traduttore

benecia slide

Montaggio creato Bloggif

BENVENUTI

BENVENUTI

vignetta

vignetta
vauro

bandiera fvg

bandiera fvg
FVG BANDIERA

messaggio

BENVENUTO-DOBRODOSEL-BEN RIVAT

calendario

riccio carino

Powered By Blogger

follower

Visualizzazioni totali

Cerca nel blog

farfalle

farfalle

logotip

logotip
blog

Scuola di sloveno a Udine - Šola slovenščine v Vidnu



Inizieranno lunedì 12 settembre le attività in sloveno per bambini a Udine. È il nono anno che il gruppo «San Girolamo – Sloveni a Udine» dell’associazione «don Eugenio Blanchini » le organizza per gli alunni della scuole dell’infanzia e delle elementari con educatrici e insegnanti madrelingua provenienti dalla Slovenia. Anche nel nuovo anno scolastico i corsi si terranno ogni lunedì dalle 16.30 alle 18 nell’oratorio della parrocchia di San Quirino (ingresso e parcheggio in via Cicogna 25). Verranno formati due gruppi: uno per i bambini della scuola dell’infanzia (2-6 anni) e uno per gli alu della scuola elementare. La partecipazione è gratuita, c’è solo la necessità che uno dei genitori si iscriva all’associazione «Alpi» al fine di garantire la copertura assicurativa per il proprio figlio. Nella stessa sede, da si terrà anche il corso di lingua e cultura slovena per adulti, che l’associazione «don Blanchini » propone da un paio di anni in continuità con il progetto «Intercultura» proposto dalla passata amministrazione comunale di Udine. Per iscriversi alle attività si può mandare un messaggio all’indirizzo di posta elettronica blanchini@dom.it o telefonare al numero 0432 732500 (dal lunedì al venerdì dale 8.30 alle 15.30).

Že deveto leto Skupina Svetega Hieronima-Slovenci v Vidnu pri združenju don Eugenio Blanchini, pripravlja v Vidnu dejavnost v slovenščini za predšolske otroke (od drugega do šestega leta starosti) in osnovnošolce, ki jih bosta vodili vzgojteljica in učiteljica iz Slovenije. Oba tečaja bosta od 12. septembra potekala ob ponedeljkih med 16.30 in 18. uro v prostorih župnije svetega Kvirina sredi mesta (vhod in parkirišče ulice Cicogna 25). Tečaja sta brezplačna. Potrebno je le, da se starši včlanijo v združenje ALPI in tako otrokom zagotovijo zavarovanje med dejavnostjo. Prav tako bo v prostorih župnije Svetega Kvirina oktobra stekel tečaj slovenščine za odrasle, ki ima že dolgo tradicijo. Za vse dejavnosti prijave sprejemajo po elektronski pošti na naslovu blankin@dom.it in na telefonski številki 0432 732500 (od ponedeljka do petka med 8.30 in 15.30).


https://www.dom.it/scuola-di-sloveno-a-udine_sola-slovenscine-v-vidnu/?fbclid=IwAR1Cq2hMeWuQlhJk-1r4LQz2Aaj3KHMDyFYk6CnOZUBM_X-EsgMcD4CCSSY

Slovenia Green Wellness Route



 Un consiglio di viaggio per i nostri amici amanti delle due ruote, in un estero a noi molto vicino e facilmente raggiungibile, la Slovenia. E' stato inaugurato quest'anno un nuovo percorso green, una pista ciclabile in tema di sostenibilità e benessere. 

Si tratta di un percorso di 16 giorni che tocca alcune delle mete turistiche della Slovenia, una valorizzazione delle terme naturali, che sono una grande risorsa per il paese, unita alle attrazioni paesaggistiche e storico culturali. 

Sono circa 320 km di percorso in bicicletta per tutti i livelli si parte dalla capitale Lubiana  per poi dirigersi verso Kamnik, Ljubno/Rečica, Velenje, Zreče, Maribor, Lenart/Sveta Ana, Moravske Toplice,  Ljutomer/Jeruzalem, Ptuj, Rogaška/Podčetrtek, Brežice/Čatež, Kostanjevica na Krki, Novo Mesto,  Laško, Celje/Šentjur/Žalec .

