Castagne e marroni
«Nel corso degli ultimi dieci anni, l’utilizzo dei fondi dell’art.21, seppur erogati ed utilizzati senza una annuale regolarità, ha consentito, grazie ad una intensa concertazione tra gli amministratori locali, le associazioni di categoria slovene, le associazioni slovene della provincia di Udine ed il ruolo fondamentale della commissione consultiva, un impiego efficacie ed efficiente degli importi a disposizione ripartito tra interventi destinati agli enti pubblici per progetti di carattere economico, aiuti alle imprese, progetti di sviluppo di carattere turistico, scolastico e sociale», hanno evidenziato i commissari della membri della commissione consultiva della provincia di Udine sono altresì consapevoli che, vista la vastità del territorio rappresentato ed i suoi articolati problemi, l’importo definito oltre venti anni fa dalla legge di tutela pari a 1.000.000 di lire (516.000 euro) annui, oggi non risulta essere più adeguato alle aspettative di un territorio sempre maggiormente consapevole del fatto che la presenza della minoranza slovena, non solo sotto l’aspetto culturale, rappresenta una forte potenzialità di crescita anche dal punto di vista economico». Per aumentare la posta prevista dalla legge di tutela è necessario un emendamento allo specifico articolo della legge di tutela stessa, ma ciò non preclude che già attualmente Stato e Regione possano recuperare le risorse da altri capitoli dei propri bilanci.
continua in sloveno
https://www.dom.it/dajte-vsaj-milijon-za-nase-ljudi_chiesto-un-milione-di-euro-per-le-valli/
torrente Resia |
O freddo sole di novembre, soltanto ricordi mi scalda in questo corpo rabbrividente. La mia vita ronza tutta dentro; guarda i miei occhi, ti pare che vedano la storia del prossimo, o quanto da godere darebbero quelle onde di carne femminile? La mia carne, se la tocchi, ti spaventi del suo poco fermento: è un ingombro di corpo che pesa brutamente sull'esilità nostalgica della mia anima.
Camminando fra due muri secchi - vi pendono tralci di vite intisichita, pampini rossi come gote assai febbrose - sento che la mia vita è tutta qui in questa solitudine soleggiata a freddo. In nessuna parte ho lasciato lembi della mia persona. Qui raccolgo e stringo tutta la mia anima come un lenzuolo piegato fittamente che odora di fresca lavanda.
(da Cose e ombre di uno, La Voce, 1919)
«Oggi non esistono più differenze tra centro e periferia, pianura e montagna: grazie alle connessioni odierne le attività, specie quelle ad alto tasso di conoscenza, possono essere situate anche in aree remote». Così ha detto, venerdì 29 ottobre, Roberto Siagri, presidente di Carnia industrial park e fondatore di Eurotech, intervenendo all’inaugurazione della nuova sede della neonata agenzia di stampa TiLancio a San Giorgio/Bila. Questa nuova realtà è orientata alla divulgazione dell’innovazione delle piccole e medie imprese italiane.
Alla presenza di alcuni esponenti dell’imprenditoria della montagna, tra i quali Giovannino Bearzi, Alessandro Liano e Gabriele Massarutto, è intervenuto, tra gli altri, anche Stefano Mazzolini, vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia. Nel proprio intervento ha ribadito che la Regione attualmente sta investendo oltre mezzo miliardo di euro di risorse pubbliche sulla montagna, sostenendo che «questo è un momento importante per il territorio di Resia, della vallata e della montagna tutta».
Il concetto centrale trasmesso all’evento è stato che la montagna friulana, grazie alla tecnologia, da zona decentrata può ugualmente divenire zona al centro del mondo. Questo è ben dimostrato dalla quasi quarantennale attività della Diamir (fondata nel 1983) che produce frese diamantate per il mercato dentale. Al momento questa è l’unica attività industriale operante a Resia.
La direttrice responsabile dell’agenzia TiLancio è Francesca Schenetti, che bene ha descritto le difficoltà dell’operare in un contesto come quello di Resia. «In una zona decentrata in montagna tutto appare più difficile, ma fare impresa qui si può: la Val Resia offre un alto livello di qualità di vita e di lavoro, specialmente in un periodo di smart working, e dà la possibilità di poter operare in contesti naturali stupendi e lavorare con grande qualità», ha detto Schenetti.
Nell’occasione il sindaco di Resia/Rezija, Anna Micelli, ha annunciato «che tra un anno, grazie ad un imprenditore che ci ha dato fiducia, sarà aperta una filiale industriale a Resia». A realizzare questo progetto, che darà lavoro ad una quindicina di persone, sarà Renato Railz, presidente di Eurolls.
Tutto questo sarà possibile anche perché il comune qualche decennio fa, grazie ad alcuni lungimiranti amministratori, ha creato un polo per gli insediamenti produttivi infrastrutturato e ampi capannoni. (Sandro Quaglia)
https://www.dom.it/v-reziji-podjetje-in-15-delovnih-mest_a-resia-unimpresa-e-15-posti-di-lavoro/
Veli madidi di pianto
su la muta sconfinata prateria,
dove stanno per incanto
quattro case, grandi e nude, in simmetria.
Quattro cubi biancheggianti
tra le brume della sera desolate,
e ciascun porta davanti
quattro file di finestre illuminate;
quattro dadi di mattone,
e ciascuno chiude un mondo nel suo cuore:
il natale e la passione,
i misteri della morte e dell’amore…
Ma di questo non san nulla
le finestre: guarda fuori ognuna e brilla,
come un’anima fanciulla
che s’affida al sogno, timida e tranquilla.
(da Poesie vecchie e nuove, Mondadori, 1930)
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Mi capita soprattutto nelle stagioni di mezzo, quelle in cui il tramonto scende presto e mi trova fuori casa: mi sorprendo a chiedermi che vita ci sarà dietro le finestre illuminate delle case cui passo davanti, un lampadario, una tendina, un vaso di fiori, una pozza di luce giallastra. È la stessa sensazione che esprime con la sua solita profonda leggerezza – mi si perdono l’ossimoro – il poeta Diego Valeri in queste quattro quartine a rima alterna che dipingono un quadro con le parole e testimoniano l’imperscrutabilità delle nostre vite.
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LA FRASE DEL GIORNO
E la sera / è già dentro al mattino, / presto l’ombra avrà tutto il tuo cielo.
DIEGO VALERI, La sera
Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976), poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all’Università di Padova per oltre vent’anni, tranne nel periodo 1943-45 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico.
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