Blog che parla del Friuli: in particolare delle minoranze linguistiche slovena,friulana e tedesca e non solo. ❤️ Sono figlia di madre slovena (Ljubljana) e di padre appartenente alla minoranza slovena della provincia di Udine (Benecia).Conosco abbastanza bene la lingua slovena.Sono orgogliosa delle mie origini.OLga❤️
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RICETTA DEL SABATO:ESSE DI RAVEO
Benečija med Obrobnimi območji .La Benecia nelle Aree interne
Anche le valli del Natisone e del Torre sono entrate, assieme ad altri 23 territori di tutta Italia, nella «Strategia nazionale aree interne». Ciascuna delle «matricole» potrà contare su un finanziamento iniziale di 4 milioni di euro.
A darne notizia è stata la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna. «Sono molto soddisfatta di questo risultato frutto di un lavoro comune dei nostri uffici e delle Regioni interessate. Sin dall’inizio del mio mandato, ho sentito forte il dovere di riconoscere servizi più efficienti e condizioni socio-economiche adeguate agli oltre 13 milioni di italiani che abitano nelle aree interne. È l’unico modo possibile per fermare lo spopolamento di questi piccoli centri, tutelarne il territorio e restituire loro la centralità che meritano nella crescita economica e nell’identità culturale del Paese», ha commentato.
La notizia dell’ingresso della Benecia nella strategia nazionale è stata salutata anche dal consigliere regionale Giuseppe Sibau.
Per il politico valligiano, si tratta di «un risultato atteso da tempo, per il quale mi sono battuto da anni. Da quando, purtroppo, nella passata amministrazione regionale, la nostra montagna era stata esclusa. Ringrazio il presidente Fedriga e l’assessore Zannier per avere mantenuto la promessa fatta agli Stati Generali della Montagna “ai margini”, evento da me organizzato nel gennaio 2019 a San Pietro al Natisone per evidenziare alla nuova giunta le peculiarità e criticità del territorio, momento in cui avevo chiesto l’impegno diquest’ultimo per portare anche le Valli del Natisone e del Torre nell’alveo delle aree interne», ha scritto sul proprio profilo Facebook.
https://www.dom.it/benecija-med-obrobnimi-obmocji_la-benecia-nelle-aree-interne/
Olio di palma
Per anni si è cercato di limitarne l'uso per ragioni ambientali. Adesso l'olio di palma torna sulle nostre tavole "grazie" alla guerra in Ucraina. Il conflitto sta mettendo in crisi le spedizioni di olio di girasole e l’industria alimentare torna a puntare su quello di palma. Un prodotto molto adatto alla produzione ma che si è rivelato poco ecosostenibile. A riportare la notizia è Bloomberg Businessweek.
Roccoli e bressane antichi impianti d'aucupio
- Roccolo. sistema per la cattura di uccelli caratterizzato da un impianto arboreo a forma di anello, dentro il quale sono posizionate le reti e un prato centrale dove si erge una struttura a forma di torre (la rocca, da cui il nome di roccolo) nella quale risiede il roccolatore. Esso, all'arrivo degli uccelli, lancia uno "spauracchio", spingendo gli animali a cercare rifugio fra gli alberi dove rimangono catturati. Tipico delle zone montane. Ancora oggi in uso soprattutto in Lombardia e Trentino per rifornire di uccelli da richiamo i cacciatori capannisti.
- Bresciana o bressana, consiste in un appostamento fisso composto da un quadrilatero di alberi chiuso da reti. Al centro dell'area si localizzavano gli uccelli da richiamo, ai quali si tagliavano le timoniere e le remiganti allo scopo di impedirne il volo. Gli uccelli di passo, attirati dai richiami, si calavano all'interno dell'area. L'uccellatore, azionando con una pertica o una fune, provocava lo sbattimento di una serie di barattoli che spaventando gli uccelli li spingeva verso la rete.http://it.wikipedia.org/wiki/Uccellagione
Verso il grande giorno quadro del maestro Cossetti Mario |
bressana del maestro Cossetti in località Camolli diPorcia |
la bressana |
Da Zuglio al lago Dimon
Santi Pietro e Paolo
immagine dal web |
La solennità dei santi Pietro e Paolo è una festa liturgica in onore del martirio a Roma dei due apostoli, che si osserva il 29 giugno.
La celebrazione è di antica origine cristiana, la data selezionata è l'anniversario della loro morte o la traslazione delle loro reliquie.
