questo blog

questo blog

blog

blog

IVAN TRINKO padre della Benecia

IVAN TRINKO padre della Benecia
IVAN TRINKO padre della Benecia

calendario

GIF

GIF

slide benecia

slide benecia
benecia

profilo di OLga

profilo di OLga
profilo OLga

Translate

Cerca nel blog

Powered By Blogger

gif

gif

follower

7 mag 2022

A Liessa il nostro«Sanremo»


Ieri è iniziato il 34° «Senjam beneške piesmi». Le tre serate del festival della canzone dialettale slovena (un po’ il «Festival di Sanremo» della Slavia) si svolgeranno venerdì, 6 maggio, dalle 18.00, sabato, 7 maggio, dalle 20.00 e domenica, 8 maggio, dalle 17.00, sotto il tendone allestito a Liessa/Liesa di Grimacco/Garmak. A organizzare la manifestazione è il circolo culturale «Rečan_Aldo Klodič», col patrocinio del Comune di Grimacco/Garmak e il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Partner dell’iniziativa sono l’Istituto comprensivo con insegnamento bilingue sloveno-italiano «Paolo Petricig», il circolo culturale «Ivan Trinko», Il Centro ricerche culturali-Center za kulturne raziskave di Lusevera/Bardo, il circolo «Beneške korenine» e l’Istituto per la cultura slovena-Inštitut za slovensko kulturo.

Nella prima serata si esibiranno bimbi e allievi della scuola bilingue, con 12 canzoni tratte dalle passate edizione del Senjam. Nelle altre giornate saranno in gara, invece, le 15 nuove canzoni in gara. Tra queste il pubblico decreterà la vincitrice. Eccole di seguito.

«Posluš»; testo Matija Črnec, musica Alex Komic, canta Matija, suonano i Maff.

«Roža»; testo Lisa Alaska Cencig, Denise Vallar, musica Denise Vallar, suonano e cantano gli Zmotjens.

«Biela stran»; testo, musica e voce Marjan Pascolo, suonano gli Ostajki.

«Na zgodba»; testo e musica Stefano Tomasetig, suonano e cantano i Belandanti.

«Ist an ti an Karlov muost»; testo Stefania Rucli, musica Sofia Stradella, suona e canta lo Hare Street duo.

«Klesidra»; testo Claudia Salamant, musica Franko Reja, cantano Tina e David, suonano i Maff.

«Si bla ti?»; testo, musica, voce e accompagnamento degli Ostajki.

«Zaki tle»; testo Joško Covaceuszach, musica, voce e accompagnamento dei Le Malebolge.

«Laž(je)»; testo Igor Černo; musica, voce e accompagnamento dei Preklets.

«Po stari poti»; testo Biagio Tomasetig, musica, voce e accompagnamento dei Moodygoose.

«Jemat an dat»; testo Margherita Trusgnach, musica e voce Franko Giordani, suonano i BK.

«Žarek», testo di Jani Skočir e David Tomazetič, musica David Tomazetič, canta Anja, suonano gli Ostajki.

«Čas niema ritma polke»; testo di Kvinto Klinto, musica di Igor Černo e David Tomazetič, voce e accompagnamento dei CCCP.

«Velika magija»; testo, musica, voce e accompagnamento dei Pokriva nočiva.

«Zakur oginj»; testo Antonella Bukovac, musica Fabio Kovač, voce e accompagnamento dei Goriva.

Domenica sarà ospite del festival il gruppo Damačica.

Negli anni, il «Senjam beneške piesmi» si è guadagnato un posto di riguardo tra le manifestazioni delle organizzazioni slovene in provincia di Udine. A ogni edizione, infatti, porta nuova linfa alla cultura della Slavia e di Resia, con nuove canzoni e nuovi protagonisti.

