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IVAN TRINKO padre della Benecia

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14 set 2022

Feste tradizionali slovene: Žegen a Camporosso – Žabnice

 La Val Canale, Kanalska dolina in sloveno, si estende per una ventina chilometri nell’estremo nordest del Friuli Venezia Giulia. Vista la sua posizione, è stata da secoli uno snodo tra Europa mediterranea e centrale, ma soprattutto un crocevia tra popoli slavi, germanici e latini. La valle è appartenuta per secoli al Ducato di Carinzia e una parte al Ducato di Carniola (sotto l’Impero d’Austria), diventando territorio italiano solo con il Trattato di Saint-Germain del 1919.

A causa delle alterne vicende storiche e politiche, la popolazione locale di lingua slovena (oggi tutelata dalla legge dello Stato italiano 482/99 in materia di minoranze linguistiche) non ha avuto vita facile, soprattutto per quanto riguarda la tutela e la conservazione del proprio patrimonio culturale e linguistico. Ma nonostante ciò, ancora oggi è vivo il dialetto locale sloveno chiamato “ziljsko narečje”, e la comunità continua a mantenere antiche usanze tramandate di generazione in generazione. La vita culturale della comunità è scandita da feste tradizionali che si svolgono nel periodo natalizio, ma soprattutto in estate. Tra le più sentite è la festa chiamata “žegen”.

Il delizioso borgo di Camporosso/Žabnice in Val Canale.

Debutto in società

In un altro articolo vi avevamo parlato dello “žegen” che si svolge nel paese di Ugovizza – Ukve nella seconda metà di luglio. Oggi invece vi vogliamo raccontare di un altro “žegen”, che viene celebrato a Camporosso (Žabnice in sloveno) a inizio settembre, in occasione della ricorrenza di Sant’Egidio (Svet Ilen nel dialetto sloveno locale). Anche in questo caso i protagonisti della festa sono i ragazzi e le ragazze che compiono 18 anni – una sorta di debutto in società, eco di antichi riti di iniziazione che segnavano l’accoglimento dei giovani nella comunità come membri attivi.

I 4 neodiciottenni del 2021, pronti all’ingresso in società.

Un tempo questo rito coincideva con la chiamata al servizio militare, ed era quindi riservato solo ai maschi. Ma i tempi moderni, con il calo demografico e l’emigrazione, hanno portato a un cambiamento radicale da questo punto di vista. La “konta”, come viene chiamato il gruppetto di giovani debuttanti vestiti con abiti tradizionali che sfilano allo “žegen”, è oggi composta sia da ragazzi che da ragazze.

continua a leggere https://www.slovely.eu/2022/09/02/feste-tradizionali-zegen-camporosso/



4 ago 2022

Villanova delle grotte /Zavarh in agosto

 

la catena dei Musi
In agosto il paese rivive per le varie manifestazioni che vi si fanno:la sagra della Vošnica/Assunta,l'antico rito del Bacio delle Croci,la Messa solenne cantata in italiano,parlata slovena locale e friulano,la processione per le vie del paese,la marcialonga,il ballo serale.
Da un paio di anni il borgo Zajama (dietro la grotta) rivive:si fa la festa del borgo ,si organizza una cena alla quale partecipano tutti gli abitanti ivi residenti e gli emigrati altrove.Per l'occasione tutte le case sono ornate con decorazioni ed altro.Il borgo ha trenta case e cinque abitanti residenti ,tutti maschi.I partecipanti alla cena sono giunti in ferie a Zavarh dalla Francia,Torino,Milano,Novara,Pavia,Pordenone.Gorizia .Il borgo una volta era il più abitato ed aveva anche la propria latteria chiusa negli anni 60'.In tutta Villanova c'erano due latterie ,sostituite da una nuova più moderna.
Un altro borgo è Dolina (valle) caratterizzato da case dalla tipica architettura locale,vincolate dalla soprintendenza.Qui molte persone di Udine e di altri luoghi hanno acquistato la casa per trascorrervi i fine settimana e per Ferragosto si riempie.
Anche borgo Russa a nord del Belvedere della piazza si è riempito di persone.Qui abita l'artista del paese Dario Pinosa che ha abbellito il borgo con le sue opere e che per Natale  con la Sunta allestisce i Presepi.
In agosto il paese avrà tanti visitatori per la visita alle grotte ed al nuovo percorso turistico illuminato ed attrezzato.

foto da fb
Festa dell'Assunta-Vošnica

festeggiamenti in Zajama

foto dal balcone della piazza della chiesa


l'artista Dario Pinosa di borgo Zajama

borgo Funtič

borgo Dolina con la
caratteristica architettura
borgo Dolina


                                                  le foto di archivio blog sono di olgica

28 lug 2022

Istria slovena: alla scoperta della campagna (e non solo)

 Spesso si associa l’Istria slovena alla costa e ai suoi luoghi più famosi, come Piran/Pirano o Portorož/Portorose, ma in realtà si tratta di una regione ben più vasta e variegata, che comprende tantissimi luoghi da vedere e soprattutto esperienze da provare.