Un percorso che più semplicemente da Lubiana porta prima ai confini con l'Austria e poi ai confini dell'Ungheria fino a Ptui e poi spostarsi e tornare indietro verso il confine con la Croazia (Novo Mesto) e fare ritorno su Lubiana.Si serpeggia con due ruote tra montagne, colline e vigneti, si possono intravedere castelli e monasteri, i resort segnalati lungo il percorso sono tutti certificati slovenia green, incoraggiano il riciclaggio, l'utilizzo delle energie rinnovabili, la vacanza senza senza auto a ridotto impatto ambientale, la pulizia ecologica, il consumo di cibo locale, i materiali da costruzione naturali e così via. 

Ogni tappa ti permette di selezionare le cose da vedere come le cantine storiche, le cristallerie dove si realizzano e si forgiano bicchieri, e i luoghi d'ospitalità come alberghi, gampling, resort, ostelli

Un modo diverso di usufruire turisticamente un territorio da Aprile fino a tutto Ottobre, rivolto a un target specifico. Un 'idea per la fine di questa estate e l'autunno da tenere in considerazione, per tutto il percorso o anche solo qualche tratta per un fine settimana all'insegna della sostenibilità.


Per saperne di più: 

Slovenia Green

Slovenia info

Post correlati

Brda la Slovenia del Vino

Le Rose del Monastero di Castagnevizza

Orchidee selvagge sul lago di Bohinj

https://turismolento.blogspot.com/2022/08/slovenia-green-wellness-route.html

Web sul blog: Voglio ricordare i profili sociali di questo blog

Web sul blog: Voglio ricordare i profili sociali di questo blog: Queste sono le pagine sociali del blog in diversi servizi web. Trovate   Web sul blog  ai seguenti link (cliccate su per accedere): Se vi pi...

Gorbaciov in Friuli

Gorbaciov nel 1995 fece visita all'Electrolux (Zanussi) anticipando il dominio delle multinazionali

Un rimprovero che fece storia davanti ai manager svedesi. Poi la notte a Villa Ottoboni e l’aneddoto sulla grappa.Mio marito che lavorava alla Zanussi ebbe l'onore di stringergli la mano.

.Nel marzo '95 fu ospite a Gorizia, presso l'Ente Fiera, in una conferenza organizzata dall'Anolf (Associazione oltre le Frontiere) sul tema: la difficile transizione. Europa dell'Est, tra speranze e conflitti. Intervennero anche Sergio D'Antoni e Fulvio Molinari, all'epoca inviato speciale del Tg1 Rai. La delegazione russa comprese, oltre che Gorbaciov e consorte, anche Vadim Zagladin e Anatoli Cernaiev, consiglieri e diretti collaboratori dello statista russo.
Abbiamo perso un grande uomo di pace amato in tutto il mondo,uomo di pace che ha ricevuto il premio nobel per la pace.verranno fatti i funerali di stato e riposera' accanto alla moglie raissa.Che la terra gli sia lieve!!!


Poesie per Settembre

 


Settembre, dolce e propizio


Settembre chiude l’estate, ci riporta alle consuete occupazioni ritemprati e rinnovati. Ci ricompensa degli ozi perduti con giornate dolcissime, splendenti e luminose, tiepide, mai troppo calde o troppo fredde. Ci dona la dolcezza dei suoi frutti: uva, fichi, pere, mele, le prime castagne sfuggite ai ricci. E la dolcezza contiene in sé anche la malinconia: le ore di luce diminuiscono, le foglie cominciano a ingiallire, qualche folata di vento già le stacca. Settembre è mese di una felicità sommessa.


"Nonno, l'argento della tua canizie
rifulge nella luce dei sentieri
passi tra i fichi, i susini e i peri
con nelle mani un cesto di primizie:

«Le piogge di Settembre già propizie
gonfian sul ramo i fichi bianchi e neri,
susine claudie... A chi lavori e speri
Gesù concede tutte le delizie»”
 .

GUIDO GOZZANO, da “I sonetti del ritorno”, La via del rifugio


“Chiaro cielo di settembre
Illuminatore paziente
Sugli alberi frondosi,
Sulle tegole rosse”.


ATTILIO BERTOLUCCI, da “Settembre”, Sirio, 1929


"La sera spoglia il vento
dell’ultimo colore
e spera che il suo lento
declino sia l’amore
nostalgico del fuoco".