Il pubblico sotto il tendone sceglierà le canzoni che si aggiudicheranno il 1°, 2° e 3° posto. I giovani sotto i 30 anni sceglieranno la canzone che gli piace di più. Due commissioni qualificate selezioneranno il miglior testo e la migliore musica. Sarà assegnato, inoltre, il premio «Aldo Klodič». Andrà alla canzone più vicina allo stile dell’operatore culturale, che a suo tempo fu promotore e anima del Senjam.https://www.dom.it/liesa-spet-beneski-sanremo_a-liessa-il-nostrosanremo/

Finanziati 3 progetti turistici

 




Il consiglio di amministrazione del Gal Torre-Natisone, presieduto da Mauro Veneto, ha approvato la graduatoria delle domande ammesse a finanziamento per il progetto denominato «Reti rurali plurisettoriali per la definizione dell’offerta turistica».

Con la disponibilità finanziaria di 84.263 euro, sono state finanziate tre iniziative progettuali: Albergo diffuso Valli del Natisone capofila dell’aggregazione «Le donne della Benečija»; Cooperativa di Faedis capofila dell’aggregazione «Faedisnice – Faedisgood»; Vigne Petrussa capofila dell’aggregazione «Enjoy Prepotto».

L’aiuto è finalizzato alla realizzazione di prodotti turistici locali attraverso reti o aggregazioni costituite da operatori appartenenti a settori economici diversi, quali operatori dell’accoglienza, dei servizi, del settore primario, secondario e terziario accumunati dall’obiettivo di rendere disponibile ai potenziali visitatori dell’area una serie completa di opportunità legate da un tema principale ovvero: enogastronomia, cultura, montagna attiva e rurale slow

Torre Natisone Gal è il Gruppo di azione locale delle Valli del Torre e Valli del Natisone, sotto forma di società consortile con partenariato misto pubblico/privato, è nato con l’obiettivo di favorire e sostenere lo sviluppo del territorio dal punto di vista economico, culturale e sociale.https://www.dom.it/sredstva-za-tri-projekte-o-turizmu_finanziati-tre-progetti-turistici/

IVANA DAVANTI AL MARE


 Si annuncia la prossima uscita di “Ivana davanti al mare”, romanzo della scrittrice slovena Veronika Simoniti, edito da Morellini Editore. Il libro ha vinto il prestigioso premio Kresnik 2020.



La nipote di una anziana donna slovena, morta da poco, torna da Parigi per svuotare la casa di sua nonna Ivana, quando trova una foto di lei, visibilmente incinta, che stringe fra le braccia una bambina: “Ma come” si chiede, “non era figlia unica mamma?”. La donna si mette alla ricerca del significato di quell’immagine, stridente come un bianco e nero privo di grigio. Una fotografia che il Secondo conflitto mondiale sembra aver lasciato proprio perché fosse lei a scoprirlo.


Ivana davanti al mare, campione d’incassi in Slovenia e già tradotto in diverse lingue, racconta un periodo drammatico della storia europea, in quel crocevia di popoli rappresentato da Istria ed ex Jugoslavia. Una vicenda tra Trieste e la Slovenia che conduce il lettore in una delle vicende più dolorose della nostra recente storia.
(Traduzione di Sergio Sozi)


Veronika Simoniti (Lubiana 1967) è laureata in lingue e letterature romanze. Ha lavorato per vari anni come traduttrice freelance e lettrice di lingua italiana. In campo letterario ha esordito dapprima come autrice di fiabe per Radio Slovenia e in seguito con il racconto Metuljev zaliv (La baia della farfalla), con cui ha vinto il primo premio al concorso bandito dalla rivista “Literatura”. Da allora ha continuato a scrivere sia per la radio che per varie riviste letterarie. Ha vinto premi o ricevuto segnalazioni anche per altri singoli racconti. Nel 2005 l’editore Lud Literatura ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti brevi, Zasukane štorije (Storie contorte), segnalata dal Premio Esordio del 2005 e due volte inclusa tra i finalisti del Premio per la migliore raccolta di prose brevi Fabula 2006 e Fabula 2007. Nel 2011 ha pubblicato la sua seconda raccolta di racconti brevi, Hudičev jezik (La lingua del diavolo). I suoi racconti sono stati tradotti in quindici lingue straniere e figurano in antologie in lingue straniere (tra le quali la Best European fiction 2016). Nel 2014 è uscito il suo primo romanzo Kameno seme (Il seme di pietra) presso l’editrice Litera ed è stato segnalato, nel 2015, dal Premio Kresnik per il migliore romanzo dell’anno. Nel 2018 sono uscite due raccolte di racconti scelti tradotti: Teufelssprache (Litterae Slovenicae) in tedesco e Mere Chances (Dalkey Archive Press) in inglese. Nel 2019 ha pubblicato, per i tipi della casa editrice Cankarjeva založba, il suo secondo romanzo Ivana pred morjem (Ivana davanti al mare) che è stato segnalato dal Premio Modra ptica per il miglior manoscritto e ristampato lo stesso anno. È stato segnalato, inoltre, dal premio Kritiško Sito dell’Associazione dei critici letterari sloveni nel 2020, e ha vinto, nello stesso anno, il Premio Kresnik per il miglior romanzo dell’anno. È del 2019 anche Fugato, segnalato nel 2020 dal Premio Novo Mesto per la migliore raccolta di racconti brevi.


