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4 gen 2021

Il Covid ferma anche il Pignarul di Tarcento


Mercoledì 6 gennaio i fuochi epifanici non illumineranno Tarcento-la Perla del Friuli

Il Covid ferma anche il Pignarul di Tarcento04 gennaio 2021

Il Covid spegne anche una delle tradizioni più sentite dell'Epifania, il Pignarûl Grant, la pira più importante del Friuli, che viene accesa tradizionalmente il 6 gennaio sul colle di Coja, a Tarcento. L'appuntamento ogni anno richiama migliaia di persone per ascoltare il vaticinio del Vecchio Venerando, alias Giordano Marsiglio, che, a seconda della direzione delle fiamme, formula la sua previsione su quello che accadrà nell'anno appena iniziato.

Gli organizzatori speravano di poter allestire il falò epifanico senza pubblico, ma il Comando della Polizia Locale della Perla del Friuli oggi ha fatto sapere che la manifestazione è stata cancellata, dal momento che il 6 gennaio saranno in vigore le misure della zona rossa. Tutte da valutare le ipotesi di recuperare in una data successiva il Pignarûl: al momento, a quanto riferisce la Municipale, non sono state presentate le domande necessarie per l'autorizzazione, dunque non ci sarebbero i tempi tecnici per un eventuale rinvio.

https://www.ilfriuli.it/articolo/tendenze/il-covid-ferma-anche-il-pignarul-di-tarcento/13/234163

20 nov 2020

Giornata universale dei diritti dell’infanzia

 


Oggi, 20 Novembre 2020, Google celebra con un coloratissimo Doodle la Giornata universale dei diritti dell’infanzia: il motore di ricerca ha reso visibile l’immagine in Home Page in Italia, Austria, Ucraina, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Arabia Saudita, Iraq, Oman, Ghanat, Tanzania, Uganda, Kenya e Malaysia.

La Giornata Internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza si celebra oggi perché in questo giorno, nel 1989, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la Convenzione ONU per la tutela nel mondo del diritto dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC: Convention of the right of the child).

Sono 196 i Paesi nel mondo che hanno ratificato la Convenzione. In Italia, in particolare, la ratifica è avvenuta con legge n°176 del 27 maggio 1991.
La Convenzione, composta di 54 articoli e 3 Protocolli opzionali (sui bambini in guerra; sullo sfruttamento sessuale; sulla procedura per i reclami) è un documento importantissimo che, per la prima volta, enuncia, in forma coerente, i diritti fondamentali che devono essere riconosciuti e garantiti ai bimbi e alle bimbe di tutto il mondo.

Sono 4 i principi fondamentali della Convenzione:

  • Non discriminazione(art. 2): i diritti sanciti dalla Convenzione devono essere garantiti a tutti i minori, senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione del bambino/adolescente o dei genitori.
  • Superiore interesse(art. 3): in ogni legge, provvedimento, iniziativa pubblica o privata e in ogni situazione problematica, l’interesse del bambino/adolescente deve avere la priorità.
  • Diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppodel bambino e dell’adolescente (art. 6): gli Stati devono impegnare il massimo delle risorse disponibili per tutelare la vita e il sano sviluppo dei bambini, anche tramite la cooperazione tra Stati.
  • Ascolto delle opinioni del minore(art. 12): prevede il diritto dei bambini a essere ascoltati in tutti i processi decisionali che li riguardano, e il corrispondente dovere, per gli adulti, di tenerne in adeguata considerazione le opinioni.

La Convenzione presenta anche un meccanismo di controllo sull’operato degli Stati, tenuti a presentare periodicamente al Comitato ONU sui Diritti dell’infanzia – organismo istituito dalla Convenzione stessa – dei rapporti dettagliati sull’attuazione dei diritti dei bambini e degli adolescenti nel proprio territorio.

L’Italia ha presentato tra il 1994 e il 2017 quattro rapporti periodici sull’applicazione della Convenzione (ai quali si aggiungono due rapporti sull’applicazione dei Protocolli facoltativi) ricevendo dal Comitato le relative Osservazioni Conclusive, che oltre ad apprezzamenti per i progressi compiuti contengono anche raccomandazioni per il superamento delle aree di criticità.

Contribuiscono al meccanismo di monitoraggio anche le voci alternative della società civile, come i “Rapporti di aggiornamento” biennali sottoposti al Comitato sui Diritti dell’infanzia dalle numerose ONG italiane che si occupano di infanzia, riunite nel Gruppo di Lavoro CRC, di cui l’UNICEF Italia è parte attiva.

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