Abbiamo avuto modo di scoprire questi angoli nascosti durante un press tour organizzato dall’agenzia IstraTerra nell’ambito del progetto LAS Istria Reviving the Countryside (#ozivimopodezelje), cofinanziato dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale – l’Europa investe nelle zone rurali. Nel progetto sono coinvolti tre comuni: Koper/Capodistria, Izola/Isola e Ankaran/Ancarano.

Istria slovena: cosa vedere nel comune di Ancarano

Il nostro tour dell’Istria slovena è partito proprio da Ancarano (Ankaran in sloveno), dove siamo andati alla scoperta delle bellezze naturali di questo piccolissimo comune, iniziando da Debeli rtič – Punta grossa, che si trova sulla punta della Penisola di Ancarano. Si tratta di una delle rare aree marine della costa slovena rimaste incontaminate, proclamata parco naturale solo qualche anno fa, nel 2018, e classificata anche come zona protetta Natura 2000. Il parco si estende su 340 ettari, di cui 160 ettari di zona marina.

Debeli rtič – Punta grossa, uno dei luoghi più belli e selvaggi dell'Istria slovena.
Debeli rtič – Punta grossa, uno dei luoghi più belli e selvaggi dell’Istria slovena.

Qui si possono ammirare le tipiche falesie di flysch, una particolare formazione di strati di roccia sedimentaria, ai cui piedi si estende una scogliera sommersa. Un vero paradiso per gli amanti della geologia, ma non solo! Il mare turchese, la natura incontaminata e i panorami mozzafiato suscitano meraviglia in chiunque si soffermi ad ammirarli.

Questa zona è caratterizzata da una ricca varietà di fauna e flora marina, tra cui anche specie rare o minacciate, come pinna nobile, cavalluccio marino, tartaruga comune e marangone dal ciuffo. Alle spalle della scogliera si estendono 70 ettari di vigneti che circondano un piccolo boschetto di querce, resto di un bosco un tempo molto più vasto...https://www.slovely.eu/2022/07/26/istria-slovena-scoprire-la-campagna/


14 lug 2022

giovedì:luoghi

 Ciseriis di Tarcento e la diga di Crosis. Opera di Arturo Malignani. La diga serviva per l'energia elettrica al cascamificio di Bulfons












6 lug 2022

Monteaperta/Viskorša

 Monteaperta-Viškorša è una frazione di 219 abitanti del comune di Taipana, in provincia di Udine. Questo villaggio, una volta Villa indipendente (citato nell'ispezione canonica del 10 giugno 1737 come Villa di Monteaperta) che comprendeva anche le frazioni di Cornappo, di Ponte Sambo e di Debellis, è attualmente compreso nel comune di Taipana-Tipana della provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia, che è distante 3,93 chilometri. Monteaperta fa parte dell'Iter Aquileiense o Cammino Celeste: si tratta di un passo o via di pellegrinaggio molto vecchio, con una lunghezza totale di 360 km, che collega il santuario di Maria Saal (Austria) e Brezje (Slovenia) ad Aquileia, in Italia.