6 mag 2022

Tumore al fegato, a Udine scoperto il ruolo chiave di una proteina


 Che il suo ruolo fosse essenziale nella riparazione del Dna di cellule danneggiate era ben noto da tempo ma che la proteina APE1 fosse anche indice di “qualcosa che non funziona”, quando è presente in quantità particolarmente elevate nel siero dei pazienti, lo si è scoperto soltanto da poco.

Livelli alterati nelle cellule e nei fluidi ematici sono infatti, ad oggi, un indice di possibile epatocarcinoma in corso, riconoscendo dunque in questa molecola l’insospettabile ruolo di nuovo biomarcatore prognostico. A scoprirlo, il brillante studio finanziato da Fondazione AIRC che, con la collaborazione della Fondazione Italiana Fegato, è valso all’autrice, Giovanna Mangiapane, ben due riconoscimenti, l’annuale PhD Award dell’Università di Udine e il Premio SIMAG - Società Italiana di Mutagenesi Ambientale e Genomica. Un traguardo importante, raggiunto attraverso una Tesi di Dottorato, giudicata la migliore dell’anno, che oggi offre alla Scienza la prospettiva concreta di trattamenti terapeutici più efficaci cui poter ricorrere in un futuro che il DAME sta certamente concorrendo a disegnare.

"Questo studio preliminare, avviato tre anni fa e in fase di ulteriore sviluppo, è stato fondamentale per individuare il nuovo ruolo di APE1 in diverse attività non riparative e dunque riconoscere nella proteina la funzione insospettabile di biomarker del tumore epatocellulare, una delle principali neoplasie maligne al mondo per incidenza", spiega la giovane ricercatrice, oggi Assegnista nel Laboratorio di Biologia molecolare e riparazione del DNA del Dipartimento di Area Medica UniUD, diretto da Gianluca Tell. "Ci ha inoltre permesso di comprendere il meccanismo, mai descritto prima, con cui la proteina viene secreta nelle cellule e nei fluidi ematici, e di scoprire che APE1, in una condizione tumorale, può addirittura causare chemioresistenza rendendo quindi inefficace l’impiego dei farmaci generalmente utilizzati in fase di trattamento".

Ancora più cogente, dunque, la necessità di proseguire nello studio per individuare, adesso, possibili inibitori di questa molecola multifunzione. "La ricerca, che apre certamente la strada a nuove e preziose prospettive sul ruolo di APE1 nel cancro, consentirà di sviluppare strategie terapeutiche e diagnostiche più efficienti", sottolinea Tell, ordinario di biologia molecolare presso il DAME mentre rimarca l’importanza, nel settore della ricerca, dell’impegno e dell’attenzione profusi dall’Ateneo.

"È essenziale sottolineare la spiccata sensibilità dell’Università di Udine in questo ambito e nella divulgazione dei suoi risultati, soprattutto in un’ottica di genere". Terreno su cui sempre più il mondo accademico sta sviluppando iniziative mirate.