Oggi è il 29 giugno
Si ricordano ss. Pietro e Paolo apostoli
Il nome Pietro deriva dal latino Petrus ed ha il significato di pietra. Mentre Paolo, è tratto dall'aggettivo latino paulus che significa piccolo.
Dice il proverbio SS Pietro e Paolo piovosi, per trenta giorni son dannosi
Chiese dedicate a San Pietro e Paolo in Benecia
Stregna
San Pietro al Natisone
Vignetta di Cecco Dotti
Stamani mi sono svegliato e ho scoperto di essere più sudato di quanto pensassi. Me ne sono accorto quando, dopo aver passato una notte di merda alzandomi a bere ogni dieci minuti e rialzandomi ogni trenta per i soliti problemi idraulici dovuti alle tubature ormai vecchie, non sono più riuscito a prendere sonno.Così ho acceso la radiolina che tengo appesa alla testiera del letto per avere le prime notizie della giornata. Invasione di cavallette in Sardegna e di grilli a Roma; la guerra che continua... le bombe pure... gli incendi anche, e il prezzo del cormorano al barile che non accenna a fermarsi. Cala l'acqua un po' dappertutto, almeno quella piovana, e coi fiumi che sono a secco tra un po' calerà per decreto pure quella che esce dai rubinetti. Nel frattempo si era fatto giorno, e l'unico a salire era il termometro: 34° alle sette di mattina, in casa e all'ombra! 😱🥵
Volevo svegliare la mia Signora per offrirle un paio d'ore di mare, ma poi ci ho ripensato ascoltando il meteo che, dopo le bombe russe e i grilli a Roma, ha annunciato forti rischi per gli anziani che vanno in spiaggia! Qualcuno che ci ha provato è rimasto secco e l'hanno portato via con l'ambulanza. Così a mezza voce ho mormorato: "Accidenti al buco nell'ozono!"
La mia Signora, che nonostante l'età ha ancora l'udito di un pipistrello, e oltre ad essere una massaia irreprensibile e attenta è anche una espertissima ecologista, dall'altra stanza mi ha subito risposto: "Ma se te l'ho rammendato proprio ieri!"
Quando le ho detto che parlavo del buco nell'ozono e non nel calzino, mi ha dato ragione convenendo con me che "non ci sono più le mezze stagioni... anzi, non ci sono più neanche le stagioni!"
E siccome nel frattempo si era alzata ed era andata a preparare il caffè, ne ho approfittato per accendere la pala eolica che abbiamo montato in sala da pranzo all'insaputa degli ambientalisti, con la quale, oltre a risparmiare la corrente se non altro, girando, ci dà anche un po' di fresco!
D'altra parte, a casa nostra, il giramento di pale ormai lo bazzichiamo da anni.
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Ora dopo tanti cambiamenti sono soddisfatta del mio blog.Avete consigli da darmi?Grazie
BUONA SERATA.
Ramonika, Valli del Natisone in mostra
Dal 30 giugno al 28 agosto gli scatti di Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti alla Beneška Galerija di San Pietro al Natisone
Dal 30 giugno al 28 agosto, la Beneška Galerija del museo Smo Slovensko Multimedialno Okno – Finestra multimediale slovena ospita il progetto dei fotografi Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti dal titolo Ramonika, a cura di Giulia Iacolutti.
Lo spazio espositivo ha invitato gli artisti a dare voce a questo progetto fotografico in linea con la valorizzazione e promozione di progetti artistici che diano spazio al territorio. Un incentivo per riunire e avvicinare consapevolmente la comunità ai racconti del posto, in una prospettiva e percezione nuova.
Il percorso espositivo è composto da 20 opere fotografiche originali che raccontano le Valli del Natisone, terra di frontiera tra Italia e Slovenia. Ramonika, che definisce il termine fisarmonica in dialetto beneciano, funge da preludio al lavoro visivo di Iaccarino-Peressutti. Un progetto iniziato nel 2019, dopo circa dieci anni di assidua frequentazione del territorio. Inaugurazione aperta al pubblico giovedì 30 giugno dalle 18.
Con un ritmo cadenzato, come l’alternarsi dei movimenti di una fisarmonica e in relazione al tema di confine, dal titolo orbitano una serie di metafore che circoscrivono le fotografie realizzate.
