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IVAN TRINKO padre della Benecia

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28 lug 2021

Primož Roglič


 Dopo il secondo Tour de France consecutivo e il bronzo alle Olimpiadi vinti da Tadej Pogačar, arriva un'altra incredibile soddisfazione per il ciclismo sloveno.

🚴🚴🚴
Pochi minuti fa, alle Olimpiadi di Tokyo 2020, Primož Roglič ha vinto la medaglia d'oro nella corsa a cronometro! 🥇
Per Primož una meravigliosa rivincita dopo la tanta sfortuna avuta all'ultimo Tour.
Congratulazioni Primoz! 🤗🥳🏆

CHE A ME VENISSE AMORE

 


Che a me venisse amore

con i tuoi occhi alfine
tanto creduto avevo
che a me è venuto, amore.

Che amore non finisse
per me dentro i tuoi occhi
tanto temuto avevo
che a morte egli lo disse.

E morte, perché amore
non avesse mai fine,
fermò solo il tuo cuore;
e il verde dei tuoi occhi

divenne il suo colore

Siro Angeli

https://cantosirene.blogspot.com/2013/09/centenario-di-siro-angeli.html

27 lug 2021

Ceccodotti: Teletron: la tecnologia per prevenire gli incendi ...

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I FIUMI

 


GIUSEPPE UNGARETTI

(da Allegria di naufragi, 1919 – in “Vita di un uomo”, Mondadori – 2016)
 
I FIUMI
Cotici il 16 agosto 1916
 
Mi tengo a quest’albero mutilato
Abbandonato in questa dolina
Che ha il languore
Di un circo
Prima o dopo lo spettacolo
E guardo
Il passaggio quieto
Delle nuvole sulla luna
 
Stamani mi sono disteso
In un’urna d’acqua
E come una reliquia
Ho riposato
 
L’Isonzo scorrendo
Mi levigava
Come un suo sasso
Ho tirato su
Le mie quattro ossa
E me ne sono andato
Come un acrobata
Sull’acqua
 
Mi sono accoccolato
Vicino ai miei panni
Sudici di guerra
E come un beduino
Mi sono chinato a ricevere
Il sole
 
Questo è l’Isonzo
E qui meglio
Mi sono riconosciuto
Una docile fibra
Dell’universo
 
Il mio supplizio
È quando
Non mi credo
In armonia
 
Ma quelle occulte
Mani
Che m’intridono
Mi regalano
La rara
Felicità
 
Ho ripassato
Le epoche
Della mia vita
 
Questi sono
I miei fiumi
 
Questo è il Serchio
Al quale hanno attinto
Duemil’anni forse
Di gente mia campagnola
E mio padre e mia madre.
 
Questo è il Nilo
Che mi ha visto
Nascere e crescere
E ardere d’inconsapevolezza
Nelle distese pianure.
 
Questa è la Senna
E in quel suo torbido
Mi sono rimescolato
E mi sono conosciuto
 
Questi sono i miei fiumi
Contati nell’Isonzo
 
Questa è la mia nostalgia
Che in ognuno
Mi traspare
Ora ch’è notte
Che la mia vita mi pare
Una corolla
Di tenebre

dal web
 
 
 
 
 
 

Pierluigi Cappello

 


In giardino


Vivere è un minuscolo posto nel mondo
dove stare in giardino.

PIERLUIGI CAPPELLO
Azzurro elementare

26 lug 2021

Ciril Zlobec il poeta dell'amore

 

Ciril Zlobec - Poeta sloveno (n. Ponikve, Sežana,1925- 2018). Espulso (1941) dal ginnasio italiano perché scriveva versi nella lingua materna, fu confinato negli Abruzzi e prese parte alla guerra partigiana. Redattore e direttore di riviste letterarie, esordì insieme ad altri tre autori con l'antologia Pesmi štirik ("Poesie di quattro", 1953), che segnò il distacco della poesia slovena dal realismo socialista. Sorretti da uno slancio vitalistico che trasforma in coraggiosa accettazione la disperante consapevolezza dei limiti dell'esistenza, i suoi versi si segnalano per la varietà dei ritmi, l'uso insistente della suddivisione strofica, la concretezza delle immagini (Pobeglo otroštvo "L'infanzia fuggita", 1957Pesmi jeze in ljubezni "Poesie d'ira e d'amore", 1968Kras "Carso", 1976Nove pesmi "Nuove poesie", 1985Moja kratka večnost , 1990, trad. it. La mia breve eternità: antologia personale, 1950-1990, 1991). Ha svolto un'importante attività di traduttore dall'italiano (Dante, Leopardi, Ungaretti, Sciascia, Moravia, ecc.). Tra le pubblicazioni successive ricordiamo l'antologia Dvom, upanje, ljubezen ("Dubbio, speranza, amore", 2005).

http://www.treccani.it/enciclopedia/ciril-zlobec/
In una intervista ha affermato :-Dalle mie poesie d'amore  ho fatto la storia della mia vita. L'amore è un sentimento universale, di amore si può impazzire, per amore puoi uccidere. Le grandi liriche d'amore sono di solito  indirizzate verso un aspetto dell'amore:fortunato o sfortunato.Io descrivo mia moglie, che è anche  fidanzata, madre ed amica.L'amore è la mia religione laica."

