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14 ago 2020

Maria Vošnica/Madone di Grazie



Mati

mojega življenja

dajmi roko

ko te kličem v solzah

preboden z žalostjo

in ne znam izprati

boli in sjence rjeha.

Odeni me,

Mati,

s svetim jutrom,

ko ubožac trosim

v soncu mladost,

ki zahaja.

Ti si ljubezen,

ki gre do smarti.

Ti seješ nasmjeh

tej parva dišna roža,

ti si sarce dobrote,

ki odvzameš kruh

od ust,

da mi napouniš roke

veselja sredi ubitosti.

Ko vidiš

moje hodjenje razmetano,

preraščeno s krono tarnov,

razsvetliš mojo misel,

me umiješ z vodo

odpuščanja.

Tvoj pogled

je jutro.

Mati,

ti si pot!

Ovij me v tvoj sončen dan,

ko zlomljena veja

zastokam sam.


prof.Viljem Černo

poesia in dialetto sloveno dell'Alta Val Torre-Tersko narečje

Chiesa di San Floriano a Villanova delle grotte
benedizione delle croci


Traduzione

Madre

della mia vita, 

porgimi la mano

quando ti chiamo in lacrime

trafitto di tristezza

e non so cancellare

i mali e le ombre del peccato.

Ricomponimi,

Madre,

con l'ave santo del mattino,

quando misero disperdo 

nel sole la gioventù,

che tramonta.

Tu sei l'amore

che va fino alla morte.

Tu semini il sorriso,

come il primo fiore profumato,

tu sei il cuore di bontà,

che togli il pan

dalla bocca

per colmarmi le mani

di felicità nell'angoscia.

Come vedi

il mio cammino buttato,

siepato con una corona di spine,

fai splendere il mio pensiero,

mi lavi con l'acqua

del perdono.

Il tuo sguardo

è mattino.

Madre,

tu sei la strada!

Avvolgimi nel tuo giorno di sole

quando ramo spezzato

gemo solo.

dal foglio interparrocchiale " Med Nami" del 2000



6 giu 2020

PIOVE poesia di Pierluigi Cappello


PIOVE

Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del tempo buono, nell’ora indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
uno stare senza dimora
che ci fa intangibili, sottili come un sentiero di matita
da me a te né dopo né dove, amore, nello scorrere
quando mi dici guardami bene, guarda:
l’albero è capovolto, la radice è nell’aria.
Pierluigi Cappello
da “Mandate a dire all’imperatore”, Crocetti Editore, 2010

Pierluigi Cappello (Gemona del Friuli8 agosto 1967 – Cassacco1º ottobre 2017) è stato un poeta italiano.Ha scritto numerose opere in lingua friulana, rientrando nell'omonima letteratura.È nato a Gemona del Friuli nel 1967, ma è originario di Chiusaforte, dove ha trascorso l'infanzia. Dopo aver compiuto gli studi superiori a Udine, ha frequentato la facoltà di Lettere presso l'Università di Trieste. Nel 1999 assieme a Ivan Crico, ha ideato e diretto per diverso tempo La barca di Babele, una collana di poesie edita dal Circolo Culturale di Meduno, che accoglie autori noti dell'area friulana, veneta e triestina. È poi vissuto a Cassacco dove scriveva e dove era impegnato in un'intensa attività artistica e di diffusione della cultura anche nelle scuole e all'università. Varie e significative sono le iniziative culturali sviluppate in Friuli che fanno capo a questo poeta, legate alla poesia, alla saggistica, al teatro. Numerosi i premi nazionali vinti con i suoi libri di versi e citati di seguito. Per Il me Donzel ha ricevuto i premi Città di San Vito 1999 e Lanciano-Mario Sansone 1999, quest'ultimo ex aequo con Bianca Dorato. Con Dittico, che comprende poesie inedite in friulano e in italiano, ha vinto il Premio Montale 2004.
Nel 2006 ha pubblicato quasi tutte le raccolte delle sue poesie in Assetto di volo, a cura di Anna De Simone, con introduzione di Giovanni Tesio, Crocetti Editore, Milano. Per questo libro ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa;[2] il Premio Bagutta 2007 sezione Opera Prima, il Superpremio San Pellegrino 2007, il Premio Speciale della Giuria "Lagoverde 2010".
Un nuovo libro di poesie, Mandate a dire all'imperatore, con postfazione di Eraldo Affinati, è stato pubblicato da Crocetti Editore, Milano 2010.
Sue poesie sono apparse sulle seguenti riviste e antologie: «Caffè Michelangiolo», «clanDestino», «Diverse Lingue», «La Battana»,«Poesia», «Tratti»; «Il pensiero dominante», a cura di F. Loi e D. Rondoni, Garzanti, Milano 2000; «Fiorita periferia. Itinerari nella nuova poesia in friulano», a cura di G. Vit e G. Zoppelli, Campanotto Editore, Udine 2002; «Tanche giaiutis (Come averle). La poesia friulana da Pasolini ai nostri giorni», a cura e con un saggio introduttivo di A. Giacomini, Associazione Colonos, Lestizza (Ud) 2003; «La stella polare. Poeti italiani dei tempi “ultimi”», a cura di Davide Brullo, Città Nuova Editrice, Roma 2008. “Mandate a dire all'imperatore”, in “Poesia”, Anno XXII, marzo 2009, N. 236, pp. 17–22. Ha pubblicato, riunite in volume, anche prose liriche comparse precedentemente su riviste, libri, monografie di poeti, con il titolo «Il dio del mare», Lineadaria Editore, Biella 2008. Sulla sua poesia hanno scritto, tra gli altri, Giovanni Tesio, che è l'autore di gran parte delle introduzioni ai suoi libri, Anna De Simone, Amedeo Giacomini, Alessandro Fo, Franco Loi, Mario Turello e Gian Mario Villalta.

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