"In attuazione del Gender Equality Plan di Ateneo – anticipa Valeria Filì, delegata del Rettore per le pari opportunità e Presidente del Comitato Unico di Garanzia (CUG), mentre plaude al riconoscimento ottenuto dall Ricercatrice – verrà creata una pagina ad hoc sul sito web dell'Università dedicata alle eccellenze femminili con l’obiettivo di darne il risalto che certamente meritano e per creare al contempo dei modelli di riferimento per le giovani genererazioni, specialmente per le donne, troppo spesso marginalizzate e sotto stimate anche nella ricerca scientifica.https://www.ilfriuli.it/articolo/salute-e-benessere/tumore-al-fegato-a-udine-scoperto-il-ruolo-chiave-di-una-proteina/12/265567

COMPLIMENTI dott.Giovanna è l'orgoglio del Friuli!!!

  • Bol
  • Italic
  • L’Istituto per la cultura slovena cresce

     


    Anche all’Isk c’è aspettativa in vista della fine dello stato di emergenza e del progressivo allentamento delle misure di contenimento della pandemia. Negli ultimi due anni, infatti, le attività sono state spesso limitate o hanno dovuto svolgersi on line. Al migliorare della situazione pandemica, l’Istituto conta anzitutto di riprendere dal vivo quelle rivolte ai giovani, come la partecipazione a corsi di lingua slovena dal vivo in Slovenia. Allo stesso modo conta di rilanciare la collaborazione con l’Istituto comprensivo bilingue di San Pietro al Natisone nonché l’organizzazione di attività per il tempo libero. Per quanto possibile, mira anche alla ripresa di sinergie con gli altri circoli locali e altri enti della comunità slovena del Friuli-Venezia Giulia, della Slovenia e delle altre minoranze linguistiche regionali.

    Sia le installazioni multimediali del Museo Smo sia i locali dell’Istituto richiedono una manutenzione costante. Di questi ultimi fruiscono, tra l’altro, anche molti sodalizi delle Valli del Natisone per le proprie attività. Alcuni lavori necessari alla loro manutenzione ottimale sono stati effettuati attingendo ai fondi regionali stanziati per la minoranza slovena; la situazione immobiliare dell’Istituto è stata ulteriormente migliorata grazie un contributo dell’Ufficio governativo della Repubblica di Slovenia per gli Sloveni d’oltreconfine e nel mondo.

    Per l’ente di riferimento della comunità slovena di Slavia, Resia e Valcanale si prospettano possibili novità in vista della sua assemblea generale elettiva, in programma per aprile.

    Anche dopo, di certo l’Istituto per la cultura slovena proseguirà nel solco di sempre migliori rapporti con le amministrazioni locali, cercando di stimolare sempre maggiori contatti col Posočje. 