ALFONSO GATTO, da “Aria di settembre”, Poesie 1929-1941


"Settembre, dolce come un fanciullo malato,
si stende pigro su la proda del fosso,
tra l’erba secca fiorita di pallido rosso,
a guardare nell’acqua, tristemente beato”.


DIEGO VALERI, da “Settembre”, Poesie, 1962


Proverbio delle Valli del Natisone di Morenp Tomazetig


 Come sarà l'ultimo giorno di agosto così sarà l'autunno, proverbio delle valli del natisone-nediške doline (tajšan ki je biu vošta zadnji dan, tajšno bo tudi usak jesenski dan).(giornale Dom). Oggi è variabile.

È morto Michail Gorbačëv, l’uomo della speranza e del fallimento

 



Matteo Zola 31 Agosto 2022

La mattina del 25 dicembre 1991 il segretario generale del Partito comunista sovietico, nonché presidente dell’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche, Michail Gorbačëv, andò in diretta televisiva annunciando al suo paese e al mondo le proprie dimissioni. Quel giorno la bandiera rossa venne fatta calare dal più alto pennone del Cremlino. L’URSS cessava di esistere. Ma, a dirla tutta, il paese non c’era già più da tempo. La sua uscita di scena non scatenò manifestazioni di piazza, nessuno a Mosca scese in strada a sostenerlo, e l’Unione Sovietica sparì dalla storia senza un grido.

Ed è questo un punto fondamentale. L’URSS non cadde a seguito di una protesta popolare, né fu l’esito di una lotta di liberazione o il risultato di aspirazioni democratiche. Mancava un progetto politico alternativo e coloro che cavalcarono la dissoluzione sovietica non seppero poi fare altro che promuovere le ricette neoliberiste imposte dalle istituzioni economiche occidentali. E se è innegabile che il processo di disgregazione fu accelerato dal colpo di stato dell’agosto 1991, è anche vero che le ricette economiche e sociali di Gorbačëv, note come perestrojka (ristrutturazione) e glasnost (trasparenza) furono inadeguate a riformare l’URSS.

Esse infatti furono, da un lato, il più alto tentativo di cambiare – per salvarla – un’Unione Sovietica che segnava il passo nei confronti dei concorrenti occidentali e crollava sotto il peso dell’inefficienza economica, ma, dall’altro, esse si fermarono a metà del guado, senza condurre a radicali cambiamenti. In altre parole, Gorbačëv non ebbe il coraggio di fare come in Cina, dove Deng Xiaoping si era fatto promotore di una transizione dall’economia pianificata a quella di libero mercato, riducendo il peso dell’ideologia nelle scelte economiche, rafforzando i poteri autoritari dello Stato e reprimendo con brutalità ogni dissenso, asserendo che “l’economia di mercato si attua anche nel socialismo”. Gorbačëv era convinto che il socialismo si potesse riformare salvandone l’essenza umanistapacifistademocratica, e su questa illusione aveva cercato di concedere una graduale libertà di espressione, di impresa, di organizzazione politica, senza comprendere che la libertà non si può che dare tutta insieme, che una goccia sarebbe bastata a travolgere tutto.

In Russia, Michail Gorbačëv è ricordato come l’uomo che ha distrutto la potenza sovietica, facendo polvere dell’impero. Dopo di lui, furono anni di miseria, corruzione, estorsione, violenza. Anni in cui la speranza di vita crollò ai minimi storici e la diffusione della droga e dell’HIV raggiunsero vertici mondiali. In quegli anni le istituzioni occidentali hanno promosso riforme economiche di ispirazione neoliberista che hanno moltiplicato povertà e malcontento in Russia, senza curarsi delle condizioni materiali di una popolazione afflitta e disorientata. C’era la convinzione che la transizione al libero mercato avrebbe portato con sé la democrazia. Ma la transizione economica non si è mai davvero compiuta, e con essa è fallita la transizione politica. Lasciando cadere in rovina il paese, si sono gettate le basi per il revanchismo putinista. Quindi Putin è colpa di Gorbačëv? In un certo senso, lo è. Nel suo fallimento ci sono le basi del successo del regime putiniano, che ha costruito la propria legittimità sulla promessa, in parte mantenuta, di superare le difficoltà economiche degli anni Novanta e di garantire stabilità e progressiva crescita al paese.