Skoraj himna di Ciril Zlobec

Brez prospodobe si ostala,
ne razgaljena, temveč nesramežljivo gola,
sama sebi edina prispodoba,
ne več lepa kot… temveč lepota,
ne več svetla, temveč zapeljivost,
ne več živa, temveč vse življenje,
krik, ki ogluši sam sebe
in je tišina, ki ji prisluškuje,
pogled, ki oslepi od pogleda nase
in oslepljen spregledaq,
ogenj, ki se rezdivja, da ugasne,
mir, ki vihraje drami,
vihar, ki mir prinaša,
ljubezen, bela v postelji,
zelena v travi,
modra v nebu nad seboj,
rdeč v zarji,
temna v noči 
ljubezen,
sama sebi edina prispodoba,
ne več kot drevo, temveč preposto:
polončna kot ljubezen,
ne kot smrt, temveč preprosto:
ljubezen vodoravna kot ljubezen,
ti-jaz-midva.


Quasi un inno Grytzko Mascioni

Senza confronto sei rimasta,
non spogliata, ma vergognosamente nuda,
confronto solo con te stessa,
non solo bella, ma… bellezza,
non più luminosa, ma luce,
non più seducente, ma seduzione,
non più viva, ma tutta vita,
grido che assorda se stesso
ed è silenzio, che gli presta ascolto
sguardo, che un altro sguardo acceca
e accecato apre gli occhi,
fuoco, che s’infiamma per spegnersi,
pace destata dalle tempeste,
tempesta che cerca la pace,
amore,
bianco sul letto,
verde nell’erba,
azzurro nel cielo sopra di sé,
rosso al tramonto,
buio per l’intera notte,
amore,
solo a se stesso unico confronto,
non più come un albero, ma soltanto:
eretto dall’amore,
non come la morte, ma solo:
amore disteso come orizzonte,
tu–io, noi due.

fonte http://www.casadellapoesia.org/poeti/zlobec-ciril/quasi-un-inno/poesie

Accostamento di formaggi e marmellate: la marmellata di cipolle e i peperoni caramellati


 L’inopinato accostamento di formaggi e marmellate: la marmellata di cipolle e i peperoni caramellati di Roberto ZottarIl professor Testolin che qui ci parla di frutticultura mi ha chiamato in causa per la sua marmellata di arance amare, ma su questo punto propongo di aspettare gennaio quando troveremo uno ‘spacciatore’ di arance amare per aprire la sfida tra le nostre ricette! Invece a proposito di marmellate d’arancia ricordo che un abbinamento classico, dato il loro sapore piuttosto acre, è con i formaggi. Il formaggio e la marmellata, nonostante si possa a prima vista pensare che abbiano poco a che fare l’uno con l’altro, sono in realtà due alimenti che, presi singolarmente hanno un gusto a sé, ma abbinati in tavola fanno esplodere i sapori in un modo tutto inopinato. Il motivo è prettamente chimico: i formaggi sono cibi praticamente privi di zuccheri che trovano nelle marmellate e nelle confetture il loro alimento complementare creando equilibrio nel gusto al palato. Per l’abbinamento dovremmo poi considerare il tipo di latte usato, vaccino, caprino, di pecora e anche analizzare sia la stagionatura, sia la consistenza della pasta: fresca, morbida, stagionata, semidura… Tendenzialmente più il formaggio è molle e dolce e più si andrà a sposare con gusti di confetture tendenti all’acidulo. Di contro più il formaggio ha un gusto deciso, forte, stagionato e piccante più la controparte da abbinare dovrà tendere al dolce. Approfitto quindi oggi per parlarvi di due confetture particolari che realizzo a casa.Per una confettura di cipolle, sì sì proprio cipolle che vi faranno piangere nel tagliarle, ma poi gioire all’assaggio, affettate un kilo di cipolle, rosse o anche bianche, e mescolatele con 600 g di zucchero semolato, 2 cucchiaini di sale, 2 foglie di alloro, un paio di cucchiai di aceto, qualche granello di pepe, qualche bacca di ginepro e lasciate macerare per 3 ore. Cuocete quindi a fuoco lentissimo fino a quando il composto avrà la consistenza di una marmellata. Invasate a caldo, togliendo prima foglie e spezie. Un’altra confettura da abbinare a formaggi sono i peperoni caramellati. Prendete un kilo di peperoni rossi e gialli, lavateli, togliete semi e filamenti e tagliateli a striscioline. Metteteli in una casseruola con 600 g di buon miele, quello di acacia va benissimo, e il succo di due limoni. Fate cuocere a calore moderato per un’ora e tre quarti e invasate subito a caldo in vasetti di vetro. Questi peperoni caramellati daranno il meglio sé abbinati a del formaggio pecorino, sia fresco che stagionato piccante. D’estate queste confetture accompagnano formaggi, ma d’inverno, si accompagneranno anche molto bene ad un piatto di bollito misto con una grattata di cren fresco.Buon Appetito!