    dal Dom


    TERREMOTO - TRES

      Il Friuli ringrazia e non dimentica

                   Il Friul al ringrazie e nol dismentee
                   Furlanija se zahvaljuje in ne pozabi
    Moreno Tomasetig L'Orcolat ("orcaccio", spregiativo del friulano orcul, "orco") è un mostruoso essere che la tradizione popolare indica come causa dei terremoti in Friuli. L'Orcolat è una figura ricorrente soprattutto nei racconti della tradizione popolare. Vivrebbe rinchiuso nelle montagne della Carnia: ogni suo agitarsi bruscamente provocherebbe un terremoto.
    Dopo il 1976 è divenuto sinonimo del terremoto che colpì il Friuli in quell'anno.
    immagine da fb
    Il 6 maggio 1976 era un venerdì ,la serata era calda.I bambini di Pradielis/Ter giocavano,come ogni sera in piazza, prima del rientro alle proprie case.
    Era molto afoso,gli anziani ,come di consueto,dopo l'Ave Maria si stavano preparando per andare a dormire,per poter continuare il giorno dopo i lavori nella stalla e nei campi.
    Alcuni si trattenevano nell' osteria del paese per bere al banco un bicchiere di vino dopo le fatiche della giornata.
    Tutto era calmo,poi il primo allarme,una specie di tuono,ma nessuno ci fece caso, un rimbombo, i vetri delle finestre risuonarono.Si sentì un boato,poi una terribile scossa alle 21 e 24 minuti che è durata 59 secondi(magnitudo 6,5 Richter).
    Il terremoto colpì tutto il Friuli e portò solo distruzione.Le case crollarono e con esse tutto ciò vi era dentro,le campane cominciarono a suonare da sole,gli orologi sui campanili si fermarono alle 21.Le case di sasso crollarono e sotto di sè affondavano tutto ciò che era nelle vicinanze.Le luci si spensero ,molte fontane non erogarono l'acqua.La gente rimase di sasso,scappò e molti furono colpiti dal crollo.
    A Podbardo/Ciseriis morirono sotto le macerie 6 persone e successivamente 2 per le conseguenze.Dalle frane ,dalle rocce e dai ghiaioni si diffondeva una polvere soffocante,dalle pendenze dei Musi ,del Zajavor,dalla Velika Glava e da Tanaroba si innalzava una nebbia soffocante.Cumuli di sassi ricoprivano tutto,molte case crollarono.La gente scappava all'aperto,spaventata senza rendersi conto di cosa stesse succedendo.
    A Podbardo/Ciseriis due donne rimasero intrappolate nella stalla per il crollo del tetto e rimasero sotto le macerie.Anche gli animali cercavano di scappare.
    Gli aiuti da Tarcento e da Nimis non potevano arrivare perchè le strade erano impraticabili,gli abitanti cercarono di aiutarsi a vicenda.Si poteva arrivare a Lusevera solo a piedi attraverso i sentieri.
    Per prima cosa si radunarono nella Velika Njiva/Grande Campo a Bardo/Lusevera per vedere quanti erano presenti.Mancava all'appello un'anziana e quindi andarono a cercarla:era bloccata nel letto e non poteva muoversi e fu aiutata ad uscire.E così successe in altri paesi del comune di Lusevera/Bardo.
    Arrivarono le tende,si fecero le tendopoli e furono sistemati alla buona i tetti delle case dai proprietari.
    Giunsero le donazioni degli emigranti, i contributi dello Stato,delle associazioni umanitarie, gli aiuti internazionali e quelli delle nazioni vicine.
    I tecnici della Slovenia che avevano contribuito alla ricostruzione di Skopje organizzarono sul castello di Udine un seminario con esempi pratici per insegnare agli addetti ai lavori come si doveva aggiustare e ricostruire in modalità antisismica.
    Arrivarono le roulottes,molte persone furono trasferite a Lignano,Grado,in altri luoghi o da parenti.
    Gli animali ad Arta Terme e altri luoghi della Carnia.
    Furono montate le case prefabbricate slovene,le"valentine"casette di legno costruite dalla ditta Piero della Valentina.
    Poi ci fu la ricostruzione, è stato ricostruito tutto com'era,col minimo di interventi legislativi e coi risultati migliori.
    Trent'anni dopo ogni opera è compiuta e non c'è muro che non sia stato ricostruito come prima.
    Nell'immaginario collettivo ,merito dei friulani e del loro carattere laborioso.Nella realtà,risultato di scelte politiche un tempo tanto sagge.

    tradotto dal libro "Na izpostavljenem mestu/Tra la propria gente"
    racconto autobiografico in memoria di Viljem Černo scomparso 


    Viljem  Černo

    il terremoto del Friuli del 1976
     Fu un sisma di magnitudo 6.5 della scala Richter che colpì il Friuli, e i territori circostanti, alle ore 21:00:12 del 6 maggio 1976, con ulteriori scosse l'11 e 15 settembre
    I danni del terremoto del maggio 1976 furono amplificati da altre due scosse, a fine dell'estate.
    L'11 settembre 1976 la terra tremò di nuovo: si verificarono infatti due scosse alle 18:31 (Mw 5.3) e alle 18:35 (Mw5.6).Il 15 settembre 1976, prima alle ore 5:15 e poi alle ore 11:21, si verificarono due ulteriori forti scosse, rispettivamente di magnitudo 5.9 e 6.0 I comuni di TrasaghisBordanoOsoppoMontenarsGemona del FriuliBujaVenzone e la frazione di Monteaperta, le località maggiormente colpite, furono fortemente danneggiati. La popolazione di quei comuni fu trasferita negli alberghi di GradoLignano SabbiadoroJesolo e altre località marittime. Là furono ospitati anche i terremotati di altri comuni, rimasti senza alloggio...