Le immagini collimano con il vissuto degli autori. Ogni scatto è il risultato di un legame delicato e poetico, un’indagine svolta con attesa e spirito di scoperta, grazie alla sintonia con il loro modo di intendere queste realtà.
Una scelta espressiva a quattro mani, in cui gli autori realizzano con rinnovata gratitudine lo specchio di una comunità custodita all’interno di un suggestivo segmento di terra. Nella fotografia di Iaccarino-Peressutti, in cui la fisarmonica è un continuo affiorare, prevale un senso di intima appartenenza e sintonia reciproca tra le persone. Elementi, questi, che giustificano ancora oggi la radicata esistenza della comunità delle Valli del Natisone.
È la vita che scorre, attorno ad un’atmosfera inalterata, un abbraccio visivo che restituisce al pubblico ritratti profondi, luoghi senza tempo, tradizioni ben salvaguardate, momenti di amicizia, in un autentico e singolo respiro del presente. La visione intima e il rimando nostalgico delle fotografie, descrivono l’esistenza vivissima di un oggi che vuole essere raccontato e condiviso.
Come degli archeologi del tempo, Iaccarino e Peressutti, propongono un lavoro fotografico dall’intento emotivo che, attraverso nuovi occhi, restituisce memoria e identità collettiva.
Farà parte dell’esposizione anche il menabò del lavoro editoriale – curato da Giulia Iacolutti e in attesa di pubblicazione – vincitore della sezione Letture Portfolio 2022 indetto da Fotografia Europea, festival culturale internazionale dedicato alla fotografia contemporanea promosso da Fondazione Palazzo Magnani e Comune di Reggio Emilia.
Durante tutto il corso della mostra, a sostegno economico del futuro libro fotografico, sarà possibile acquistare le opere esposte.
Valentina Iaccarino. Nata a Napoli, attualmente vive e lavora in Friuli Venezia Giulia. È graphic designer di formazione, con diploma di Maestro d’Arte conseguito nel 2001. Dopo dieci anni di esperienza lavorativa in ambito grafico, ha deciso di indirizzare il suo percorso creativo verso la fotografia, diventando professionista nel 2014. La sua ricerca visiva si concentra sulle persone, le realtà e i territori solitamente poco conosciuti agli occhi dei più. L’idea di trovare nell’ordinario storie e personaggi che abbiano qualcosa da raccontare, stimola la sua voglia di approfondire e documentarsi.
Nutre un grande interesse per la fotografia analogica, portando avanti studi e sperimentazioni, procedendo dallo scatto alla stampa in camera oscura. In ambito lavorativo è specializzata in fotografia pubblicitaria, ritrattistica e reportage, collaborando con art director e agenzie di comunicazione. Si occupa, inoltre, di formazione per istituti pubblici, privati e associazioni.
Pietro Peressutti. È fotografo freelance con base in Friuli Venezia Giulia. Di formazione classica, si è laureato in filosofia nel 2008 alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trieste. Da sempre interessato alla figura umana, ha trovato nella fotografia analogica il mezzo espressivo che più si adatta alle sue caratteristiche, in quanto gli permette di avvicinarsi al soggetto con un approccio lento e poco invasivo, a cui segue, nel momento successivo alla ripresa, un’attenta elaborazione del materiale prodotto.
La sua sperimentazione è iniziata nel 2004, quando ha cominciato a costruirsi una camera oscura; inizialmente dedicata allo sviluppo e stampa del bianco e nero e poi, dopo diversi studi, estendendo la pratica a colore e diapositiva. Negli anni ha acquisito conoscenze per cimentarsi con i vari formati di ripresa (dai microfilm della Minox al grande formato dei banchi ottici) e le loro peculiarità. In ambito lavorativo è specializzato in fotografia di interni, still life in studio e reportage. Si occupa inoltre di formazione per privati e associazioni.
L’Isk Istituto per la cultura slovena ospita negli spazi espositivi dello Smo Slovensko multimedialno okno – Finestra multimediale slovena e della Beneška Galerija lavori artistici che raccontano e valorizzano il paesaggio culturale e naturalistico della fascia confinaria tra Italia e Slovenia, la storia che la anima e le persone che la abitano. Diversi sguardi e sensibilità si incontrano e compongono in questo spazio che ha le sue radici nella comunità slovena che storicamente è presente su questo territorio e nelle sue tradizioni, che qui si apre al dialogo, attraverso nuove forme di comunicazione e narrazione in grado di oltrepassare confini fisici e mentali.