In Occidente, Michail Gorbačëv è ricordato come l’uomo che mise fine alla Guerra Fredda, e per questo fu insignito con il Nobel per la Pace nel 1990, ma dietro a questa immagine positiva si celano molte scelte discutibili, dall’incoraggiamento del nazionalismo nel Caucaso, cui poi il Cremlino non seppe far fronte; al ritardo con cui rese noto il disastro di Cernobyl’; fino all’invio di mezzi blindati a Vilnius per reprimere l’indipendentismo lituano, uccidendo così tredici civili in una fallimentare operazione militare.

Certo, Gorbačëv fu anche colui che comprese la necessità di trasformare quella prigione a cielo aperto che era l’URSS e l’impossibilità di procrastinare le riforme necessarie. Nel discorso al 27° congresso del Pcus, nel febbraio 1986, fece una analisi impietosa del degrado politico, economico, tecnologico e morale del paese.

L’URSS si trovava tagliato fuori dalla rivoluzione telematica in atto; la competizione militare assottigliava le risorse dello Stato, pur mantenendo l’esercito a livelli di poco inferiori a quelli occidentali; la gestione centralizzata del sistema produttivo non si curava per nulla dell’efficienza, della redditività e della qualità della produzione causando elevatissimi costi per lo Stato e una cronica penuria di beni di consumo; l’agricoltura pagava ancora il prezzo della collettivizzazione forzata degli anni Venti; le esportazioni di materie prime (petrolio, gas, minerali) erano l’unica voce in attivo ma rendevano l’economia sovietica eccessivamente legata al valore di questi beni. Soprattutto, l’URSS era un paese di sudditi cui era negata la libera informazione, la coscienza individuale, il possesso di un appartamento, un semplice viaggio all’estero. Tutte le notizie venivano rivedute e corrette. Per fotocopiare i libri era necessario un nullaosta. Occorreva prenotarsi con un giorno di anticipo per ricevere una telefonata.

Gorbačëv individuò i problemi, ma non seppe risolverli. Si assunse il compito storico di essere l’uomo del cambiamento, ma le trasformazioni prodotte non portarono agli esiti attesi, anzi condannarono la Russia – e i suoi paesi satelliti – al disastro. Nella sua mente l’URSS sarebbe dovuta diventare capofila di un nuovo “socialismo dal volto umano” ed è questa la sua colpa più grave: aver associato al proprio fallimento quello del socialismo, confermando la vulgata liberista secondo cui non fosse possibile alcuna riforma, e che il socialismo sia unicamente sinonimo di rovina, repressione, inefficienza, omologazione. Il fallimento di Gorbačëv è anche la fine di un’idea, di una possibilità di “pensare diverso” alternativa ai dogmi del liberismo. Tutto questo morì quel 25 dicembre 1991.

La notte del 31 agosto 2022 è infine morto anche lui, Michail Sergeevič Gorbačëv, l’uomo che più di tutti alimentò speranze e delusioni di un secolo sfinito. Andrej Sacharov disse che non avrebbe scommesso dieci rubli su di lui. Quei dieci rubli sono il prezzo del nostro tempo.https://www.eastjournal.net/archives/127103

EVENTI BENECIA

 


Sabato 3 settembre, alle ore 20.00 nel fienile Kovaču a Liessa, ci saraà un incontro tra scrittori, poeti ed altro.

Organizzato dal circolo culturale REČAN Aldo Klodič.


Sabato 3 e domenica 4 settembre ci sarà sul Matajur la 46. Festa della Montagna. La messa in cima sarà domenica alle ore 12.

Programma completo su www.natisone-torre.it e sulla pagina facebook Comunità di montagna del Natisone e Torre .



 Sabato 3 settembre, alle ore 20.00 nel fienile Kovaču a Liessa, ci saraà un incontro tra scrittori, poeti ed altro.

Organizzato dal circolo culturale REČAN Aldo Klodič.


 47. pellegrimaggio dell' Arcidiocesi di Udine pellegrinaggio


Giovedì . 8 settembre ci sarà il 47. pellegrinaggio dell’Arcidiocesi di Udine. La partenza a piedi da Carraria è prevista alle ore 14.30, la Santa Messa in piazza sarà alle ore 17 .

RALLY 

il 2 e il 3 settembre ci sarà il 57. rally Alpi Orientali e 27. rally auto d’epoca .

fonte Dom quindicinale

REGALO DI GRAZIA


proverbio russo


Il vino fermenta. La stupidità mai. 

https://aforismi.meglio.it/proverbio.htm?id=162ba