    Il sisma in cifre
    Aree colpita: 5.500 chilometri quadrati

    5 mag 2022

    Il presidente sloveno Borut Pahor visiterà la Benecia il 6 maggio


     Il 6 maggio il presidente della Slovenia Borut Pahor visiterà gli sloveni in Benecia su invito della senatrice Tatjana Rojc. La visita mostra la vicinanza e la cura che dedica costantemente alla comunità nazionale slovena e in particolare agli sloveni della Benecia. Lo ha confermato anni fa, quando ha preso parte all'intitolazione di una scuola bilingue a San Pietro dopo Paolo Petričič. Il suo arrivo nella nostra regione è un riconoscimento degli sforzi a lungo termine del nostro popolo, che ha ripetutamente curato la dignità della nostra lingua e cultura in condizioni difficili e difficili.

    Nell'ambito della visita è stata annunciata anche la sua presenza alla Fiera della Canzone della Benecia, uno degli eventi più clamorosi in Slovenia, organizzato dalla Società Culturale Rečan_Aldo Klodič da oltre cinquant'anni.


    buona giornata


     Villanova delle grotte-Zavarh

    4 mag 2022

    IL LAGO DEI CIGNI - Tchaikovsky

    Il lago dei cigni è uno dei più famosi e acclamati balletti del XIX secolo, musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij. La prima rappresentazione ebbe luogo al Teatro Bol'šoj di Mosca il 20 febbraio 1877, con la coreografia di Julius Wenzel Reisinger.

    Il libretto di Vladimir Petrovic Begičev, direttore dei teatri imperiali di Mosca insieme al ballerino Vasil Fedorovič Geltzer, è basato su un'antica fiaba tedesca, Der geraubte Schleier ("Il velo rubato"), seguendo il racconto di Johann Karl August Musäus.

    Primo dei tre balletti di Čajkovskij, fu composto tra il 1875 e il 1876. Viene rappresentato in quattro atti e quattro scene. Sebbene esistano molte versioni diverse del balletto, la maggior parte delle compagnie di danza basa l'allestimento, sia dal punto di vista coreografico che musicale, sul revival di Marius Petipa e Lev Ivanov per il Balletto Imperiale, presentato la prima volta il 15 gennaio 1895 al Teatro Imperiale Mariinskij a San Pietroburgo.da 

    wikipedia


    5 ERRORI col CONGIUNTIVO che fanno TUTTI (stranieri e italiani) quando p...

    3 mag 2022

    Le nostro origini


     Dobbiamo avere sempre presenti le nostre radici anche se umili, perchè sono il legame con il nostro passato.


    SETTIMANA CON ForEst - Studio Naturalistico


     SETTIMANA CON ForEst - Studio Naturalistico

    Inizia Maggio, un mese in cui si vorrebbe avere il dono dell'ubiquità.
    Dato che questo ancora non ci è possibile, scegliamo alcune mete e opportunità per vedere il Friuli-Venezia Giulia agghindato del suo bel vestito primaverile. Per tutte le 4 settimane del mese ci sarà da rifarsi gli occhi!
    🟧 OGGI Martedì 3 Maggio
    nelle campagne della millenaria roggia tra San Gottardo e Beivars
    🟦 SABATO 7 Maggio
    tra borgate rurali, prati fioriti, e la verde campagna pedemorenica, sulle tracce della vecchia "vacje di San Denèl".
    🟩 DOMENICA 8 Maggio
    per l'inaugurazione del ciclo "Le Otto Montagne", si sale sulla montagna del vento e sulle creste prealpine!
    🟨 LA PROSSIMA SETTIMANA
    Ancora alcuni posti disponibili per aderire a questo super trekking inaugurale . Due giorni sul neo-nato Cammino delle 44 Chiesette Votive!
    👋 Arrivederci tra prati boschi fiumi ecc.

    il proverbio friulano della settimana


     Il proverbio friulano della settimana

    di Vita nei campi
    “Se al plûf il prin di mai, blave no si fai”, ovvero se piove il primo di maggio mais non si fa.