INFORMAZIONI. Ramonika. Progetto fotografico di Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti (30 giugno - 28 agosto), ISK Istituto per la cultura slovena - via Alpe Adria, 67 - 33049 San Pietro al Natisone. Orari: tutti i giorni 10 - 13 / 14.30 - 17.30. Sito web
Nella foto, Simone nel cortile della sua casa. Vive da solo, da quando entrambi i genitori sono deceduti. Courtesy © Valentina Iaccarino e Pietro Peressutti
https://www.ilfriuli.it/articolo/cultura/ramonika-valli-del-natisone-in-mostra/6/268231
La poesia del martedì
Le ragazze al crepuscolo
CESARE PAVESE
DONNE APPASSIONATE
Le ragazze al crepuscolo scendono in acqua,
quando il mare svanisce, disteso. Nel bosco
ogni foglia trasale, mentre emergono caute
sulla sabbia e si siedono a riva. La schiuma
fa i suoi giochi inquieti, lungo l’acqua remota.
Le ragazze han paura delle alghe sepolte
sotto le onde, che afferrano le gambe e le spalle:
quant’è nudo, del corpo. Rimontano rapide a riva
e si chiamano a nome, guardandosi intorno.
Anche le ombre sul fondo del mare, nel buio,
sono enormi e si vedono muovere incerte,
come attratte dai corpi che passano. Il bosco
è un rifugio tranquillo, nel sole calante,
più che il greto, ma piace alle scure ragazze
star sedute all’aperto, nel lenzuolo raccolto.
Stanno tutte accosciate, serrando il lenzuolo
alle gambe, e contemplano il mare disteso
come un prato al crepuscolo. Oserebbe qualcuna
ora stendersi nuda in un prato? Dal mare
balzerebbero le alghe, che sfiorano i piedi,
a ghermire e ravvolgere il corpo tremante.
Ci son occhi nel mare, che traspaiono a volte.
Quell’ignota straniera, che nuotava di notte
sola e nuda, nel buio quando muta la luna,
è scomparsa una notte e non torna mai più.
Era grande e doveva esser bianca abbagliante
perché gli occhi, dal fondo del mare, giungessero a lei.
(da Donne appassionate, Interlinea, 2022 – a cura di Giovanni Tesio)
.
«Il tema delle donne in Pavese è più che mai vivo. La spesso convocata misoginia di Pavese non è altro che la maschera di una solitudine bisognosa di essere colmata, di una ricerca spasmodica di completezza, di una unità mancante, di una amorosa compensazione», scrive Giovanni Tesio presentando l’antologia di poesie di Cesare Pavese che ha curato per Interlinea, Donne appassionate, poesie d'amore e morte. La poesia scelta per il titolo, tratta da Lavorare stanca, è questa: si tratta delle ragazze di Brancaleone, il paese calabrese dove Pavese si trova al confino. La donna è sempre simbolo di estraneità e alterità nel poeta torinese: ad esempio scriveva, all’amica Bianca Garufi: “Crudele lo sono ancora certamente, se crudeltà si può chiamare il normale contegno di chi rispetta le donne al punto di non volerne sapere di loro”.
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CAROL BENNETT, "TIME OUT"
fonte https://cantosirene.blogspot.com/2022/06/le-ragazze-al-crepuscolo.html
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IL TACCUINO DI GRAZIA
è il Taccuino di Grazia in Altervista.Io ho già inserito nel mio blog alcuni widget proprio belli.
Troverete anche molti consigli utili.VISITATELO.
Covid e Omicron 5, verso il ritorno delle Ffp2 al lavoro: cosa sappiamo della bozza del nuovo protocollo
Sindacati, imprese e governo sui protocolli di sicurezza torneranno a vedersi la prossima settimana, ma i tecnici del Lavoro e soprattutto quelli della Salute stanno già mettendo a punto una bozza di documento che verrà poi sottoposta all’attenzione delle parti in tempi brevi
UDINE. Le mascherine nei luoghi di lavoro del settore privato resteranno ancora a coprire naso e bocca per chi è a stretto contatto con il pubblico e quando si è a stretto contatto con i colleghi. Che poi tanto stretto non sarà se si deciderà alla fine di portare da uno a due metri la distanza minima di sicurezza, vista la contagiosità delle versioni 4 e 5 di Omicron.
Messaggero Veneto