la nebbia del fiume
e le zanzare. Ora so che il tuo sangue
è più dolce.
Tra i gradini dell’argine è cresciuta
l’erba dell’Appia (il nostro fiume
è più domestico del Tevere, la vedova
vi coglie il pesce per la cena):
stordito il luccio abbocca
all’amo della lucciola; la rondine
dalle chiatte s’impenna con nel becco
una stella.
La tua mano mi guida sulla riva
che scivola. Sprofondare è un passo.
In fallo, o a segno? Il vecchio
fiumarolo dalla verde garitta
sorride alle tue spalle: non sa
per dove paghi libero il pedaggio.

Ticino Pavese, luglio 1956

(da Epigrafi e canti, Vallecchi, 1957)

13 mar 2023

“Spesso buono oltre”: cosa vuol dire la nuova etichetta dei cibi proposta dall'Europa

 Per ridurre lo spreco alimentare e facilitare la comprensione della data di scadenza del cibo, la Commissione europea ha proposto di aggiungere la nuova etichetta spesso buono oltre al fianco del classico “da consumarsi preferibilmente entro”. Secondo l’esecutivo dell’Unione, oltre a contribuire a un minore impatto ambientale, il cambiamento consentirà di migliorare il processo decisionale dei consumatori.

In base alla bozza del provvedimento, secondo uno studio della Commissione, la maggior parte dei consumatori in Europa non comprende appieno la distinzione tra le etichette con la dicitura “da consumare entro” e quelle con scritto “da consumarsi preferibilmente entro”. Le due formule dell'etichetta di un alimento si riferiscono infatti a due indicatori diversi, relativi alla sicurezza e l’altro alla qualità.

Differenze sulle etichette

La prima dicitura indica l'effettiva data di scadenza, che avverte il consumatore o la consumatrice della data entro cui consumare l’alimento è ancora sano e sicuro per gli esseri umani. Dopo questa data il prodotto può deperire, ammuffire o cominciare a decomporsi. Al contrario, la seconda etichetta indica invece il momento in cui in cui potrebbe verificarsi un cambiamento della qualità dell’alimento, che pur restando completamente sicuro e sano da consumare, potrebbe non presentare più le stesse caratteristiche organolettiche, gustative o nutrizionali.

L’intervento fa parte delle molte misure contenute all’interno del Green deal europeo, per ridurre l’impatto ambientale dell’Unione in tutti i settori. In particolare, secondo la Commissione, questa iniziativa potrebbe contribuire a ridurre lo scarto alimentare europeo che si aggira attorno alle 57 milioni di tonnellate annue, pari a 127 chili per abitante, con un costo di circa 130 milioni di euro l’anno.

La nuova dicitura rappresenta solo un primo passo di Bruxelles per combattere lo spreco alimentare. Entro la prossima estate, l’esecutivo presenterà la prima proposta per una modifica mirata della direttiva sui rifiuti, alla quale la Commissione ha già cominciato a lavorare coinvolgendo governi, cittadini e imprese nelle consultazioni che vanno avanti da circa un anno. L’obiettivo sottoscritto dall’unione e dai governi degli stati membri è quello di ridurre del 50% lo spreco alimentare europeo entro il 2030.

https://www.wired.it/article/etichetta-cibi-alimentari-europa-spesso-buono-oltre/

Un'altra strage di migranti

 


Ong: "Italia ha ritardato i soccorsi"

Sea Watch all'attacco: "Tripoli non voleva coordinare l'operazione, Roma ha riattaccato il telefono". La Guardia Costiera italiana: "L'intervento è avvenuto al di fuori dell'area di nostra responsabilità"

Roma, 12 marzo 2023 - Nuova strage di migranti in mare, al largo delle coste libiche. Un barchino si è rovesciato, la Guardia Costiera italiana riferisce che dei 47 a bordo 17 sono stati tratti in salvo e trenta sono dispersi. Secondo Alarm Phone - che aveva dato l'allarme già da ieri per il mezzo alla deriva - i naufraghi sarebbero annegati. La ong accusa l'Italia: "Le autorità hanno ritardato deliberatamente i soccorsi, lasciandoli morire". Sul posto erano presenti diversi mercantili, ma Tripoli si sarebbe rifiutata di coordinare il salvataggio, mentre l'intervento italiano - secondo Sea Watch - sarebbe stato tardivo.  Attacca la ong: dopo il rifiuto dei libici "abbiamo chiamato Centro di soccorso di Roma e chiesto chi, a quel punto, avrebbe coordinato i soccorsi, il funzionario ha riattaccato il telefono". Quando è partita l'operazione Sar, questa mattina. era troppo tardi. In serata la replica della Guardia Costiera italiana: "L'intervento di soccorso è avvenuto al di fuori dell'area di responsabilità Sar italiana"...continua https://www.quotidiano.net/cronaca/migranti-oggi-arrivi-italia-diretta-1.8551798

Non ho parole!!! Non serve a nulla il decreto di Cutro,nessuno fermerà questa povera gente disperata:nè il carcere ai trafficanti,nè la pena di 300 euro.

12 mar 2023

La leggenda dei gattini dei salici

Buona domenica

 


Al via “i colloqui dell’Abbazia”


 Dalla poesia all’attualità, dalle vite dei grandi condottieri e avventurosi viaggiatori del passato alla creatività contemporanea del design e dell’arte culinaria, e ancora dal memoire internazionale all’omaggio allo scrittore friulano Paolo Maurensig presentando in anteprima italiana il suo romanzo d’addio. Ripartono il 10 marzo “I Colloqui dell’Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga” nel complesso abbaziale di Rosazzo, ottava edizione del salotto letterario che presenta un calendario dalle molte novità nel segno del viaggio, inteso come conoscenza, incontro e scoperta di mondi e idee attraverso l’arte della scrittura.

La rassegna, promossa dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo e dalla Livio Felluga, è curata e condotta da Elda Felluga e Margherita Reguitti.

Nata nel 2016 in occasione del 60° anniversario della celebre etichetta rappresentata dall’inconfondibile carta geografica è realizzata nell’ambito dell’attività culturale della Fondazione Abbazia di Rosazzo.


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