25 lug 2021

Ceccodotti: Effetto Draghi

Ceccodotti: Effetto Draghi:    Come Lodovico, o... come Filippo?...  Come il Babbo! 😁   Con il rischio di mettere chi non si vaccina contro chi invece obbedisce e lo...

L'amore è arte

 


L’amore è arte


ALDA MERINI

E POI FATE L’AMORE

E poi fate l'amore.
Niente sesso, solo amore.
E con questo intendo
i baci lenti sulla bocca,
sul collo,
sulla pancia,
sulla schiena,
i morsi sulle labbra,
le mani intrecciate,
e occhi dentro occhi.
Intendo abbracci talmente stretti
da diventare una cosa sola,
corpi incastrati e anime in collisione,
carezze sui graffi,
vestiti tolti insieme alle paure,
baci sulle debolezze,
sui segni di una vita
che fino a quel momento
era stata un po' sbiadita.
Intendo dita sui corpi,
creare costellazioni,
inalare profumi,
cuori che battono insieme,
respiri che viaggiano
allo stesso ritmo.
E poi sorrisi,
sinceri dopo un po'
che non lo erano più.
Ecco,
fate l'amore e non vergognatevi,
perché l'amore è arte,
e voi i capolavori.

(da Le poesie di Alda Merini, La Vita Felice, 2007)

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La distinzione tra amore e sesso, tra passione romantica e atto meccanico: la poetessa milanese Alda Merini scrive questi versi appassionati per invitarci alla tenerezza, alla bellezza, a divenire noi stessi arte nella dolcezza di un abbraccio che ci fa “sentire” l’altro, che unisce le anime più che i corpi.


.Alda Merini all'anagrafe Alda Giuseppina Angela Merini (Milano, 21 marzo 1931 - 1º novembre 2009),  poetessa, aforista e scrittrice italiana. Vide pubblicate le prime poesie a diciannove anni. L’amore agitato con Giorgio Manganelli riportò alla luce i disagi psichici: dal 1965 al 1972 fu internata in ospedale psichiatrico. Dimessa, visse nella sua casa sui Navigli, spesso in stato di emarginazione, circondandosi di artisti.


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Perché le lingue convivano nella fede


 Alla presentazione del libro Benečija naš dom, che si è svolta nella chiesa di Camporosso/Žabnice venerdì, 2 luglio, sono stati molti gli spunti di riflessione e dialogo emersi dalle domande che il moderatore, Igor Jelen, ha posto all’autore del libro, mons. Marino Qualizza. Il libro, che raccoglie i suoi editoriali pubblicati sul Dom tra il 2003 e il 2020, spesso richiama avvenimenti e storia della comunità slovena in provincia di Udine. Per questo motivo non è potuto mancare il riferimento al plurilinguismo della Valcanale, alla sua storia, travagliata da due guerre mondiali e dalle opzioni, e alle problematiche che interessano la locale comunità slovena.

Non da ultima, quella della cura spirituale nelle lingue locali, soprattutto di quella in sloveno nelle chiese in cui essa è tradizionale. Particolarmente positivo è stato l’annuncio che don Alan Iacoponi ha espresso al termine della presentazione del libro, che è stata organizzata dalla Parrocchia di Camporosso insieme all’Associazione don Mario Cernet.Esprimendo l’opinione che la minoranza slovena debba smettere di ritenersi“minoranza” e considerarsi “comunità”, il parroco di Camporosso ha, infatti, espresso l’intenzione di ripiantare un tiglio nei pressi della chiesa di Valbruna. Fino a circa vent’anni fa un tiglio già svettava nei pressi della chiesa, dove era stato ripiantato, secondo tradizione paesana, dopo che era stato tolto dal centro del paese. Molto tempo fa, fino al XIX secolo, anche a Valbruna dopo la Messa nella festa patronale anche a Valbruna era usanza fermarsi all’ombra del tiglio ( lipa) per cantare i canti nel locale dialetto sloveno carinziano.

Come detto da don Alan, l’idea è stata suggerita da un fedele che non parla sloveno. A riprova di come anche chi non nasce in una cultura può imparare ad apprezzare e far propria quella dell’altro. (Luciano Lister)

https://www.dom.it/za-sozitje-jezikov-v-veri-in-po-zgodovini_perche-le-lingue-convivano-nella-fede/

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