    Per fortuna che non ha piovuto.

    A San Pietro sulla guerra in Ucraina

     

    A S. Pietro sulla guerra in Ucraina

    Sarà un ottima occasione per approfondire il tema della guerra in corso tra Russia e Ucraina l’appuntamento di martedì, 3 maggio, alle 18 nella casa della cultura slovena a San Pietro al Natisone con Igor Jelen, professore di Geografia politica ed economica dell’Università di Trieste. Jelen, che sarrà intervistato dal presidente dell’Istituto per la cultura slovena e giornalista del Dom, Giorgio Banchig, presenterà il volume «The Geography of Central Asia: Human adaptations Natural processes and Post-soviet transition» (La geografia dell’Asia centrale: adattamenti umani, processi naturali e transizione post-sovietica, Editore Springer Nature, 2021, pagg. 392) del quale è autore assieme a Angelija Buciene, Francesco Chiavon, Tommaso Silvestri e Katie Louise Forrest.

    L’area di specializzazione di Jelen è l’Asia centrale, dove ha soggiornato lungamente a partire dai primi anni ’90, per svolgere fieldwork e ricerche sul terreno, aventi oggetto in particolare la transizione di quei paesi post sovietici e i rispettivi processi di ricostruzione politica, nonché la de nazionalizzazione e l’avviamento, rispettivamente, di nuovi sistemi di economia, la pianificazione e la costruzione di infrastrutture e in genere la riorganizzazione territoriale.

    In quasi trent’anni di lavoro universitario ha insegnato e collaborato con varie istituzioni, tra le quali le Università di Innsbruck (dove è «visiting professor»), l’università della South Carolina, il Centro militare di studi strategici di Roma, l’Institute for Peace and Dialogue di Basilea, la Mountain Research Initiative di Berna; fa parte dell’editorial board di varie riviste scientifiche, tra le quali il Journal of Geography, Politics and Society (Danzica) e National Identities (Londra).

    La sua nuova opera fornisce una profonda descrizione geografica e un’analisi dell’Asia centrale.

    https://www.dom.it/v-spietru-posvet-o-vojni-v-ukrajini_-a-s-pietro-sulla-guerra-in-ucraina/

    2 mag 2022

    buongiorno

     

    Che bella vista da qua!


    Basta morti sul lavoro

     

    Anche Papa Francesco ha parlato del Primo Maggio, soffermandosi sul dramma delle morti bianche.

     "Vorrei ricordare gli operai morti al lavoro: una tragedia molto diffusa, forse troppo", ha detto al Regina Coeli. "Oggi è la Festa del lavoro. Che sia uno stimolo a rinnovare l'impegno perché dovunque e per tutti il lavoro sia dignitoso. Mi auguro poi che dal mondo del lavoro venga la volontà di far crescere un'economia di pace", ha aggiunto.https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/primo-maggio-papa-francesco-troppi-morti-sul-lavoro-e-una-tragedia_49516338-202202k.shtml

    Citazione

     


    Una bella giornata non dipende da quanto sole c’è fuori ma da quanta luce abbiamo dentro (Carlo Cafiero)

    buona giornata




     

    Dal Diario di Anna Frank

      "Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l’avvicinarsi del rombo che ucciderà anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l’ordine, la pace e la serenità".



    1 mag 2022

    Le nuove regole anti-Covid dal primo maggio

    haiku






    giallo,rosso,blu

    i colori dei fiori 

    che mi piacciono

    BUON 1 MAGGIO


     Io so i colori dei mestieri:

    sono bianchi i panettieri,
    s’alzan prima degli uccelli
    e han la farina nei capelli;
    sono neri gli spazzacamini,
    di sette colori son gl’imbianchini;
    gli operai dell’officina
    hanno una bella tuta azzurrina,
    hanno le mani sporche di grasso;
    i fannulloni vanno a spasso,
    non si sporcano nemmeno un dito
    ma il loro mestiere non è pulito.

    Gianni Rodari

    vignetta

    vignetta
    vauro

    io sto con emergency

    logotip

    logotip
    blog