Monteaperta sorge a 659 m s.l.m., tra i rilievi delle Prealpi Giulie, nel bacino del rio di Monteaperta e del torrente Cornappo. La frazione si estende per oltre 2 km di lunghezza, tra 500 e 659 metri, in posizione panoramica ai piedi del Gran Monte, una grande catena montuosa situata tra i torrenti del Cornappo, del Torre e del fiume Isonzo. Il territorio su cui si estende Monteaperta fa parte di una vasta area denominata Alta Valle del Torre Alta Val Torre della Slavia friulana chiamata Benečija . Da un punto di vista geomorfologico la catena del Gran Monte è, a partire dalla pianura friulana, il primo gruppo di monti di grandi dimensioni che costituiscono le Prealpi Giulie, di altitudine superiore ai 1600 metri. La roccia è calcarea, con fenomeni carsici (inghiottitoi, doline e grotte). L'area nei pressi della frazione è ricca di sorgenti (come la sorgente del Vescovo) che alimentano città vicine.
Persone legate a Monteaperta
  • don Arturo Blasutto (1913-1994), sacerdote. Nacque a Monteaperta il 23 ottobre 1913. Celebrò il 26 luglio 1936 a Monteaperta la sua prima messa. Vicario a Oseacco di Resia, Liessa (comune di Grimacco) fino 1955 dove fu rimosso dal suo incarico perché parlava sloveno e si ritirò a Monteaperta. Il 26 luglio 1986 celebrò con due sacerdoti nativi di Monteaperta, don Luigi e don Celeste Blasutto, il 50º anniversario della sua prima messa. Morì il 17 settembre 1994. Monsignore Alfredo Battisti, arcivescovo di Udine celebrò la messa funebre nella chiesa parrocchiale di Monteaperta.
  • don Celeste Blasutto (1915-2000), sacerdote. Nacque a Monteaperta il 10 novembre 1915. Fu ordinato sacerdote nel 1941. Trascorre il tempo di guerra come prete a Vittorio Veneto (1941-1943), poi come insegnante (1943-1945). Dal 1945 al 1947 lavora a Torino, Revigliascoe Alpignano nel dipartimento di stampa e di propaganda per la fede. Nel 1947 andò in Mozambico e lavorò come curato di Mambone e Maimelane (1947-1950). 1950 diventò superiore e parroco di Maimelane fino 1964 quando fu trasferito a Mapinhane poi Muvamba, Massinga, Funhalouro e Mambone. Nel 1976, per motivi di salute, tornò in Italia e continuò la sua missione ed il suo servizio pastorale a Genova, Milano e Bedizzole. Si recò in Svizzera, dove lavorò come cappellano presso l'ospedale di Locarno. Nel 1984 si ritirò definitivamente alla casa missionaria del Beato Giuseppe Allamano a Alpignano. Il 11 luglio 2000, dopo essersi fratturato il femore e a causa di complicazioni polmonari, morì. Monsignore Aldo Mongiano celebrò la messa funebre il 13 luglio 2000.
  • Jan Niecislaw Baudoin de Courtenay (1845-1929), slavista e linguista. Nacque a Radzymin (Polonia) il 13 marzo 1845. Laureato in filosofia aLipsia (Germania), fu professore di filologia slava presso le università di San PietroburgoKazan'Dorpat e Cracovia. È famoso per la sua teoria del fonema e dell'alternanza fonologica. Dedicò la sua particolare attenzione al dialetto resiano e ai dialetti slavi del Torre, raccogliendo importantissimi materiali dialettologici negli anni 1873-1901, consegnati già nel 1902 alla Biblioteca Accademica Imperiale delle Scienze di San PietroburgoMaterialy dlja južnoslavjanskoj dialektologiji i etnografiji (1895). In questo libro consacra 16 pagine a Monteaperta ("Viskwòrša"), scritte durante i suoi soggiorni del 1873 e del 1901 a Monteaperta. Fu l'amico di Paolo e Giovanni Pascolo di Monteaperta (Pàuli e Žwan Pascolo-Sòwt): "Per i N° 273-295, ..., sono debitore a Ivan Pascolo detto Sout, (Žwan Pascolo-Sòwt), di anni 65, di Monteaperta inferiore; nel 1901 era già stato sepolto". Morì il 3 novembre 1929 a Varsavia (Polonia).
  • Pavle/Paolo Merkù, compositore e noto slavista. Nacque a Trieste il 12 luglio 1927. Laureato in slavistica a Lubiana, ha conseguito il dottorato a Roma. Professore di sloveno, giornalista, si è dedicato per molti anni in regione Friuli-Venezia Giulia alla raccolta di materiale etnografico. Ha raccolto e trascritto poesie, canti e racconti di Monteaperta.
  • https://it.wikipedia.org/wiki/Monteaperta
    Jean Marc visita il laboratorio

    Maestra Rika Murata - concerto in chiesa della Santissima Trinità di Monteaperta.

A Monteaperta  nel Borgo di Sopra ,per 5 anni esisteva il  laboratorio di Liuteria antica di 
Marco Ternovec dove si  restaurano e producono  viole da gamba e violini .Il signor Marco Ternovec ha sposato  Rika Murata che si esibisce in molti concerti.Ternovec si è trasferito in Germania.
    il liutaio Marco Ternovec
    tutte le foto sono di Jean Marc Pascolo

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